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Scoprendo il cazzo 2 (estate)


di Porelculo69
31.01.2017    |    5.152    |    1 6.0
"Io e papà restammo in spiaggia fino a sera, verso le 20:00, la spiaggia si era quasi completamente svuotata, e allora decidemmo di farci l’ultimo bagno;..."
Ero a pecora sul letto, bendato con le mani legate dietro la schiena, mio padre mi aveva fatto indossare un piccante perizoma aperto all’inguine, ampia fascia in pizzo elasticizzato, delle calze autoreggenti nere a rete larga intrecciata con balza in pizzo siliconata e punte rinforzate, una parrucca da donna bionda capelli lunghi e ondulati, viso completamente truccato, trucco pesante: ombretti con colori scuri, matita scura, rossetto rosso molto acceso, matita contorno labbra, fondotinta, fard...Praticamente di tutto; insomma mi aveva conciato come una vera puttana, per usarmi come il suo oggetto sessuale. A un certo punto sento qualcuno prendermi per la testa, non sapevo chi fosse, visto che in camera eravamo in tre: mio padre, un amico suo che gli aveva offerto 200 euro per sfondarmi il culo, ed io; sento una voce ordinarmi:
-apri la bocca-
Era la voce di Carlo, l’amico di mio padre; io ubbidisco e immediatamente sento entrarmi in bocca il suo membro maschile:
“Carlo”: -aahh che bocca calda che hai, fammi vedere come lo succhi finocchio-
Io inizio a succhiarlo come meglio sapevo fare, uso per bene la lingua sulla sua cappella e tutto il pisellone lo faccio sparire completamente nella mia bocca come un vero specialista del deepthroat; da come ansimava capivo che lo stavo facendo impazzire :
“Carlo”: -mmm siiii che spettacolo, me l’ha detto tuo padre che lo succhi meglio di una puttana-
Carlo era veramente un uomo fantastico: era alto quanto mio padre, 1:80 circa, occhi azzurri, biondo, e un corpo mozzafiato, braccia belle grosse e addominali scolpiti, il cazzo era veramente bello ma non grosso quanto quello di mio padre ovviamente; appena mi ha conosciuto ha capito subito che mi piace il cazzo, quando era venuto a sapere che avevo rapporti sessuali con mio padre, immediatamente si è fatto avanti, chiedendo a mio padre il consenso per portarmi a letto; mio padre inizialmente si era rifiutato perché voleva che io fossi solo suo e di nessun altro; ma poi quando Carlo gli ha offerto 200 euro per scoparmi, la storia è cambiata immediatamente; mio padre accettò all’istante con la condizione che potesse partecipare anche lui, facendo una cosa a tre, insomma il sogno di qualunque troia come me.
Continuavo a succhiarlo come un forsennato, mi stavo godendo al massimo il cazzone di Carlo, e il fatto di essere bendato amplificava ancora di più i sensi, riuscivo a sentire molto forte l’odore di cazzo, quel magnifico odore che mi faceva eccitare sempre, e soprattutto riuscivo ad assaporare meglio il sapore di quel bel pisellone. Dopo un po’ sento mio padre che da dietro sposta lentamente quel sottilissimo filo che copriva a malapena il buchetto del mio fondoschiena da troietta; lasciandolo scoperto e pronto per essere aperto, inizia a leccarmi il buchetto del culo, passando tutta la sua lingua, mi leccava il culetto come fosse una figa, bhè in effetti per lui era come una figa, visto che amava infilarci il cazzo; mmm che bello stavo godendo da morire, ma non potevo ansimare perché avevo il cazzo di Carlo infilato in bocca; dopo che mi lecca per bene il buchetto, finalmente era abbastanza lubrificato, e allora fa quello che lui sa fare meglio, me lo infila con violenza tutto su per il retto anale; wow il piacere era infinito, ormai mi ero abituato ad avere sempre quel cazzone in culo, non provavo più dolore, avevo il culo ormai bello sfondato, così tanto che potrei infilarci qualsiasi cosa; inizia a sbattermelo con forza, dentro fuori, dentro fuori:
“Mio padre”: - godi puttana, hai il culo più bello del mondo, che bello poterti scopare quando voglio, aaaaahhhh siii-
Avrei voluto tantissimo urlare, per far capire sia a Carlo che a mio padre, che stavo godendo da matti; ma Carlo continuava a scoparmi la bocca; senza neanche darmi la possibilità di respirare, e la cosa ancora più eccitante, è che non vedevo assolutamente niente, riuscivo solo a sentire i loro cazzi dentro di me, e soprattutto, non potevo ribellarmi in alcun modo, visto che avevo le mani legate, senza nessuna possibilità di muoverle; non avete idea di quanto fosse eccitante quella situazione; e di quanto stessi godendo in quel momento. Mio padre mi stava inculando molto violentemente, come suo solito, affondando il suo cazzone nel culetto, facendo sbattere le palle nelle mie natiche: “ciak ciak ciak ciak ciak”; dentro e fuori, in continuazione, lo sfilava tutto completamente, per poi sbattermelo di nuovo tutto dentro senza pietà:
“mio padre”: - SENTI PUTTANA COME TI RIEMPIO IL CULO, TI PIACE FARTI ROMPERE IL CULO DAL TU PAPARINO, EH? SGUALDRINA DA 4 SOLDI –
quando era dentro, lo sentivo molto in profondità fino all’intestino, e soprattutto mi allargava completamente lo sfintere anale; e il mio buchetto faceva il solito rumore osceno di risucchio, e quando il cazzo non era dentro, sentivo il culetto comunque completamente allargato, ma vuoto; avevo continuamente bisogno di sentire il mio retto anale riempito da qualcosa, che sia una carota, una zucchina, un vibratore, o un bel cazzone, l’importante era avere sempre qualcosa dentro di me, e se un bel cazzone mi farciva il culetto con un bel po’ di sborra, ancora meglio. Mentre mio padre continuava a scoparmi il culo, Carlo si godeva alla grande la mia bocca, e la mia gola profonda, tenendomi per la testa con tutt’e due le mani, me lo infilava in bocca fino alle tonsille, dentro e fuori, dentro e fuori, in continuazione, anche lui a grande velocità come mio padre; quando lo tirava fuori, dalla mia bocca colava tanta saliva cadendo sul letto, era inevitabile, non potevo farci niente, in quel momento ero succube di quei due stalloni, potevo solo stare fermo, mentre quei due mi usavano come volevano:
“carlo”: - che bella bocca da puttana, oohh sii succhi da dio, come una vera mignotta, in pratica lo sei, visto che ho pagato per scoparti; dai ora voglio io il culetto –
