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La mia padrona


di casanovaxxxx
02.07.2019    |    47.390    |    16 9.6
"Non essendo abituata mi vennero terribili conati di vomito e rigettai la misera colazione..."
Ciao, mi chiamo Elisa e ho 25 anni . Sin dall’età di 16 anni, causa ristrettezze economiche della mia famiglia, lavoro come badante di un’anziana signora non più autosufficiente che viveva con una sorella zitella , acida e tirchia .
Mia madre , appena ebbi raggiunto l’età minima per poter lavorare, non ci pensò due volte per mandarmi via di casa e non essere più un peso economico per la famiglia .
All’inizio il lavoro non mi piaceva. Io, nel pieno della mia adolescenza, avevo altri pensieri per la testa: avrei voluto continuare i miei studi al liceo e poi iscrivermi in medicina . Quanto mi sarebbe piaciuto diventare un medico, aiutare gli altri, essere utile alla società , fare del bene .
Invece mi ritrovai ad imboccare il cibo ad una donna di quasi 80 anni, sorda, quasi sempre a letto.
Le mie giornate a lavoro mi sembravano infinite, soprattutto in inverno o quando la signora si ammalava .La sorella aveva un carattere di merda: stava sempre a riprendermi, a lamentarsi che non facevo bene il mio lavoro , che mi distraevo troppo con i miei amici. E’ evidente che erano solo minchiate di una donna inacidita, che non si era goduta la vita, che aveva repulsione di qualsiasi essere di sesso maschile , aveva accumulato ricchezze immense ma viveva peggio di un barbone .
Lavoravo tutti i giorni dalle 7 alle 20 . Una vera schiava . E’ evidente che il tempo per conoscere miei coetanei, uscire, divertirmi , era molto limitato .
Spesso, quando la signora stava molto male, stavo pure la notte.
Col tempo maturavo sempre più il desiderio di cambiare lavoro.
Frattanto conobbi un mio coetaneo: un bravo ragazzo , moro , alto, un bel viso, occhi profondi .
Salvatore era l’autista di un noto avvocato della mia città .
In realtà l’attività forense era solo un passatempo in quanto era anche proprietario di un’immensa azienda agricola che aveva ereditato dai parenti che gestiva assieme alla giovane sorella di 35 anni con cui viveva .
Un giorno Salvatore, sapendo che desideravo sempre più cambiare aria , mi disse che la sorella dell’avvocato era alla ricerca di una donna di servizio .
Io valutai la cosa, ma mi rendevo conto che forse non ero all’altezza perché una donna giovane , attiva, di elevata cultura aveva bisogno di qualcuna con esperienza.
Io, detto brutalmente, sapevo solo dare da mangiare ad una vecchia e lavarle il culo.
Una sera Salvatore mi chiama e mi dice che la signora Paola , la sorella dell’ avvocato, desiderava parlarmi quanto prima perché aveva ormai bisogno urgente di una donna di servizio .
Salvatore le aveva parlato un po' di me , sapeva lo stato in cui mi trovavo , della mia totale disponibilità , del mio carattere dolce e servizievole .
Riuscii ad avere una mattina libera e fissai un appuntamento con Paola.
Era una domenica mattina molto piovosa e fredda .
Arrivai al cancello dell’immensa villa della signora e suonai il campanello .
Mi venne ad aprire un contadino che lavorava per l’azienda e mi accompagnò sino al portone di ingresso della casa.
Sul portone trovai Paola che mi aspettava.
Era una donna bellissima: alta, lunghi capelli neri, mora, occhi bellissimi , un bel seno . Sicuramente curava il suo aspetto con tanta attività fisica .
Mi fece entrare e ci avviamo verso un soggiorno immenso , arredato con molta cura e gusto.
Ogni angolo di quella immensa villa evidenziava l’elevata ricchezza della mia futura datrice di lavoro.
Mi fece accomodare in un divano in pelle e lei si sedette al mio fianco .
“ Bene”, mi disse, “ quindi tu sei Elisa, la morosa di Salvatore ?” .
Io arrossii subito: Salvatore era un mio carissimo amico, con cui c’era affinità , tanta confidenza, ma definirlo il mio moroso mi sembrava troppo; in sei mesi che ci frequentavamo ci siamo baciati solo due volte . In poche parole io ero ancora vergine : 25 anni e vergine .
“ Beh “ , risposi, “ Salvatore è solo un mio caro amico , non siamo ancora fidanzati ammesso che poi ci siano le condizioni per diventarlo “
“ Ah, capito “ replicò Paola , “ beh allora avrai meno pensieri per la testa e puoi fare il tuo lavoro con tranquillità”
Mi guardava fissandomi negli occhi e mi posò la mano sulle ginocchia .
“ mi sembri una ragazza molto dolce, servizievole, disponibile . Salvatore mi ha raccontato del lavoro che fai da quelle due scimunite . Sei sprecata là e poi stai buttando la tua vita . Da domani sarai mia “ pronunciò quest’ultima frase in modo perentorio che ebbi quasi paura di replicare .
“ sinceramente dovrei dare un preavviso di qualche settimana alle signore “
Paola si incazzò : “ Ascolta Elisa: tu domani mattina ti trasferisci qui e le due signore le mandi a fare in culo . Sono stata chiara ? “
“ Si chiarissima signora Paola”
“ Non chiamarmi signora Paola perché mi fai incazzare. Anzitutto sono signorina e voglio che mi chiami semplicemente Paola e mi devi dare del tu . Devi recuperare il tempo che hai perso da quelle due coglioncelle “
“ Si certo. Il mio lavoro in cosa consisterà?”
