Prime Esperienze
Primo incontro con Luca
di Hawk35
13.01.2023 |
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"Famiglie, coppie, giovani e anziani entravano e uscivano dai numerosi negozi che si affacciavano lungo i corridoi che si diramavano come petali dal centro..."
Mentre Laura prese l’ascensore per andare al nostro primo incontro con Luca io mi affrettai a chiudere la porta di casa.
Quando scesi per le scale notai un signore che stava parlando con Laura nell’atrio del palazzo.
Era il signor Matteo, quell’impiccione del nostro vicino di casa del piano di sopra. Evidentemente aveva incrociato Laura davanti all’ascensore e come al solito non perse l’occasione di attaccar bottone con mia moglie.
Avvicinandomi a loro, notai che continuava a guardare le gambe di mia moglie, mai vista su quei tacchi così alti. Laura cercava in tutti i modi di nascondere l’imbarazzo con un sorriso di circostanza, ma non ci riusciva molto bene.
“Oh,Gianni, ciao”, disse Matteo in tono mellifluo appena mi vide.
“Buongiorno, come va?”, feci io di rimando con un sorriso forzato.
“Bene…, mi diceva Laura che state andando a fare un giro in città…”, disse lui.
“sì”, “andiamo a fare un aperitivo in città.”
“Buon divertimento, allora…” rispose Matteo lanciando un ultima occhiata a mia moglie.
Laura avrebbe voluto sprofondare.
L’ultima cosa che desiderava, poi, era di essere sorpresa in gonna corta e tacchi a spillo dal nostro vicino di casa, un signore dall’aria decisamente viscida che già normalmente la spogliava con gli occhi.
Mia moglie aveva il sospetto che la spiasse quando lei usciva in balcone perché più di una volta, alzando gli occhi verso l’alto, l’aveva visto ritirarsi velocemente dietro al suo balcone.
Un paio di volte, era venuto anche a casa a chiedere lo zucchero, fermandosi oltre il necessario.
Lasciatoci alle spalle l’incontro poco gradito con il signor Matteo, ci sistemammo nell’auto e partimmo per il centro commerciale,e dopo un po’ apparve l’enorme insegna che campeggiava sopra l’ingresso del grande centro commerciale,così mandai un messaggio a LIca che eravamo arrivati e che saremmo trovati all'interno di un negozio di abbigliamento.
Con una certa inquietudine per quella prima volta pensai a tutte le volte che Laura mi aveva trascinato in quel luogo di sabato pomeriggio.
Io odiavo la folla e la confusione, ma finivo sempre per cedere all’entusiasmo e alla curiosità di mia moglie e, anche se controvoglia, alla fine accettavo di accompagnarla.
Mentre prendevamo le rampe che portavano al parcheggio sotterraneo, voltai lo sguardo verso Laura.
Questa volta nemmeno lei pareva entusiasta di passare lì il sabato pomeriggio.
A quell’ora, il parcheggio era già al completo e dovetti fare diversi giri prima di riuscire ad infilarsi in un posto appena lasciato libero.
Saliti per le scale mobili fummo subito investiti dalla folla di persone che si aggirava incrociandosi per il vasto atrio del centro commerciale.
Famiglie, coppie, giovani e anziani entravano e uscivano dai numerosi negozi che si affacciavano lungo i corridoi che si diramavano come petali dal centro della struttura.
Laura si avvicinò un po’ di più a me mentre osservava con una certa preoccupazione tutta quella gente.
Probabilmente temeva di incrociare lo sguardo con qualche persona cosciuta e, ancora peggio, di doversi fermare in convenevoli che avrebbe volentieri evitato.
Anche se in passato ci era capitato di incontrare qualcuno, era tutto sommato una eventualità improbabile.
Cercai di rassicurare con lo sguardo mia moglie Laura costretta ad ancheggiare suo malgrado su quei tacchi così alti.
Per quanto cercasse di darsi un contegno decoroso, ad ogni passo il suo sedere ondeggiava lascivo sotto la sottile stoffa della gonna.
L’effetto era decisamente sexy, anche se forse un po’ inappropriato alla situazione.
Giunti in fondo, entrammo in un grande negozio di abbigliamento di quelli che trattavano capi giovanili e popolari.
All’interno veniva diffusa musica con un volume piuttosto alto.
Io e mia moglie ci ritrovammo in mezzo al via vai di persone che girovagavano tra espositori circolari colmi di capi d’abbigliamento e lunghe fila di stender con abiti di ogni genere appesi.
In fondo, intervallati tra vani e mensole illuminati con led azzurri, si aprivano diversi camerini per la prova degli abiti.
Le varie commesse sembravano tutte indaffarate anche se non sembrava chiaro chi stessero servendo.
A un certo punto si fece incontro un ragazzo,era Luca ci presentammo era moro, occhi scuri,snello sulla trentina dall’aria curata, alto che ci
propose subito di provare qualcosa per Laura
… Da cosa vogliamo partire?”, disse.
“Bè…” intervenni io“da un bel paio di slip con reggiseno e autoreggenti, direi…” e così dicendo si allontano' per visionare l’assortimento.
“Entra qui”, le dissi indicandole un camerino. “Inizia a spogliarti mentre Luca ti porta la biancheria intima.”
Mia moglie entrò titubante in quella specie di camerino e fece scorrere la piccola tenda che la separava dall’esterno.
Da fuori si notava come quel corto separé posto a metà altezza lasciasse intravedere sia parte delle gambe sia la testa di chi stava dentro.
Dopo qualche momento di incertezza, e diverse occhiate che lanciò attorno alla sala, Laura cominciò a spogliarsi.