Mio padre e Carlo si scambiano di posto, e questa volta tocca a Carlo incularmi, e mio padre può infilarmelo in bocca; Carlo non perde tempo, e immediatamente me lo infila in culo, mmm era bellissimo, non era grosso come il cazzo di mio padre, ma mi piaceva uguale, dopo tanto tempo di aver concesso il mio culetto solo a mio padre, finalmente mi stavo godendo un altro bel cazzo:
“io”: - mmm che bello Carlo, aprimi il culo ti prego, non avere pietà, scopami più che puoi –
“Carlo”: - wow! Che puttana che sei, ti piace così tanto il cazzo? Giuro in vita mia non ho mai conosciuto una troia così zoccola come te! E poi hai un culo da favola per avere 15 anni, proprio da sfondare tutti i giorni, beato tuo padre che può scoparti quando vuole. –
Proprio così, mi stavo comportando da vera sgualdrina, mi piaceva così tanto il cazzo che potevo stare tutto al giorno a farmi aprire il culo e a farmi sborrare in bocca. Mio padre inizia a sbattermi il cazzo in faccia e a dirmi cose sporche:
“mio padre”: - frocetto mio, lo vuoi il cazzo di papà in bocca? Vuoi che te lo faccio ingoiare? Vuoi la mia sborra? -
“io”: - oh sii papi, riempimi la bocca della tua sborra, ti prego. –
A un certo punto mi toglie le bende dagli occhi e mi dice:
“mio padre”: - osserva il cazzo di papà troietta-
E me lo infila tutto in bocca; oh sii finalmente il cazzo di papà in bocca, amavo succhiare quella mazza meravigliosa, era l’unico cazzo che per farmelo entrare in bocca, dovevo spalancare più che potevo la bocca, altrimenti non riusciva ad entrare, e soprattutto mi arrivava in gola molto più in profondità del normale, insomma mi bloccava completamente l’esofago facendomi soffocare, era come cercare di ingoiare una mazza da baseball, e poi dopo ogni pompino mi faceva male la mandibola per lo sforzo:
“mio padre”: - complimenti, hai fatto progressi, ogni giorno la tua gola diventa sempre più profonda, adesso il mio cazzo sparisce completamente senza problemi, ahahah che troia, ci manca solo che ingoi anche le palle e allora hai vinto, MMM MAMMA MIA CHE BOCCA, BRAVISSIMA TROIETTA, INGOIA TUTTO IL CAZZO DI PAPÀ –
Bhè se potessi infilarmi in bocca anche le palle di papà, lo farei volentieri, se non fosse che ho bisogno di respirare, potrei stare tutto il giorno con il cazzone di papà infilato in gola, lo amavo troppo quell’arnese gigante; l’unica cosa di cui avevo bisogno per essere felice, era il cazzo di papà!
“mio padre”: - aaahhh siiii puttana, succhia, ti piace farti fottere da tuo padre e dal suo amico ehh? Sgualdrina! Ehi dimmi Carlo, ti stai godendo il culetto di mio figlio? –
“Carlo”- e me lo chiedi anche? Hai una puttana come figlio, con un culetto bellissimo, bello sodo e liscio, e soprattutto, un buchetto veramente accogliente, chiunque vorrebbe farsi questo bel culetto da favola; si vede che l’hai addestrata bene la tua cagna-
“mio padre”: - eh proprio così, è ben addestrata la mia cagna, ma ci è voluto poco, mi è bastato rompergli il culo con violenza fino a farla piangere, per farla diventare succube, obbediente e sottomessa, nei confronti del suo padrone; insomma, una brava schiavetta sessuale –
Quello che diceva mio padre era tutto vero, ero diventato una schiava sessuale, buono solo a soddisfarlo sempre e d’ovunque.
“mio padre”: - AAAHH CHE BELLOOOOOOO, ADESSO TI SBORRO IN BOCCA, CAGNAA –
Mi blocca con tutte le sue forze la testa, e mentre ho tutto il cazzone infilato in gola, inizia ad uscire dal suo pisellone dei grossi fiotti di sperma, direttamente nell’esofago; cercavo di divincolarmi, visto che con tutta quella sborra direttamente schizzata in gola, mi stavano venendo i conati di vomito, ma lui non mi lasciava, e senza preoccuparsi minimamente del mio benessere, continuava a riempirmi la gola, senza neanche permettermi di respirare; e dopo qualche secondo, lo tira fuori di colpo, permettendomi finalmente di respirare, e allora inizio a tossire con forza, e mentre tossivo usciva dalla mia bocca un mix di saliva mischiato a sborra, che mio padre mi aveva schizzato in gola, tutto sulle coperte del letto; ma non era finita, mio padre continuava a sborrare grandi quantità di sborra sulla mia faccia e sulla mia bocca, e un po’ anche sulla parrucca; wow ogni volta che mio padre sborrava, tirava fuori dai testicoli, enormi quantità di sperma, non capivo come potesse sborrare così tanto, sembrava veramente un cavallo; infatti avevo tutta la faccia completamente unta, dalla sua sborra:
“mio padre”: - wow! Che troiaaa, mi hai fatto sborrare alla grande, hai la faccia tutta sporca, come una vera cagna; aspetta che questa me la voglio ricordare ahahah ti scatto una foto –
Prende una fotocamera digitale, e mi scatta una foto, mentre ho tutta la faccia sporca e la bocca piena:
“mio padre”: - dai ingoia quello che hai in bocca puttana, e devi anche mangiare tutta la sborra che hai in faccia, aspetta che ti aiuto-
Inizia a raccogliere la sborra che avevo in faccia con il suo cazzone che era ancora duro, e poi mi fa leccare tutta la sborra, direttamente dal suo cazzo senza lasciare neanche una goccia; mio padre fa un bel lavoro, mi pulisce tutta la faccia, ma non bastava c’era ancora parecchia sborra mista a saliva, sulle coperte, e così mi ordina di pulire con la lingua, tutta quella sborra:
“mio padre”: - dai pulisci il pasticcio che hai fatto, cagna-
Mi prende la testa e me la abbassa con forza, obbligandomi a pulire tutto; ovviamente non c’era bisogno che mi obbligasse, io amavo la sborra, assaporarla, odorarla, ed ingoiarla, era il mio alimento preferito! -
“mio padre”: - brava cagna, hai pulito tutto, ti è piaciuto eh zoccola? –
“io”: - si papi, sei stato fantastico come sempre –
“mio padre”: - oh ma che brava cagna ubbidiente; vabbè io qua ho finito, vado a farmi una doccia, ma non ti preoccupare, Carlo resta qua con te, a fotterti il culo. –
“io”: - va bene papi, vai pure –
“mio padre”: - mi raccomando Carlo, rompigli il culo con violenza, faglielo arrivare in gola, trattala come una cagna, perché è quello che merita, in fin dei conti, hai pagato –
“Carlo”: - ci puoi giurare, glielo sbatto tutto nel culo –
