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L'incantesimo della Strega (2° parte)


di Ermesincuriosito
18.11.2021    |    6.641    |    4 9.9
"Ero già sua prigioniera in realtà "La desideri, vero?" disse "Dimmelo..."
Sono passati 4 giorni da quella terribile notte.
Io riprendo a tranquillizzarmi, i ricordi di quanto ho visto 5 notti fa diventano sempre più sfocati nella mia testa, meglio così..riesco a rilassarmi un po' e finalmente a riposarmi come si deve.

Vengo svegliata dal rumore dell'acqua corrette sotto la doccia. Sono le 3:15 del mattino Non può che essere Giulia a quest'ora.
L'acqua si spegne.
Silenzio.
Provo a riaddormentarmi.
Sento la porta che si apre.
La porta è quella della mia camera.
È Giulia in accappatoio appena uscita da sotto la doccia che per la prima volta in 5 anni entra nella mia camera.

Si siede sul letto e resta in silenzio, guardandomi negli occhi.
All'inizio ho paura sostenere il suo sguardo, poi accetto la sfida. Ma è difficile, la sento dentro di me.
Sorride.
Ha un sorriso bellissimo quando vuoi, così ammaliante..
Non ho il coraggio di chiedere cosa volesse. Mi anticipa lei.
"Non pensavo ti interessassero questo genere di cose.." insinua con un tono più dolce del solito.
"Non è vero" provo a interromperla.
"Ci hai spiate per oltre 20 minuti, come mai allora sei rimasta lì tutto quel tempo"
"..." rimango in silenzio, mi sento come una bimba colta con le mani nella marmellata. Non sapevo cosa rispondere
"È piacevole, sai?" mi stuzzica Giulia mentre con la mano mi accerezza il volto,
Il suo tocco mi dai i brividi..
"Non è una cosa che mi interessa" provo a rimanere calma.
"Peccato.." mi dice mentre mi penetra con il suo profondo sguardo "sei così bella e seducente.." continua con una dolcezza fuori dal suo personaggio.
"Ti ho sempre ammirata da quando ti ho vista la prima volta quasi 5 anni fa, sei così bella, pura.." continuava.
Non è la stessa Giulia volgare di questi 5 anni. I suoi modi di fare, le parole che usa, sono così diverse. Mi sento così adulata..Non avevo mai avuto molto tempo per curarmi del mio aspetto estetico, presa com'ero da studio e lavoretti. non ho avuto mai una relazione con nessun ragazzo in quasi 5 anni di università.
Mi faceva sentire apprezzata.
"I tuoi occhi sono così luminosi, così grandi, un azzuro così bello" continuava dolcemente Giulia. Il cuore iniziava ad aumentare i battiti, e alle sue adulazioni non potei che aprire i miei occhi che le piacevano così tanto e lasciarglieli guardare.
"non come i miei, brutti, neri.."
"No! non è vero!" la interruppi "hai uno sguardo così bello, penetrante, magnetico" cercai di rincuorarla. Sorrise. Meno dolcemente di prima, quasi un ghigno..ma non lo potei cogliere.
Nella mia mente continuavo a pensare a come poteva mai una ragazza così bella farsi tutti questi problemi?
Timidamente si adagiò sul cuscino. Il suo viso di fronte al mio, la sua mano ancora sul mio volto.
"Posso guardare i tuoi occhi ancora un pò?" mi chiese.
Non risposi, anche se sapevo essere inappropriato, annuì..era così surreale quel momento.
Mi sentivo rapita dal suo sguardo, ma non potevo più distogliere gli occhi da lei..La bellezza dei suoi occhi, così scuri, così profondi, eppure così brillanti, mi aveva rapita. Prese ad accarezzarmi i capelli. Mentre io venivo rapita dal suo profumo fresco di doccia.
Dolcemente prende il mio labbro inferiore tra le sue labbra, in un timido bacio.
Sapevo cosa stava facendo: voleva ammaliarmi come aveva fatto qualche notte addietro con quella ragazze. Era una pericolosa seduttrice Giulia, ma l'avevo smascherata..
Ma le sue parole mi distrassero da queste mie deduzioni
"Scusami" disse " non lo faccio più...ma non sono riuscita a resistere..ti desidero da 5 anni.." mi confessò..
Le sue parole..Mi desiderava da 5 anni? Fu come se avesse aperto uno squarcio nel mio petto, non solo parlare, ma anche respirare era difficile. Il cuore batteva inspiegabilmente forte, troppo forte..Provai a balbettare un "no..tranquilla", ma stavo lentamente perdendo il possesso della mia volontà.

