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Una cuginetta molto speciale 2


di razorbsx56
07.01.2023    |    25.942    |    8 9.6
"Ci spogliammo anche noi mostrando a Maria le mutandine inzuppate dei nostri umori e le fighe pulsanti e ben aperte..."
Dopo quell’esperienza Elisabetta si trasferì da noi in pianta stabile con il consenso delle nostre mamme che però non immaginavano neppure lontanamente il vero motivo di tale richiesta.
Maria ci raccontò uno spaccato di quello che era stata la sua esperienza di trans, in Messico. Rientrata a scuola dopo la transizione (aveva in effetti perso due anni) gli inizi sono stati molto duri (i compagni la deridevano e la bullizzavano). Passato però questo triste periodo, anche con l’aiuto dei professori che l’avevano aiutata ad inserirsi e ad essere accettata dai compagni (il rispetto per gli altri è fondamentale, ripetevano), le cose si erano messe al meglio. Così alla fine del primo anno nella nuova veste di Maria, si era fatta metà della classe ed alcuni professori.
I suoi compagni, con la scusa di studiare assieme, andavano a casa sua nei pomeriggi, quando i suoi non c’erano, per fare sesso con lei: con i maschietti giocava ad incularella e, a seconda del compagno, o glielo metteva in culo trapanando quei buchi stretti ma vogliosi di fare questa esperienza che non consideravano “omosessuale” perché a penetrarli era una splendida fanciulla, oppure si faceva inculare da quei cazzi ancora acerbi (erano più giovani di lei) ma così eccitati da quella singolare situazione, mentre le ragazzine le chiedevano di fargli vedere il cazzo. Lo toccavano, lo accarezzavano incuriosite dalle dimensioni, poi, o le facevano una sega con la smania di vederla sborrare (alcune leccavano per assaggiare) o un pompino godendo masturbandosi e ingoiando tutto. Nessuna le aveva mai chiesto di essere penetrata.
Capitolo a parte per un professore (quello di matematica) e la professoressa di educazione fisica.
Il prof di matematica era molto giovane e carino. Essendo lei molto indietro in matematica le propose di andare da lui per alcune ripetizioni. Un giorno che lei chiese di andare in bagno lui entrò mentre lei stava facendo pipì seduta sulla tazza, completamente nudo mostrandole un cazzo molto grosso in erezione. Fu la prima volta, si può dire, che perse la verginità. In poche parole nonostante l’avesse lubrificata molto l’enorme membro faticò a farsi strada nel suo sedere. Versò molte lacrime ma alla fine la missione fu compiuta e Maria fu completamente violata. Come ulteriore benefit, se così si poteva chiamare, le riempì di sborra il culo a tal punto che, come un abbondante clistere le fece cagare anche l’anima, e proprio di fronte a lui. Gli ricambiò il favore aprendogli il culo a sua volta e facendolo godere come, disse lui, non aveva mai goduto prima.
Per quanto riguardò la prof. di educazione fisica, tutto successe negli spogliatoi della palestra. Su richiesta della stessa insegnante si fermò oltre l’orario scolastico, per aiutarla a sistemare gli attrezzi. Mentre si faceva la doccia, negli spogliatoi femminili, la professoressa entrò, completamente nuda, con lei. Era una bella signora di 48 anni, con poche tette ma fisico da ginnasta (come ovvio). Senza proferir parola si inginocchiò ed iniziò a succhiarle il cazzo. Quando divenne duro si girò e con un abile mossa se lo infilò nella figa. Maria era eccitata ma non disse nulla lasciandola fare. L’insegnante si muoveva sinuosamente emettendo brevi ansimi e ad un certo punto sfilò il cazzo dalla figa e se lo accompagnò nel culo che lo accolse con estrema facilità nonostante le dimensioni. Fu in quel momento che Maria iniziò a godere e che gli ansimi della professoressa iniziarono ad essere urlati: “Ti prego spingimelo forte nel culo, sfondami, piccola troietta……sto godendo….vengo,,,vengoooo”. Dopo l’orgasmo della prof venne anche quello di Maria che si tolse dal suo culo e le sborrò in faccia ed in bocca.
Seguendo con attenzione questi racconti, io ed Eli, avevamo le fighe fradice e l’eccitazione era alle stelle. Osservavamo Maria con un desiderio bruciante negli occhi ed i capezzoli turgidi che trapelavano dalle nostre magliette spiegavano chiaramente cosa volevamo. Ovviamente Maria se ne accorse e, con fare voluttuoso, si sfilò la gonna e le mutandine liberando il cazzo già duro e con qualche gocciolina di pre-cum sulla cappella. Ci spogliammo anche noi mostrando a Maria le mutandine inzuppate dei nostri umori e le fighe pulsanti e ben aperte. Maria però ci abbracciò e ci mise entrambe sul letto col culo in alto, alla pecorina per intenderci, chiedendoci di aprire ben bene le natiche per esporre i nostri buchi ben in vista. Ci comunicò che, se fossimo state d’accordo, ci avrebbe inculate per farci provare il vero orgasmo anale.