Mio padre si ritira, e rimaniamo io e Carlo da soli, a scopare come animali; Carlo tenendomi per i fianchi, continuava a scoparmi con tanta energia il culetto, e da come ansimava, era chiaro che si stava godendo il mio culetto alla grande, mentre io ero piegato a novanta, con la faccia schiacciata contro il letto, perché avevo le mani legate e non potevo stare a 4 zampe:
“Carlo”: - OMMIODDIO! CHE BELLO! MAI AVREI IMMAGINATO DI POTER SCOPARMI IL CULETTO DI UN QUINDICENNE, CON L’APPROVAZIONE DEL PADRE ADDIRITTURA; SIETE PROPRIO UNA FAMIGLIA DI PERVERTITI, E TU SEI UNA VERA TROIA DA INCULARE, OOOHHH SII CHE BELLEZZA, SONO AL SETTIMI CIELO, GRAZIE AL TUO CULETTO ACCOGLIENTE, MMMM AHH SIII SIII SIII –
“io”: - AAHHH SIII SONO PROPRIO UNA PUTTANA SGUALDRINA, CONTINUA TI PREGO, MMMM AAAAAHHHH, NON TI FERMARE, INCULAMI PIÙ FORTE, SONO UNA PUTTANELLA QUINDICENNE, APRIMI IL CULO PIÙ CHE PUOI, RIEMPIMI TUTTA, SIIIIIIIIIIII CHE BELLOOOOOOOOOO –
Dopo circa venti minuti di scopata in quella posizione, Carlo mi slega finalmente le mani, e mi fa sdraiare sulla schiena con le gambe completamente alzate, e con il culetto rivolto verso di lui; inizia a leccarmi il buchetto con tanta foga, come se volesse letteralmente mangiarmelo:
“io” – aaahh siii leccamiii, bravoo –
Dopo di che, si mette sopra di me, bloccandomi le gambe con le braccia, per non farmi cambiare posizione, e me lo affonda nel culo di nuovo; oh si aveva ricominciato a sfondarmi il culo, adesso in una posizione diversa; io allungo le braccia, le attorciglio attorno al suo collo, e lo bacio; inizio a pomiciare con quel bellissimo uomo di 35 anni, mentre mi scopa alla grande il culo, facendo tanto rumore; “ciak, ciak, ciak, ciak, ciak”; le nostre lingue si danno piacere a vicenda, ci scambiamo grandi quantità di saliva, lasciandoci trasportare da un bacio estremamente sensuale e passionale, la sua lingua mi arrivava in gola, ed io la assaporavo tutta; mmm era un bacio sensazionale, Carlo sapeva baciare molto meglio di mio padre, forse perché aveva delle labbra belle carnose, e soprattutto sapeva muovere la lingua dentro la mia bocca, in modo molto dolce e delicato; a un certo punto si stacca dalla mia bocca, mi guarda dritto negli occhi, tira fuori la lingua, e inizia a leccarmi le labbra, stuzzicandomi; ogni volta che mi leccava le labbra, tiravo fuori la lingua anch’io per leccare la sua, ma si allontanava per stuzzicarmi, e farmi salire la voglia di ciucciare la sua lingua, ancora di più; alla fine tira fuori la lingua e mi permette di avvicinarmi, ed in quel momento inizio a succhiare letteralmente quella fantastica lingua, come fosse un cazzo; ero veramente eccitatissimo, stavo ciucciando tutta la sua lingua con tanta saliva, mentre contemporaneamente mi scopava il culetto in modo dolce e delicato; oh si, lui non era come mio padre, lui sapeva essere dolce e delicato quando voleva, mio padre era più un toro impazzito che amava aprirmi il culo con violenza, senza pietà, e a me piaceva per carità, ma Carlo me lo stava infilando molto lentamente, delicatamente, come se avesse quasi paura a farmi male, con tanta passione e dolcezza, stimolando al meglio la prostata, con dei movimenti soavi e quasi teneri; insomma sapeva farci con la bocca e anche con il cazzo, e il fatto che non fosse grosso come quello di papà, non era un problema visto e considerato che si muoveva molto meglio di mio padre; quello non era semplice sesso, stavamo letteralmente facendo l’amore. Continuiamo in quella posizione ancora per qualche minuto, baciandoci passionalmente, e scopando come se fossimo una coppia, Carlo mi sussurra all’orecchio:
“Carlo”: - ti piace piccola? Sei fantastica-
Wow era la prima volta che qualcuno mi chiamava piccola:
“io”: - oh sii, sei fantastico a letto, mi fai impazzire-
Allora Carlo si ferma, si alza da sopra di me, e si sdraia sul letto:
“Carlo”: - dai piccola, vieni qua sopra di me-
Oh si finalmente toccava a me salire sopra di lui, mi avvicino e salgo sopra di lui, me lo faccio entrare nel culetto ed inizio a cavalcarlo, muovendo il bacino lentamente come piaceva a lui, mentre contemporaneamente, lo baciavo con tanta passione, sporcandolo con il rossetto che avevo sulle labbra. Continuiamo a scopare per altri 40 minuti circa, quando sento che inizia a schizzarmi in culo, e contemporaneamente sborro anch’io; wow la scopata con lui, da quando se ne era andato mio padre è durata circa un’ora, insomma durava anche più di mio padre, e per quasi tutta la durata della scopata, le nostre bocche non si sono mai staccate, a quanto pare adorava baciarmi, e anch’io avevo gradito parecchio:
“Carlo”: - mmm che culetto fantastico, ti giuro mi sono innamorato della tua bocca e del tuo culetto, è stata la scopata più bella della mia vita, sono sempre più invidioso di tuo padre-
“io”: - sii anch’io ho goduto tantissimo, mi hai fatto impazzire, spero che ci rivedremo ancora molte volte-
“Carlo”: - si lo spero tanto anch’io-
Io adoravo il cazzone di mio padre, soprattutto per le sue dimensione XXL, era un vero stallone, mi apriva il culo in maniera allucinante, ed io amavo farmi inculare a sangue con violenza; ma durava poco, lui pensava principalmente al suo di piacere, il mio non gli interessava affatto, mi usava essenzialmente per svuotarsi le palle dentro di me, se ne approfittava del fatto che il mio culetto era sempre a sua disposizione, perché ero la sua cagna e dovevo obbedire; ma invece Carlo era durato molto di più, mi aveva scopato pensando anche al mio di piacere, con molta dolcezza e sensualità, e devo ammettere che quel trattamento mi era piaciuto molto, ed era la prima volta che un uomo mi trattava con così tanta dolcezza. Dopo quella magnifica scopata, Carlo si veste e se ne va; in fin dei conti lui era solo un cliente di mio padre, aveva pagato molto bene per scoparmi, avrei voluto rimanesse per divertirci ancora, ma purtroppo mio padre non l’avrebbe mai permesso, a meno che non pagasse di nuovo ovviamente; così io rimango a casa sperando con tutto me stesso, che un giorno Carlo torni, anche se la vedevo dura, poiché 200 euro non sono pochi per una scopata; se fossi stato un ragazzo libero come una volta, mi sarei concesso anche tutti i giorni volendo, ma adesso avevo un padrone, e non uno qualunque, ma mio padre.
