Prime Esperienze
Il Dottore - parte 1
di xxpedroxx
29.03.2017 |
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"- “già … comunque un giorno come un altro i miei uscirono con i loro amici per andare in spiaggia e restarci fino a sera tardi, mia madre mi guardò con il..."
OGNI RIFERIMENTO A COSE E PERSONE E' PURAMENTE CASUALECiao, mi chiamo Letizia oggi ho 35 anni, e vi voglio raccontare come è iniziata la mia carriera di Dottoressa, per farlo dovrò tornare indietro a parecchi anni fa, nello specifico al mio primo anno di università.
Avevo compiuto da poco 19 anni ed il mio primo anno accademico fu abbastanza difficile, la Facoltà di medicina di Torino era parecchio impegnativa ed io, che negli anni precedenti avevo sempre avuto ottimi voti senza poi ammazzarmi così tanto di studio, trovai parecchie difficoltà a passare i primi esami ed i risultati, per quanto buoni, non erano poi così eccelsi.
Mio padre era al tempo un onesto impiegato che faceva i salti mortali per mantenere me, mia sorella Loredana e mia mamma che, dopo la prima gravidanza, aveva smesso di lavorare ed aveva incominciato a fare la casalinga.
Spesso sentivo un certo senso di colpa nei confronti della mia famiglia che aveva dovuto incominciare a fare diverse rinunce a causa del sempre più alto costo delle tasse universitarie e dei libri di testo, soprattutto ora che non riuscivo a primeggiare nei risultati come in passato, avevo così deciso di trovarmi un lavoretto, spesso facevo da Babysitter alla figlia di alcuni amici di famiglia, altre volte la mia amica e pari corso Sara riusciva a procurarmi un servizio di Hostess per qualche congresso o qualche fiera in città, insomma mi davo un gran da fare senza farlo pesare troppo a mamma e papà che non volevano togliessi tempo allo studio per raccimolare qualche soldino, dicevano sempre che loro erano li apposta affinchè non mi mancasse nulla e che se avevo bisogno di qualcosa avevo solo da chiedere, i miei genitori sono due persone fantastiche e ancora oggi sono la cosa più preziosa che ho.
Naturalmente il tutto ebbe i suoi risvolti negativi, tra lo studio ed il lavoro il mio tempo libero si ridusse al minimo, uscivo sempre meno e anche la mia relazione con Marco, il mio fidanzatino del tempo, si chiuse per forza di cose. L’unico svago che avevo erano i miei pomeriggi di studio con Sara, dove, fra un capitolo di anatomia e l’altro, ci donavamo qualche ora di cazzeggio e di … sesso!
Non posso definirmi una lesbica, e posso tranquillamente dire che non lo fosse nemmeno Sara, semplicemente eravamo negli anni in cui i nostri ormoni trasudavano attraverso la pelle e la curiosità … si sa che è femmina; io e Sara avevamo fatto le scuole superiori insieme, dal primo giorno siamo state sedute una vicina all’altra, abbiamo trascorso alcune estati insieme nella casa al mare dei suoi genitori, e li abbiamo incominciato ad avere le Nostre prime relazioni sentimentali con i ragazzi e le prime esperienze saffiche.
La famiglia di Sara è Benestante, suo Papà è un Ginecologo e sua mamma è un’anestesista, sono due persone squisite e molto semplici, a differenza della figlia che un poco snob lo è sempre stata; vestiva sempre con capi griffati, andava dal parrucchiere una volta alla settimana, estetista, unghie … insomma una viziata di prima categoria.
Fisicamente siamo molto simili, due angioletti biondi alti circa un metro e sessanta, con i capelli lunghi fino sopra il bacino, pelle chiarissima, seno contenuto ed un culetto alto, sodo e scolpito … spesso ci scambiavano per sorelle ed altrettanto spesso non negavamo la cosa visto che alla fine dei conti l’intimità che avevamo era superiore ad un legame di sangue.
In uno dei tanti pomeriggi passati insieme e dopo esserci divertite a regalarci piacere a vicenda, tra una coccola e l’altra Sara mi disse:
S. - “Leti ti devo dire una cosa”
L - “Che cosa?” risposi
S. - “Lascio il lavoro da hostess”
L - “Ah si? e perché?”
S. - “Mi ha rotto le scatole, tutte quelle ore in piedi ad annoiarci, ore ed ore in piedi ad aspettare che quei noiosissimi congressi finiscano … che palle!”