Giulia stava stregando anche me.

"Marta sei bella come una dea" mi disse.
Mi imbarazzai così tanto che dovetti distogliere lo sguardo e reclinai il capo verso il basso.
Mentre un automatico "Ma che dici.." uscì dalle mie labbra, il mio sguardo si posò sull'apertura del suo accappatorio da cui potei ammirare il suo bellissimo corpo. Il suo seno, bianco come il latte, florido e così alto e sodo. Oltre il seno il suo addome meraviglioso, piatto e candido terminava con due gambe affusolate e slanciate, che facevano da cornice al suo monte di venere leggermente pronunciato e appena coperto da una sottile peluria nera.
Mi accorsi solo ora di quanto fosse perfetta Giulia. Non so per quanto tempo rimasi ad ammirare il suo corpo imbambolata. Fu lei ad ridestarmi.
"Non guardarmi così..non mi piace il mio corpo..sono troppo magara.."
A me sembrava perfetta. Nemmeno disegnando si poteva ricreare tanta bellezza.
Glielo dissi.
Sorrise.
"Sei così dolce" mi disse mentre la sua carezza riporto i miei occhi a sprofondare nell'oscurità dei suoi.
Prese di nuovo il mio labbro tra le sue. Non riuscì a fare resistenza. Quando sembrò staccarsi da me, all'improvviso sentì la sua lingua dolcemente e brevemente accarezzarmi il labbro superiore.
Si stacca da me e io incosciamente chiudo gli occhi e le labbra. In quel momento riesco a assaporarla, sa di fragola..la sua saliva è dolce e sa di fragola.
"Marta..guardami..ti desidero..."
Io resto imbambolata. Il cuore lo sento scoppiare, la testa mi gira, le labbra si seccano. La guardo come mi chiede. Mi penetra con i suoi occhi, mi sento rapita, non più al comando del mio corpo.
"Baciami.." sussurra
"Baciami.." ripete
"Baciami.." mi entra in testa il suo incantesimo. Nessuno mi ha mai desiderato così..così intensamente..è così bella come sensazione...
"Baciami.." chiudo gli occhi, cullata dalla sua voce da sirena
"Baciami.." inconsciamente inumidisco le labbra
"Baciami.." apro gli occhi e volutamente mi faccio ipnotizzare dalla sua bellezza
"Baciami.." cedo e poso le mie labbra sulle sue.

Sono le nostre labbra le prime a conoscersi, mentre la mano di GIulia mi accarezza il capo con forza e voglia, quasi a non volermi far fuggire.
Sento le labbra schiudersi, la sua lingua vogliosa che esce, le mie labbra godono delle sue carezze, poi lasciano che si presenti alla mia timida lingua.
È dolce e forte, tenero e peverso, sensuale e timido questo bacio. Mi lascio guidare in questo gioco di toccata e fuga delle nostre lingue. Mi sento piena del suo sapore, così buono. Ritrae la lingua, non voglio, la prendo tra le mie labbra, la succhio, voglio che torni dentro di me voglio che quel sapore non mi abbandoni. Voglio bere la sua saliva.
Torna in mente brevemente la sua succube concubina, e la sua supplica "Ti prego fammi bere". La capisco..Ora la comprendo. E un pò la invidio..Lei era stata sua, aveva assaporato la sua saliva, aveva assaporato la sua intimità..che cosa vado a pensare...aveva anche bevuto la sua pip...
Giulia alzandosi, interrompe i miei folli pensieri,
Si mette cavalcioni sul mio ventre e mi guarda con i suoi occhi magici.
"Non mi rifiutare..Marta.." mi pregò mentre accovacciata su di me, si sfilava l'accappatoio, mostrandomi la perfezione del suo corpo. Questa visione divina mi distrasse subito dalle sue parole, che sembravano una supplica, ma il tono non era supplichevole. Calmo, deciso, di chi sà già che non verrà rifiutato, autoritario, lo stesso tono che incantò qualche giorno prima la sua amica.
"Desiderami.." sussurra mentre si piega su di me in un altro sensuale bacio bagnato.

