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L'incantesimo della Strega (5° parte): Perversione
di Ermesincuriosito
17.02.2022 |
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"Forse quell'urlo fece rinsavire un pò Marco, che iniziò a rendersi conto di quello che stava succedendo..."
Non so come avesse fatto quel demone, ma in poche ore aveva completamente assoggettato la volontà di Beatrice alla sua, rendendola un'ubbidiente bambola per dissetare la sua sconfinata sete di perversioni.Il piano che aveva orchestrato per distruggere completamente l'anima di Bea e la sua famiglia era diabolico, ma Bea le obbedì senza fiatare. Questo mi disturbò e allo stesso tempo mi affascinò completamente.
Giulia aveva chiamato in tarda mattinata mio zio Marco, padre di Bea, raccontandogli di come Bea fosse svenuta a seguito di un brutto incidente a cui aveva assistito in metro. Ovviamente mio zio sarebbe venuto nel tardo pomeriggio qui a casa di Barbara a riprendersi Bea e portarla a casa, ed è qui che Giulia avrebbe attaccato.
Bea ci raggiunse poco dopo la mia ultima "sconfitta" tra le gambe di Giulia. Arrivata si lanciò ad abbracciare la sua Giulia
"Sei pronta piccola mia?" Le chiese
"Per te qualunque cosa!" rispose Bea cercando le labbra di Giulia, che la premiò regalandole un pò della sua saliva.
"Vado un attimo in farmacia a prendere qualcosa per tuo padre e un pò di vino per stasera" le disse Giulia "Date una sistemata veloce" ci ordinò prima di uscire. E così facemmo.
Non ebbi il coraggio di parlare con Bea per tutto il tempo che rimanemmo sole, e fui sollevata quando Giulia rientrò rompendo quel silenzio imbarazzante.
Erano da poco passate le 20, quando mio zio citofonò.
"Sono Marco, il padre di Bea" rispose scosso al citofonò.
"Dov'è Bea come sta?" mi chiese non appena entrato
Avrei voluto dirgli di prendere Bea e scappare da questo posto maledetto..ma non riuscì a fare nulla
"È di là a riposare.." intervenne Giulia "Beatrice è così dolce e sensibile..mi dispiace così tanto.." aggiunse in una performance recitativa da oscar, con lacrime annesse.
"O non ti preoccupare..." rispose mio zio che forse solo in quel momento si accorse per la prima volta della bellezza di Giulia, che per l'occasione indossava degli shorts molto corti ed un top che a mala pena copriva il suo bellissimo seno.
In quel momento usci Bea che si butto al collo del padre "Oh Bea..mi spiace per quello che è successo..vieni torniamo a casa.." disse mio zio abbracciando la figlia.
"No papà...non voglio partire di notte ho paura..Dormiamo qui e partiamo domattina" rispose Bea seguendo quanto pianificato.
"Ma dai che dici..come facciamo?" chiese Marco imbarazzato
"Si restate qui, Bea è ancora un pò scossa" intervenne Giulia "potete dormire lì mentre io e Marta saremo nell'altra stanza..E poi è anche già pronta la cena!"
"Ma..ma non vogliamo disturbarvi oltre.." provò a declinare Marco
"Da paparino..domani è anche sabato e non si lavora..per favore.." lo supplicò Bea..
"Ma..ma.." non sapeva come uscirsene Marco
"Si è deciso, dormirete qui e domani con calma ripartirete" esclamò Giulia con un enorme e falsamente innocente sorriso.
Di lì a poco ci mettemmo a cenare. Giulia aveva "condito" la porzione di mio zio sbriciolando del viagra all'interno, e durante tutta la cena non perse tempo a far scorrere fiumi di vino per disinibirlo e fare la gattina per eccitarlo ulteriormente. Non potei non notare l'imbarazzo di mio zio che cercava in tutti i modi di non rendere palese il gonfiore della sua patta, che lui probabilmente attribuiva a Giulia.
Dopo cena Bea spinse per vedere insieme un film, anche se mio zio premeva per andare a letto.
Visto che i posti sul divano erano occupati da Marco, me e Giulia, Bea si sedette in braccio al padre.
"No dai Bea..sei grande.." cercò di far desidere Bea, molto probabilmente perchè imbarazzato dall'erezione che non passava.
Ma Bea insistette tanto "Ti prego..voglio stare abbracciata a te papino..." e Marco dovette cedere.
Vedevo Bea ogni tanto leggermente ondulare sul bacino del padre, e dargli qualche bacino sulla guancia, andando verso il collo, soprattutto durante le scene di sesso nel film.
Alla fine del film ci dirigemmo tutti verso le nostre camere.
"Siedi qui accanto" mi disse Giulia accendendo il pc in camera "abbiamo un posto in prima fila per il film porno del secolo" aggiunse ridendo mentre dal pc apriva il programma di controllo della telecamera piazzata nell'altra stanza.
