Prime Esperienze
La prima volta
di jonny76
02.04.2007 |
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"Una donna che mi ha insegnato l'arte del sesso e la valorizzazione del sesso orale..."
Era già da qualche tempo che avevo notato che la nostra vicina di casa, amica molto intima di mia mamma, ogni volta che mi incontrava sul pianerottolo, sull'ascensore o nell'atrio del palazzo, non faceva altro che farmi dei complimenti del tipo: -ma come stai crescendo bene! Stai diventando un gran bel ragazzo!- oppure: -Chissà quante ragazzine ti corrono dietro!- o ancora: -che bel fusto! Peccato che alla mia età potrei essere tua mamma sennò...-Questi complimenti mi mettevano in imbarazzo, anche perchè Silvia (si chiamava così) non badava a chi c'era con me, o a chi si trovasse li in quel momento. Una volta disse a sua figlia, che aveva un anno in meno di me: -Io fossi in te me lo farei qui in ascensore!- Lei diventò rossa come un peperone e le disse: -Mamma stai zitta per favore e fatti i fatti tuoi!-
Io all'epoca avevo 17 anni e mi stavo sviluppando bene. Facevo molto sport, soprattutto nuoto che mi aveva scolpito bene le spalle e gli addominali. Anche il sesso si era sviluppato bene, tanto che quando andavo in piscina un po' mi vergognavo a farmi vedere con un bel rigonfiamento sul davanti.
Un giorno ero in camera mia a fare i compiti e squillò il telefono. Mia mamma era con Silvia in salotto a chiacchierare e andai a rispondere io. Avevano sbagliato numero. Riattaccai quasi subito e attesi un attimo per ascoltare quello che le due donne si stavano dicendo. Stavano parlando di me.
Mia mamma aveva 36 anni e Silvia 38. Due giovani donne che avevano sacrificato la loro vita per crescere dei figli visto che tutte e due erano rimaste incinta molto giovani. Silvia era anche stata più sfortunata di mia mamma perchè il marito dopo pochi anni le aveva stampato un bel paio di corna e quindi avevano divorziato. Era una bella donna. Fisico non asciuttissimo ma molto tonico perchè da qualche anno si era iscritta in palestra, terza di seno e un bel sedere a mandolino.
Vestiva sempre in modo molto provocante, con minigonne inguinali, camicette scollate o magliettine attillate spesso senza reggiseno.
Mentre ero li dietro la porta socchiusa sentii i loro discorsi. Mia mamma diceva:
- Sai Marco sta crescendo molto bene.
- Me ne sono accorto. Ma...li sotto, com'è messo?
- E' messo bene! Pensa ce l'ha più grosso e bello di quello di mio marito! Peccato che...
- Che cosa? Non dirmi che è gay?
- Non credo, però spesso lo vedo che si infila in bagno e si fa le seghe!
- Ma è una cosa da ragazzi. L'hanno fatto tutti!
- Si lo so ma mi preoccupa che non mi abbia mai portato una ragazza a casa!
Non potevo crederci! Mia mamma mi aveva scoperto a farmi le seghe e le piaceva il mio cazzo!
Me ne ritornai in camera a studiare un po' frastornato. Ero anche un po' eccitato, e il fatto di sapere che mia madre mi spiava e magari si eccitava guardandomi mentre mi facevo le seghe, iniziò a farmi gonfiare il cazzo. Sentivo un bisogno irrefrenabile di masturbarmi e così feci. Andai in bagno, chiusi la porta, mi sedetti sul wc, me lo presi in mano e chiusi gli occhi.
La mia immaginazione viaggiava a mille. Me le immaginai tutte e due dietro il buco della serratura a spiarmi. Mi immaginai Silvia che si slacciava la camicetta e lasciava uscire e penzolare le belle tettone. Mia mamma che si era spogliata a sua volta, che iniziava a leccare i capezzoli della sua amica....a questo pensiero non capii più niente e un fiotto potente di sborra si liberò nell'aria andando a sporcare il muro di fronte al wc, per terra e sulla mano. Sentivo il calore dello sperma scorrermi tra le dita.