Seduto su un divanetto poco distante notai la sua gonna afflosciarsi sul pavimento del camerino per poi essere raccolta con un gesto lesto della mano.
Sapevo che sopra a quei tacchi a spillo che si vedevano da sotto la tenda, mia moglie era completamente nuda.
Quando ritornò Luca, non le passò la lingerie da sopra al separé, ma aprì con noncuranza la tenda del camerino.
Per un istante notai il corpo nudo di mia moglie appiattirsi contro la parete laterale della cabina.
“Cosa fai?!… sono nuda!”, le fece notare con veemenza mia moglie..
Laura afferrò gli indumenti e chiuse di scatto la tendina.
Visto che passava qualche persona vicino al camerino, decisi prudentemente di avvicinarmi per tenere sotto controllo la situazione.
“Ma non posso indossarli…” disse Laura facendo capolino sopra la tenda, “sono striminziti…”.
vidi che mia moglie indossava un micro perizoma in pizzo nero trasparente composto da un minuscolo triangolino sul davanti che copriva a malapena la parte bassa del pube e da un sottile lembo di stoffa che si infilava scomparendo tra le natiche. Le due parti erano tenute insieme da inconsistenti stringhe laterali. Praticamente era come non averlo.
Il reggiseno, sempre in pizzo nero era di quelli a balconcino a mezza coppa che a stento le coprivano i capezzoli.
Le gambe erano fasciate da calze autoreggenti nere velate.
“Ma mi si vede tutto!”, protestò Laura “E questo reggiseno poi… è troppo piccolo!”
In effetti quel reggiseno, che doveva essere di una taglia in meno, aveva l’effetto di stringere e spingere in fuori e verso l’alto il seno già pieno di mia moglie.
L’effetto nel suo complesso era a dir poco eccitante.
Qualche passante cominciava a lanciare delle occhiate in direzione del camerino dove si intravvedeva la sagoma di una bella quarantenne in tacchi alti e biancheria sexy.
Ma Luca che lingerie mi ha dato?!” e così dicendo si strinse attorno al corpo la tendina del camerino.
“Cosa le facciamo indossare ora sopra?”, gli chiese Luca. Andando in cerca di qualche idea
Quando ritornò, passò a mia moglie dei vestiti non senza sbirciare da sopra al separè.
Dopo qualche minuto, laur scostò la tendina del camerino e uscì.
Ciò che vidi mi lasciò senza fiato.
Le aveva fatto indossare una gonna a tubino a vita alta in pelle elasticizzata nera sopra al ginocchio con un profondo spacco sul davanti.
La gonna era aderente e si modellava perfettamente alle forme di mia moglie, al suo corpo, alle sue cosce.
Il sedere di Laura, soprattutto, alto e tondeggiante era messo particolarmente in evidenza.
Quella gonna aderiva al suo corpo come una seconda pelle, tanto da sembrare che non indossasse nulla.
Luca la fece muovere qualche passo avanti e indietro.
Ad ogni passo, le cosce e il sedere di Laura risaltavano in perfetta evidenza e sembravano prorompere fuori dalla gonna.
Sopra quella gonna, Laura indossava una camicetta bianca decisamente striminzita e con una profonda scollatura che metteva fin troppo in evidenza il seno compresso e sollevato dal reggiseno a balconcino.
Si poteva notare perfettamente la forma dei capezzoli che spiccavano come chiodi al di sotto del tessuto sottile della camicetta.
Su quei tacchi a spillo, l’effetto era semplicemente provocante.
Così vestita, mia moglie poteva passare per la classica sexy professoressa protagonista di qualche film porno.
Lasciammo tutto nel camerino e uscimmo.
La rimanente parte del pomeriggio la trascorremmo in giro per le vetrine del centro commerciale e infine in un bar per un aperitivo
Inutile dire che su quei tacchi a spillo e con quella mise, mia moglie ricevette più di uno sguardo e anche qualche commento alle spalle, al quale reagiva tenendosi più stretta a me e arrossendo imbarazzata.
Da quando eravamo usciti di casa era la prima volta che cercava il mio contatto.
Non era a suo agio vestita così e cercava evidentemente il mio sostegno.
Io le tenni la mano rassicurandola.
“Stai molto bene…”, le dissi.
“Sono oscena…” rispose lei.
"Andiamo a cena" proposi a due..
Un cameriere ci accompagnò al nostro tavolo, in una sala già piena a metà.
I commensali erano male assortiti. Uomini maturi accompagnati da ragazze giovani e poco vestite.
Nel sedersi, Laura cercò inutilmente di tenere insieme i due lembi della gonna che al contrario si separarono scoprendole inesorabilmente le cosce fino alla balza delle autoreggenti.
Se uno si fosse messo in piedi davanti a lei avrebbe potuto intravvedere persino la mutandina.
Così, Laura si assestò con la sedia sotto il tavolo nascondendo le gambe sotto l’orlo della tovaglia.
La cena trascorse abbastanza tranquilla parlammo del più e del meno davanti a qualche bicchiere di vino.
Finita la cena suggerì a Luca di andare con mia moglie a fare quattro salti nella sala da ballo,Così prese Laura per mano e andarono ella sala grande dove la pista della discoteca si stava lentamente riempiendo,Laura ballava un po’ impacciata, facendo attenzione che lo spacco davanti della gonna non si aprisse troppo,
Ero ansioso di vedere come si sarebbe comportata mia mogli
Adesso Luca le teneva una mano proprio sul sedere, mentre con l’altra risaliva lungo la coscia.
Sotto la pressione del corpo di lui, i lembi della gonna di Laura si erano completamente aperti e sollevati. Potevo vedere le sue autoreggenti e la mano di Luca farsi strada all’interno della coscia di Laura sino allo slip oramai visibile.
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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