Prime Esperienze
La fioraia colpisce ancora
di FIREFORCE52
11.01.2021 |
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"Guardavo gli uomini presenti in sala e pensavo a tutti quelli che mangiandola con gli occhi stessero per farsi scoppiare le palle e le coronarie al tempo stesso..."
Quella sera io e Laura, andammo a ballare in un localino, poco fuori città, quasi una balera, non molto grande, alla nostra portata, Il pubblico era per lo più costituito da gente attempata età media 45-50 anni.
A dire il vero la discoteca, non è che mi interesse particolarmente, ma capii che lei ci teneva e fu così che mi stampai il sorriso sulle labbra e l'accompagni.
Appena entrati gli occh di tutti si concentrarono su di lei, un po' perché tutti la conoscevano un po' perché il suo look richiamava proprio quello di una troia in calore.
Prima di partire, ricordo di aver fatto un commento su quell'abbigliamento fin troppo evidente, ma siccome mi fu risposto "piace a me" feci spallucce e mi disinteressai.
Una gonna a tubino aderente, che metteva in evidenza quel culone maestoso e peccaminoso, una camicetta di seta, trasparente color panna che lasciava intravedere un bel reggiseno bianco, maledettamente risicato, che conteneva a stento quella settimana misura. Si salvava solo quel suo cappotto nero, con un lungo spacco in direzione del culo, che mitigata appena quell'abbigliamento così eccentrico, fin troppo aderente per una donna formosa taglia 48 con un seno enorme.
Un rossetto acreteceso sulle labbra, un paio di scarpe nere con tacco 12 e calze nere.
Guardavo gli uomini presenti in sala e pensavo a tutti quelli che mangiandola con gli occhi stessero per farsi scoppiare le palle e le coronarie al tempo stesso.
Immediatamente dopo i saluti di rito, Laura, si catapultò sulla pista attorniata da lupi affamanti ed io mi accomodai tranquillamente in poltrona a mangiare arachidi e dialogare con i vicini.
Fu il momento di ballare i lenti e vidi lei venire verso di me "balliamo?" "D'accordo gli feci. Non sono un ballerino ma sentire il contatto col tuo corpo non può che farmi piacere, gli sussurrai"
Non so realmente cosa volesse davvero trasmettere ai tanti presenti che continuavano a desiderarla e spogliarla con gli occhi, ma notai che si divertiva a farli arrapare senza lasciarsi nemmeno sfiorare.
La strinsi a me fino a farle sentire il contatto del mio cazzo contro il suo inguine e la sua reazione fu di avvicinarsi al mio orecchio. Rilasciando il calore del suo respiro caldo ed eccitato, mi disse"
"Ho voglia"
"Guarda che se continui così, non ti lascio arrivare a casa, ti scopo qui" le risposi, guardandola in viso. Mi lanciò un sorrisino ammiccante e mi disse di essere già bagnata. "Andiamo fuori" le dissi,"tra gli alberi non sarà difficile nascondersi, vediamo se mi fai un pompino, con quella bocca da troia che ti ritrovi".
Ci pensò per un istante e poi presa la mia mano mi fece cenno di avvicinarci al bar per bere qualcosa. Io presi un Martini e lei un Moyto. Accavallo' le gambe e io la guardai eccitato, mi poggiò una mano sul petto e disse di avere la fica in fiamme, ma che lo avremmo fatto molto più comodamente a letto. Probabile, pensai, ma allo stesso tempo trovai l'idea, molto meno eccitante che farlo in un luogo pubblico.
Che femmina, la Laura, la scopavo da tre mesi e non ero mai stufo. Lei a volte, sapendo che pranzavo da solo, passava da casa, si metteva in ginocchio sotto il tavolo, mi faceva un pompino e correva a scuola a prendere il nipotino.
Che stupido sono stato a mollarla. Si negli ultimi tempi, era un po' troppo gelosa ma forse, valeva la pena farle qualche concessione.
A fine serata nel concedarci dai presenti, le signore tennero a complimentarsi con Laura per il loock (falsità o invidia) ed i maschi, con una punta di celato rammarico ad augurarci una felice nottata. Uno di loro, in particolare, ci tenne a farmi una confidenza. Ecco il bis pensai. Mi disse "Dottooo', ma a coronarie, come stai? Quella è famelica, attento che te lo stacca con un morso e se anche dovessi resistere a letto è come una ninfomane, non si stanca mai"
Lo guardai divertito e con una pacca sulla spalla gli dissi che se ci fossimo rivisti gli avrei riferito se ne fossi uscito.vivo"
Ci avviamo verso la macchina e vendola camminare avanti a me, non potetti fare a meno di allungare.una mano a toccarle il culo.