Mi pulii in fretta e furia perchè la voce di Silvia che mi salutava dal corridoio mi aveva riportato alla realtà.
Passarono un paio di settimane e un giorno mia madre mi disse:
- Sai, io e tuo papà abbiamo pensato di prenderci 10 giorni di vacanza per il nostro anniversario.
- Bene. Così avrò la casa tutta per me.
- No, abbiamo pensato che forse è meglio se vai a stare per questi giorni da Silvia. A casa sua di spazio ce n'è tanto, così quando torni da scuola e la sera troverai sempre da mangiare.
- Ah, pensavo che mi credevate un po' più maturo.
- Ma noi pensiamo che tu sia maturo. Però chi ti farà da mangiare? chi ti laverà i vestiti e le tue cose del nuoto?
- Hai ragione, forse così è più comodo per tutti.
- Bravo. Vedrai, starai bene. Poi c'è anche Daniela, la figlia di Silvia, che ha la tua età. E' carina, non te ne sei mai accorto? Secondo me si e ti piace anche!
- Ma dai! Si è carina, mi piace ma non so come dirglielo!
- Allora datti da fare in questi giorni e trova il modo giusto!
Arrivò il giorno della partenza. Non avevo bisogno di preparami tante cose visto che l'appartamento di Silvia era proprio sopra al nostro. Presi il pigiama, i vestiti per il giorno dopo e lo zaino con i libri.
La mattina a scuola passò tranquilla, però più si avvicinava il momento dell'uscita, più diventavo un po' insofferente. Caspita avrei potuto avere la casa tutta per me, fare tardi la notte guardando in tv quei programmi vietati ai minori e avrei potuto farmi le seghe e godere guardando le ragazze che si spogliavano in tv o davanti a un film porno noleggiato al noleggio automatico!
Arrivai da Silvia. Lei al mattino mi aveva dato le chiavi di casa dicendomi di fare come facevo a casa mia. Aprii la porta e mi annunciai: -Ciao Silvia sono arrivato.
- Ciao Marco, entra pure e vai a lavarti le mani che è già pronto a tavola.
Andai in bagno, mi lavai le mani e andai in cucina. Avevo fame, come al solito non avevo fatto colazione e a merenda non aveva mangiato niente.
- Siediti pure che adesso arrivo.
- Non c'è Daniela?- Dissi io
- No, stamattina è andata via presto perchè aveva una gita con la scuola. Torna domani pomeriggio.
Uffa, e adesso che cosa potevo fare? Mi rassegnai a vivere da recluso in casa di una sconosciuta. Ma quello che vidi dopo mi lasciò senza parole.
Silvia era sull'uscio della cucina nuda! Aveva in dosso solo le calze a rete e le scarpe. La peluria sul monte di venere era ridottissima. Il seno sodo con i capezzoli ritti. Lei mi guardò e mi disse:
- Vieni che prima ti insegno qualcosa che ti piacerà e poi ceniamo.
- Come ceniamo. Sono le 2!- E mentre dicevo cosi mi venne un'erezione che mai avevo avuto in vita mia.
- Certo che ceniamo. Tu sarai mio per tutto il pomeriggio! Anzi per tutto il tempo che ne avrò voglia!
Mentre mi parlava si stuzzicava il clitoride e poi si leccava le dita. Questa situazione iniziava a piacermi. Silvia era una bella donna e già più di una volta mi era capitato di masturbarmi pensando a lei.
- Da questo momento io sarò la tua maestra e tu sarai il mio allievo ubbidiente! Dai, raggiungimi in camera.- E così dicendo si girò e sculettando vistosamente si avviò in camera da letto.