Adesso vi racconto come sono andate le cose dopo che mio padre mi ha sverginato il culetto, e come sono finito nella sua villa con piscina a Catania, a farmi scopare da lui e dal suo amico/cliente: Carlo.
In pratica, dopo quella volta che mio padre ha violato la mia verginità anale, io e lui siamo rimasti in contatto; chattavamo tutti i giorni con quello che un tempo si chiamava, msn; ci dicevamo cose porche la sera, e dopo scuola mi veniva sempre a prendere; di solito mi apriva sempre il culo in macchina, nei parcheggi tranquilli, e dopodiché mi riportava a casa, e ogni volta dovevo giustificarmi con mia madre per essere arrivato a casa tardi, ormai non sapevo più cosa inventarmi; di certo non potevo raccontare a mia madre, che ogni giorno mio padre mi inculava di brutto; si sarebbe incazzata parecchio ahaha anche perché la ragione per cui hanno divorziato, è che a quanto pare, mio padre pagava ragazzi minorenni in difficoltà economica per scoparseli, insomma invece di andare a mignotte come tutti gli uomini, lui preferiva i ragazzini, infatti mia madre me ne parlava sempre malissimo, la sua tipica frase era:
“mia madre”: - se mai tuo padre dovesse cercarti, stagli alla larga, quello è un maniaco pervertito, non si sa mai cosa potrebbe farti-
In effetti aveva più che ragione; mio padre mi ha cercato e mi ha trovato, solo per rompermi il culetto ahahhah non gli importava un cazzo di me come figlio, gli importava solo la mia bocca ed il mio culetto, ed era stato fortunato, visto che io non solo mi facevo scopare gratis, ma ero addirittura contentissimo di concedere il mio culetto a lui.
Arrivati a giugno, le vacanze scolastiche si avvicinavano, e papà mi fece una proposta che non potevo assolutamente rifiutare; mi chiese se volevo venire a casa sua a Catania per le vacanze estive, io ero contentissimo della proposta, e accettai all’istante, ma prima dovevo chiedere il permesso a mia madre, e allora senza aspettare troppo, ne parlai con lei:
“io”: -mamma ti devo chiedere una cosa-
“mia madre”: -dimmi-
“io”: -non so come dirtelo! Posso andare a Catania nella villa di papà per le vacanze? –
“mia madre”: -come scusa? Tuo padre ti ha contattato? -
Probabilmente non avrei dovuto dirglielo, ma ero abituato ad essere sempre molto sincero con mia madre, infatti lei sapeva anche della mia bisessualità.
“io”: -esatto, dai mamma che ti importa? È l’occasione giusta per passare un po’ di tempo con papà-
“mia madre”: -ma te l’ho detto mille volte che tuo padre è un pervertito; sicuramente ti ha invitato a casa solo per portarti a letto! Lo capisci questo?
“io”: -mamma, ma ti pare? Sono suo figlio-
“mia madre: -quello non si farebbe problemi a scoparsi il figlio fidati, perché è un maniaco sessuale-
“io”: -ma anche se fosse? Qual è il problema scusa?
“mia madre”: -ma che cosa dici? Ma che ragionamenti fai? Ti rendi conto che è tuo padre? –
“io”: -lo so mamma, ma proprio perché è mio padre, se lui vuole scoparmi, per me non è un problema-
Non so perché cominciai a dire queste cose, ma non avevo più voglia di mantenere segreta la relazione tra me e papà.
“mia madre”: -cosa? Non vorrai dirmi che tuo padre te l’ha già proposto? E anche tu vuoi fare sesso con lui! Non posso crederci, aspetta; non vorrai dirmi che hai già fatto sesso con lui? –
“io”: -si mamma, proprio così, faccio sesso con lui ormai da parecchi mesi, ecco perché tutti i giorni arrivo a casa tardi-
“mia madre”: -non ci posso credere, stai scherzando spero; ma come puoi fare una cosa del genere? È tuo padre e hai solo 15 anni, stai assecondando le perversioni di quel pervertito-
“Io”: -ma sono affari miei mamma, io non voglio smettere di farci sesso, lui mi scopa da dio! –
“mia madre”: -wow, mi sorprendi sempre di più, non pensavo fossi capace di fare una cosa del genere; fare sesso con tuo padre, ti rendi conto della gravità della cosa? Ma vabbè fai come ti pare, non posso farci niente, fatti inculare quanto ti pare frocio del cazzo-
Mia madre era incazzatissima, lo vedevo dai suoi occhi, e da quella frase, (frocio del cazzo); ma in fin dei conti non mi interessava, l’unica cosa che contava davvero, era che potevo passare le vacanze con mio padre, e farci sesso a casa senza paura di essere scoperto, e non vedevo l’ora.
