Racconti Erotici > Prime Esperienze > CLISTERI E SCULACCIATE
Prime Esperienze

CLISTERI E SCULACCIATE


di Membro VIP di Annunci69.it Legioxx
14.01.2025    |    73    |    3 9.0
"Dopo questo episodio i miei clisteri furono diversi..."
Ho avuto la fortuna di vivere la mia adolescenza nei meravigliosi anni’60, quando tutto era per me curiosità e voglia di scoprire, soprattutto ciò che era proibito o tenuto nascosto o di cui si parlava arrossendo.
Abitavamo in una vecchia costruzione dei primi dell’ottocento, una volta adibita a convento, con spesse mura e lunghi corridoi. Tale conformazione mi permetteva di trovare nascondigli un po’ dappertutto che usavo per nascondere i miei piccoli segreti, ma soprattutto mi permettevano di spiare senza essere visto, la camera dei miei genitori e la stanza della ragazza che ci aiutava in casa. Premessa necessaria per capire come riuscissi a vedere le scene che andrò a descrivere.
All’epoca, qualsiasi piccolo disturbo si curava a suon di clisteri e perette, tanto è vero che in bagno faceva bella mostra appesa al muro un enteroclisma di vetro e latta colorata con un lungo tubo di gomma rossa che finiva in una cannula di bachelite nera, che per comodità era riposta dentro il contenitore. In un’altra mensolina erano appoggiate 2 perette rosse, una bella grande l’altra più piccola.
Mia madre si lamentava di avere disturbi intestinali e con cadenza settimanale si sottoponeva al clistere. La cosa mi incuriosiva e mi eccitava al pensiero che quella cannula entrasse nel culo, poiché anche io con qualche linea di febbre dovevo farmi fare la peretta piccola.
Quando rientravo in casa e sentivo odore di camomilla sapevo per certo che si stava preparando un clistere.
A quel punto mettevo in atto le mie strategie per andare a nascondermi nel luogo da dove potessi assistere alla cerimonia. In inverno, l’unica stanza riscaldata era la cucina che comunicava con una sala e attraverso la porta socchiusa sbirciavo i preparativi.
Dalla stufa a legna l’acqua e camomilla veniva presa e versata con attenzione nel contenitore di vetro dell’enteroclisma e in attesa che si freddasse mia madre aggiungeva pezzi di saponetta da far sciogliere. A quel punto chiamava mio padre che appendeva l’ampolla ad un attaccapanni.
Mia madre di solito indossava o camicia da notte o una leggera vestaglia. Si chinava sul tavolo della cucina con il busto, si sollevava l’indumento fino a metà schiena mettendo in mostra il suo meraviglioso culo e le gambe. Poi ad un invito di mio padre si allargava le natiche con le due mani. A quel punto io diventavo più ardito e cercavo di avanzare per vedere ancora meglio l’introduzione della cannula nera nel buco del culo. Quante volte ho rischiato di essere scoperto !
Mio padre con la massima indifferenza ungeva la cannula con un po' di olio di oliva e introduceva la cannula nel buco del culo mantenuto accessibile dalle natiche tenute separate da mia madre. Quasi sempre mia madre faceva un piccolo gemito, poi il babbo apriva il rubinetto situato nella cannula stessa.
Per defluire il liquido attraverso il lungo tubo rosso impiegava una decina di minuti, durante i quali i miei parlavano del più e del meno, della spesa, delle vicine ecc. come se stessero facendo una operazione di routine.
Già da allora la cosa mi eccitava e faceva indurire il mio uccellino. Mi eccitava vedere il culo di mia madre dal quale usciva il tubo attraverso il quale le veniva riempita la pancia.
Una volta controllato che l’enteroclisma fosse vuota la cannula veniva sfilata dal buco del culo, sostituita dalla mano di mia madre, a mo’ di tappo per evitare fuoriuscite e, un po' piegata in avanti correva in bagno. A quel punto mio padre andava via e mentre lei si svuotava in bagno io uscivo dal mio nascondiglio e andavo a rimirare lo strumento che aveva riempito il culo di mia madre soffermandomi sulla cannula che sapevo essere entrata nel culo fino al rubinetto.