Rimasi shockata..Giulia aveva intenzione di registrare tutto, chissà poi per farne cosa..Ma ero troppo curiosa ed eccitata per oppormi.
Mio zio era rimasto in mutande, non avendo portato con sè nulla pensando di ripartire subito per casa. Lo vidi dare sempre le spalle a Bea, per nascondere il suo stato, ma fu tutto vanificato quando Bea gli disse di voler dormire abbracciata a lui perchè ancora impaurita.
Erano così in quel letto, il padre steso in mutande con una evidente erezione nelle mutande, e la piccola e innocente figlia sedicenne con una camicetta da notte molto leggera abbracciata a lui e la testa appoggiata nell'incavo della sua spalla.
"Papà...perchè sei così?" chiese Bea
"In che senso?" chiese il padre non capendo la domanda
"Così.." rispose Bea appoggiando la mano sul suo pacco eretto.
"Ma che fai Bea?!?" scattò Marco spostando la figlia
"Sei così per Giulia vero?" gli chiese Bea adirata e con le lacrime agli occhi "Io sto così, mi succede tutto questo, e tu pensi alla mia amica?!?"
"Ma che dici, non sto in nessun modo!" provò a tagliare corto Marco
"Ah si?" e Bea con uno scatto sfilò appena i boxer del padre quanto basta per far emergere il membro duro. "E allora questo? Invece di pensare a me pensi a lei!!"
"Ma non è vero non penso a nessuna!" provò a controbbattere Marco
"Si, tu sei eccitato perchè pensi a Giulia, ma non pensi a me" e così dicendo Bea abbracciò il padre in lacrime
"Ma no tesoro mio..io penso sempre a te" cercò di rassicurarla il padre mentre la mano di Bea scendeva pericolosamente verso il suo inguine ancora nudo.
"Vuoi dire che non è per Giulia che sei così, papino?" gli chiese Bea cingendo appena il membro del padre nella sua mano.
"Non penso a Giulia Bea...ma..non possiamo fare queste cose.."
"Ti prego papino..abbracciami..ho bisogno di sentirti vicino" disse mentre la sua mano posizionava verticalmente l'uccello del padre e iniziava, lentamente ed innocentemente, a segarlo.
Marco abbracciò la figlia "Certo che ti sono vicino tesoro mio..ma non possiamo fare queste cose.."
"È perchè sono brutta papà?"
"No sei bellissima Bea, ma sei mia figlia.."
"Solo un pò ti prego..voglio sentirti vicino..che pensi a me..solo a me.." disse mentre continuava la sega..
Marco era interteddo..era troppo poco lucido ed enormemente eccitato per togliersi subito da quella situazione, pure sapendo del tremendo peccato a cui andava incontro
"È..così grosso..papino...È così per..me?" chiese Bea innocentemente
"Oh Bea..che dici..basta ti prego" iniziava ad ansimare Marco
"Ti prego papino..ho bisogno di sentirmelo dire...di sentire che pensi a me in questo momento.."
La minuta mano di Beatrice andava su e giù sull'ormai completamente eretto membro del padre, che ormai stava perdendo il controllo, per lasciarsi andare al piacere
"..si Bea..sono così per te..e certo che ti penso..ti penso sempre" rispose il padre, credendo così di tranquillizzare la sua bimba.
"Mi desideri..papà?" chiese Bea rincarando la dose
"Oh Bea.." Marco non sapeva più come uscire da quella situazione
Bea baciò le labbra del padre e contemporaneamente strinse di più la sua mano intorno al suo uccello, regalandogli un brivido di piacere "Mi desideri papino?" chiese nuovamente Bea
"...." dopo qualche istante di silenzio, Marco non poté che rispondere "...si.."
"Anche io..papà" e così dicendo Bea scivolò verso l'addome del padre per inghiottire nella sua minuta bocca la gonfia cappella
Le poche convinte rimostranze del Padre non fermarono quella prima incestuosa fellatio, che sebbene inesperta, gli stava regalando un nuovo tipo di piacere, un piacere perverso.
Bea sistemò il braccio del padre tra le sue gamba, "Accarezzami ti prego.." supplicò il padre, che inizio accontentò la figlia iniziando ad accarezzarla tra le gambe.
Dopo appena un minuto, senza staccare la sua bocca dal cazzo del padre, Bea si sfilò le mutandine, offrendo alle dita del padre la sua piccola vulva già umida per l'eccitazione.
Gemeva Bea incitando il padre a continuare. Marco ormai in preda al piacere, non riusciva più a resistere.
"Si papà..continua papino" lo incitava Bea "Ti voglio papà..ti voglio" continuava Bea mentre succhiava il padre
"Oh Bea...ti voglio anche io" cedette Marco.