Non appena finita la scuola, il giorno dopo parto insieme a mio padre per Catania, con la sua macchina; arrivammo verso le 21:00, una volta arrivati, ammiro con stupore quella magnifica villa, era veramente enorme, e la piscina era bellissima, la casa si trovava a due passi dalla spiaggia; mio padre di certo non perde tempo, e neanche il tempo di disfare le valigie, mi spinge con forza in piscina, e mi bagno tutto:
“io”: -ma sei pazzo papi? Perché mi hai spinto? –
“mio padre”: -stai zitta cagna-
Papà si butta anche lui in piscina, con i vestiti addosso; dopodiché si avvicina a me, si mette alle mi spalle, e mi abbassa i pantaloni e le mutande, tira fuori il cazzo, e me lo affonda nel culo senza preavviso, iniziando a scoparmi magnificamente:
“io”: -aaaahhh siii papi, non perdi tempo eh? Bravissimo, aprimi il culo, scopami quando vuoi, sono la tua puttana-
“mio padre”: -cagna che non sei altro, ovvio che ti scopo quando voglio, il tuo culetto da troia mi appartiene, OOOOOOHHHH SIIII-
Mi sfonda il culo in piscina, per circa una decina di minuti, in fin dei conti era solo una sveltina, e in fine mi sborra nell’intestino come faceva di solito, riempiendomi completamente:
“io”: -siiiiiiiii ti amo papi quando mi sborri dentro, mi rendi felice-
“mio padre”: -eeehh lo sooo puttana, hai un culetto stupendo, ed è sempre un piacere riempirtelo tutto con la mia sborra; dai usciamo-
Usciamo dalla piscina e mi cambio di vestiti, metto apposto i miei vestiti nell’armadio in camera di mio padre; in pratica dovevamo dormire insieme per tutti e tre i mesi che sarei rimasto là, ed io ero contentissimo di ciò, mi aspettavano 3 mesi fantastici. In una sola settimana, io e papà, ci eravamo già fatti un sacco di scopate, ed un giorno speciale, papà mi presenta Carlo, e quello che succede dopo ve l’ho già raccontato.
Papà mi faceva girare per casa, solo con intimo femminile, e tacchi a spillo, e non solo dovevo soddisfarlo sessualmente a qualunque ora e in qualunque momento volesse lui, ma mi ordinava anche di preparare la colazione, pranzo e cena, e di pulire casa, tutti i giorni; sarebbe stato facile per lui pagare qualcuno per farlo al posto mio, ma lui voleva vedermi sottomesso, obbediente, era il suo modo per dire: “qui comando io”; ma in fin dei conti a me non dispiaceva, quelle cose le facevo comunque a casa di mamma, e se obbedire a papà era un modo per farlo eccitare, allora ben venga. Una mattina, mentre preparavo la colazione in cucina con addosso solo le mutandine da donna e i tacchi, mio padre si sveglia, viene in cucina, e mentre mi guarda, mi dice:
“mio padre”: -wow, sei uno spettacolo-
“io”: - grazie papi-
“mio padre”: -vuoi scopare? Qui e adesso?-
“io”: -ma certo, lo sai che sono sempre a tua disposizione –
“mio padre”: -eh lo so puttanella-
Allora si avvicina, si mette dietro di me, mentre facevo le uova strapazzate sui fornelli e mi mette a novanta, mi abbassa le mutandine e inizia a sculacciarmi con tanta forza e a mano tesa, così forte che mi lascia le impronte della mano sul culo e mi fa urlare:
“io”: - AAHIAA PAPI, SII BRAVO SCULACCIA, LA TUA CAGNA-
“mio padre”: -ahahah ti piace ehh? Cagna succhia cazzi-
Nel frattempo avevo spento i fornelli, perché avevo capito come si stava mettendo la situazione, e non volevo bruciare la colazione; dopo circa un minuto di sculacciate violentissime, avevo il culo tutto rosso, allora papà si inginocchia, e infila la faccia in mezzo alle mie chiappe, iniziando una magnifica leccata al mio buchetto:
“io”: -che bello papi, leccami tutto il buchetto, mmmm siii che bello, mi fai sempre eccitare-
Continua a leccarmi tutto il buchetto per parecchi minuti, facendomi eccitare in maniera assurda; dopodiché si alza e prende del burro con due dita, e inizia a lubrificarmi l’orifizio, appoggia la cappella sul buchetto e come da tradizione, affonda con tutta la forza che ha in corpo il suo cazzone dentro il mio culetto:
“io”: -MMMMM ODDIO PAPI SEI UNO STALLONE, CHE BELLO ADORO QUANDO MI ROMPI IL CULO, MMMM PIÙ FORTE TI PREGO-
“mio padre”: -PUTTANAAA, LO SO CHE TI PIACE FARTI ROMPERE IL CULO, SEI LA MIA TROIA, TI PIACE QUANDO PAPÀ TI APRE EH? CAGNA? TI PIACE IL CAZZO DI PAPÀ-
Mi stava veramente scopando alla grande, con tutta la sua forza e ad una velocità incredibile, mentre io speravo che non finisse presto e che continuasse per ore a infilarmelo tutto su per il culo; ma si sa che le cose belle finiscono presto, dopo soli cinque minuti di scopata, papà mi riempie l’intestino con il suo magnifico sperma caldo; come suo solito, mi scopa alla grande facendomi urlare dal piacere ma finendo presto, perché a lui non interessava farmi godere, lui voleva solo svuotarsi i coglioni dentro di me, ma io lo amavo lo stesso, non potevo non amare quel magnifico cazzone enorme, che si insinuava dentro di me, dilatando completamente il buchetto, e farsi strada lungo il retto anale, dandomi l’impressione di arrivare fino allo stomaco, per poi farcire completamente le mie viscere con la sua sborra, una enorme quantità di sborra.
“mio padre”: -wow, che spettacolo! Rimani in quella posizione mi raccomando-
Papà prende una ciotola per cani che aveva in casa, e la mette per terra:
“mio padre”: -dai fai uscire la sborra dal tuo culo sulla ciotola-
Io obbedisco e mi siedo sulla ciotola; sento immediatamente che inizia a colare la sborra di papà dentro la ciotola, poi inizio a spingere per assicurarmi che il mio intestino si svuoti completamente, ma non avevo ancora capito, perché papà me lo stava facendo fare; una volta che il mio intestino si era liberato completamente dalla sborra di papà, mi alzo e guardo mio padre:
“io”: -ecco fatto papi-
“mio padre”: -brava troietta, adesso mettiti a quattro zampe e mangia la mia sborra dalla ciotola come una brava cagna-
Io lo guardo un po’ perplesso, ma ormai avevo capito che potevo solo obbedire, e così soddisfo la sua richiesta:
“io”: - ai tuoi ordini papino-
E così inizio a leccare quella magnifica crema bianca dalla ciotola; mmm aveva un ottimo sapore e un odore inebriante quella sborra che era appena uscita dal mio culetto; mi comporto come una brava cagna obbediente mangiando tutta la sborra, e lasciando la ciotola completamente pulita senza dimenticare neanche una goccia:
“io”: - contento papino?-
“mio padre”: -ma certo che si, hai dimostrato di essere una brava cagnetta obbediente, per ricompensa più tardi ti porto in spiaggia-
“io”: -grazie mille, sei il migliore papà del mondo-
“mio padre”: -si va bene, ma adesso continua a preparare la colazione che ho fame-
Wow, leccare la sborra di papà da una ciotola per cani mi aveva fatto arrapare tantissimo, mi ero goduto al massimo quella buonissima sperma, ma non ero riuscito a venire, perché la scopata era durata troppo poco, e quindi avevo ancora voglia di essere inculato, e mangiare altra sborra; amavo come papà mi trattava, da vera troia in calore, e da brava cagna obbediente, lo amavo quello stronzo di papà che mi ritrovavo, mi stava facendo passare una bellissima vacanza.