Ora, sia io che Eli avevamo avuto già rapporti anali, sia con sex toys che con qualche cazzo vero, ma le dimensioni di ciò che ci era entrato nel sedere neanche lontanamente si avvicinavano al cazzo di Maria. Il timore di soffrire ci travolse ma non volevamo rinunciare a quell’esperienza che, se vissuta fino in fondo, ci avrebbe portato ad orgasmi di livello superiore. Così convincemmo Maria ad andarci piano, proponendo una penetrazione graduale in più giorni. Maria, eccitatissima, iniziò a leccarci il buco del culo lubrificandolo con molta saliva. Mi bloccai per un attimo e dissi, un po’ preoccupata: “Ma non me l’aspettavo e quindi non mi sono ne lavata ne mi sono fatta un clistere!..”, Eli confermò che anche lei era nella mia stessa situazione. Maria ci tranquillizzò: “Guardate che il meglio del sesso anale ed orale è proprio il sapore e la naturalezza dei genitali femminili. Il profumo che emana una fica o un culo femminile, se naturale, anche dopo una giornata di lavoro o di attività fisica è quanto di più eccitante ci possa essere in natura. Il sapone rovina tutto, inoltre se il mio cazzo, quando uscirà dal vostro culetto, sarà sporco di cacca, nessun problema lo puliremo.
Quando ci penetrò, dopo diversi tentativi, solo il glande riuscì ad entrare ed a quel punto fermammo Maria in quanto il culo ci bruciava proprio tanto. Al terzo giorno il cazzone di Maria si aprì un grosso varco e penetrò completamente nei nostri sfinteri. Le sensazioni che provammo furono di dolore e godimento ed al quarto giorno scoprimmo l’orgasmo Anale con la A maiuscola.
Mi guardavo l’ano allo specchio e notavo che era più aperto e che facevo la cacca molto più facilmente di prima in quanto mi scivolava fuori con uno sforzo minimo….ulteriore aspetto positivo del rapporto anale con Maria.
I giorni passarono tra una scopata e l’altra, la formazione classica era che una di noi, io od Eli, ci leccavamo la figa ed il culo mente Maria fotteva chi stava in posizione pecora riversandogli la sborra in culo o nella figa e poi facendo bere all’altra il succo direttamente espulso dagli orifizi.
Io ed Eli avevamo capito che a Maria mancava il rapporto anale, ovvero essere sodomizzata. Così ne parlammo con Lei ed assieme comprammo uno strap-on di grosse dimensioni per scopare nel culo la cuginetta. Iniziò Eli ad indossarlo ed io iniziai a lubrificare con la saliva il buco del culo della cugina. Maria era molto eccitata e si posizionò in modo da accogliere nel suo sedere questo grande giocattolone. Eli non dovette spingere molto, in poche mosse tutto il dildo scomparve nel culo di Maria. Osservandola notai che aveva il cazzo duro come il marmo e dopo diversi colpi, eiaculò senza assolutamente toccarsi. Io mi infilai sotto di lei, in posizione 69 e, mente Elisabetta continuava imperterrita a scopargli il culo, io iniziai a succhiargli il cazzo che, nonostante la sborrata era sempre in erezione. Sentivo inoltre le tette di Maria con i capezzoli duri strusciarsi contro la mia pancia e poi sentii la bocca della cuginetta attaccarsi a ventosa alla mia fica succhiandomela e leccandomela con una tale passione che mi portò al mio primo squirting. Godendo del dildo che le stava scopando il culo Maria venne la seconda volta riempiendomi la bocca di sborra. Per chiudere il cerchio, Eli raggiunse anche lei l’orgasmo con il piccolo cazzo vibrante posto dietro lo strap-on.
Uscivamo spesso tutte e tre e ci divertivamo, avevamo una vita frenetica che non ci permetteva di annoiarci. Ci capivamo al volo ed andavamo molto d’accordo soprattutto, inutile dirlo, sul piano sessuale. Le scopate di giorno e di notte erano favolose e ci permettevano di arricchire le nostre vite spensierate.
Poi, un giorno che avevamo perso tutti i freni inibitori, ci dimenticammo delle precauzioni che avevamo adottato per non essere scoperte e così mia mamma entrò in casa senza che ce ne accorgessimo. Come d’abitudine mi cercò ed entrò in camera trovandosi di fronte ad una scena per lei apocalittica. Maria mi stava scopando alla pecorina e Eli da sotto mi stava leccando la figa. Lanciò un urlo lasciando cadere di botto tutto ciò che aveva in mano. Non riusciva a parlare, balbettava cose sconnesse e questo biascichio divenne un “Porca puttana” urlato quando si accorse che Maria aveva un enorme attributo maschile al posto della passera. Io mi coprii con il lenzuolo, mentre Maria sfilandosi da me, con il cazzo ancora in erezione andò ad abbracciare mia mamma per consolarla con frasi del tipo “Scusaci zia Carla ma ci faremo sicuramente perdonare”. Io ero ammutolita mente Elisabetta, seguendo Maria, anche lei nuda, confermò, abbracciandola a sua volta, che ci saremmo fatte perdonare.
“Come” sarà oggetto della terza ed ultima parte
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