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Due sexy donne insospettabili


di Membro VIP di Annunci69.it Diavoletta_74
28.01.2025    |    251    |    4 9.0
"La reazione fu subito di curiosità, ma, piano piano, parlandole dolcemente e mettendo in chiaro la mia non volontà di ingannarla ma anzi la mia ricerca di..."
Due donne insospettabili....
Erano già passati sei mesi da quando mi ero trasferita per motivi di lavoro per qualche giorno in un monolocale nei pressi della collina in Toscana, non davo molta confidenza ai vicini per cui potevo uscire tranquillamente vestita sia in modo femminile che casual per recarmi al lavoro o in altri luoghi.
Già altre volte avevo notato al supermercato una signora con un fisico minuto sulla quarantina e capitava a volte di scambiarsi dei sorrisi di circostanza visto che ormai ognuna di noi aveva memorizzato il viso dell’altra; naturalmente, durante la spesa mi vestivo con abiti femminili un po' più sexy e pertanto così apparivo agli occhi di lei.
Un giorno finalmente, complice un battibecco tra due sposini, scambiammo alcune parole mentre con il carrello giravamo tra gli scaffali. Ci presentammo, Nicoletta era il suo nome, e inevitabilmente finimmo a parlare di dove abitavamo, praticamente sulla stessa via, cosa compravamo abitualmente e altre sciocchezze. Giunte all’uscita, fu lei per prima a propormi di salire un attimo per bere un caffè con molta curiosità accettai e ci incamminammo verso il suo palazzo. Entrammo nel suo appartamento: come il mio, era arredato in modo semplice e notai che una delle camere era adibita a studio medico; vista la mia curiosità, mi confermò che era una fisioterapista per cui, mentre al mattino si recava presso alcuni clienti di vecchia data, al pomeriggio riceveva presso di lei. Bevemmo il caffè parlando dei propri lavori e interessi finché non toccammo il discorso di come mai ci fossimo finalmente parlate al supermercato. Seppur minuta, si capiva che aveva un carattere fermo e risoluto; infatti, mi confessò apertamente che verso gli uomini, viste le spiacevoli esperienze passate, non provava, attualmente, alcun sentimento, mentre si sentiva sempre più portata ad avere amicizie profonde con donne sincere, belle e sensuali ed io le sembravo una di loro. A quel punto, non potei fare a meno di confessare che, seppur esternamente ero donna, sposata e madre in realtà avevo scoperto di essere anche bsx. La reazione fu subito di curiosità, ma, piano piano, parlandole dolcemente e mettendo in chiaro la mia non volontà di ingannarla ma anzi la mia ricerca di una donna che mi aiutasse ad esprimere la femminilità finì che mi chiese di rimanere per cena. Col passare del tempo ognuna aprì sempre più il proprio io all’altra; lei mi spiegò le sue esperienze negative con gli uomini e confessò anche una inspiegabile curiosità nei confronti di un’esperienza lesbica; naturalmente le spiegai come erano andati un paio di incontri con delle coppie con le lei con tendenza bsx. In pratica si arrivò al punto che volle vedere come ero sotto, perché non riusciva a credere che sotto il mio vestitino potessero coesistere delle belle tette una quarta abbondante e una figa da gustare, ben curata e con delle labbra carnose. Ero molto imbarazzata ma la sua candida curiosità verso le modalità con cui avevo plasmato il mio decolté e ancora di più verso la fighetta fecero in modo che diventassi un fiume in piena di spiegazioni; a quel punto le chiesi di poter andare sul lettino per farle meglio constatare il mio corpo e lei, tutta contenta, mi prese per mano fino a farmi sdraiare su di esso. Iniziai a farle saggiare le zizze, dal suo punto di vista professionale mi confermò che erano ben sode e ben curate, con bei capezzoli turgidi; scesi sulla pancia mostrandole il pube depilato con un piccolo ciuffetto di pelo, con lo sguardo capì che era incuriosita a fare altro. La vidi un po’ titubante, ma ormai la sensazione che avevo era che lei si fidava di me e tutto sommato le stavo dando una sincera amicizia tra ragazze. Mi divaricò le gambe per meglio vedere come ormai mi sentii vogliosa e desiderosa di avere un suo massaggio erotico e con mani delicate su ogni centimetro della mia pelle... Così ne approfittai per girarmi a pancia in giù mostrandole il mio lato b delineato, sodo e in pole position ai suoi occhi curiosi.