"Laura, ma non metti il cappotto?"
Scosse la testa, con quel tono da donna vanitosa che sà come fare impazzire i maschi e accentuando lo sculettio, rallentò il passo per permettermi di godere lo spettacolo.
Partimmo, ma 200 metri, più avanti bloccai l'auto.
Ero eccitatissimo, volevo toccarla, baciarla, metterle le mani in quella ficona bagnata, responsabile dell'appetito sessuale che suscitava in ogni maschio e sbottonata la camicetta le tirai fuori le due tettone e mi avventai su di esse come un ingordo a succhiare.
Lei, nell'intento di agevolarmi la presa, fece per spostarsi verso di me ma venne bloccata dal passamano, posto tra i sedili.
Per niente impacciata, tirò su la stretta gonna che le impediva di muoversi, strinse le tette tra le mani e le indirizzò verso la mia lingua.
Poi si fermò un istante, mi guardò compiaciuta prese una delle tette e la portò alla bocca. Vidi il capezzolo uscire ed entrare dalla sua bocca e non capii più nulla..
"Che vacca, vieni qui troia prendilo in bocca, vieni voglio scoparti in bocca." Ti sborro tutta" Togliti le mutande fammi vedere la fica'
Sei proprio una troia affamata di cazzo è probabile che tuo marito, sia morto per un attacco cardiaco, altro che morte sul lavoro.
Portai la mano tra le sue gambe a cercare il sesso morbido e bagnato, ma, la sua mano, si sovrappose alla mia, la prese e con la sua l'aiutò a introdursi tra la stoffa delle sue mutandine, facendo si che io mi impadronirsi delle grandi labbra.
Quelle mutandine le avrei strappate in quel frangente, ma i merletti intorno al bordo esterno mi fecero d'esistere, pensando che fosse molto più eccitante così.
Con le dita mi introdussi nella vulva che era già un lago, la estrassi, ci misi un terzo dito e la cavalla cominciò a dare segni di squilibrio.
Anch'io intanto che in quei momento di lucidità ne avevo gran poca, affamato di sesso com'ero tentai di ficcarle tutta la mano nella fica.
Anche adesso a distanza di tempo, ricordando quel che accadde, sento il cazzo scoppiarmi nelle mutande.
Intenti a consumare quell'amplesso, nessuno dei due si accorse che eravamo appena oltre il ciglio della strada e che i passanti potevano osservare le nostre acrobazie.
Improvvisamente, una strombazza dietro di noi, ci fece sobbalzare e tornare alla realtà.
Una macchina, dapprima lampeggiò, poi cominciò a suonare insistentemente.
Che vorrà? mi interrogai, Passare? Ce n'è di spazio no? Vorrà avvisarmi che diamo fastidio? Che diamo scandalo? Ma no dai, siamo alle 3 di notte, chi voleva guardare ha già fatto. Che cazzo vorrà?
Dico a lei "Sono sul lato strada e' pericoloso per me aprire la portiera, scendi tu e chiedi cosa vuole" Incurante del suo abbigliamento un po' scomposto scese per parlare col tizio alle mie spalle e quando tornò riferi' che il signore, chiedeva di poter entrare nella sua proprietà e che la nostra posizione, li davanti al cancello, ne impediva il passaggio.
Mi ricomposi e la guardai, ma Il suo sorrisino mi fece supporre che c'era dell'altro.
"Bhe è vero dopotutto" "Ha ragione affermai, non mi sono accorto che eravamo vicino una proprietà privata. "Colpa tua che mi hai fatto salire il sangue al cervello, Ti avrei scopato anche in discoteca sai?"
" Ma poi, perché sorridi? "
Si asciugò le labbra, si passò una mano tra i capelli, mi appoggiò la mano sul cazzo e mi spiegò" Sai quel signore mi ha fatto un sacco di complimenti e mi ha chiesto se volevamo unirci a lui per un drink".
Divertito, preoccupato, meravigliato dalle tempeste ormonali che questa donna suscitava in me e negli uomini in generale, misi in moto e andammo via.