Qualche ora dopo pranzo, papà mi porta in spiaggia come ricompensa per la mia obbedienza; avevo fame perché papà non mi faceva mangiare molto, di solito mangiavo roba leggera, tipo: verdure, molta frutta e succhi di frutta; e poi facevo quotidianamente dei clisteri, perché papà voleva che il mio intestino e il retto anale, fossero il più possibile puliti, per godersi nel migliore dei modi il mio culetto. Papà per andare in spiaggia, mi fa indossare un costume da donna intero, molto sexy, inizialmente avevo fatto un po’ di storie, ma alla fine avevo ceduto, perché non potevo niente contro la sua autorità, e così papà prende la macchina e partiamo; in circa 5 minuti arriviamo, la spiaggia era veramente vicina, una volta arrivati iniziamo a cercare un posto dove mettere le sdraio e gli ombrelli, la spiaggia era parecchio affollata, ma dopo qualche minuto di ricerca finalmente troviamo posto; io mi sentivo molto a disaggio con quel costume, mi guardavano tutti in modo strano, ma non potevo farci niente, dovevo obbedire a papà; uniamo le due sdraio che avevamo a disposizione per stare vicini, e così iniziamo a goderci il sole. Era una giornata bellissima, il sole picchiava forte e faceva molto caldo, ma in spiaggia si stava veramente bene, mentre mi godevo il sole guardavo le belle ragazze in bikini, ma soprattutto i bei maschioni con la tartaruga, ma anche quelli con un po’ di pancetta non mi dispiacevano; di fianco a me noto un bell’uomo sulla quarantina, abbronzato, palestrato, occhiali da sole e sotto i pantaloncini si notava un bel pacco, e mi chiedevo fra me e me, come un uomo così bello potesse stare là tutto solo, guardando quel maschione iniziai a fare pensieri sporchi, avrei tanto voluto andare da lui e provarci ed offrire a lui il mio culetto; per contemplare quel bellissimo uomo mi ero girato sul mio fianco destro, dando le spalle a mio padre, a un certo punto sento mio padre abbracciarmi da dietro e sussurrarmi all’orecchio:
“mio padre”: -ti piace quello eh?-
“io”: - bhè si, è un bell’uomo-
“mio padre”: -e ti faresti scopare da lui? –
“io”: -direi proprio di si-
In quel momento mio padre allunga la mano, e me la mette sul collo, come per strozzarmi, e con voce autoritaria e incazzata mi dice:
“mio padre”: -non ti permettere mai più di fantasticare su altri uomini capito?-
“io”: -si, scusami papi non volevo farti arrabbiare-
“mio padre”: -scusami un cazzo, tu non devi guardare nessun uomo, ma solo me, capito puttana? Tu sei roba mia!-
“io”: -hai pienamente ragione papi, io sono roba tua, ti giuro che non guarderò mai più nessuno a parte te! Ma ti prego perdonami-
“mio padre”: -per questa volta ti perdono troia, ma sappi che questa è l’ultima volta che sopporto le tue cazzate, la prossima volta te la faccio pagare-
“io”: -va bene papi-
Adoravo quando papà diventava possessivo nei miei confronti, mi faceva eccitare.
“mio padre”: -se hai voglia di cazzo basta chiedere, frocetto-
“io”:-ho voglia del tuo cazzo papi-
“mio padre”: -ci penso io a te-
In quel istante, papà prende un asciugamano e la mette sopra di noi, coprendoci completamente come una coperta, sposta il costume che copriva il mio culetto scoprendolo, si sputa su una mano e comincia a lubrificare il buchetto, prima di iniziare a incularmi mi dice all’orecchio:
“mio padre”: -mi raccomando non ansimare, altrimenti ci cacciano dalla spiaggia-
E allora inizia a penetrarmi il culetto con discrezione, senza fare troppo baccano, mmm sentivo il cazzo di papà che lentamente entrava dentro di me, e il pensiero che lo stessimo facendo in pubblico, praticamente davanti a tutti, mi faceva ancora di più eccitare, ma allo stesso tempo avevo tanta paura che qualcuno ci scoprisse; oh si stavo godendo tantissimo, papà mi stava scopando sotto l’asciugamano, facendo in modo che in quella spiaggia affollata, nessuno notasse gli strani movimenti che stavano accadendo sotto quel asciugamano; ero super eccitato, il buchetto del culo era completamente dilatato, e il cazzone di papà mi penetrava fino in fondo, facendomi godere come troia in calore, avrei voluto tanto ansimare e urlare dal piacere, ma dovevo trattenermi dal farlo, perché eravamo in una spiaggia pubblica; papà dopo un po’ inizia a sussurrarmi cose veramente porche all’orecchio mentre mi scopava:
“mio padre”: -hai visto come papà ti incula davanti a tutti eh? Troietta, è proprio quello che meriti-
“io”: -ooohh si papi, ti prego non smettere, inculami più forte-
“mio padre”: -stai zitta puttana, ti ho detto di non ansimare-
Allora papà mi tappa la bocca con la mano, per non permettermi né di ansimare, né di parlare:
“mio padre”: -senti come papà ti incula, troia, ti apro il culo come meriti-
“io”: -mmmmmm-
Papà mi scopava il culo lentamente sotto l’asciugamano, il suo cazzo faceva dentro, e poi fuori, dentro, e poi fuori, mentre anch’io cercavo di fare la mia parte spingendo con il bacino il culetto verso il suo cazzone; dopo un po’ papà si fa prendere dalla foga del momento, ed aumenta la velocità dei movimenti:
“mio padre”: -troia, che bel culetto che hai, aaahhh siii ti rompo il culo, sto godendo da matti grazie al tuo culetto caldo e accogliente-
Le persone iniziano ad accorgersi che stava succedendo qualcosa sotto quel asciugamano, ed iniziano a guardarci tutti male; e allora papà era costretto a fermarsi per un po’, finché le persone distoglievano di nuovo lo sguardo, e allora ricominciava a incularmi alla grande; dopo circa 10 minuti di scopata, papà inizia a leccarmi il collo, con molta passionalità, e dopodiché inizia a farmi un succhiotto; l’uomo che era sdraiato vicino a noi, inizia a guardarci in modo strano, togliendosi gli occhiali da sole, per guardare meglio, probabilmente si era accorto, di quello che stava succedendo:
“mio padre”: -guarda come ci guarda quello che ti piace, scommetto che vorrebbe anche lui scoparti, peccato che il tuo culetto è solo mio-
In quel momento papà mi infila due dita in bocca:
“mio padre”: -succhia le mie dita, come se stessi facendo un pompino, vediamo come reagisce quel coglione-
Io obbedisco e inizio a succhiare le dita di papà, mentre quel maschione ci guardava con occhi da pervertito, sembrava che si stesse godendo la scena, dopo un po’ inizia a toccarsi il cazzo da sopra i pantaloncini:
“mio padre”: -guarda come si tocca ahahah quel pervertito si sta eccitando-
Mio padre leva le dita dalla mia bocca e mi chiede:
“mio padre”: -vorresti farti scopare anche da quello eh? Puttana?-
“io”: -no papi, io voglio solo te, amo solo il tuo cazzo, sono la tua puttana-
“mio padre”: -brava cagna, diventi sempre più obbediente, preparati che fra un po’ di sborro in culo-
“io”: -sii papiii, riempimi il culo di sborra-
Mio padre mi da le ultime botte in culo, e infine mi viene dentro l’intestino:
“mio padre”: -sisisisi che belloo, puttana ti vengo dentro oooohhhhh che belloooo-
“io”: - ommioddio siiii, sei fantastico papi-
Papà dopo essersi svuotato dentro di me, mi infila un dito in culo, per poi toglierlo tutto sporco della sua sborra, avvicina il dito alla mia faccia, e mi sporca le labbra della sua magnifica crema, mentre quel bellissimo uomo affianco a noi continuava a guardarci stupefatto; quello si alza e si avvicina a noi per dirci qualcosa:
-wow, complimenti vi piace divertirvi eh? Chi è questo bellissimo ragazzo giovane che ti sei scopato-
“mio padre”: -è la mia puttana perché?-
-bhè, mi chiedevo se un giorno potessi unirmi anch’io con voi per divertirci insieme-
Quel bellissimo uomo si era fatto avanti, e dentro di me pregavo che mio padre rispondesse di si, volevo assolutamente provare il cazzo di quel maschione:
“mio padre”: -mi dispiace, ma se vuoi il culetto della mia puttana devi pagare-
-eh dimmi, quanto dovrei pagare?-
“mio padre”: -bhè almeno 200 euro, se vuoi solo un pompino allora mi accontento di 80-
Incredibile, papà mi stava vendendo, come se io fossi della semplice merce da scambio, e io non avevo alcuna possibilità di scelta; ma la cosa che mi piaceva, è che papà aveva valutato il mio culetto a un prezzo veramente alto, e questo vuol dire che per lui il mio culetto era una prelibatezza per pochi:
-ma tu sei fuori! 200 euro? Non pagherei mai così tanto per una scopata-
“mio padre”: -bhè questo è il prezzo della mia puttana, prendere o lasciare-
-allora lasciamo perdere-
Con rammarico vedo quel maschione allontanarsi da noi e tornare al suo posto, per un attimo mi ero illuso di poter scopare anche con lui, ma purtroppo il mio culetto e la mia bocca costavano veramente troppo. Io e papà restammo in spiaggia fino a sera, verso le 20:00, la spiaggia si era quasi completamente svuotata, e allora decidemmo di farci l’ultimo bagno; dentro l’acqua ancora calda, papà inizia a scoparmi di nuovo, questa volta me lo infila tutto su per il culo con violenza, come lui sapeva fare meglio, mi rompe letteralmente il culo con grande foga, facendomi urlare dal piacere, finalmente potevo ansimare liberamente, tanto eravamo gli unici dentro l’acqua:
“io”: -SIII PAPI ROMPIMI IL CULO TI PREGO, PIÙ FORTE CHE PUOI, FAMMI MALE-
“mio padre”: -CERTO CHE TI FACCIO MALE PUTTANA, TI ROMPO IL CULO COSÌ TANTO CHE NON POTRAI PIÙ ANDARE IN BAGNO AHAH TI FACCIO DIVENTARE STITICO PER SEMPRE-
“io”: -PAPI, IL MIO CULETTO LO USO SOLO PER DARTI PIACERE E BASTA MMM OH SI CHE BELLO-
“mio padre”: -SIIII CAGNAAA ADESSO PAPÀ TI SBORRA IN CULO OOHHH SIII-
Per l’ennesima volta papà sborra dentro il mio culetto, donandomi tanto piacere, e nello stesso istante che sento quella sborra calda riempirmi tutto, ho un orgasmo allucinante, che mi fa quasi svenire dal piacere:
“io”: -ommioddio, sei sempre fantastico papi, mi fai sempre godere alla grande, ti amo papi-
“mio padre”: -non mi diventare sentimentale adesso, per me sei solo una puttana da scopare capito?- adesso andiamo che si è fatto tardi-
Usciamo dall’acqua, ci prepariamo e torniamo a casa; una volta a casa preparo la cena, dopo mangiato ci guardiamo un film, e verso mezzanotte molto stanchi andiamo a dormire; inutile dirvi che a letto facciamo di nuovo sesso, mio padre era veramente insaziabile, ed è per questo che lo consideravo il miglior papà del mondo.