La sua curiosità era ora appagata come ormai anche la sua diffidenza nei miei confronti. Mi fece sdraiare appoggiandomi la schiena contro la testata del letto; iniziò a spogliarsi della maglietta e del reggiseno mostrando due tettine a pera ma ben sode; tolti i blue jeans scoprì il suo segreto che mai avrei potuto indovinare. Sotto un paio di slip abbastanza alti aveva il pube fasciato in una fantastica cintura di castità; le avevo viste solo sui siti internet ed ora finalmente la vedevo indossata davanti a me e oltretutto su di una donna che iniziava a starmi particolarmente simpatica. Non resistetti, le abbassai gli slip e mi avvicinai affascinata a quel diabolico ma fantastico aggeggio. La mia reazione la prese alla sprovvista, quando poi la strinsi a me per sentire il freddo di quel ferro contro la mia pancia, la vidi molto disorientata; fu un attimo, la sua diffidenza sparì e stringendomi a se iniziò a baciarmi appassionatamente nella bocca. Furono cinque minuti interminabili e indimenticabili: le nostre lingue esploravano la bocca dell’altra, le nostre pance erano quasi incollate, le sue mani massaggiavano ed esploravano il mio corpo, figa e tette mentre le mie accarezzavano regolarmente prima la sua pelle e poi il suo ferro. Passati cinque minuti di fuoco, iniziò a spiegarmi questa sua passione: era ormai da circa due anni che si era regalata questa cintura e la portava regolarmente, tranne durante il mestruo, anche quando usciva, infatti ricordai di averla sempre vista con pantaloni o gonne abbastanza larghi. Poi mi spiegò che avrebbe voluto donare la chiave ad una persona fidata meritevole di tanto amore e responsabilità; sinceramente mi disse che ero sulla buona strada per diventarlo ma al momento non si fidava ancora del tutto.
Con mia immensa gioia la tolse e me la fece indossare chiudendola: non stavo più nella pelle, sebbene ero in confusione. Così svestite ci recammo in cucina, mentre lei cucinava io apparecchiavo la tavola e ogni scusa era buona per abbracciarci e strusciarci mettendo a contatto i nostri corpi così 'desiderosi’; anche la cena fu veloce, era troppo forte il desiderio di ficcarci nel suo letto a scambiarci baci ed effusioni tra due donne porche e troie.
Presi l’iniziativa, iniziai a baciare e massaggiare le sue tettine ricevendo in cambio dei mugolii di piacere e un lungo e caldo massaggio alla schiena che aumentava la pressione del mio pube sulla sua cintura. Nicoletta, incoraggiata dalla mia iniziativa mi fece sdraiare sul fianco, si sedette con la sua cintura sulla mia anca e iniziò a massaggiarmi le poppette come ben sapeva fare; in un attimo i miei capezzoli divennero due chiodi duri, scese poi a massaggiarmi il pube con una mano mentre con l’altra prendeva a sculacciate il mio culo. Poco dopo, osai qualcosa che forse non avrei dovuto ma che però ebbe l’effetto di cementare la nostra unione: la sdraiai sul letto, presi la chiave e la liberai della cintura, la indossai e le chiesi di imprigionare la sua schiava d’amore; lo fece quasi senza accorgersi ed io, da brava schiava, mi accomodai tra le sue gambe succhiando e leccando le calde entrate. Avevo osato si, ma in breve ebbe un orgasmo dietro l’altro sotto i colpi sapienti della mia lingua. Alla fine mi pregò di fermarmi, il suo corpo era un fremito unico e la lunga astinenza dal piacere non l’aiutava a sopportare lo sforzo fisico dei ripetuti orgasmi. Mi ritolse la cintura, ammonendomi che non avrei dovuto approfittare troppe volte della SUA cintura e così la poggiai per terra. In un attimo, la riempii di baci e i corpi si fusero e eravamo super eccitate. La serata volgeva al termine, da brave amiche andammo in bagno insieme per prepararci ad andare a letto; tornate nella sua camera, prese una sua vestaglietta da notte un poco trasparente e mi aiutò ad indossarla, non prima di avermi ingabbiata; dal canto suo, indossò solo una lunga canottiera e la cintura dei sogni.
Parlammo ancora un po’, poi cingendomi la vita con un braccio e appoggiando la sua gamba sulla mia, ci addormentando. Alle sette la sveglia suonò, ci scambiammo un po’ di effusioni contente della nostra nuova avventura e ci preparammo per la giornata; dopo una rinfrescante doccia consumata insieme, per sentirsi una più vicina all’altra, mi pregò di indossare un paio dei suoi slip e reggiseno, jeans e t-shirt; in cucina prendemmo un caffè, brioche e dopo esserci baciate a lungo uscii per andare al lavoro. Gli accordi erano di sentirci nel pomeriggio per vedere cosa poter fare alla sera: la voglia di ripetere l’esperienza del giorno prima era tanta, ma allo stesso tempo non volevamo forzare questa bella unione con passi affrettati. Verso le tre le telefonai, la sua voce era eccitata come quella di una ragazza col primo amore; purtroppo però non potevamo vederci quella sera perché sua sorella minore voleva venirla a trovare e Nicoletta non se la sentiva di presentarmi a lei così presto. L’accordo fu di ritrovarci da lei alle sette di sera del giorno dopo. Non fu quindi per me una bella serata, il ricordo di quel contatto con Nicoletta mi era troppo caro ed averlo interrotto, seppure per un giorno, non mi piaceva affatto. Con un po’ di impazienza passò comunque anche il secondo giorno, tornata dal lavoro mi feci una doccia e andai a casa sua, portando un mazzo di rose rosse per ringraziarla di ciò che mi stava dando. Appena entrata, ci abbracciammo come se non ci vedessimo da mesi; ci avvinghiammo in un lungo bacio appassionato. Fu molto contenta delle rose, parlammo di come avevamo passato questi due interminabili giorni e prima di cenare mi propose un bel bagno insieme. Come lei mi spogliò completamente, anch’io le tolsi tutti gli indumenti e pure la cintura; entrammo nella vasca dove Nicoletta aveva già versato dei profumatissimi sali; era una gioia poter abbracciarci e baciarci completamente il corpo in quell’acqua calda e soave. Ero impazzita, non smettevo di immergermi sott’acqua per baciare e leccare in profondità la sua passerina; i suoi fremiti e i suoi teneri gemiti mi confermarono la sua goduria nel ricevere siffatte attenzioni; dal canto suo, mi fece girare a quattro zampe, iniziò a massaggiarmi la schiena, passò ad accarezzarmi le tettine con una mano mentre con l’altra iniziò a stuzzicarmi e divaricarmi il buchetto finché non arrivò a scoparmi con due delle sue lunghe dita: che goduria! Ce ne stemmo per quasi un’ora a mollo, concedendoci a vicenda sensuali e goduriosi contatti dei nostri corpi; ci asciugammo e Nicoletta, prendendomi per mano, mi portò nella sua camera perché, mi disse, aveva una sorpresa per me. Mi fece appoggiare con le braccia sul muro e mi allargò le gambe, chiedendomi di chiudere gli occhi sino a suo nuovo ordine; ero emozionatissima, la sentii calda e si appoggió dietro di me, poi d’un tratto sentii la sua lingua dentro il buco del mio ano bagnato e desideroso di essere porca per lei. Eravamo ubriache di gioia, giravamo per casa nude ma fiere di essere state troie con un sorriso pieno di felicità e per rendere indimenticabile il momento ci scattammo quasi un rullino di foto in tutte le pose possibili. Volevamo festeggiare: ci vestimmo allo stesso modo come due gemelle, dagli slip ai jeans, e uscimmo per recarci ognuna al proprio lavoro. Al pomeriggio presi il treno per fare rientro a casa con la mente immersa in questa magica avventura ma col desiderio di incontrare un uomo dall'asse vero, come ho sempre desiderato, marmoreo, in carne e porco voglioso di una donna e femmina come me. Con gli occhi chiusi la mia mente mi condusse dove sempre il mio desiderio colma il piacere di essere diavoletta, monella ma tanto porca...

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