Laura, tuttavia divertita continuava a sorridere. Non stette nella pelle dal raccontami i particolari del colloquio tenuto col signore appena lasciato.
Mentre narrava, pensai all'ennesimo uomo fatto capitolare, ma non mancai tuttavia di farle notare che forse il merito di tanto successo era stato l'essere scesa dall'auto, troppo frettolosamente, lasciando la gonna sollevata in maniera ben evidente, all'altezza delle anche, con le mutande ben in vista e la camicetta arruffata.
Fu così che pensando al pover'uomo preso da libidine, fissandola negli occhi le dissi.
"Prendimelo in bocca mentre guido, voglio sborrarti in faccia prima di arrivare a casa. Stasera mi hai fatto arrapare voglio scoparti in tutte le posizioni, ma ora succhia".
"Anto' sono la tua femmina, fammi quello che vuoi". Fu il suo commento.
No giuro che se anche vivessi altri cento anni una così non la troverò mai più.
Arrivati all'altezza del cimitero, mi fermai sotto il cavalcavia e le indicai di passare ai sedili posteriori.
Con fare frettoloso le sbottonai la camicetta, che solo il suo intervento scongiurò che gliela strappassi. La gonna la sfilò da sola. Adesso era tutta mia. Non sapevo da dove cominciare, con tutto quel ben di Dio che veniva fuori dai vestiti. Mi liberai di pantaloni e mutande che lanciai verso il sedile anteriore e liberato il cazzo che ormai svettava come un dardo, trovai la sua bocca calda e trepidante pronta ad accoglierlo. Dalla bocca, lo abbandonò quasi subito, per lo stringerlo tra tette. Piegò la testa verso il mio sesso e intraprese una splendida spagnola, Con entrambe le mani strinse il cazzo tra le tette, ad ogni passaggio lo insalivava ben bene in modo che potesse scorrere agevolmente lungo il canale delle mammelle ed ogni volta che il cazzo durante la sua corsa le tornava in bocca, emetteva mugolii di piacere.
Era un fremito irresistibile ogni volta che con la lingua si soffermava sulla cappella ed entrava nel solco sul prepuzio.
A lei piaceva tutto, anche se nel culo le.piacevano solo le dita, i pompiini si, quelli si, in qualsiasi posizione e con tutta la sborra che volevo succhiava ed ingoiava tutto.
Ad ogni affondo mugolava versi di goduria e il mio orgasmo cominciava a prendere le sembianze di un tappo di spumante pronto ad esplodere.
Negli attimi immediatamente prima di godere, sentii tremarmi le gambe, i denti, attraversati da un fremito, il corpo e la schiena trafitti da una sferzata simile ad uin colpo di frusta, la testa percorsa da un insistente ronzio, il fiato farsi sempre più intenso.
Laura che di esperienza ne aveva da vendere, capì che stavo per sborrare, così tirò via il cazzo dalle tette, lo afferrò in maniera decisa con la mano e lo infilò in bocca fino all'ugola e con la mano innescò una sega, senza staccare il cazzo dalla bocca.
"Troia troia troia, puttana, vacca. Dai dai dai ingoia tutto. Ohohohoh sì sì piu forte, più forte".
Lo sentivo, stavo per arrivare, la sborra era lì stava per arrivare e sarebbe stata violenta, Con un colpo di reni mi sollevai dal sedile dov'ero seduto le bloccai la testa, accellerai il ritmo e scaricai tutto nella sua bocca.
Si troia, si dai puttana....... che lingua ohhhhh ohhhhh vengo vengo vengo. Si si.succhia.
Quandoi riconciliai con la realtà e la guardai aveva sborra ovunque, sui capelli, sulle labbra, tra le tette, Era evidente che neanche una troia come lei fosse riuscita ad ingoiare tutta la sborra,
"Madonna che furia della natura che sei. Mi fai morire" le dissi.
"Antooo, tu sei un uomo fortunato ad avere una femmina come me, non mi tradire e mi avrai tutta per te".
Già si sa che anche la più la donna più troia a lungo andare annoia e solo dopo ho realizzato quello che ho perso.
Che botto, mi sentivo appagato ma allo stesso tempo preoccupato, poiché mi aspettava una notte di fuoco e non sapevo se sarei riuscito a farlo rizzare di nuovo.
Laura la regina delle pompe.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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