Presa dal suo sussurrare, rapita dal dolce sapore della sua saliva, non mi rendo conto che Giulia mi ha già sbottonato la camicetta, liberando i seni.

L'ultimo valzer con la sua lingua, prima che si staccasse da me, fu seguito da un'abbondante passaggio della sua saliva nella mia bocca "Bevi" mi sussurrò, ed io stupidamente annuì.

Mentre scivolava per assaggiare il mio seno, mi parve di intravedere il suo sorriso compiaciuto..il mio subconscio l'aveva nota, e provava ad avvertirmi, ma il sapore della sua dolce saliva nella mia bocca mi portò altrove con la mente. Negandomi la salvezza, di nuovo.

Mi baciava i capezzoli, prima uno poi l'altro, voracemente, insaziabile. Era intenso. Perverso, ma intenso e stavo iniziando a lasciarmi andare alla libido.
Mi aiutò a sfilarmi la camicetta, un altro bacio, un altro pò del suo sapore nella mia bocca, e di nuovo giù sui miei seni.
Baciava, pizzicava, leccava, mordicchiava, accarezzava, muoveva, soppesava, in un ciclo di piacere crescente.
Con le mani mi accarezzava le braccia..ma non erano delle semplici carezze, erano più forti, spingeva le mie braccia sopra la testa, bloccandole in una posizione di resa. Non riuscivo a ribellarmi. La sua lingua non mi dava pace. Dal capezzolo passò al lato del mio seno, fino a salire..su lungo l'ascella, solleticandomi, e di nuovo giù sul capezzolo.

Con le braccia completamente dietro la testa, mi cinse i polsi con una mano, bloccando le mie braccia lì su, mentre l'altra mano era libera di giocare con me..

Mi carezzò la guancia destra e poi con l'indice passò sulle mie labbra, giocherellando con loro, fino a spingere per entrare in bocca. La lasciai fare, e anzi inizia a succhiare il suo dito, cercai di essere sensuale, quasi troia, per lei. Le dita divennero due, poi tre. Poi avvicinandole alla sua bocca disse "Mi mancava il tuo sapore" e se le succhiò.
Impacciata dissi "Anche a me...il tuo..dico...". Mi mancavano davvero i suoi baci, la sua lingua, il suo sapore..

"Hai sete di me?" chiese seria. Quella frase mi riportò alla mente la ragazza, il momento prima di essere inondata da Giulia. Mi bloccai..non risposi. Stavo tornando in me, ma Giulia non curante si affacciò sulla mia bocca facendo colare la sua calda saliva sulle mia labbra che subito, ubbidienti, si aprirono per accogliere quel liquido. Mi stavo perdendo, ma non trovavo la forza o il motivo per reagire.

Di nuovo il suo sapore mi rapì, portandomi via quel pensiero, rifacendomi cadere tra le braccia della libido. Sentivo che stava diventando troppo spinto..ma era questo che lo rendeva irresistibile.

La sua bocca tornò sui miei seni ma la sua mano andò oltre. Lenta e implacabile accarezzava il mio addome, scavalca l'elastico del pigiama arrivando alla mia intimità- Un fuoco mi pervase al suo tocco. La mia eccitazione era al massimo. La bocca tornò secca mentre sussultavo ad ogni sua carezza. Gemevo, ansimavo..

Volevo godermi appieno le sue carezze, senza altri pensieri a distrarmi, avevo il desiderio di abbandonarmi al piacere. Così, messo da parte il mio orgoglio, quasi la supplicai "Ho sete..di te..".

Un nuovo rivolo della sua saliva raggiunse la mia bocca..questa volta fu meno tenero, più sbrigativo..quasi sputò nella mia bocca..ma non era un problema..avevo avuto quello che desideravo..Intanto le mie mani si andavano a intrufolare autonomamente tra il materasso e il letto, imprigionandomi da sola Il mio corpo anelava quel piacere, il piacere di godere mentre si è prigionieri della malia di una persona, completamente soggiogati al suo fascino.
Così come le mie mani mi imrpigionavano al letto, altrettanto incontrollatamente il mio bacino iniziava a danzare inarcandosi accogliendo le carezze di quell'angelo nero.