L - “Si … in effetti … a me però quei quattro soldi che guadagniamo mi servono, e se non ci sei più tu sarà ancora più noioso e poi ci vedremo ancora meno di quanto ci vediamo adesso, ma poi scusa hai deciso di farti mantenere in tutto e per tutto dai tuoi genitori, non ti sembra di chiedergli troppo?”
S. - “Ma che sei scema, da quando sono scesa sotto la media del 23 i miei mi hanno tagliato i fondi, mi passano cinquanta euro a settimana e quelli mi devono bastare”
L - “e allora scusa come pensi di pagarti l’estetista, la parrucchiera, le sigarette, i trucchi e tutte gli altri vizi da puttanella che hai?”
Sara si mise a ridere e accennò una risposta che riuscì appena in tempo a strozzare in gola
L - “Perché non parli, cosa mi nascondi troietta?”
S. - “Non posso dirtelo Leti, è un segreto?”
L - “e da quando fra Noi esistono segreti, sbaglio o appena finito di leccarti tra le gambe?”
Altre risate …
S. - “Lo so Leti, e mi sento in colpa a tenerti nascosta questa cosa ma … è troppo pericoloso”
L - “Cosa vuol dire pericoloso? Sara ti sei mica messa in qualche guaio?”
S. - “ma che dici … quale guaio … è solo che è una roba un po’ grossa, te ne volevo già parlare … ma poi”
L - “ma poi?”
S. - “non lo so e che non ti voglio coinvolgere”
L - “coinvolgere in cosa?”
S. - “Che palle Leti … ho paura che se te lo dicessi cambierebbe qualcosa fra di noi”
L - “e cosa mai dovrebbe cambiare … adesso mi hai rotto o me lo dici o me ne vado e ti tieni il tuo segreto del cazzo!”
S. - “va bene, va bene … giura che non dirai mai niente a nessuno”
L - “davvero hai bisogno che te lo giuri?”
S. - “Giura o vaffanculo!”
L - “va bene … TE LO GIURO!”
S. - “Ti ricordi quando quest’estate ti ho detto che avrei passato con i miei due settimane in Corsica ospite da quel collega di mio padre?”
L - “Si me lo ricordo e allora?”
S. - “Bhè in realtà non ti dissi che quello non era proprio un collega di mio papà ma il proprietario della Clinica XXX per il quale poi mio padre è andato a lavorare … Ti ricordi che ti avevo detto che era gente altolocata, che avevano questa villa con piscina ed erano sfondati di soldi?”
L - “Si me lo ricordo”
S. - “Bè, i miei andavano tutti i giorni in spiaggia, una spiaggia schifosa, tutta sassi, e poi c’era sempre vento, una rottura infernale, dopo il primo giorno chiesi ai miei di poter restare a prendere il sole in piscina, tanto la casa era sempre presidiata dalla servitù ed io non sarei rimasta da sola, i proprietari non si opposero ed io passai quella vacanza senza mai uscire di casa”
L - “la solita Snob, ma questo che centra?”
S. - “centra centra … aspetta … Io passavo le mie giornate in piscina a cazzeggiare col telefonino connesso alla wi-fi della villa, in casa c’eravamo sempre solo io e le due cameriere filippine con le quali dopo un po’ socializzai, tanto da riuscire a convincerle a passarmi sottobanco degli SPRITZ, almeno tre al giorno, il tutto mentre mi prendevo il sole in topless”
L - “una vera signora”
S. - “già … comunque un giorno come un altro i miei uscirono con i loro amici per andare in spiaggia e restarci fino a sera tardi, mia madre mi guardò con il solito sguardo di disapprovazione, secondo lei gli stavo facendo fare una brutta figura e secondo me era la punizione che meritavano per avermi portata in un posto del cazzo dove io non conoscevo nessuno e non avevo niente da fare tutto il giorno … belle vacanze di merda!”
L - “Sara, ti hanno portato in Corsica, in una villa con piscina con due filippine che ti preparavano cocktail … me le chiami vacanze di merda? Vuoi sapere dove ho passato io le mie ultime vacanze?”