A quella richiesta Bea si staccò con la bocca, e messa a cavalcioni sul padre, lo baciò intensamente. Le sue labbra vaginali erano appoggiate sulla sua asta e, portando le mani del padre sui suoi piccoli e tondi glutei, con una voce in preda alla passione gli disse "Prendimi papà..."
Marco ormai era totalmente perso in quel piacere perverso. Istintivamente strinse le sue mani attorno ai glutei della figlia, la posizionò sul suo glande e spingendo con i fianchi, la penetrò in un lamento di piacere.
Rimasero avvinghiati in quella posizione per qualche minuto, con il bacino di Marco che stantuffava senza sosta la sua dolce Beatrice, baciandosi come due amanti in preda alla febbre della passione.
Io guardavo eccitata quella scena di incestuosa perversione. Giulia mi tolse la sedia, facendomi restare in piedi appoggiata alla scrivania. Mi sfilò i pantaloni esponendo la mia figa umida di eccitazione e prese a masturbarmi mentre insieme guardavamo mia cugina scoparsi il padre.
Bea sia alzò dal padre e si mise gattoni accanto al bordo del letto. Marco non era lucido, non era ancora venuto, ed era troppo eccitato per poter smettere. Scese dal letto, e riprese a scoparsi sua figlia a pecorina, come se fosse una prostituta.
Non so bene che direttive avesse dato Giulia a Bea, ma vidi Bea sputarsi sulla mano e lubrificarsi l'ano. Dopo ciò, prese una mano del padre portandola al suo buchino, chiedendo in questo modo di essere masturbata anche lì. Il padre assecondò anche questo suo capriccio, e affondò il suo dito indice nell'ano di sua figlia, mentre continuava a penetrarla.
Bea stacco il cazzo del padre dalla sua fighetta, e con stupore di Marco, puntò la cappella contro il suo sfintere anale.
"Bea..oddio che fai..?" chiese Marco inebetito
"Scopami papà..ti prego" rispose Bea spingendo con il suo bacino contro il padre, iniziando la penetrazione anale.
Marco non se le fece ripetere due volte, e penetrò analmente la sua bambina che non smetteva di gemere per fomentare il padre.
"Si si..inculami papà inculami.." ripeteva Bea "Sfondami sfondami!" e ad ogni sua parola il padre aumentava il ritmo, e prese a schiaffeggiare le natiche di Bea.
Alla scena raggiungo il mio primo orgasmo tra le dita di Giulia, soffocando i gemiti.
Sento Giulia staccarsi e allontanarsi da me, per tornare dopo un paio di minuti e sedersi sulla sedia accanto a me. Si allontana dalla scrivania con la sedia, e guardandola, noto che aveva addosso una mutanda fallica.
"Ora tocca a te Martina" mi disse Giulia mentre lubrificava con la sua saliva il cazzo artificiale incollata a quelle mutande.
Mi prese per i fianchi e mi posizionò sul suo fallo finto. "Spogliati" mi ordinò e così feci, togliendo la maglia e rimanendo completamente nuda.
Mi allargò le natiche, ma non mi lubrificò in nessun modo, credo il suo intento fosse quello di farmi sentire dolore oltre al piacere.
Posizionò il mio ano, così vergognosamente scoperto, sulla punta del fallo, iniziando a spingere col bacino mettendo pressione sul mio sfintere.
Poggiò le mani sulle mie spalle "Sei la mia troietta, si?" mi chiese perversamente.
Io ormai ero totalmente succube di lei, e non potei che assecondarla
"Si sono la tua troi..AHHHHH" non riuscì a trattenere un grido di dolore. Giulia non mi fece finire la frase, e facendo pressione sulle mie spalle, mi spinse fortemente già verso di lei, sverginandomi analmente.
Il dolore fu fortissimo, intenso, mi venne quasi da vomitare.
Giulia prese a masturbarmi la figa, e questo, in minima parte, prese a compensare al dolore.
"Adesso scopati da sola, fammi vedere"
E nonostante il dolore iniziale, presi ad andare su e giù sul suo dildo, inculandomi da sola tra i suoi insulti e complimenti.
"Uh Bea..adesso vengo" disse il padre che nel frattempo continuava a stantuffare il culetto di Bea.
"No!" urlò Bea, destabilizzando il padre e staccandosi da lui.
Forse quell'urlo fece rinsavire un pò Marco, che iniziò a rendersi conto di quello che stava succedendo. Ma Bea fu più veloce dei suoi pensieri, trascinò il padre sul letto, lo fece stendere e si posizionò cavalcioni su di lui.
La sua piccola mano prese il membro pulsante del padre, e da sola si penetrò la piccola figa.