Non ripetei i precedenti errori, non bevvi la sua saliva, ma la tenevo nella mia bocca, serrata, a darmi piacere continuo, mentre la lingua vorticava insaziabile in quel caldo brodo. I pantaloni e le mutande mi furono sfilati senza che me ne accorgessi.
Sentì solo le dita di Giulia che finalmente potevano giocare indisturbate con la mia umida vulva.

"Entro" mi disse sussurando, e senza aspettare risposta, mi penetrò con un dito.

Un "Ahhhhh" uscì incontrollato gorgogliando tra la saliva di Giulia ancora nella mia bocca.

Il piacere cresceva e cresceva mentre il suo dito mi masturbava, sapientemente grattando contro la parete superiore della mia vagina..

Mi infilò la lingua in bocca, e forse si sorprese di sentire ancora la sua saliva nella mia bocca. Quando si staccò ingoiai, e sempre più soggiogata a lei, aprì la bocca per un nuovo sorso.

Questa volta sputò rumorosamente, con arroganza, senza una parola, sul mi viso, Parte entro nella mia bocca vogliosa, parte andò sull'occhio e sulla gunacia. Era umiliante, lo so, ma in quel momento, quell'umiliazione mi eccitò, mi faceva sentire più sua. La prepotenza di quel gesto mi andava bene lo stesso. Volevo lei. Anche il sapore era diverso, più amaro. Mi andava bene lo stesso. Avevo sete di lei.

Il brivido che mi squassò il corpo fu dovuto alla lingua di Giulia che mi solleticava il clitoride, Poi giù tra le grandi labbra entrando brevemente nella mia vagina, poi di nuovo su a succhiare il clitoride. "Hai un buon sapore" mi disse mentre continuava nel suo cunnilingus.

Io ero ormai al punto di non ritorno. Avevo raggiunto l'apice..Stavo per venire..

"Giulia..ahh..aspetta.. sto..." balbettavo, mentre le continuava a darmi piacere oralmente. "Se continui così...io...ahh...vengo..." Volevo avvertirla, magari non aveva piacere di ricevere il mio orgasmo nella sua bocca. Le dovevo questa premura visto tutto il piacere ricevuto. Non rispose, ma continuo più forte a succhiare a leccare finchè con le mani non raggiunse il mio seno pizzicando i capezzoli.

Esplosi con un urlo di piacere nella sua bocca. Fu l'orgasmo più potente e devastante della mia vita. Il mio corpo continuava a tremare di piacere mentre Giulia leccava i miei umori. Credo che per qualche secondo persi i sensi, risvegliata dalla voce di Giulia.

"Sei venuta prima di me..non si fa.." disse maliziosa.."Devi ricambiare il favore, sai?"

In quel momento mi sentì quasi in colpa per il mio egoismo "Si...si...certo.." risposi volenterosa di fare del mio meglio..per lei..

Di nuovo cavalcioni su di me, sovrastandomi, mi porse il suo seno, il suo candido, perfetto seno. Iniziai a baciarlo mentre liberai le mie mani dalla prigionia auto-imposta, toccando così per la prima volta la perfezione del suo corpo.
Con un dito raccolsi dal viso la saliva che Giulia mi aveva sputato addosso. Usai quel dito bagnato per massaggiare il suo capezzo, che poi succhiai avidamente, riassaporando la sua saliva.

Baciavo, succhiavo, strapazzavo il suo seno guidata dai suoi lamenti di paicere.

"Vuoi ancora bere da me?" mi propose Giulia.

"Si si si" risposi eccitata, in attesa di un nuovo e passionale bacio.

Giulia però aveva altro in mente..Non era la sua saliva che voleva bevessi, ma i suoi umori.

"Apri gli occhi Marta.." disse dolcemente "Guardami" le ubbidì, finendo intrappolata nei suoi profondi occhi neri.

"Fai godere anche me" mi disse mentre tirandosi su si accovacciò su di me a gambe aperte abbastanza lontana dalla mia bocca ma mettendo in piena vista la sua vulva gonfia di voglia.

"Guardala" incalzava "La mia figa ha voglia di te."

Era complamente scoperta al mio sguardo, le sue labbra ancora socchiuse sembravano aspettare solo me. Il roseo colorito stagliava sulla sua pelle lattea e la rada peluria era così piacevole da guardare..Rosea, piccolina, sembrava così innocente..