S. - “oh che palle … adesso incominci con i discorsi da sfigata … vuoi sapere come va a finire o no?”
L - “certo certo … va avanti”
S. - “ti dicevo, quel giorno i miei uscirono, dopo un paio di ore mi ero già bevuta due aperitivi ascoltando la musica dal cellulare, dopo un po’ uscirono anche le due filippine per fare la spesa ed io rimasi da sola, ad un certo punto mi arrivò un messaggio da una mia amica con in allegato la foto di un cazzo nero gigantesco, subito mi misi a ridere ma dopo un attimo sentii un brivido di eccitazione e così mi misi a guardare qualche video su youporn”
L - “Che troia”
S. - “già … quasi quanto te … ad ogni modo iniziai a masturbarmi sdraita al sole e dopo essere venuta mi sono accorta che ad un metro da me c’era il padrone di casa che mi guardava”
L - “nooooo … che figura di merda!”
S. - “gia … proprio una figura di merda”
L - “e cosa ti ha detto?”
Dott. - “però … e pensare che tutti noi eravamo in pena per te, pensavamo che ti annoiassi a morte ed invece vedo che non è per niente così? Sei sicura che questo tipo di comportamento sia consono ad una ragazzina della tuà età, tette al vento, porno, autoerotismo ed alcol?”
L - “e tu cosa gli hai risposto?”
S. - “ero imbarazzatissima e mi sentivo tremendamente colpevole, con le lacrime agli occhi gli risposi: la prego Dottore non dica nulla ai miei genitori”
L - “e lui cosa ti ha risposto”
S. - “lui si è messo a ridere e nel frattempo mi guardava le tette … poi mi ha detto”
Dott. – “se tuo padre sapesse che monella che sei, lo sai che ho convinto che tu sia una specie di suoretta casta e giudiziosa?”
S. - “poi si è avvicinato a me e ha visto che sul tavolino c’erano tre bicchieri, due vuoti ed uno con ancora dell’alcol dentro e mi ha detto: ragazzina, mi sembra che tu abbia esagerato con l’alcol, tre SPRITZ prima di pranzo, ho paura che tu abbia un problema, sorvoliamo sul porno ma per quanto riguarda l’alcol i tuoi genitori devono saperlo”
L - “e tu cosa gli hai risposto”
S. – “in verità … “
L. – “in verità???”
S. – “Lui, il Dottore, indossava solo una camicia sbottonata ed un costume da bagno tipo a pantaloncino … dal pantaloncini si vedeva chiaramente che gli era diventato barzotto e sembrava un bel cazzo, di dimensioni di quelle … si insomma hai capito”
L. – “vecchio porco”
S. – “ no Leti non direi vecchio, il Dottore è sulla cinquantina, è un uomo molto affascinante e poi … si insomma è un uomo con la U maiuscola”
L. – “cosa vorresti dire?”
S. – “vedi, quando mi sono accorta che gli stava venendo duro ho risposto alla sua minaccia di dire ai miei che avevo bevuto dicendogli: Vediamo un po’ dottore, le ribalto la domanda, cosa direbbe sua moglie se sapesse che si è fattò succhiare l’uccello da una diciannovenne … e nel dirgli questo gli ho messo una mano sul pacco?”
Dott. – “non essere sciocca questa cosa non è mai successa, e poi cosa vorresti fare … ricattarmi?”
S. – “No Dottore non la voglio ricattare, le voglio solo succhiare l’uccello così siamo pari a livello di segreti … a quel punto gli ho tirato giù il costume e gliel’ho preso in bocca”
L. – “Non ci posso credere … al capo di tuo padre?”
S. – “Alt … non era ancora il capo di mio padre, era solo un amico di famiglia”
L. – “e quindi gli hai fatto un pompino? Come è stato?”
S. – “Leti quell’uomo ha un uccello anormale, deve essere una malformazione, grosso in circonferenza più del dildo con cui giochiamo di solito, poi lungo e pieno di nervature e vene, completamente depilato … io mi sentivo ancora stordita dall’alcol e tu lo sai che effetto mi fa l’alcol”
L. – “si, praticamente diventi una zoccola”
S. – “esatto, ho incominciato a succhiarglielo e quello che era voluto apparire come un uomo saggio e coscienzioso non ha provato nemmeno per un attimo a scansarsi, dopo le prime lappate ha incominciato a muoversi con il bacino e a scoparmi la bocca, poi mi ha fatto togliere il pezzo di sotto del costume ed ha iniziato ad infilarmi le dita dentro”
L. – “brutto porco … e poi che è successo?”
S. – “dopo un po’ è successo che ha incominciato a farmi male la mandibola”
L. – “ah ah ah … scema … dai cosa è successo dopo?”
S. – “è successo che siamo andati nella camera degli ospiti dove dormivo solitamente, pensa che mentre ci allontanavamo dalla piscina, lui col pisello di fuori ed io completamente nuda, abbiamo incrociato le due filippine che rientravano, mi è preso un colpo, tanto che nel tentativo di coprirmi la passerina ho lasciato cadere l’Iphone per terra che si è praticamente distrutto, e …”
L. – “ e quindi le filippine glielo hanno detto alla moglie ed è successo un casino!”
S. – “manco per niente, il Dottore le ha guardate con indifferenza e gli ha detto”
Dott. – “stasera per cena vorrei del pesce quindi vi consiglio di tornare al mercato e provvedere, e per quanto riguarda quello che avete appena visto ricordatevi che il Vostro stipendio lo pago io non la Signora, pertanto regolatevi di conseguenza”
L. – “ricco Bastardo”
S. – “vabbè Leti, per farla corta il Dottore mi ha scopato per più di un’ora e ti assicuro che quando mi ha messo quell’affare dentro per la prima volta mi sembrava di partorire in senso inverso, non ho mai provato una roba così grossa dentro di me, è una sensazione straordinaria, sembra che tutto quello che c’era dentro il mio corpo si muovesse in funzione di quell’affare che mi pistonava … e mi pistonava di brutto”
L. – “ti rendi conto che hai scopato con un vecchio”
S. – “Vecchio un corno … ho scopato con vero uomo con un uccello da paura”
L. – “e nessuno si accorto di niente? Come hai fatto a guardarlo in faccia i giorni a seguire?”
S. – “bhè vermanete …”
L. – “veramente … ?”
S. – “dopo che avevamo fatto sesso il Dottore tornò in spiaggia dalla moglie, io rimasi in casa come al solito, poi la sera sono rientrati tutti insieme, abbiamo cenato a base di pesce e poi sono andata a dormire senza che succedesse niente, il Dottor si è comportato con me senza destare nessun sospetto, la mattina mi son svegliata più tardi del solito tanto che erano gia usciti tutti, sul comodino della mia stanza ho trovato un pacchettino regalo, l’ho scartato e dentro ci ho trovato un Iphone nuovo di pacca”
L. – “ te lo aveva preso lui?”
S. – “Già, ed indovina … quando l’ho acceso ho scoperto che aveva gia inserito la mia sim dentro, nel contempo ho ricevuto un messaggio da un numero che non conoscevo, l’ho aperto ed era lui”
L. – “ e cosa ti ha scritto?”
S. – “mi scrisse: non volevo che senza il tuo inseparabile telefono ti annoiassi troppo ed ho pensato di provvedere personalmente all’incidente di ieri, anche se potrei sempre tornare nuovamente in anticipo ed allietare la tua giornata”
L. – “e tu gli hai risposto?”
S. – “Si … gli ho risposto: “in effetti tutto questo porno che sto guardando mi sta lasciando un “vuoto” da colmare … che dici … meglio che ne parlo con un medico?”
L. – “Sara incominci a farmi paura … e lui cosa ti ha risposto?”
S. – “non ha risposto … dopo un minuto ha aperto la porta ed è entrato nella mia camera … non era uscito … io ero svaccata sul letto con solo le mie mutandine con gli orsetti, lui mi ha guardata, si è tolto i pantaloni ed ha incominciato a scoparmi … siamo andati avanti così tutti i giorni fino alla fine della vacanza”
L. – “belle ferie di merda … davvero”
S. – “ah ah ah … si è stato fantastico … e poi mi ha fatto un sacco di regalini … tutte le mattine trovavo una sorpresa, entrava di notte quando dormivano tutti e mi lasciava il pacchettino sul comodino … carino no?”
L. – “praticamente ti pagava come una puttana?”
S. – “se vuoi metterla così?”
L. – “e la cosa non ti turba?”
S. – “e perché dovrebbe, in fondo facevo del gran sesso e ci ricavavo qualcosa, era un affare?”
L. – “se lo dici tu … ma da quando sei rientrata lo hai più visto?”
S. – “si … di tanto in tanto, quando è libero dai suoi impegni mi chiede di andarlo a trovare nel suo studio in centro”
L. – “e tu? ci scopi ancora?”
S. – “certo, cosa vuoi che faccia che gli parli della mia acne?”
L. – “allora è per questo che vuoi lasciare il lavoro da hostess … lui continua a scoparti ed a foraggiarti coi suoi regalini !?!”