La scena era permeata di una perversione ed eroticità unica. Bea era seduta diritta sul padre che giaceva completamente steso sul letto. Davanti agli occhi del padre si sfilò la camicia da notte, mostrando al padre il suo seno quasi inesistente, i suoi capelli d'oro brillavano di tanto in tanto alla poca luce della stanza. Marco ebbe per un attimo l'impressione di avere un angelo su di se.
Bea poggiò le mani sui fianchi del padre, per mantenersi dritta e offrire al padre (e a noi) piena visione del suo minuto corpo. Inizio così a cavalcare il padre ormai prossimo all'eiaculazione,
"Aspetta Bea.." provò Marco per evitare il dramma "sto per..fammi uscire.."
"Ti voglio papà" disse Bea ignorando la sua richiesta "ti voglio sentire dentro papà"
"Ma Bea è rischioso..ah..." Marco non riusciva più a ribellarmi.
"Vieni papà..vienimi dentro..la voglio"
"AH..Bea..."
"Sborra papà sborra dentro tua figlia!" ripeteva Bea accelerando il ritmo
"Ahh..Bea..no...oddio...vengo..." Marco non potè più trattenersi ed esplose dentro la figlia.
Bea sorrise, quando sentì il caldo piacere del padre riempirle l'utero, e piantare il suo seme dentro di lei, in questo peccaminoso rituale.
Rimase qualche minuto così Bea, con il padre ancora dentro di lei, quasi ad assicurarsi che il seme si piantasse a dovere dentro di lei, per poi scoppiare in lacrime
"Cosa hai fatto papà? Perchè mi hai fatto questo?"
"Bea..io.." rispose il padre inebetito e spaesato "oddio Bea..io non volevo..Bea mi spiace.." provò a scusarsi prendendole un braccio. Ma Bea con uno schiaffo lo allontano e se ne andò urlando "Lasciami, ti odio!!"
Marco provò a raggiungerla ma si trovo Giulia davanti
"Oddio ma che..che ha fatto?" Chiese Giulia guardando Marco disgustata.
In quel momento Marco si rese conto di essere ancora nudo, e inequivocabilmente ancora sporco dell'orgasmo appena provato.
"Lei ha...stuprato sua figlia in casa mia??" continuò Giulia
"No..io..no..oddio" balbettò Marco non sapendo cosa dire
"Esca immediatamente di qui o chiamo la polizia, ho i video! E se non sparisce immediatamente la faccio arrestare" Gli urlò contro Giulia
Marco era completamente spaesato e si ritrovò fuori sul pianerottolo che ancora si stava vestendo.
Giulia aveva vinto di nuovo.
Aveva ottenuto tutto ciò che voleva. Aveva soddisfatto le sue perversioni ed aveva ottenuto Bea per sé, completamente per sé.
"Sei stata bravissima" esclamò Giulia complimentandosi con Bea, che ancora non capiva il perchè ti tutto ciò, ma non riusciva a disobbedire alla sua Giulia.
"Venite" ci invitò Giulia a posizionarsi sotto di lei. "Le due cuginette! Immagino avrete sete adesso"
Sapevamo già cosa sarebbe successo. Giulia ci avrebbe offerto una nuova dose della sua calda droga dorata, a cui non avevo ancora visto nessuno poter resistere.
La sua urina aveva qualcosa di magico, qualcosa che ti legava a lei indissolubilmente. Bastava provarne una volta il sapore per perdersi completamente nella sua perversione.
Giulia era in piedi davanti a noi, appoggiata allo schienale del divano, si sfilò le mutandine offrendoci finalmente la vista della sua vulva.
Noi due eravamo nude, in ginocchio davanti ai suoi genitali scoperti, frontali l'una all'altra in un tenero abbraccio tra cugine, i nostri seni si toccavano, la mano dell'una intrecciata in quella dell'altra, ma con lo sguardo rapito dalla vagina di Giulia in attesa di ricevere il nostro nettare.
"La pipì è deliziosa" iniziò a recitare Giulia
"La pipì è deliziosa" rispondemmo in coro
"Guardatevi e lasciate che le vostre lingue si conoscano" ci chiese Giulia
E così, guardandoci, leccammo l'una la lingua dell'altra, senza che le nostre labbra si toccassero. Ed in quel momento Giulia ci regalò la sua perversa essenza.
Pisciò su di noi Giulia, sui nostri visi, mentre le nostre lingue si intrecciavano. Assaporavamo la sua calda bevanda l'una della lingua dell'altra. Leccavamo la sua pipì a vicenda dai nostri visi e dai nostri corpi.
Finito questo rituale, tornando brevemente lucida, mi chiesi cosa sarebbe successo adesso.
Come leggendomi nel pensiero, Giulia mi sorrise "Adesso tocca a te donarmi la tua verginità, Martina"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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