Con le mani mi riportò a perdermi nei suoi occhi.

"Baciala ti prego" sussurrava nei miei occhi pietrificati

"Vuoi leccarla..Marta?" mi chiese con un tono che sembrava quasi retorico

Ancora non riuscì a rispondere. "Voglio che tu sia mia" aggiunse.

"Senti il suo profumo" mi invitò, avvicinando pericolosamente l'inguine al mio visto. Liberò i miei occhi dal suo sguardo, ma subito furono catturati dalla bellezza di quella piccola rosa.

Il suo profumo rapì il mio olfatto.

Avevo poco a cui appigliarmi per resistere..Ero già sua prigioniera in realtà

"La desideri, vero?" disse "Dimmelo..." le sue parole rimbombavano nella mia testa, come se fosse vuota..E si ripetevano e ripetevano dentro di me all'infinito, fino a portarmi all'ubbidienza.

"Io..io..si..io ti..." balbettavo in stato confusionale

"Me la bacerai, mia piccola Marta?" disse con un lieve ghigno sul visto mentre con la mano mi accarezzava il

"Io..si.."

"Fammelo sentire.." incalzò maliziosa avvicinandosi al mio viso

"Si..ti lecc.." mi confusi "cioè..si ti bacerò..Giulia.." sospirai..

"Non chiamarmi così..Io per tevoglio essere..un regina, Marta.." mi entrava sempre più dentro, toccava tasti sempre più pericolosi. E sempre più impossibile era tornare indietro

"Si.." annuì soffusamente.

"Mi leccherai, mia dolce Marta?" continuava il suo mantra

"..si.." provai a dire "...mia regina.."

Era sempre più vicina. Il suo profumo mi avvinghiava a lei. Le barriere psicologiche ormai erano crollate. Avevo ceduto. La Regina aveva vinto. Avrei leccato la mia prima figa, la figa di una persona che ho odiato e detestato per 5 lunghi anni, ma che adesso più di qualunque altra cosa desideravo far godere.

Mi provai a tirare su con il collo e tuffarmi nella sua rosa per soddisfarla, ma la mano di Giulia mi bloccava.

"Dimmelo, Marta, dimmi cosa vuoi"..aveva vinto, lo sapeva, ma non le bastava..voleva di più..voleva umiliarmi..ma io ormai non ero più lucida, non lo ero già da molto o forse desideravo essere umiliata anche io.

Sempre più frastornata balbettai confusa "voglio...te...voglio baciarti.."

"Leccarmi?" mi corresse prontamente

"Si..io voglio leccarti.." risposi

"Vuoi leccare la mia figa?" sorrise lei

"Si..io.." - "Dillo bene, Marta, voglio sentirtelo dire.." mi interruppe

Deglutì, la assecondai "Voglio leccarti la figa..mia regina".

"Brava...berrai da me, vero?" continuava la sua torrura.

La parola bere mi riportava alla mente quella brutta scena di Giulia con la sua vittima..chiusi gli occhi, ripresi un barlume di lucidità...forse era troppo adesso...sensuale, ma troppo perverso, era meglio fermarsi..

La mano di Giulia sulla mia fronte, accarezzandomi, quasi mi forzò a riaprire gli occhi. L'inguine di GIulia era tutto ciò che potevo vedere: la sua pelle candida, i glutei tondi, la sua piccola rosellina, che si stava schiudendo. Questo paradiso era davanti ai miei occhi..E Giulia lentamente ed inesorabilmente si abbassava sempre più verso la mia bocca.

"Leccami, Marta" il suo tono fu, questa volta, autoritario. Ma non potei ribellarmi, le sue gambe si chiusero attorno al mio volto nascondendolo e le mie labbra furono baciate dalle sue.

Baciai la rosa della mia regina.

Era buona. Agrodolce..inebriante..Con le braccia cinsi le sue cosce per non farla alzare, sprofondando sempre più nella sua vulva.

Avidamente leccavo. Sia per continuare a inebriarmi del suo sapore, sia per darle piacere..Solo per darle piacere, per dare piacere alla mia regina..quello era il mio compito in realtà..il dolce sapore era il premio per il mio operato.
Leccavo, inseperta ovunque. Finchè la Regina, bloccandomi la testa con la mano, iniziò a strusciarsi sempre più forte sulla mia bocca.
Assecondavo i suoi movimenti, cercavo di indurire la lingua per poterla penetrare un pò di più e darle, pensavo piacere.
Mi cullavano i suoi gemiti.
Poi divennero complimenti
"Brava..piccola.."
"Così..si.."
"Sei mia.." continuava a ripetere.