In estate il clistere veniva somministrato in camera da letto dei miei, con un cerimoniale simile, con la differenza che mia madre era distesa a pancia in sotto, il contenitore veniva appeso a un chiodo sul muro, appositamente inserito per questo scopo e si poteva vedere per tutta la sua lunghezza il tubo che usciva dal bellissimo culo di mia madre, anche in queste circostanze spiavo dalla porta socchiusa o addirittura aperta quando i miei non sapevano della mia presenza in casa.
Anche io non ero esente dal clistere, bastavano poche linee di febbre e via. Fino all’età di 13-14 anni ricevevo solo le pere. Mia madre veniva in camera mia con un asciugamano in una mano e la pera nell’altra che appoggiava sul comodino, poi tornava con il catino contenente il resto della soluzione calda.
Da piccolo mi distendeva sulle ginocchia mi toglieva il pigiama aspirava il liquido con la peretta con il caratteristico rumore di risucchio. Poi mi allargava con due dita le chiappe e quando il mio buco era visibile mi introduceva il beccuccio nel culo.
A volte, non sempre, mi ungeva il buco con olio di oliva, poi lentamente, molto lentamente, premeva la pera riempendomi dolcemente il culo e la pancia. La cosa non mi imbarazzava mi dava soltanto un leggero disagio intestinale fino a quando non correvo a svuotarmi. Come dicevo questo fino a quando più grandicello un giorno mia madre nel farmi il solito clistere non successe un piccolo inconveniente che cambiò in futuro il modo di somministrazione.
Era estate mia madre indossava sempre per casa una vestaglietta di acrilico leggera aperta sul davanti che si sovrapponeva impedendone l’apertura. Quella volta, come di consueto andammo in bagno per fare il clistere. Si sedette sul bordo della vasca e in conseguenza di ciò le rimasero le cosce scoperte in parte, mi fece adagiare, nudo dalla pancia i giù sulle sue ginocchia e ne potei avvertire la morbidezza sul mio uccello già ben formato che si trovò tra le sue cosce. Con la consueta pratica mi introdusse nel culo la cannula della pera e procedette ad introdurmi la camomilla. La pera fu riempita più volte, e più volte introdotta nel mio culo. Questa operazione unita al contatto con le cosce e alle contrazioni provocate dai clisteri mi provocarono una forte erezione e alla terza pera non potei trattenere una incredibile eiaculazione. La cosa non sfuggi a mia madre che non disse niente, mi mando a svuotarmi sul water mentre lei si asciugava le cosce con un asciugamano.
Rimasi molto imbarazzato mentre mi svotavo in presenza di mia madre che finiva di pulirsi.
Dopo questo episodio i miei clisteri furono diversi. Prima di tutto non più perette ma enteroclisma, che ricevevo in bagno con le mani appoggiate al bordo della vasca in posizione pecorina e contenitore tenuto in mano da mia madre che lo alzava o abbassava per favorire il flusso verso il culo. Mi introduceva la cannula lubrificandola solo con un po' di saliva che si metteva sulle dita e poi sulla cannula. Ogni volta che prendevo il clistere nel culo avevo immancabilmente una erezione che cercavo di nascondere a mia madre, poi quando mi sedevo sul water per espellere il clistere e mia madre usciva mi segavo furiosamente con sborrate e piacere da svenire.
La mia camera confinava con quella di Vincenza, una donna giovane che collaborava con le faccende domestiche e che viveva con noi. Dietro un quadretto avevo fatto un buco nel tramezzo che divideva le nostre camere, e lo usavo per spiare quando il clistere era il suo culo a doverlo ricevere per opera di mia madre. Lei si distendeva sul letto sopra un asciugamano messo di traverso in precedenza per evitare di sporcare con eventuali perdite. Si denudava il culo giovane e tosto da bella contadina qual era, lasciando le grandi mutande di cotone alle ginocchia, mia madre si posizionava dalla parte opposta del letto e potevo cosi vedere benissimo il biancore di quel culo pronto ad accogliere la cannula del clistere.