La raggiunsi in un attimo. Lei si era distesa sul letto con le gambe aperte. Mi avvicinai al letto e mi spogliai nudo.
- Ti piace la mia passerina? Dai, lo so che ti piace e che l'hai sognata tante volte mentre ti masturbavi. E adesso ti insegnerò tutti i suoi segreti.
Il mio cazzo iniziò a pulsare. Era ritto come un palo di ferro. Mi faceva quasi male. Avevo bisogno di liberarmi. Me lo presi in mano ma lei subito mi fermò: -Lascia stare quel bel pisellone. Penseremo a lui dopo. Avvicinati e leccami la passera. Lo sai fare?
- No...non credo...non l'ho mai fatto...- Ero imbarazzato, eccitato, incapace quasi di capire in che situazione mi stavo trovando.
- Hai mai limonato con una ragazza?
- Si, quello si...
- Allora pensa che la mia passera sia una bella bocca carnosa. Appoggiaci su le tue labbra. Dai piccoli baci e piccoli colpi con la lingua. Stuzzicami il clitoride fino a farlo diventare duro di piacere. Baciami le cosce nell'interno, sull'inguine e leccami dal monte di venere fino all'ombelico e poi ritorna a fare tutto daccapo.
Io obbedii e iniziai a fare quanto mi aveva detto, sperando di esserne capace. Iniziai a sentire l'odore dei suoi umori, a gustare il suo sapore. Iniziai a lavorare con la lingua sul clitoride fino a quando non lo vidi uscire ben eretto. Era bello grosso, lo stringevo fra le labbra delicatamente e la sentivo mugolare e muovesi per il piacere sempre più forsennatamente.
Mi prese la testa fra le mani e me la tenne stretta e vicino alla sua passera come se volesse farsi scopare con la lingua. Iniziai a leccarla sempre più velocemente, la mia lingua si faceva strada in quell'apertura calda e morbidissima fino a quando, dopo un tempo che mi parse interminabile, iniziò a stringermi i capelli così forte che quasi mi li strappò e dal suo sesso non iniziò ad uscire copiosamente il suo liquido che iniziai a leccare avidamente.
Ero arrapatissimo, il mio membro era gonfio. Pensai in quel momento che se solo ci avessi posato spora un dito sarei venuto. Silvia sembrava stremata e mi disse:
- Stai imparando bene. Sei un bravo allievo. Vieni sopra di me e baciami.
Mi sdraiai sopra di lei, le raggiunsi la bocca e lei, incurante che fossi ancora pieno del suo sapore iniziò a slinguarmi. Ci baciammo avidamente come due amanti. Le mie mani stringevano il suo seno e avevo una voglia matta di penetrarla. Lei con la sua mano si portò il mio membro duro a contatto con l'apertura della sua figa. Mi mise le sue mani sulle chiappe e iniziò a stringere.
- Hei chiappe sode cosa aspetti a farmi tua?- feci un movimento in avanti con il bacino e mio cazzo iniziò ad entrare. Era così bagnata che non feci tanta fatica. I miei movimenti erano un po' scoordinati e poi l'eccitazione era così tanta che dopo quattro o cinque movimenti le venni dentro.
Io mi accasciai quasi distrutto e sfinito, ma lei mi disse:
- E' solo l'inizio. Non preoccuparti adesso riposati e poi continuiamo.
La guardai in faccia e le dissi:
- Maestra, come sono andato?
- Allora, per usare termini scolastici, all'orale ti darei un bel nove, mentre alla pratica un cinque.
- Ho capito. Allora mi sa che mi devi dare ancora un bel po' di lezioni pratiche.
- Non preoccuparti abbiamo tutto il tempo a disposizione.
Ho perso la verginità con una donna stupenda. Una donna che mi ha insegnato l'arte del sesso e la valorizzazione del sesso orale.
Una donna che soprattutto oggi è la mamma di mia moglie....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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