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Claudia parte 2


di bull44
10.08.2011    |    23.978    |    3 7.4
"Però lei ha partorito, avrà sopportato ben di peggio, no? lo faccio entrare più a fondo che posso, fino a quando non la sento lamentarsi..."
Nella compilazione del questionario Claudia mi ha scritto di avere avuto un rapporto lesbico e le ho chiesto di raccontarmelo:

Padron Gladius,
il tutto era nato da una mia cliente, dichiaratamente lesbica (io facevo l'agente immobiliare, e lei stava comprando la casa con la sua compagna). Ad un certo punto le due si separano, e lei si fa prendere dal panico.
La aiuto, le risolvo il problema, e tutto si conclude una sera a casa sua.
Finalmente rilassata, mi abbraccia per gratitudine. in quel momento ho nettamente percepito la sensazione che mi avrebbe baciata, o meglio, ho capito che lei voleva farlo.
Sno rimasta come impietrita, dicendomi: "se mi bacia cosa faccio?"
non aveva fatto nulla, ma qualche giorno dopo mi aveva mandato un mazzo di fiori in ufficio, con un biglietto che non lasciava molti dubbi. con molto stile e classe mi diceva, in sostanza, che se volevo lei c'era.
Ero fidanzata, ma la curiosità mi è venuta...

Avevo ancora il suo numero, le mando un sms chiedendole come stava e se andava tutto bene (e se si ricordava di me).
sembra contenta di sentirmi: mi risponde che va bene, ma che bello dopo tanto tempo e fissiamo di incontrarci con per un aperitivo.
Lei è veramente felice, e poi è molto simpatica, quindi mi viene facile essere carina con lei.
dopo aver passato un'oretta assieme, mi invita ad una cena con amici a casa sua per qualche giorno dopo.
Vado, e sono l'ultima ad andare via. mentre l'aiuto a sparecchiare, mi trovo le sue mani che mi abbracciano.
resto lì, come di ghiaccio... le mi stringe per un po', poi mi lascia andare, mi chiede scusa, mi dice che si è lasciata trasportare e non capiterà più.
però più tardi, salutandoci, ci scappa un bacio.
casto, a stampo, però è un bacio.
Ho avuto una giornata in cui tutto andava storto, il lavoro, mia made che mi stressava e il fidanzato che mi teneva il broncio, non mi ricordo più perchè, e sentivo che avevo bisogno di concludere la giornata con qualcosa di meritevole, magari anche di stupido, ma di pesante. così chiamo katia.
le dico semplicemente che voglio passarla a trovare la sera, dopo il lavoro, e lei mi dice che sarebbe stata a casa.
ora, non voglio recitare con te la parte della giovinetta trascinata dagli eventi: ti basti pensare che, prima di uscire dall'ufficio, sono entrata velocemente in bagno e mi sono tolta il reggiseno. "se vuoi fare una stronzata, mi sono detta, falla fino in fondo".
così sono arrivata da lei.
i primi momenti sono stati di imbarazzo: aleggiava tra noi una tensione palpabile.
ci siamo messe sul divano a chiacchierare bevendo del vino. le ho parlato della mia giornata, di cosa mi aveva fatto incazzare.
ad un certo punto, per manifestami la sua solidarietà, mi ha abbracciata.
eravamo una accanto all'altra, sono ruotata su me stessa, e mi sono trovata con il suo viso a pochi centimetri dal mio.
"o ora, o mai" mi sono detta, così mi sono leggermente avvicinata.
anche lei l'ha fatto, e ha appoggiato le sue labbra sulle mie.
non ho opposto resistenza, e dopo un attimo la sua lingua è entrata nella mia bocca.
è stato un bacio molto bello, e ne sono seguiti altri.
mi sono sfilata il maglioncino, e dopo poco una sua mano si è insinuata sotto la mia camicetta, direttamente sulla pelle.
ho sentito un brivido, ma l'ho lasciata fare... è risalita, fino a coprirmi un seno con la mano.
ero eccitatissima, e quando ha iniziato a sbottonarmi la camicetta mi sentivo letteralmente bollire.
quando mi sono trovata nuda dalla vita in su mi ha proposto di andare nella stanza da letto.
mi ha preso la mano e mi ha guidata di là.
appena sul letto mi sono sfilata la gonna e i collant, rimanendo in perizoma, e lo stesso ha fatto lei.
ci siamo infilate sotto le lenzuola e abbiamo continuato a baciarci e ad accarezzarci.
per la prima volta ho messo una mano su di lei, sul suo seno.
avevo immaginato quel momento molte volte, ma mi ha sorpreso ugualmente. devo dire una cosa che nn ho mai sentito a proposito del sesso tra donne: è molto strano accarezzare qualcuno senza peli. non tutti gli uomini sono irsuti, ma un minimo di peluria ce l'hanno sempre. lei no (fortunatamente!)... mi ha fatto strano!
le ho preso un capezzolo tra le dita, poi tutto il seno con la mano intera.
con decisione mi ha sfilato il perizoma e ha poggiato la mano sulla mia topa.
ero bagnata, e ho provato un po' d'imbarazzo, ma è stato presto sostituito dal piacere di quello che stava capitando.
con la punta di un dito mi ha delicatamente solleticato il clitoride, poi ha iniziato a descrivere un movimento più ampio.
continuava a baciarmi nel frattempo, fino a quando non mi ha preso una mano e me l'ha guidata verso il suo inguine.
normalmente forse sarei stata un po' "timida", ma la sua sollecitazione mi stava portando talmente su di giri che ho agito d'istinto: l'ho denudata e le ho messo un dito dentro.
anche lei era eccitata, ovviamente.
io sono venuta dopo pochissimo, ma lei non ha smesso di toccarmi, e neppure io, ovviamente, fino a quando non è venuta anche lei.
a quel punto ci siamo date ancora un bacio e ci siamo abbandonate sul materasso.
"è stato così traumatico?", mi ha chiesto.
"averni di più di traumi del genere!"
"quando hai deciso che volevi fare l'amore con me?"
"quella sera che mi avevi invitata a cena qui. quando ci siamo baciate"
"e perchè non l'hai fatto?"
le ho detto che volevo essere sicura di volerlo veramente.
"e tu?", le ho chiesto.
"io da quando ti ho conosciuta"
"caspita!"
siamo state a coccolarci delicatamente per una mezz'ora, in cui ho potuto di nuovo assaporare la sensazione di sentire la sua pelle sulla mia...poi è diventato tardi. ero ancora eccitata, ma ritenevo che fosse sufficiente per quella sera.
"sono una botta e via per te?", mi ha chiesto mentre mi rivestivo.
"no, sicuramente no", le ho detto. forse non avrei dovuto, ma era quello che pensavo.
ci siamo ancora baciate per una decina di minuti, e la tentazione di togliermi nuovamente i vestiti è stata forte...poi l'ho salutata.

dopo quella volta ci siamo viste altre  volte (quattro o cinque), sempre andando a letto, sempre bene,
il problema era che eravamo su due lunghezze d'onda diverse: lei avrebbe voluto una storia, io ero impegnata, come ora.
però ci pensavo, la chiamavo durante il giorno, appena avevo un minuto libero pensavo se riuscivo a passare da lei.
sessualmente era una cosa unica, oltre ad una certa trasgressione che non mi dispiace, però non mi sentivo (come ora non mi sentirei) di avere una relazione con un'altra donna.
come amica magari, andare a letto ogni tanto perchè no, però non una storia.
e così abbiamo chiuso.


Mi aveva anche scritto che la sua prima esperienza era stata con sua cugina e ho voluto sapere cosa era successo:

Per quanto riguarda mia cugina, avevo circa 13 anni e eravamo entrambe al mare.
Eravamo in macchina assieme, lei è di due anni più vecchia, che stavamo aspettando qualcuno (presumo i miei) prima di tornare a casa dalla spiaggia, quando – non ricordo per che motivo – lei prova a farmi il solletico. Non rido, e lei mi chiede se lo patisco. “Sì, le dico, solo che tu non sai farlo”.
“Sono bravissima. solo che qui, da seduta, non ci riesco”.
“Io lo so fare bene, ti farei morire”.
Qualche battuta di questo genere, decidiamo che avremmo risolto la questione nel pomeriggio.
Io mi sento già il cuore in gola. Per la prima volta, avrei avuto la possibilità di farmi fare il solletico in maniera decente.
Ci tengo a precisare come il sesso non aveva ancora fatto capolino nella mia vita, e come pensassi a tutt'altro in quel momento: ne parlavo con Cristina ma mi sarei comportata alla stessa maniera avessi avuto un ragazzo con me. Mi interessava solo essere solleticata.
Nel pomeriggio, Cristina viene da me (abitava al piano di sopra) a fare i compiti. Dopo poco, i miei annunciano che sarebbero andati in paese a fare un giro, e ci chiedono se vogliamo unirci a loro.
“Restiamo qui a fare i compiti”, rispondiamo.
Appena se ne vanno, espongo a cristina il mio programma.
“Questa è la sfida del solletico. Chi perde, per una settimana fa quello che l'altra vuole!”.
Ci diamo la mano.
“Allora: ognuna fa il solletico all'altra, mentre quella solleticata è sdraiata sul letto. Se la vittima ride o si muove, perde. Chi cede più volte, ha perso la sfida. Giochiamo per mezz'ora”, dico.
Andiamo nella stanza dei miei, dove c'era il letto matrimoniale.
“Come facciamo, rimaniamo vestite così?”, chiedo.
Cristina ha l'idea.
“Facciamo una cosa: partiamo così, si può fare il solletico solo alle parti scoperte, ma ogni volta che una cede, si toglie un indumento”.
Mi sento il cuore sobbalzare. A quell'età, nessuna mi aveva vista nuda, neppure il medico, solo mia madre. Ma, d'altra parte, essere nuda significava vergogna e significava essere vulnerabili, ed era proprio quello che mi piaceva nell'idea del circo.
“Ci togliamo tutto?”, chiedo.
“Se si perde sì. Tanto mica ti vergognerai, no?”.
Un po' sì, ma non glielo potevo dire.
Facciamo pari e dispari per capire chi avrebbe iniziato, ed esco io.
Ricordo tutto perfettamente: indossavo un paio di pantaloncini e una maglietta. Cristina mi fa distendere braccia e gambe, mi dice che non devo muovermi, e prende a farmi il solletico sotto ai piedi.
Rido dopo un secondo, e mi tolgo la maglietta.
Tocca a lei, che prende il mio posto. Anche io la solletico sotto ai piedi, e anche lei si toglie la maglietta.
Di nuovo a me. Questa volta il solletico è sotto alle ascelle. Resisto un pochino, ma alla fine cedo.
Via i pantaloncini.
Anche Cristina dura poco, e anche lei si ritrova in biancheria intima come me.
Sono di nuovo io sul letto, e questa volta – se riderò- dovrò perdere il reggiseno.
Per motivi che non capisco, cristina mi solletica nell'interno coscia. Ad essere sincera, non mi fa il solletico, ma dopo pochi istanti decido di ridere lo stesso. A distanza di anni, non so ancora dirti perché lo feci, se non forse il desiderio inconscio di provare vergogna.
È il turno di Cristina: le faccio il solletico sui fianchi, e anche lei perde il reggiseno. Mi vergogno un po' perché io ero quasi piatta (tipo ora), Cristina invece aveva già allora un bel seno, una terza piena.
Mi sdraio di nuovo sul letto, solo con gli slip addosso.
Chiudo gli occhi: sento le sue mani sui miei fianchi, le sue unghie, poi mi attacca.
Avrei voluto opporre più resistenza, ma cedo clamorosamente.
Mi sfilo le mutandine come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma dentro di me ho il cuore che batte a mille.
Tocca a lei. Le faccio nuovamente il solletico sotto ai piedi, e cede. Anche lei si spoglia.
Sono di nuovo io sdraiata, per la prima volta nuda. Un po' mi imbarazza che lo sia anche lei.
Mi passa le mani sulla pancia, poi scende sulle cosce e, inspiegabilmente, mi tocca il pube.
“Sei bagnata!”, mi dice con un po' di sorpresa, ridendo.
Io non so neppure cosa significhi, le dico una stupidaggine, che mi capita sempre quando mi tolgo le mutandine.
Lei continua a toccarmi la topa.
In quel momento, realizzo che mi piace. Ora, fossi stata un po' più matura, probabilmente avrei gestito diversamente la cosa. Ma in quel momento non sapevo nulla del sesso, non sapevo nulla delle sue implicazioni, sapevo solo che quello mi piaceva, così l'ho lasciata fare.
L'ho lasciata fare fino a quando, per la prima volta nella mia vita, sono venuta!
Mi sono quasi spaventata, ma non ho potuto fare nessun commento perché Cristina mi ha quasi tolto dal letto e mi ha detto: “Dai, ora tocca a me!”.
Si è distesa al mio posto, con le gambe aperte con cui mi chiedva di fare lo stesso, quando abbiamo sentito dalla finestra le voci dei nostri genitori.
È finita tutta la lussuria: in una frazione di secondo ci siamo rivestite, e abbiamo fatto probabilmente appena in tempo, perché un attimo dopo sono arrivati i miei.
Mi chiedo cosa sarebbe successo non li avessimo sentiti e ci avessero sorpreso cosi?
Questo, per me, è stato l'inizio.
La storia con Cristina l'ho vissuta, nelle mie fantasie, migliaia di volte. Ogni volta più sconcia o con varianti, ma quella è stata spesso una costante.
Questo è il motivo per cui ho voluto togliermi lo sfizio di avere un'esperienza con un'altra donna, ed è successo quello che ti ho raccontato con Katia.

Non credo di fare psicologia da quattro soldi se dico una cosa del genere.
Non so cosa abbia procurato tutto ciò in Cristina.
La mia opinione è che lei volesse fare esattamente quello che ha fatto, e che abbia condizionato gli eventi in quel senso. Probabilmente avrebbe voluto essere toccata a sua volta, anche se non so se ce l'avrei fatta (probabilmente no). Tuttavia non credo sia stata un'esperienza neutra neppure per lei, visto che circa un anno fa, durante un ritrovo di famiglia, mi ha chiesto se mi ricordavo della cosa.

ecco qui... spero di aver reso le idee... io, nel mio piccolo, ho rivissuto parecchie sensazioni riscrivendolo mi auguro che anche solo in parte ti siano arrivate.


Ho pensato subito di farla incontrare con la cugina e le ho ordinato di provare.
Le ha mandato una mail e poi alla risposta hainsistito sono a quando hanno deciso di incontrarsi.


Padron Gladius
ho tanto da scrivere, cercherò di farlo al meglio, cercando anche di includere le sensazioni che ho provato in modo da farle vivere anche a te.
sono arrivata a casa sua più o meno alle quattro.
ero stata poche volte da lei; è la casa impeccabile della brava donna di famiglia, tutto in ordine, tutto impeccabile.
abbiamo preso un caffè assieme, mi ha fatto vedere le foto del bimbo.
dopo una mezz'oretta di cordialità abbiamo fatto un sospiro e deciso di partire.
abbiamo lanciato una moneta per capire chi avrebbe iniziato; ho vinto io e ho deciso che io avrei fatto il solletico a lei.
ci siamo sostate in camera da letto.
per darti un'idea, sappi che Cristinaha 32 anni, è alta più o meno 1.65, castano chiara, ha un bel seno (una quarta) ed è tendenzialmente formosetta, anche se non grassa.
ho preso dalla borsa un timer, quello che si usa in cucina, un bloc notes per segnare le volte che una avesse perso e quattro fogli a4, che ho messo agli angoli del letto.
"quando una è sul letto, le mani e i piedi dovranno essere in queti fogli. se si spostano, si perde".
cris  si è distesa sul letto e ha allineato il suo corpo ai fogli. indossava un paio di jeans e una polo; essendo già a piedi nudi ho attaccato subito quelli. è durata qualche secondo, non di più.
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le ho fatto togliere la maglietta, sotto era in reggiseno. 
le ho fatto il solletico sotto alle ascelle; anche in questo caso è durata pochissimo.
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si è tolta i jeans, rimanendo in intimo.
le ho accarezzato la pancia, provocandole dei brividi... poi, passandol le unghie sulla pelle, sono arrivata sui fianchi.
ci è voluto pochissimo.
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le ho tolto il reggiseno. è bellissima, ha le tette più belle che abbia mai visto di persona. non a caso, da ragazza piaceva mica poco, ricordo.
ha i capezzoli duri e non mi faccio sfuggire l'occasione per prenderli tra i polpastrelli. lei sospira e chiude gli occhi, penso che sia in imbarazzo.
ricomincio a passarle le mani sul corpo, vedo dalla pelle d'oca che ha che la cosa le piace. però devo vincere, come mi hai ordinato, non devo pensare a farle piacere, così le faccio nuovamente il solletico sotto alle ascelle.
qui la resistenza è maggiore, ma posso dire che, al massimo, durerà un minuto.
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si toglie le mutandine, è finalmente nuda.
non commenta, non dice niente....entrambe sappiamo come questo momento sia stato nei nostri pensieri a lungo, non c'è bisogno di dire nulla.
mi inginocchio accanto a lei. in quella posizione la sua topa è perfettamente aperta. non è depilata.
non sto a tergiversare e la accarezzo con la mano.
è molto bagnata.
"anche a te succede questo quando ti togli le mutande?", scherzo.
lei ride; "avevo capito che ti era piaciuto, anni fa, è per questo che ero arrivata fino alla fine".
la bacio sulle labbra.
è un bel bacio, caldo e sexy.
le metto un dito dentro, entra senza problemi
gliele metto due e, una volta dentro, le muovo come se fosse un uomo che cammina.
lei sgrana gli occhi e ansima.
continuo con questo movimento, e nel frattempo le prendo i capezzoli tra i denti e li mordicchio.
aumento sempre di più, lei ansima sempre più velocemente, fino a quando non viene!
quasi urla, poi stringe i denti e si rannicchia.
"che bello! quanto tempo che aspettavo! ti amo!"
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la faccio rimettere in posizione e tiro fuori l'uovo dalla borsetta.
"cos'è quella roba?".
"stai tranquilla che non ti farà male".
glielo metto dentro, essendo bagnatissima scivola dentro senza fatica.
lo aziono al minimo. 
"sai cosa ti avrei fatto fare, se tu avessi accettato la mia proposta della serata da schiava?".
lei è distesa sul letto, braccia e gambe aperte, seno in evidenza. tiene chiusi gli occhi e si gode il momento.
"no, dimmi"
"ti piacciono i ragazzi giovani?"
"certo, che domande. non mi piacciono i vecchi, ma i giovani sì".
"bene. allora immagina quattro o cinque ragazzi. tu che ti spogli di fronte a loro, e poi sei a loro disposizione....ti fanno qualunque cosa e tu fai qualunque cosa a loro".
"e tu potresti organizzare una cosa del genere?".
"certo. quando vuoi"
"quanto giovani i ragazzi?"
aumento un po' la vibrazione dell'ovulo, lei stringe le palpebre.
"più o meno 15 anni"
"ma non si va in galera?"
"non credo. poi devi essere tu a violentarli, non il contrario"
aumento l'uovo.
"ma non sono un po' vecchia per dei ragazzi?"
"no, non preoccuparti"
"tu l'hai mai fatto?"
"sì"
apre gli occhi e mi guarda.
"stai scherzando?"
"no, per nulla"
"e come è andata?"
"benissimo, come vuoi che sia andata. quattro ragazzi nel fiore della giovinezza che ti scopano, come vuoi che vada?"
aumento l'uovo.
"io sono sposata,claudia, non posso fare certe cose!"
aumento l'uovo.
non parla più, 
rallento l'uovo.
aumento
rallento.
viene.
claudia 6 cristina 0
le lascio il tempo per rifiatare, poi la faccio rimettere in posizione.
estraggo dalla borsa un cetriolo.
"ma sei matta! io non faccio queste cose!"
"ferma e zitta. ora io faccio e tu subisci, dopo potrai vendicarti, se vuoi. e se nn ti piace basterà che ti muovi o urli, e io smetto".
si mette a posto.
è lubrificta in maniera esagerata. il cetriolo entra senza problemi, anche se il diametro è effettivamente grande. però lei ha partorito, avrà sopportato ben di peggio, no?
lo faccio entrare più a fondo che posso, fino a quando non la sento lamentarsi.
a quel punto inizio a muoverlo.
lei è già parecchio eccitata da tente cose, e poi la fisica è legge....dura molto poco, questa volta inarca la schiena e quasi urla.
claudia 7 cristina 0
guardo il timer, mancano meno di dieci minuti.
volevo farle un regalo e glielo farò.
la faccio rimettere in posizione, poi mi metto tra le sue gambe e le bacio la topa.
lei sospira.
"claudia..."
le passo la lingua tra le labbra, per eccitarle per bene, poi prendo a leccarle la pancia.
salgo su, le lecco i capezzoli, che sono ormai durissimi da parecchio.
sono sul suo viso, la bacio sulle labbra, le metto la lingua dentro. lei risponde.
torno giù, rifacendo lo stesso percorso.
le lecco le tette, l'ombelico, poi sono di nuovo sul suo clitoride.
lo prendo in bocca, è eccitata, lo passo tra le labbra.
lei ansima.
"claudia... ti amo"
con le dita le allargo le labbra e le picchietto il clitoride con la punta della lingua.
lei respira in maniera sempre più veloce, sento che sta per venire.
prendo il dito umido dei suoi umori e glielo infilo nel culo, entra facile.
lecco sempre più velocemente,  lei respira sempre più velocemente.
"claudia..."
viene, ancora rumorosamente.
le sfilo il dito dal culo e ci baciamo.
"non sai quanto ho desiderato questo momento", dice.
"anche io".
suona il timer.
claudia 8 cristina 0 

ora tocca a me.
mi tolgo le scarpe e rimango scalza; cristina rimane nuda.
anche a me fa subito il solletico ai piedi, e anche io duro poco.
claudia 8 cristina 1
mi fa togliere la camicetta, sotto sono in reggiseno.
solletico sotto le ascelle, come prevedibile. resisto il più che posso, poi mi scompongo.
claudia 8 cristina 2
mi tolgo i pantaloni, sono in biancheria intima.
ancora una volta, come anni fa, prende a farmi il solletico nell'interno coscia. questo mi fa presupporre che per lei sia una zona sensibile, forse.
questo mi dà un po' di fiato, riesco a resistere almeno quattro minuti, poi cedo.
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mi tolgo il reggiseno. mi passa le mani sul torace, mi stuzzica i capezzoli, se li mette in bocca. io sono molto eccitata, averla nuda protesa sopra di me è uno spettacolo incredibile.
si stacca e mi fa nuovamente il solletico sotto alle ascelle.
questa volta non riesco a resistere.
claudia 8 cristina 4
sono nuda, finalmente, davanti a lei.
mi sdraio sul letto e mi metto in posizione. lei mi mette la mano sulla topa, che ovviamente è già bagnata da parecchio.
prende ad accarezzarmi, ma dolcemente.
"ti avevo sopresa anni fa, vero?", mi chiede.
"tantissimo"
"non te l'aspettavi?".
"no, per nulla"
"e ti era piaciuto?"
"molto"
"ne hai mai parlato con qualcuno?"
ne ho parlato con te, in effetti, anche se è una cosa un po' particolare.
"sì, è capitato, ma nessuno che conosci. tu?"
lei intnto continua a toccarmi la topa, io mi sto eccitando sempre di più.
"sì, con un paio di amiche"
"cosa ti hanno detto?"
"che è normale, che capita a tutti. continua tu, ora!"
toglie la mano da me, prende la mia e me la poggia sull'inguine.
ricomincio a toccarmi.
è molto imbarazzante toccarmi di fronte a lei (di fronte a chiunque, ovviamente).
"sai cosa ti farei fare, se vincessi io e tu fossi mia schiava?", mi chiede.
"dimmi"
"ti legherei stretta stretta e ti farei morire di solletico per un'ora"
non è male, ma io devo vincere... ho già te come padrone.
continuo a toccarmi, sento che sto per venire.
"posso venire?", le chiedo.
"certo".
non depone alla mia strategia di gioco, ma dopo tutto questo tempo in eccitazione devo farlo.
accelero e vengo, è bellissimo.
apro gli occhi e vedo che lei mi sorride.
ci diamo un bacio.
claudia 8 cristina 5
mi fa rimettere in posizione.
questa volta non credo voglia vincere, ma voglia soddisfare una sua voglia, perchè comincia a leccarmi.
comincia dai piedi, dalla pianta (mandandomi in eccitazione totale), poi risale sulle gambe.
evita volutamente il sesso, e passa al torace.
mi lecca la pancia, le tette, le ascelle, poi scende nuovamente.
questa volta non omette il sesso, e prende a leccarmi.
io sono eccitata come una troia, e in più penso che sia passato abbastanza tempo, quindi posso permettermi di lasciarmi andare.
è brava a leccare, conosce i miei punti sensibili, vengo quasi singhiozzando.
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"ora diventa più difficile. mettiti a quattro zampe"
mi metto a 90 sul letto.
vedo che lei prende il cetriolo che in precedenza avevo usato su di lei.
va in cucina e torna dopo un minuto.
"l'ho lubrificato, pensa quanto ti voglio bene!".
lo appoggio al mio ano.
"cris, ti prego, fai piano!".
sento che entra dentro di me.
il diametro è impegnativo: lo sento entrare dentr di me, fino a quando non posso più sopportare e urlo.
claudia 8 cristina 7
guardo il timer, mancano ancora un paio di minuti.
cris non sembra voler fare nulla.
"mi metto in posizione?", le chiedo.
"no, lascia stare. facciamo una cosa: ci mettiamo nel letto e ci coccoliamo senza timer e senza niente. poi io accetterò di andare con i tuoi ragazzi. però non si deve sapere niente e non devono esserci casini,mi raccomando!".
ci mettiamo nel letto. è finalmente bello poter sentire la sua pelle sulla mia, le sue tette sulle mie e baciarla senza freni.
ci tocchiamo ancora, e veniamo ancora.
ci rivestiamo, e non c'è l'imbarazzo che avevo temuto.
per entrambe è stato un momento liberatorio, una mancanza finalmente elaborata.
ci baciamo ancora.
"allora, organizzo con i ragazzi?".
"non lo so, claudia... lì per lì mi era sembrata una cosa possibile, ma ora..."
"pensaci con calma. se ti va, organizzo anche in mezza giornata".
"va bene. ti faccio sapere lunedì, allora".
"ok. ti amo"
"anche io"
ci baciamo e ci salutiamo.


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