Mia madre le diceva di aprirsi le chiappe con le proprie mani poi senza tante cerimonie le introduceva la cannula dell’enteroclisma e apriva il rubinetto. Era stupendo assistere per lunghi minuti il defluire del liquido nel suo culo. Nel frattempo si parlavano chiedendo i particolari dell’operazione, “entra ?,scende ? si la sento, come è calda, mi ci voleva proprio, mi farà bene” e mia madre:” si scende piano, non avere fretta, deve fare effetto, ne manca ancora poco ”poi, stringi le chiappe che te lo tolgo”.
Ogni volta appena la cannula le veniva sfilata dal culo io che mi ero masturbato e trattenuto a stento fino a quel momento sborravo imbrattando il muro. Il muro veniva sempre pulito subito, ma con il tempo le ripetute sborrate sullo stesso punto lasciarono un alone e delle scolature ben visibili.
Mia madre, donna molto bella, mora, notò la cosa e mi chiese spiegazioni nel portami sul luogo e intuendo il tutto tolse il quadretto che ostruiva il buco nel muro e in un attimo capì tutto, e nonostante le mie ridicole scuse mi coprì di insulti e di rimproveri facendomi vergognare fino all’inverosimile. Conoscendola sapevo che la cosa non sarebbe finita lì.
Devo premettere che fin da ragazzino ne combinavo di tutti i colori e quasi ogni giorno ricevevo una dose di sculacciate alle quali ero abituato e non mi lamentavo nemmeno più di tanto.
Quando rientravo a casa a seguito di qualche marachella mi faceva il cenno di avvicinarmi, metteva un piede sul piolo di una sedia facendo assumere alla sua gamba un angolo retto, sulla quale mi dovevo adagiare con la pancia rimanendo a piedi sospesi. Mi tirava giù calzoncini e mutande, che a volte finivano in terra e cominciava a sculacciare il mio culo nudo, prima lentamente e non troppo forte, poi sempre più a lungo fino a che non avevo il culo bello rosso. Io non mi lamentavo più di tanto perché ormai ero abituato.
Una volta a merenda mi sculacciò di fronte al mio amico Sandro, a culo nudo mentre lui mangiava la merenda, mi guardava con molto interesse commentando che anche a lui toccava spesso questo trattamento, e mia madre nel farmi il culo rosso con molto rumore chiedeva se sua madre usasse solo le mani o la cinghia.
Ritornando al buco sul muro, mia madre mi prese per un polso e mi condusse nella camera di Vincenza alla quale raccontò tutto mostrandole il buco da cui spiavo.
Il castigo me lo applicò immediatamente, Solita posizione gamba a 90 gradi con piede appoggiato alla sedia
Ordine di distendermi con il culo nudo in aria davanti a Vincenza, che era stata invitata a sedersi dietro di me per assistere in primo piano alla mia battitura. Iniziò come sempre con colpi leggeri ma cadenzati che mi provocavano un leggero pizzicore sulle natiche che sobbalzavano e si contraevano tra un colpo e l’altro. La sculacciata durava già da diverso tempo e il mio culo stava diventando paonazzo mentre io per vergogna non mi lamentavo e la stanza era piena del rimbombo dei colpi.
Vincenza assisteva e invitava mia madre a non farmi molto male cercando di giustificare il mio comportamento dovuto all’età.
Questa volta la sculacciata non finiva mai e io mi contorcevo supplicando di smettere, ma mia madre diceva che questa me la dovevo ricordare e quando smise avevo il culo così rosso come non mai.
La sculacciata finì e mi fu ordinato di andare in camera mia, cosa che feci mentre mia madre se ne andò. Poco dopo fui raggiunto da Vincenza che probabilmente ebbe pietà del mio culo a cui dedicò un impacco con un panno bagnato di acqua fresca mentre ero disteso a pancia sotto sul letto. Mi consolò dicendo che tutto sommato era lusingata che mi fossi eccitato nel guardarla mentre era penetrata dal clistere, ma da qui nacque un’altra storia. Bella adolescenza, che ricordo, e ha influito sulle mie tendenze sessuali.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per CLISTERI E SCULACCIATE:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni