incesto
Scoprendo il cazzo
di Porelculo69
06.01.2017 |
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"• Un giorno successe qualcosa di veramente assurdo ed inaspettato, qualcosa che cambiò per sempre la mia vita, sia in meglio che in peggio, quell’esperienza..."
• Nell’adolescenza ero un ragazzo molto attivo sessualmente, all’età di 13 anni avevo già fatto la mia prima esperienza sessuale con una compagna di scuola, all’età di 14 ho scoperto di essere bisessuale dopo aver fatto un pompino al fratello del mio migliore amico che a quell’epoca aveva 24 anni, dopo aver scoperto il piacere di succhiare cazzi non mi sono più fermato, ogni giorno dopo la scuola andavo a casa del mio migliore amico (Giulio) solo per divertirmi con suo fratello (Carmine), di solito Carmine si rinchiudeva sempre in camera sua a studiare visto che era uno studente universitario e si stava per laureare, ma appena arrivavo a casa sua mi faceva entrare in camera e ci rinchiudevamo dentro, prima che iniziasse a studiare gli facevo un bel servizio di bocca, lui amava la mia bocca e io il suo cazzo, amavo prenderlo tutto in bocca leccargli le palle, farmi sborrare in bocca assaporare tutto il suo meraviglioso nettare e infine ingoiare tutto, i miei pompini duravano dai 20 ai 30 minuti giusto il tempo di farmi venire in bocca una quantità incredibile di sperma, dopo di che uscivo dalla stanza e me ne andavo come niente fosse, il mio amico (Giulio) ovviamente sapeva tutto, tra me e lui non ci sono mai stati segreti qualche volta ho fatto proposte sconce anche a lui, ma lui ha sempre rifiutato.Ovviamente Carmine non era l’unico con cui mi divertivo, avevo 3 trombamiche con cui facevo sesso regolarmente, e poi avevo altri amichetti con cui amavo divertirmi, uno era il mio pusher di fiducia che mi dava 2 grammi d’erba in cambio di un pompino, era marocchino e aveva 30 anni quindi aveva veramente un cazzone, un altro era un vecchio pervertito di 45 anni che avevo conosciuto un giorno all’uscita di scuola, di solito tornavo a casa con i mezzi, ma quel giorno mi si avvicinò una macchina l’autista era un vecchio che mi chiese se avevo bisogno di un passaggio, io nell’incoscienza di un quattordicenne accettai, mentre ero in macchina il vecchio cominciò a provarci molto esplicitamente con me, facendomi proposte sconce, mi chiese in modo molto diretto di succhiargli il cazzo, e se io fossi stato un adolescente qualunque mi sarei spaventato, ma siccome ero una sgualdrina, accettai all’istante, perfino il vecchio rimase sorpreso visto che non dovette insistere più di tanto, il vecchio in un’istante devio con la macchina verso una stradina di provincia in mezzo al nulla lontano da occhi indiscreti, la velocità con cui mi ci porto mi fece capire che sicuramente era il posto dove di solito portava le sue prede il pervertito, neanche il tempo di fermare la macchina Che lo tira fuori già duro, mi prende la testa e la abbassa avvicinando la mia faccia verso il suo cazzo, e me lo ficca in bocca, io gli feci un pompino con i fiocchi infatti una volta finito mi ringraziò anche, ma in realtà avrei dovuto ringraziarlo io visto che era il mio primo pompino fatto a un perfetto sconosciuto, e l’esperienza mi era piaciuta parecchio. Ovviamente mi feci portare a casa di Carmine anziché a casa mia tanto abitavamo nello stesso quartiere, non potevo di certo rinunciare a un altro bel cazzone per finire la giornata. Io e il vecchio ci scambiamo i numeri di cellullare per rimanere in contatto, da quel giorno cominciò a venire a scuola tutti i giorni per prendermi e portarmi al solito posto, quindi non solo ci guadagnavo un passaggio a casa, ma anche un bel cazzo in bocca, ma insaziabile com’ero non mi bastava più il suo cazzo, il cazzo di Carmine e il cazzo del pusher, volevo divertirmi con qualcun altro, e così chiesi al vecchio se aveva qualche amico pervertito che avesse voglia di divertirsi con me, il vecchio rimase basito dalla mia proposta, ma confermò e mi disse che il giorno dopo mi avrebbe portato un paio di amici che sarebbero stati contenti di fare la mia conoscenza; Come da accordo il giorno dopo si presentò con un paio di amici dietro la macchina, erano tutti e due abbastanza vecchi anche loro, ma parecchio affascinanti, andammo al solito posto, questa volta però uscimmo dalla macchina, mi fecero inginocchiare per terra si misero intorno a me e tirarono fuori il cazzo, io ero felicissimo non riuscivo a credere ai miei occhi, ero circondato da tre bei cazzoni, e potevo gustarmeli tutt’e tre, cominciai a prenderli in bocca a turni, mentre succhiavo un cazzo, con le mani facevo una sega agli altri due cazzi, alla fine due mi sborrarono in bocca e uno mi schizzo tutto in faccia, wow avevo tutta la faccia piena di sborra, ed ero felicissimo di aver soddisfatto la perversione di 3 vecchi contemporaneamente, non potevo chiedere di meglio; Il vecchio pervertito mi fece la promessa che mi avrebbe presentato tutti i suoi amici pervertiti, ero solo un ragazzino ma ormai ero diventato dipendente dal cazzo, era palese ormai che il cazzo mi piacesse molto più della figa, il vecchio diventò ufficialmente il mio fornitore di cazzi, me ne portava uno diverso ogni giorno, aveva un sacco di amici pervertiti che amavano divertirsi con ragazzi giovani come me, se minorenni ancora meglio, infatti erano tutti contentissimi quando mi conoscevano, perché non solo ero molto troia e disponibile, ma ero anche e soprattutto minorenne, un ragazzino in piena fase adolescenziale con gli ormoni impazziti e con un’insaziabile voglia di cazzi; Dai 14 ai 15 anni feci una quantità industriale di pompini, così tanti che persi il conto dopo il sessantesimo pompino circa, lo so che può sembrare esagerato, ma vi assicuro che è così, per lo più erano uomini di mezza età, dai quaranta fino ai 60 circa, ma c’era anche qualche giovane, il più giovane a cui ho succhiato il cazzo senza contare Carmine che aveva 24 anni, era un ventottenne molto carino e dotato.
• Un giorno successe qualcosa di veramente assurdo ed inaspettato, qualcosa che cambiò per sempre la mia vita, sia in meglio che in peggio, quell’esperienza mi segnò nel profondo perché mi fece oltrepassare una linea che nessuno dovrebbe mai neanche pensare di oltrepassare, e per via della mia ossessione per i cazzi, non solo oltrepassai una volta, ma più volte.
• 2 giorni dopo aver festeggiato il mio quindicesimo compleanno, il mio vecchio pervertito venne a prendermi alla fermata dell’autobus che si trovava vicino alla scuola, dove di solito lo aspettavo, era da solo ma appena salito in macchina mi disse che c’era qualcuno che voleva divertirsi con me e mi stava aspettando nel nostro posto segreto, dove di solito facevamo le nostre porcate, tutto nella norma insomma salgo in macchina e partiamo, mentre stiamo in strada verso la nostra destinazione il vecchio mi fa una richiesta strana, “Il vecchio”: - ei succhiami il cazzo mentre guido-
• “io”: - come mai? Non vuoi aspettare che arriviamo?
• “il vecchio”: - no il mio amico vuole divertirsi con te in privato, quindi succhiami il cazzo adesso così quando arriviamo hai già finito-
• Io resto un po’ stranito dalla richiesta del vecchio, insomma nessuno dei suoi amici aveva mai richiesto di divertirsi con me in privato, ma vabbè non me lo faccio ripetere un’altra volta e comincio a succhiare il cazzo del vecchio, cerco di essere il più veloce possibile succhiandolo con tanta foga e facendomelo arrivare in gola per finire in fretta mentre il vecchio guida, poco prima di arrivare a destinazione il vecchio prima mi blocca la testa e mentre ho tutto quell’arnese infilato in bocca fino all’esofago, mi scoppia direttamente in gola un fiume in pieno di quel meraviglioso nettare che tanto amo assaporare ed ingoiare, è così tanta che mi fa strozzare ed il vecchio come suo solito commenta:
• “Il vecchio”: - ahah brava troia strozzati e ingoia tutto -
• Dopo aver finito con lui finalmente arriviamo, e la prima cosa che noto è che c’è un’altra macchina ferma, e stranamente è una macchina identica a quella di mio padre, comincio a diventare paranoico, ero quasi sicuro che quella fosse la macchina di mio padre, cominciò a battermi forte il cuore ero nervosissimo, cosa ci faceva mio padre là? Era per caso amico del vecchio? Non capivo cosa stesse succedendo.
• “il vecchio”: - dai scendi, l’amico mio ti sta aspettando -
• “io”: - va bene-
• Scendo dalla macchina e mi avvicino a quella che sembra proprio essere la macchina di mio padre, passo dopo passo il mio cuore batte sempre più forte, una volta arrivato alla macchina ebbi la conferma, dentro c’era proprio mio padre
• “io”: - papà che ci fai qui –
• “mio padre”: - dai Sali che te lo spiego –
• Salgo in macchina sempre più perplesso, non riesco proprio a capire per quale motivo mio padre si trovasse lì.
• Io e mio padre non abbiamo mai avuto un rapporto unito, nella mia vita è sempre stato poco presente, visto e considerato che i miei hanno divorziato nel 2001, da allora ho visto mio padre veramente poco, è sempre stato uno spirito libero, non è il tipo di uomo che si impegna in modo serio con una donna, penso di aver preso proprio da lui; Mio padre è sempre stato un uomo benestante, è avvocato, ma non ha mai avuto bisogno di lavorare più di tanto, visto che suo padre cioè mio nonno, gli ha lasciato una bella eredità, una villa enorme a Catania e un bel po’ di soldi.
• Una volta salito in macchina guardo mio padre negli occhi e gli chiedo
• “io”: - papà ma mi spieghi cosa sta succedendo? –
• Lui mi guarda e poi fa qualcosa di assurdo, si avvicina a me, e mi bacia, mi infila la lingua in bocca in modo molto passionale, come se fossi la sua donna; Io ero veramente confuso, mio padre mi stava baciando, e la cosa cominciava a piacermi, avevo tante domande da fargli, ma avevo la sua lingua in bocca e non potevo farci niente, dopo un po’ inizio ad abituarmi a quell’invadente lingua che si muoveva dentro la mia bocca, e inizio a fare anch’io la mia parte, avvolgo la mia lingua alla sua e mi lascio andare a un meraviglioso bacio sensuale e passionale con tanta lingua; era il mio primo bacio con un uomo, dopo tanti pompini fatti, e l’idea che fosse mio padre quello che mi stava dando tutta la sua lingua, mi stava facendo eccitare assai, dopo circa 5 minuti di bacio ininterrotto, mio padre si stacca dalla mia bocca, mi guarda negli occhi e mi dice:
• “mio padre”: - adesso lo prendi in bocca –
• Io lo guardo con occhi perplessi e rispondo:
• “io”: - papà ma cosa dici –
• “mio padre”: - non fare storie, so che ti piace il cazzo troia –
• Dopo quella frase, vengo pervaso da un’eccitazione assurda, non credevo che anche mio padre fosse un pervertito, ma mi sbagliavo e allora senza farlo aspettare troppo, allungo la mano verso la sua patta dei pantaloni, e inizio a massaggiare il cazzo, piano piano sento che si indurisce, wow da fuori sembra che dentro alle mutande si nasconda un cazzone veramente grosso, abbasso la cerniera dei pantaloni e lo tiro fuori, non riesco a credere ai miei occhi, dinnanzi a me si presenta un cazzo veramente enorme, un capolavoro, mai visto un cazzo così bello in vita mia, venature molto marcate, due palle giganti, una cappella rosa e una circonferenza veramente degno di nota e soprattutto, una lunghezza veramente assurda, ad occhio direi una ventina di cm, un cazzo che solo a guardarlo fa venire l’acquolina in bocca, inizio a segarlo dolcemente e guardo mio padre negli occhi.
• “Mio padre”: - sei sorpreso? –
• “Io”: - si, molto! hai veramente un cazzo enorme!
• “mio padre”: - e ti piace? –
• “io”: - lo adoro –
• “mio padre”: - allora sei fortunato, è tutto tuo –
• Era proprio quello che volevo sentirmi dire, lo so che fare certe cose con il proprio padre è sbagliato, ma in quel momento non mi interessava affatto, volevo solo godermi quel meraviglioso cazzone enorme, e a dire la verità, l’idea di succhiare il cazzo a papà mi eccitava parecchio, non so perché ma l’incesto è sempre stato un mio desiderio sessuale; abbasso la testa avvicinandomi al cazzone, e come prima cosa inizio a leccare le palle, la mia lingua scorreva lentamente su tutto lo scroto, quelle palle meravigliose e leggermente pelose, ora me le stavo gustando alla grande, provavo anche ad infilarmele in bocca, ma erano veramente troppo grosse, e allora alternavo delle leccate dolci e delicate su tutta la superficie dello scroto, a dei bacetti stimolanti sui testicoli, mentre con la mano destra segavo il cazzone come meglio sapevo fare io, so come trattare gli uomini, so come farli eccitare fino ad impazzire e ancora meglio se sono pervertiti come il vecchio o come mio padre!
• “mio padre”: - ah siii, bravissimo, si vede che sei esperto, frocetto che non sei altro –
• Amavo essere chiamato frocetto o troietta o puttana, per me erano frasi molto stimolanti ed eccitanti; dopo qualche minuto in cui mi sono goduto le palle, inizio a salire, leccando tutta l’asta delicatamente come fosse un gelato che si scioglie, passo tutta la mia lingua su quell’arnese in modo lento e passionale, non volevo arrivare subito alla cappella, volevo gustarmelo per bene senza fretta, sentire il suo odore il suo sapore, insomma risvegliare tutti i miei sensi, per gustarmi al meglio quel frutto proibito, che era il cazzone enorme di mio padre!
• “mio padre” – aaahhhh sisisisi sei fantastico, però ora prendilo tutto in bocca –
• “Io” – mmm sei impaziente papi, adesso ti faccio vedere io –
• Immediatamente mi butto sulla cappella, me la infilo in bocca ma è talmente grosso che faccio fatica a farmelo entrare, devo spalancare completamente la bocca per accoglierlo, piano piano inizio a farmelo entrare tutto in bocca fino a quando sento la cappella toccarmi la gola, ero riuscito ad ingoiare quasi del tutto il cazzone di mio padre, ma era così lungo che una parte del cazzo era ancora fuori, sono sempre riuscito a far sparire completamente i cazzi in bocca ma con quello di mio padre non ci riuscivo proprio, era veramente troppo lungo, wow ero veramente in estasi, non credevo che mio padre fosse così dotato, se l’avessi saputo prima lo avrei sicuramente cercato, inizio a succhiarglielo con tanta foga, oh si, facevo su e giù con la testa, succhiandolo per bene, cercando di farlo sparire tutto in bocca, lo sentivo veramente arrivarmi in gola, ma non riuscivo a farlo entrare ancora, e allora restavo qualche secondo senza respiro tenendolo in bocca, e poi me lo levavo dalla bocca per riprendere fiato, lo ciucciavo veramente alla grande a grande velocità, quando ad un certo punto mio padre mi prende per la testa bloccandola, ed inizia a spingerlo dentro la mia bocca, questa volta era lui che voleva guidare i giochi, inizia letteralmente a scoparmi la gola mentre ansimava!
• “mio padre” – siiiisiii che bello succhiamelo tutto puttana troia, mmm non sapevo di avere un figlio così finocchio e succhiacazzi, neanche le prostitute che mi porto a casa succhiano così bene, ah siiii –
• Io ero veramente al settimo cielo, non mi ero mai sentito così eccitato in vita mia, avrei voluto continuare all’infinito a gustarmi quel meraviglioso cazzone, e sentire mio padre ansimare e dire cose sconce, volevo diventare la sua succhiacazzi personale, il suo odore, il suo sapore, mi stavano mandando fuori di testa, ho succhiato quel cazzone fantastico per un bel po’ ma non ero sicuro di quanto tempo era passato con esattezza, ero talmente eccitato che ho perso completamente la cognizione del tempo, in men che non si dica mio padre mi ordina di guardarlo negli occhi:
• “mio padre”: - guardami negli occhi troietta –
• Io a malincuore mi stacco dal cazzo, alzo la testa e lo guardo, con la mano destra mi accarezza il viso e mormora:
• “mio padre” – wow hai un visetto veramente bello, si vede che sei un ragazzino, è la prima volta che un ragazzino me lo succhia così bene –
• “io” – papi veramente ti piace come te lo succhio? –
• “mio padre” – certo figliolo, sei una troia nata –
• “io” – lo so papi, adoro succhiare cazzi, ma il tuo è il più bello che io abbia mai succhiato –
• “Mio padre” – ahah ne ero certo, me lo dicono tutte le puttane come te, adesso vieni qua –
• Avvicina di nuovo le sue labbra alle mie, e ancora una volta mi infila la lingua in bocca, e ricominciamo a pomiciare come fossimo una coppia le nostre lingue si incrociano, si attorcigliano, ci diamo piacere a vicenda, mentre pomiciamo mio padre allunga la mano e mi tocca il culo, mi abbassa i pantaloni con facilità visto che avevo la tuta, poi mi abbassa le mutande e mi sculaccia con forza, mmm mi fa eccitare ancora di più e poi inizia a massaggiarmi le chiappe, piano piano la mano si avvicina al mio buchetto e allora con dolcezza mi accarezza il buchetto del culo, a un certo punto prova a infilarmi un dito in culo, senza riuscirci perché non era neanche un po’ lubrificato, io per un attimo mi stacco dalla bocca di mio padre:
• “io”: - papi, cosa vuoi fare? –
• “mio padre”: - stai zitta! Faccio quello che voglio con le troiette come te –
• Si sputa sulla mano e mi lubrifica il buchetto del culo e mi infila il dito medio in culo tutto d’un botto:
• “io”: - aaahhhhh papi ma sei fuori? Mi fai male! –
• “mio padre”: - te l’ho detto che con le troiette faccio quello che voglio, e falla finita di protestare che lo so che ti piace –
• Bhè non aveva tutti i torti, non mi aveva neanche dato il tempo di rispondere che mi tappa la bocca con la sua lingua ricominciando a baciarmi mentre con il dito medio mi penetra il culetto, dentro fuori, dentro fuori; mio padre addirittura si era permesso di infilarmi un dito in culo, nessuno prima di lui, il vecchio al massimo mi toccava il culo da sopra i pantaloni, e raramente gli permettevo di toccarmi il culo nudo, il vecchio e i suoi amici qualche volta mi facevano la proposta di penetrarmi in culo, addirittura una volta mi hanno offerto soldi, ma io mi sono sempre rifiutato, potevo fare tutti i pompini che volevano, potrei succhiarlo a chiunque, ma il mio culetto per me era sacro, volevo darlo a qualcuno di speciale, almeno la mia verginità anale volevo conservarla il più possibile, nonostante a casa mia avevo un vibratore con cui mi piaceva giocare penetrandomi da solo, ma non fa niente, un conto era penetrarmi da solo per il mio piacere intimo personale, un altro era farmi scopare il culo da un cazzo vero, non potevo concederlo così facilmente a un uomo qualsiasi, ma nel caso di mio padre era diverso, l’avevo lasciato penetrarmi con il dito solo perché si trattava di lui, e inutile negarlo, mi stava piacendo un sacco, ero talmente eccitato che oramai avevo perso tutti i freni inibitori, e mi lasciavo scopare da quel dito che mi stava facendo veramente godere, quel dito dopo un minuto diventano 2, dopo un altro minuto diventano 3, mio padre si stava allargando un po’ troppo, ma era niente in confronto a quello che mi aspettava; dopo qualche minuto di penetrazione si stacca dalla mia bocca e si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:
• “mio padre”: - adesso devi darmi il culetto -
• Dopo quella frase mi viene la pelle d’oca e il mio cuore viene accelerato al massimo, ero felice di quella richiesta, in fin dei conti io aspettavo la persona giusta per concedere il mio culetto e chi meglio di mio padre con quel cazzone fantastico che si ritrovava?
• Ma allo stesso tempo avevo parecchia paura, insomma si trattava di un cazzo enorme e non sapevo se era una buona idea perdere la verginità con un arnese di quelle dimensioni, a casa mi penetravo da solo con il mio vibratore che aveva delle dimensioni ragionevoli, e comunque ci andavo piano, invece il cazzo di mio padre era un mostro di 20 cm e una circonferenza che mi ricordava una mazza, ero sicuro che se mi facevo scopare da quel cazzone avrei sofferto parecchio e allora per la prima volta dicevo no a mio padre:
• “io”: - no papi non posso, sono vergine e non sono ancora pronto –
• “mio padre”: - ahahah credi sia una richiesta? È un ordine troia, le puttane come te non hanno diritto di scelta, devono obbedire e basta –
• Resto veramente sorpreso dalla sua risposta e soprattutto la sua voce autoritaria mi fa eccitare ancora di più e allora dopo qualche tentennamento rispondo in modo positivo:
• “io”: - va bene papi, sbattimelo nel culo –
• “mio padre”: - bravissima, vedrai che ti piacerà –
• Ormai avevo deciso di concedere il mio culetto a mio padre, avevo un po' paura ma avevo anche tanta voglia di farmi scopare da un vero uomo, mio padre prende dal cruscotto della vasellina, scende dalla macchina fa il giro della macchina e si dirige verso la mia portiera, apre la portiera dal lato dove ero io e mi ordina:
• “mio padre”: - dai su mettiti a pecora –
• Io obbedisco, e appena mi piego mio padre mi sculaccia con tanta forza che mi fa urlare:
• “mio padre”: - wow che culetto fantastico, mi sorprende che ancora nessuno te l’abbia sfondato –
• Inizia a lubrificarmi l’orifizio anale con la vasellina, poi avvicina la cappella al buchetto e inizia a penetrarmi, mmm appena entra la cappella sento dolore, il buchetto si apre completamente adattandosi alla circonferenza della cappella enorme:
• “io”: - ahia papi, che dolore –
• “mio padre”: - mi dispiace adesso subisci –
• Wow incredibile, aveva solo infilato la cappella e già mi sentivo completamente aperto, e il bruciore era parecchio, piano piano comincia a infilarmelo tutto, e mentre sento entrare quella mazza nel mio retto anale, il dolore si mischia con il piacere:
• “io”: - si papi mi piace, però ti prego fai piano che sento dolore –
• “mio padre”: - no che non faccio piano puttana, te l’ho detto che adesso devi subire, non mi interessa se soffri, così impari a fare la troia con tutti –
• Ogni volta che mi insultava con voce autoritaria, mi faceva eccitare alla grande, mi piace sentirmi un oggetto sessuale:
• “io”: - adesso sono la tua troia però, fammi quello che vuoi papi –
• “mio padre”: - ci puoi giurare ahah –
• Quando quella mazza era dentro di me circa alla metà, con un colpo secco e violento me lo ficca tutto su per il culo:
• “io”: - aahiaa ma sei scemo porco di… ? Mi fai male –
• “mio padre”: - attenta a come parli a tuo padre, ti sei concessa e adesso subisci puttana –
• Il dolore che avevo sentito dopo quella botta era veramente allucinate, il piacere e l’eccitamento che sentivo in un attimo si trasforma completamente in solo dolore; mio padre senza curarsi della mia sofferenza comincia a sbattermelo con violenza tutto nel culo, per la prima volta sentivo il buco del culo dolorante e apertissimo, quel cazzone si faceva strada lungo l’intestino e sentivo che arrivava quasi fino alla pancia per quanto era lungo:
• “io”: - basta ti prego, fa troppo male papi, fermati –
• “mio padre”: - questa è la tua punizione per fare la troia con chiunque, d’ora in poi sarai solo la mia puttana capito? Quando mi è giunta voce che succhiavi il cazzo a chiunque te lo proponesse, giuro mi sono incazzato, e così sono venuto a cercarti per ficcartelo nel culo e farti mia, proprio così, ora sei solo mia capito? –
• “io”: - tu sei completamente fuori, lasciami ti prego! Ahia mi fai troppo male –
• Continuava a sbattermelo con violenza, così velocemente che sembrava un cane arrapato che scopava la sua cagna, sentivo le palle sbattermi sui glutei, con la differenza che lui stava godendo come non mai, mentre io soffrivo e basta:
• “mio padre”: - mmm che bello, hai proprio un culetto da dio, bello stretto come piace a me, adoro sverginare le troiette come te, ahh siii amo il tuo culetto che adesso è tutto mio –
• “io”: - sei proprio un figlio di puttana, bastardo stronzo lasciami! –
• Cercavo di divincolarmi per allontanarmi da lui, ma lui era molto più forte di me e mi teneva stretto i fianchi e non mi lasciava andare, mentre continuava a scoparmi il culo:
• “mio padre”: - siii ti giuro hai il culo più bello che io abbia mai scopato, penso sia la scopata più bella della mia vita –
• “io”: - papi basta ti prego, perché sei così stronzo –
• “mio padre”: - ahah sono stronzo con le troie come te, mi ricordi tua madre che non voleva mai darmi il culo, e una volta che me l’ha dato si è messa a piangere quella troia –
• E ci credo che si è messa a piangere, una mazza da baseball infilata su per il culo fa veramente male, se ci andava piano probabilmente avrei goduto, ma lui continuava imperterrito a sodomizzarmi con una violenza e foga inaudita come non ci fosse un domani, di tanto in tanto lo tirava tutto fuori, facendo fare al mio buchetto un suono osceno come di risucchio, per poi ficcarmelo di nuovo tutto d’un botto nel culo, fregandosene della mia sofferenza, a un certo punto cominciano a scendermi un po’ di lacrime dagli occhi dal dolore:
• “mio padre”: - che c’è adesso ti metti a piangere come quella zoccola di tua madre? Ahahah io voglio solo romperti il culo per bene-
• E ci stava riuscendo, ormai il mio culetto lo sentivo tutto dilatato, come se veramente mi stessero sodomizzando con una mazza da baseball; mio padre continua per parecchi minuti ad abusare del mio culetto come se fosse la cosa più normale del mondo, e da come ansimava capivo che stava veramente godendo come un matto, e come biasimarlo, si stava scopando un ragazzino di 15 anni in pieno sviluppo adolescenziale, a quei tempi non lo capivo, ma ora capisco che per un pervertito come mio padre, il culetto di un ragazzino adolescente era come una prelibatezza, e poterlo sverginare, poteva essere un’esperienza unica, basti pensare che il vecchio e i suoi amici, parecchie volte mi hanno offerto anche tanti soldi, solo per sbattermi il cazzo in culo.
• Dopo parecchi minuti di scopata, mio padre lo tira fuori dal mio culetto e pensa bene di lubrificarmi il buchetto ancora, ma questa volta con un lubrificante diverso che teneva in tasca:
• “Mio padre”: - visto che sono buono ti lubrifico il culo con questa vasellina speciale analgesica –
• Proprio così, questa volta mi stava lubrificando per bene il buchetto del culo con una vasellina capace di anestetizzare in parte l’orifizio anale, e bastano pochi secondi che sento già il dolore e il bruciore diminuire, mmm e per me era un gran sollievo, una volta usato una gran quantità di vasellina analgesica, me lo ficca di nuovo nel culo, ricominciando a sbattermelo con forza, ma questa volta non sentivo più tanto dolore, piano piano il dolore inizia a sparire, creando un mix di bruciore e piacere che cominciava a piacermi:
• “io”: - aaaahhhh mmm –
• “mio padre”: - comincia a piacerti eh? –
• “io”- mmm sii mi piace che bello –
• “Mio padre” : - tra poco comincerai a godere alla grande vedrai, ho esperienza con le sgualdrine come te –
• E aveva proprio ragione mio padre, quando il dolore sparisce del tutto, entro come in trans, il dolore lascia spazio al piacere più assoluto, mi viene la pelle d’oca, l’eccitamento sale alle stelle, riuscivo a sentire quella mazza enorme farsi strada dentro di me, come se volesse ispezionarmi tutto il retto e l’intestino, e quel movimento dentro fuori a grande velocità, il sentire le palle di mio padre che sbattevano contro le chiappe, il pensiero che in realtà mio padre stesse abusando di me, tutta quella situazione che si era venuta a creare, mi stava facendo impazzire dal piacere, e allora inizio ad ansimare e ad urlare:
• “io”: - MMM AAAAHHHH SIIII CHE BELLOOOO, SBATTIMELO TUTTO NEL CULOOO, TI PREGO PAPI NON TI FERMAREEE, IL MIO CULETTO E TUTTO TUOOO, FAI DI ME QUELLO CHE VUOII –
• “Mio padre”: - lo sto già facendo puttana da quattro soldi, ohhh siii lo sto già facendo da un pezzo, e finalmente inizi a godere anche tuu –
• Era proprio così, in un attimo quella che poteva essere un’esperienza traumatica si stava trasformando in una bellissima esperienza, mio padre mi stava scopando alla grande, mi ha completamente rubato la mia verginità, e non potevo che essere felice che fosse mio padre, quello che si era preso la mia verginità anale, stavo godendo da matti e non volevo si fermasse neanche per un po’, in quel momento ero la troia di papà, il mio culetto era completamente suo ormai.
• Mentre mio padre continuava a scoparmi a un certo punto si ferma, lo tira fuori e in quell’istante sento un’incredibile senso di vuoto nel culo, come se mancasse qualcosa, poi mio padre mi ordina:
• “mio padre”: - dai scendi dalla macchina –
• “io”: - va bene papi –
• Non sapevo cosa avesse in mente, ma obbedisco, una volta sceso chiude la porta della macchina:
• “mio padre”: - dai ora mettiti a novanta –
• Mi metto a novanta appoggiando le mani sulla fiancata destra della macchina, e senza perdere tempo mio padre ricomincia a sbattermelo tutto nel culo:
• “io”: - OH SIII PAPI, CONTINUA, INFILAMELO NEL CULO PIÙ FORTE TI PREGO, SBATTIMI CON VIOLENZA TI PREGO –
• Mio padre sentendo le mie parole non se lo fa ripetere due volte, e allora aumenta la forza dei colpi e della velocità, sbattendomelo tutto nel culo con una violenza veramente assurda, sembrava a tutti gli effetti, un toro in calore imbizzarrito, era veramente una furia senza freni:
• “mio padre”: - PUTTANA TROIA SUCCHIACAZZI CHE NON SEI ALTRO, SENTI COME TE LO FICCO TUTTO SU PER IL CULO LA MIA MAZZA, TI PIACE EH? SENTIRE TUTTO IL MIO CAZZONE CHE TI ENTRA NELLE VISCERE EH SGUALDRINA? –
• “Io”: - SI PAPI MI PIACE DA MORIRE, OOOHHH SIII BRAVO, CONTINUA A FICCARMELO TUTTO SU PER IL CULO, MA PIÙ FORTE, PIÙ FORTE, PIÙ FORTE TI PREGO, SISI LO VOGLIO SENTIRE ENTRARE FINO ALL’INTESTINO OOH SII SONO LA TUA SGUALDRINA ZOCCOLA –
• “mio padre”: - CAZZOOO CHE BELLOO, STO PER VENIRE, DIMMI PUTTANELLA VUOI CHE TI SBORRO DENTRO? EH?
• “io”: - OH SII PAPI, SBORRAMI DENTRO TI PREGO, VOGLIO SENTIRE IL TUO SPERMA CALDO DENTRO DI ME –
• Allora mio padre comincia a darmi le ultime botte nel culo per finire in bellezza, così forti che a un certo punto mi alza letteralmente dal suolo di qualche centimetro con il suo cazzo e le mie mani sulla fiancata:
• “mio padre”: - GUARDA COME TI IMPALLO CON IL MIO CAZZONE TROIA –
• Effettivamente mi stava letteralmente impallando con il cazzo, io a quell’età ero alto circa 1:58, mentre mio padre almeno 1:80, quindi mi alzava con facilità dal suolo di parecchi centimetri, impallandomi con quella meravigliosa mazza:
• “io”: - OH MIO DIO, SEI PROPRIO UNA BESTIA MMM CHE BELLO –
• Mio padre mi dà le ultime botte violentissime nel culo, e quando finalmente viene mi inonda l’intestino della sua meravigliosa sborra calda:
• “mio padre”: - AAAHHH SIIII FANTASTICO, TI SBORRO TUTTO DENTRO PUTTANA, WOW CHE SBORRATA FANTASTICA –
• Nel momento in cui sento la sborra riempirmi le viscere, istantaneamente vengo anch’io in un orgasmo fantastico mai provato prima, senza neanche bisogno di segarmi il cazzo, solo sentendo lo sperma di mio padre dentro di me, resto per un po’ in aria impallato dal cazzo di mio padre, e quando mio padre si svuota completamente le palle dentro di me, mi fa scendere e lo tira fuori, appena lo tira fuori tutta la sborra inizia a colarmi dal culo, era veramente tanta, è come se mi avesse scaricato litri e litri di sborra caldissima dentro di me:
• “mio padre”: - ah che scopata da dio, giuro non ho mai scopato un culo così bello stretto come il tuo, che troia che sei figlio mio –
• “io”: - mmm siii papi, anch’io ho goduto come non mai, hai il cazzo più bello che io abbia mai succhiato, ed è stato veramente bello concedere a te il mio culetto e la mia verginità anale, sei fantastico, e anche se mi hai fatto anche tanto male, alla fine son stato benissimo con te, grazie di tutto papi –
• “mio padre”: - si va bene ma d’ora in poi sappi che sei solo mia, il tuo culetto e il tuo corpo mi appartengono, hai finito di fare la troia in giro e di succhiare il cazzo a sconosciuti, d’ora in poi me lo succhi solo a me, sei di mia proprietà, sei la mia puttana e ti scopo quando voglio io, anche quando tu non hai voglia, non mi interessa, tu devi solo obbedire e stare zitta, sono io il tuo padrone e tu la mia cagna, e in quanto tale devi soddisfarmi ogni volta che voglio, e ti condivido con chi voglio, siamo intesi cagna? E adesso vedi di rialzarti le mutande e i pantaloni che ti devo portare a casa –
• Quel discorso mi fece sentire un’oggetto sessuale, il suo oggetto sessuale, insomma lui voleva avermi tutta per lui e usarmi come e quando voleva lui, senza importare la mia volontà, dovevo solo obbedire come una cagna sottomessa, in poche parole importava solo il suo di piacere il mio non contava un cazzo, e l’idea mi piaceva tantissimo, assolutamente volevo diventare la sua cagna il suo oggetto sessuale con cui si svuotava le palle quando voleva, per quel meraviglioso cazzo che si ritrovava ne valeva la pena:
• “io”: - come ordini tu papi –
• “mio padre”: - brava cagna –
• Mi alzo le mutande e i pantaloni e salgo in macchina, durante il tragitto verso casa l’effetto della vasellina analgesica inizia a finire e comincio a risentire quel bruciore e dolore di prima, e non solo ma continuavo a sentire i residui di sperma che mi colavano dal culo, sporcandomi le mutande, poco alla volta il mio intestino si stava svuotando da tutto quel nettare meraviglioso, era la prima volta che mi sborravano in culo ed era una sensazione stranissima, il dolore cominciava a farsi risentire, sapevo che mi aspettava una notte da inferno, probabilmente non sarei riuscito a dormire dal dolore, una volta arrivato a casa mio padre mormora:
• “mio padre”: - tieni la vasellina analgesica, lo so che ti fa male, ma non finirla tutta che domani ti servirà, ti vengo a prendere a scuola così ci divertiamo ancora ahahah –
• Non potevo farci niente, potevo solo annuire e obbedire come una brava cagnolina, scendo dalla macchina e mi dirigo verso la porta di casa, il culo mi faceva così male che a mala pena riuscivo a camminare, infatti camminavo tutto storto, e continuavo a sentire la sborra che colava, non finiva più cazzo:
• “mio padre”: - ei perché cammini tutto storto? Pare che qualcuno ti abbia ficcato un palo in culo ahahah ciao a domani –
• “io”: - ciao papi a domani –
• Da quel giorno diventai a tutti gli affetti una brava cagnolina obbediente, l’oggetto sessuale di mio padre, la sua puttana, la sua amante, senza diritto di parola, per lui ero solo un’oggetto con cui si poteva divertire quando voleva, il mio culetto era diventato il suo chiodo fisso, il suo frutto proibito, con me poteva soddisfare tutti i suoi pensieri perversi, e probabilmente ero l’unico ragazzino adolescente minorenne disposto a soddisfarlo in tutto e per tutto, e non solo, ero anche suo figlio, anzi la sua figlia puttana, ed io ero contentissimo di ciò, ma questo lo racconterò in un’altra storia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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