S. – “gia … a dire il vero da un po’ di tempo non mi compra più niente, preferisce lasciarmi dei soldi”
L. – “Sara ma ti rendi conto che quell’uomo ti paga per scoparti … che ti sta trattando come una troia?”
S. – “io non la vedo così, io vado con lui perché mi piace fare sesso con lui, se poi dopo un paio di ore con lui tiro su quello che guadagno in un mese a rompermi le palle ai convegni cosa c’è di male? In fondo lui ne ha tanti e non ha tempo di spenderli!”
L. – “cioè fammi capire … quanto ti dà normalmente?”
S. – “dipende … due-trecento euro, non c’è una tariffa!”
L. – “porca troia, eppure a letto non sei un granchè”
S. – ah ah ah … cretina … lo sai che gli ho parlato anche di te?”
L. – “ah si? E cosa gli avresti raccontato?”
S. – “che sei la mia amichetta del cuore, che ci somigliamo un sacco e che facciamo sesso lesbo, la cosa lo ha arrapato tantissimo … gli ho anche fatto vedere una nostra foto insieme … come l’ha vista gli ho messo la mano sul pacco e ho sentito che gli si induriva … mi sa che gli piaci”
L. – “ma che sei scema, che cazzo gli vai a raccontare i fatti miei?”
S. – “dai non ti arrabbiare, quasi quasi uno di questi pomeriggi ti porto con me da lui, sono sicura che gli piacerebbe la cosa … ah ah ah …”
L. – “scordatelo!”
S. – “Dai, perché no, mica ci devi fare qualcosa, lo conosci e basta, in fondo studiamo medicina un amico nel settore potrebbe essere utile anche a te … ci vado domani … se vuoi puoi davvero venire con me!”
L. – “cosa dovrei venire a fare? A fomentare la sua immaginazione su me e te che lesbichiamo?”
S. – “ma … magari fa una proposta anche a te … e vaffanculo i lavoretti ai convegni e le serata a fare la babysitter … ah ah ah …”
L.- “fammi capire mi stai proponendo di venire a prostituirmi con te?”
S. – “io non mi prostituisco … ti ho già detto come la penso e se continui a darmi delle puttana mi incazzo per davvero”
L. – “ok ok … scusa … non volevo dire questo, ma … non lo so … non è da me!”
S. – “dai adesso gli mando un messaggio e gli dico che domani potrà conoscerti”
L.- “no Sara, non lo fare”
S. – “troppo tardi, fatto … non vedo l’ora di vedere la faccia che farà”
L. – “sei una stronza … tanto non ci vengo”
S. – “pensaci, quando ti sei fatta una trombata con un uomo che sia davvero un uomo, attenta, non mi riferisco ai nostri coetanei che ti saltano addosso e ti trombano con la foga di un condannato a morte e poi ti vengono sulla maglietta dopo un minuto”
A questa affermazione non risposi consapevole del fatto che effettivamente i miei partner fino a quel momento erano stati tutti una grossa delusione, forse fu anche per quello che incominciai a fare sesso con Sara.
S. – “e quanto ancora pensi di poter andare avanti a farti il culo per raccimolare i soldi per pagarti le fotocopie dei libri di testo?”
L. – “ho capito, ma tu ci vai a letto perché ti piace … almeno dici così … io non lo conosco nemmeno, e poi chi ti dice che lui sia d’accordo nel volermi incontrare, non mi conosce, io potrei anche sputtanarlo”
S. – “No, non mi faresti mai una cosa del genere … facciamo così, io ti aspetto per le 14.00 di domani alla fermata del 4, conto di trovarti li, lo incontri, ci fai quattro chiacchiere e prendiamo un caffè, niente di più, e poi farai i tuoi ragionamenti”
L. – “non ci contare”
S. – “Vedremo”
Da li a poco salutai Sara, ritornai a casa con una specie di peso sullo stomaco, non mi chiedete il perché ma incominciavo a maturare la voglia di conoscere quest’uomo, questo distinto Dottore dal pisello enorme.
Arrivata a casa non riuscivo a smettere di pensare alla proposta di Sara, non nascondo che quella notte feci fatica a prendere sonno e mi masturbai più volte guardando filmati porno sul cellulare che ritraevano uomini maturi che si scopavano delle giovincelle come me, ero davvero indecisa su cosa avrei dovuto fare, poi decisi di provare ad addormentarmi sperando che la notte mi portasse consiglio.
… CONTINUA …
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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