Poi diventavano parole più forti ma comunque eccitanti.
"Non ti facevo così.."
"Che porca.."

Poi insulti
"Che cagna..!"
"Lecca, lecca, troia"

Attribuivo tutto al suo piacere che aumentava..mi andava bene così..mi eccitava così..Inconsciamente avevo già scelto di essere usata e umiliata dalla mia regina.

Poi si fermò, spingendo con la figa sulla mia bocca quasi a soffocarmi.
"Sei la mia cagna, vero?" mi intimò
Si sollevò da me per farmi respirare "Dillo che sei la mia cagna"
Ubbidì. Ma lei mi ordinò di dirlo ad alta voce, e così feci "Siii, sono la tua cagna".
E tornò a sedersi su di me, mentre con la mano destra, inclinandosi un pò indietro riprese a masturbarmi con forza.
Un nuovo orgasmo si stava facendo strada dentro di me, alimentato dall'umiliazione che stavo subendo
"Ti piace la mia figa vero, ti piace bere da me. troia?" incalzava
"Siiii" provai a dire soffocata dalla sua figa mentre raggiungevo il secondo orgasmo tra le sue dita.

"Tieni, tieni" mi gridava mentre ancheggiava forsennatamente sul mio viso.

Un gemito liberatorio uscì da Giulia.

Una crema dolciastra raggiunse la mia lingua colando verso il palato. Io, la sua cagna ce l'avevo fatta: avevo fatto venire la mia Regina.

Leccai e bevvi il suo nettare, Non c'era nient'altro di più buono, di più dolce, di più sporco e perverso del suo bianco nettare.

Ancora tremante dal mio orgasmo mi accorsi che Giulia si stava rimettendo in piedi sul letto.

Distrattamente la sentì dire "Adesso anche la mia piccola Marta berrà da me e sarà mia per sempre" e baciandomi si alzò in piedi sul letto.

Non capì subito il significato delle sue parole. Avevo ancora il suo orgasmo che mi riempiva la bocca e mandava su di giri.

"Vuoi essere mia per sempre?" Mi chiese in un tono assente Giulia.

Ancora inebriata e stordita annuì.."Sono già tua..regina" provai a confrontarla.

Giulia iniziava a mettersi in posizione. Una posizione che conoscevo.

In piedi dal lato alla testa del letto, la sua figura che adombrava la luna, la schiena appoggiata al muro la gamba appoggiata sulla testata del letto, la sua vulva che si offriva a me come una fonte pura.

"Stai...ma..." balebettai incredula.."..la pipì..? Stai per...fare pipì?" chiesi impaurita mentre goffamente provavo ad alzarmi sui gomiti sedendomi di fronte a lei.

"Guardami" mi intimò Giulia. Sapevo di non doverlo fare. Di dovermi alzare e andare via..ma il suo dolce sapore che avevo ancora nella mia bocca, mi convinse a fidarmi, precludendomi l'ultima via di salvezza.

"Vuoi essere mia?" Mi chiese Giulia quasi meccanicamente mentre mi penetrava con i suoi occhi oscuri.

"Si..lo voglio.." le giurai, ma non feci in tempo a dire il mio "ma" che mi interruppe

"Sto per pisciare" annunciò seccamente mentre con la mano accarezzava la sua figa. Il suo sguardo non ha mai smesso di penetrarmi ed io non riuscivo a staccarmi da lei

"Stai..face..ndo pi....pipì...pipì?" ripetei imbambolata

"Bevi" mi disse nuovamente Giulia. Mentre i miei occhi danzavano rapiti prima dal suo sguardo e poi dalla bellezza della sua vagina rosea e gonfia..E guardandola la voglia di lei cresceva in me..

"Aspetta..io..no.è troppo...io..non so..la..la..pipì...forse è ancora presto..." cercai di convicere..forse più me che lei.