“ Elisa , domani ti aspetto ,del resto fregatene “ . Mi disse queste ultime parole con voce suadente e a distanza molto ravvicinata . Mi pose un braccio dietro le spalle e mi baciò sulla guancia. Arrossii e mi venne una vampata di calore impressionante . Che faceva, mi baciava?
“ Sei una ragazza deliziosa , molto carina . Se sarai servizievole e disponibile con me andremmo d’accordo. Dimenticavo, ma sono bazzecole, ti darò 3000 euro al mese più benefit di ogni genere . Ma se sarai molto brava potrei farti molto ricca. Ovviamente dovrai stare a vivere qui, io potrei avere bisogno di te in qualsiasi momento del giorno e della notte ”
Non credevo a quello che sentivo . Per fare la badante guadagnavo 700 euro al mese.
Paola mi voleva ricoprire di oro. Ma in cambio di cosa? Non mi era ancora molto chiaro .
L’indomani mattina mi trasferii da Paola.
Mi fece vedere la mia camera da letto, che era dalla parte opposta a quella di Paola.
In camera c’era il bagno privato , immenso , bellissimo. Come era immensa la camera che dava su un panorama bellissimo .
Dopo avermi mostrato la camera , Paola disse che doveva prepararsi perché doveva andare a fare alcune commissioni di lavoro.
Mi indirizzai quindi assieme a lei nel suo bagno .
In mia presenza si denudò ed entrò sotto la doccia .
Io ero come imbambolata , non sapevo cosa fare .
“ Elisa , che fai là ?. Spogliati e aiutami a lavarmi”
Cominciavo a realizzare: dovevo badare ora ad una donna di 35 anni, ma non credevo al punto di doverla lavare.
Mi spogliai ma provavo molta vergogna. Non mi ero mai mostrata nuda di fronte a persone estranee.
Paola mi fece cenno di entrare dentro il box doccia e mi avviai.
Il box era molto ampio e quindi ci si poteva muovere agevolmente .
“ Elisa prendi il doccia schiuma e lavami le spalle, la schiena , il culetto. Viziami .”
Sversai il sapone nell’incavo della mano e poi lo spalmai sulle spalle di Paola e iniziai a sciacquarla dappertutto . Lei si poggiò al box e iniziò a mugolare mentre la frizionavo con entrambe le mani.
La lavavo ma allo stesso tempo la massaggiavo. Dalla schiena scesi con delicatezza sul suo culo sodo . Paola mugolava e ansimava . Io ero un turbinio di emozioni : accaldata, eccitata, confusa da quello che stavo facendo .
Mi venne spontaneo frizionarle il culo e lei si inarcò per mostrarmi il buco : “ infilami il dito in culo Elisa , ti prego. Lavamelo bene . “ strusciai la mano nel suo culo delicatamente e col medio andai alla ricerca del suo buco: quando lo trovai infilai con forza il dito. Paola sussultò ed esclamò di piacere . Iniziai a stantuffare il dito nel culo che si allargava sempre di più e mi venne spontaneo infilare un secondo dito . La porca ansimava e mugolava . Chiusi l’acqua della doccia e iniziai a baciarla sul collo mentre le scopavo il culo con la mano .
Paola era sempre più eccitata e io non capivo più nulla.
Mi fermai , sfilai le dita dal culo e la feci girare . Era estasiata . Aveva la fica aperta , grondante di umori .
Mi inginocchiai e iniziai a leccarla . Paola sussultò di piacere , mi mise una mano in testa e mi spinse verso la figa .
“ Non immaginavo che eri una troia Elisa e che ti piacesse la figa. Sono molto contenta: avevo intuito che sotto quella tua apparente aria da ragazza perbene si cela una ninfomane che ha represso le sue voglie per troppo tempo . Sei appena arrivata e mi stai già facendo impazzire . E’ un peccato che ho un appuntamento importante e devo interrompere questo bel servizietto che mi stavi facendo. Però ho anche tanta voglia di pisciare : se apri la bocca mentre sei in quella posizione sotto di me , ti faccio assaggiare il mio nettare . “ Non fece in tempo a finire la frase che mi ritrovai schizzata in bocca e in faccia di un potente getto di caldissima piscia.
Cercai di chiudere la bocca , ma lei si accorse e mi intimò di non farlo . Inevitabilmente ingoiai molto di quel liquido salmastro e caldo. Non essendo abituata mi vennero terribili conati di vomito e rigettai la misera colazione .
“ Ti abituerai Elisa e sarà normale per te farmi questi servizietti” .
Stavo per replicare , ma mi fulminò con lo sguardo e mi diede un fortissimo ceffone “ Vero che ti piacerà diventare la mia troietta?. Mi annoio tanto sola in casa,odio gli uomini e ancora di più mi fa schifo il cazzo. Sono una donna potente e ho diritto a una schiavetta. O no? . Elisa d’ora in poi ti conviene obbedirmi oppure potrei diventare molto cattiva con te e non immagini cosa intendo . Sono stata chiara troietta?”
Non replicai, feci solo un segno di assenso con la testa .
Quella mattina ho realizzato di essere passata dalla padella alla brace .
Era meglio pulire il culo di una vecchia o è più allettante bere la piscia ( per ora , chissà in futuro che altro mi aspettava ) di una lesbica troia , ricca e viziata? .
Sicuramente Paola era diventata la padrona della mia vita .
Magari un giorno vi racconterò qualche esperienza vissuta con la mia padrona .







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