Ormai era arrivato agosto, e mancava poco alla mia ripartenza, e in tutto quel tempo, avevo fatto ogni tipo di porcata con papà; mi aveva scopato dappertutto, in bagno, in giardino, in piscina, in cucina, in salotto, in sala da pranzo, in spiaggia, nei parchi pubblici e anche nei bagni pubblici dei centro commerciali; ma la cosa che più mi era piaciuta della vacanza che stava per concludersi, era il trattamento che mio padre mi riservava, lui mi trattava veramente come una cagna, amava portarmi a spasso per tutta la casa con un collare da cane, mentre camminavo a quattro zampe, ed abbaiavo per coprire bene il mio ruolo, con addosso una parrucca da donna e soprattutto, un plug anale con coda di cane infilato nel culo; certi giorni non mi faceva neanche mangiare quello che cucinavo io, ma l’unica cosa che mi faceva mangiare era la sua sborra direttamente da una ciotola per cani, e certe notti non mi permetteva di dormire a letto con lui, ma dovevo dormire in una cuccia per cani con il collare legato sulla sedia; aveva parecchia fantasia papà; pensate che un giorno mi lasciò quattro ore fuori in giardino con il collare, legato su un palo, quando era arrivata l’ora di liberarmi, prima fece qualcosa di assurdo: tirò fuori il cazzo e mentre ero per terra a quattro zampe, inizio a pisciarmi in testa:
“mio padre”: -senti come papà ti piscia addosso puttana-
Sentivo tutta quella pipi calda che mi bagnava la testa, e non sapevo se essere schifato o eccitato:
“mio padre”: -apri la bocca e bevi la piscia di papà puttana, fammi vedere quanto sei brava-
Io non potevo che obbedire e così apro la bocca e inizio a bere; sentivo la pipi riempirmi la bocca e a sorsi piccoli ingoiavo, inizialmente mi faceva schifo, ma dopo un po’ devo dire che non mi dispiaceva affatto, iniziavo ad eccitarmi, e dopo aver bevuto parecchia pipi, papà finisce di pisciarmi addosso, e allora si mette dietro di me, mi toglie il plug anale che avevo in culo, e inizia a sbattermelo con violenza tutto in culo, dicendomi le solite frasi da pervertito sessuale:
“mio padre”: -TROIAAAAA TI APRO IL CULO, SEI SOLO LA MIA CAGNA E DI NESSUN ALTRO-
“io”: -SII PAPI, SONO SOLO TUA, ROMPIMI IL CULO, ANCORA PIÙ FORTE TI PREGO-
Me lo sbatte dentro come un toro arrapato, facendomi sentire la sua cagna, dopodiché me lo infila in bocca, iniziando a scoparmi la bocca, infilandomelo fino all’esofago, per poi schizzare dentro la mia bocca tutta quella magnifica e buonissima sborra, io ingoio tutto senza lasciarmi sfuggire neanche una goccia; finito di svuotarsi le palle dentro la mia bocca, mi dà uno schiaffo leggermente forte in faccia dicendomi:
“mio padre”: -chi è il tuo padrone cagna?-
Guardo papà negli occhi e rispondo:
“io”: -sei tu papi-
Papà mi dà un altro schiaffo, più forte:
“mio padre”: -non ho sentito cagna, ripeti-
“io”: -sei tu papi il mio padrone-
In quel istante mi dà un altro schiaffo così forte, che mi lascia mezzo stordito:
“mio padre”: -E DIMMI, CHI È LA MIA CAGNA?-
“io”: -SONO IO LA TUA CAGNA PAPI-
“mio padre”: -BRAVA PUTTANA-
Inizia a darmi uno schiaffo dietro l’altro in faccia chiamandomi:
“mio padre”: -puttana, puttana, puttana, non sei altro che una puttana!-
In fine mi slega, mi prende per in capelli facendomi alzare, mi fa rientrare in casa, e mi ordina:
“mio padre”: -adesso vai a farti una doccia che sei tutta bagnata con la mia piscia, cagna-
“io”: -ai tuoi ordini papi-
Vado a farmi una doccia contento di essere una brava cagna obbediente.
Un’altra cosa che mi aveva fatto passare una bellissima vacanza insieme a mio padre, erano tutti gli amici ricchi di papà, che pagavano parecchi soldi per sfondarmi il culo, proprio così, in tutto quel tempo, almeno 10 amici di papà mi avevano scopato, con il permesso di papà e solo dopo aver pagato; ovviamente io non ci guadagnavo niente, l’unico a guadagnarci era papà, ma io ero felice lo stesso, perché amo il cazzo.
Wow era stata in assoluto la vacanza più bella della mia vita, mi ero divertito come non mai, ma ormai era arrivata l’ora di tornare a casa; faccio le valigie ed io e papà ci mettiamo in marcia con la macchina; durante il viaggio ripensavo a tutte le porcate fatte con papà, ed a tutti i suoi amici ricchi con cui avevo avuto il piacere di divertirmi, ma soprattutto, pensavo al fatto che papà mi sarebbe mancato, ormai mi ero abituato a vivere con lui e a scoparci tutti i giorni a qualunque ora del giorno; in quel momento, mentre papà guida mi fa una proposta assurda:
“mio padre”: -ehi, perché non vieni a vivere con me? Il mio appartamento a Roma, non è tanto lontano da casa di tua madre-
“io”: -cosa? Ma dici sul serio papi?-
“mio padre”: -ma certo, voglio che tu sia ufficialmente la mia amante, amo troppo il tuo culetto-
Ero estremamente felice di quella proposta, non avevo mai contemplato l’idea di vivere con papà:
“io”: -sii papi, anch’io amo il tuo cazzo, e voglio vivere con te, ma mia madre non accetterebbe mai, sai com’è fatta-
“mio padre”: -Tranquillo, ci penso io a convincere tua madre-
“io”: -ma sei sicuro papi? Guarda che lei ti odia-
“mio padre”: -si tranquillo, so essere molto persuasivo-
“io”: -va bene papi, grazie mille, ti amo-
Una volta arrivati a casa, io resto in macchina, mentre mio padre entra in casa per parlare con mia madre; dopo qualche minuto esce di casa tutto sorridente:
“io”: -allora papi che ha detto?-
“mio padre”: -quella troia di tua madre ha accettato-
“io”: -oddio ma veramente? Ma come hai fatto a convincerla?-
“mio padre”: -gli ho solo fatto capire che tu sei molto più bravo di lei a letto, e che ho bisogno del tuo culetto per essere felice-
“io”: -ma veramente? Papi sei veramente fantastico, grazie mille-
Non potevo ricevere notizia migliore, potevo andare a vivere con mio padre, finalmente sarei diventato ufficialmente la sua donna e la sua puttana, era la notizia più bella della mia vita, mi aspettava una vita intera da passare insieme a papà e al suo enorme, fantastico, magnifico, bellissimo cazzo; ma questa è un’altra storia.





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