"Guardala.." disse Giulia aprendo le sue grandi labbra

"È...bellissima.." mi uscì

"Vuole te, le tue labbra, godere nella tua bocca..Bevi la mia pipì e sarà tua, e tu mia" Giulia mi incantava con le sue parole.

"Si...ma...io..la pi...io...la pipì..." balbettai ancora

"La pipì è deliziosa" iniziò così l'incantesimo di Giulia insinuandosi tra le mie parole e i miei pensieri.

"È de..li..ziosa..?" chiesi in trance, così come la sua succube qualche notte addietro.

"Si è deliziosa" mi incoraggiava Giulia.

Mi sembrò per un momento che le sue labbra vaginali si schiudessero da sole, come ad invitarmi a cedere, ad abbeverarmi alla sua fonte. Rapita da questa allucinazione, mi ridestai alle parole della mia padrona.

"È deliziosa" ripetè Giulia che pazientemente mi aveva aspettato..Con l'altra ragazza non fu così permissiva, così dolce..mi sentì importante..importante per la mia regina

"È...deliziosa.." annuì io cedendo all'incantesimo di Giulia.

"Si" incalzava Giulia.

"La pipì è...deliziosa..." ripetei meccanicamente, un pò a fatica come incantata.

"Avvicinati" disse con calma autoritaria Giulia. In ginocchio sul letto, a 4 zampe come una cagna, mi avvicinavo a Giulia arrivando con la testa quasi tra le sue gambe ipnotizzata dalla sua vulva.

"Hai sete di me?" chiese

"..Si.." risposi

"Cosa vuoi bere da me?" mi chiese la regina

Tante immagini, sapori e profumi di quella sera furono evocati nella mia mente. La sua dolce saliva, i suoi umori, il suo orgasmo..erano tutti sapori a cui ormai non potevo rinunciare..

A fatica riuscì l'unica cosa che infondo volevo davvero..

"La tua..io...voglio bere la tua pipì...mia regina" mi consegnai alla mia padrona

"Bevi!" fu l'ultimo perentorio ordine di Giulia

Guardai per l'ultima volta la sua figa, mentre la mano di Giulia ne dischiudeva le grandi labbra.
Mi posizionai sotto di lei.
Chiusi gli occhi, inclinando il viso verso la sua fonte di perdizione
Aprì la bocca preparandosì alla sottomissione e all'umiliazione finale.

Pisciò Giulia a intermittenza nella bocca della sua cagna. Dandomi il tempo di ingoiare tra un getto d'orato e l'altro.
Bevvi senza saziarmi mai.
Il primo getto di urina cancellò ogni pensiero dalla mia testa. Il suono della pipì che sgorgava, il suo odore così inebriante, il suo sapore così delicato come un leggero champagne, tutti i sensi erano sotto il suo totrale controllo.

Era buona la sua pipì, delicata, penetrante. Se questo era il sapore della perdizione, allora volevo perdermi in GIulia.

Persi tempo ad assaporare e godere del primo fiotto di urina che il secondo, rapido si infranse sul mio viso, lavandomi
Subito aprì la bocca per il terzo, che mi raggiunse copioso riempendovi la bocca e colando dai lati.
Gemevo mentre venivo innaffiata e dissetata dall'urina di Giulia, gemevo di piacere e abbandono.
Raccolsi con le mani un pò della sua pipì che colava dal mio viso dopo il sui quarto getto, e con le mani bagnate in quella perversione mi inizia a dare piacere da sola masturbandomi.
E così arrivò il quinto. Ed io contiuavo a bere tutto e a masturbarmi come una cagna in calore.
Al suono del suo sesto getto di urina raggiunsi l'orgasmo accompagnato da un profondo gemito soffocato dalla sua pipì
Il settimo fu l'ultimo che ricevetti quella notte.

Senza che mi venisse ordinato, le leccai il piede dalla dolce urina rimasta, leccai su lungo la gamba, fino alla figa grondante che assaporai come un'assatanata. Le succhiai le dita per prendere le ultime gocce. Poi tornai alla vagina, arrivando al perineo fino all'ano, che leccai per mostrarle che non avevo più nessun limite pur di soddisfare la mia regina.

Una volta soddisfatta, GIulia mi fece stendere sul mio letto, che profumava della sua urina. Abbracciai il cuscino impregnato da quella pioggia d'orata e mi addormentai con la sua buona notte
"A domani, cagna!
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