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Maestra di sesso...di mio figlio Seconda parte


di belliedisponibili
27.04.2018    |    40.383    |    3 9.8
"Quando mi riprendo ha la testa appoggiata alle mie gambe, il viso rivolto sulla mia intimità..."

(suggerimento ai lettori: per entrare meglio nello spirito del racconto, sarebbe opportuno leggere anche la prima parte. Buona lettura. Paolo&Paola)

Sabato


Mi svegliai presto, i rumori della città era ancora molto attenuati. Mi sentivo bene. Ripensai agli avvenimenti della sera precedente, avevo superato qualsiasi senso di colpa.

Ero molto compiaciuta di quello che avevo fatto, e molto eccitata all’idea di quello che avremmo fatto. Mi sarei data a lui senza alcuna riserva mentale.

Mi alzai cercando di non svegliarlo, dalla luce tenue che filtrava dalle persiane mi sembrava che dormisse profondamente, prima di uscire dalla camera lo coprii con il lenzuolo. Andai in bagno e mi buttai sotto la doccia. Riuscii a fatica a non masturbarmi, sarei venuta in un attimo. Mi trattenne l’idea che non potevo rinunciare al piacere di venire sotto le sue mani e con i suoi baci.

Brava Paola, mi compiacqui con me stessa, cominci a ragionare, devi pensare a lui, tu non conti.

Mi misi addosso un accappatoio che legai in vita in maniera che il seno venisse fuori con facilità. Mi feci un primo caffè e cominciai a preparare la colazione.
Stavo imburrando le fette biscottate quando sentii il rumore della doccia in mansarda, anche lui si era svegliato presto. Dopo 5 minuti me lo vidi apparire in cucina, con una vestaglia che non aveva chiuso davanti. Ero felice di vedermelo davanti. Appena entrato mi era sembrato un pochino teso, il mio largo sorriso lo tranquillizzò.

“Sai Luca, bambino mio, voglio tranquillizzarti, sono felice e contenta di quello che abbiamo fatto ieri sera”
mi si avvicinò e mi abbracciò. Cercai la sua bocca, non ci eravamo ancora baciati. Io non so concepire il sesso senza baci, sono l’essenza pura della passione e dell’erotismo. Fu un bacio fantastico, cominciò a spingere con il bacino,
il mio accappatoio si era aperto, sentivo il suo pene, durissimo, che premeva sul mio ventre. Si allontanò di qualche centimetro da me per prenderlo in mano, cercando di penetrarmi.
“No Luca, non è ancora il momento dobbiamo parlare, siediti per piacere”

“Va bene, ma allacciati davanti così mi ecciti troppo e non riesco a concentrarmi su quello che mi vuoi dire”

“Ancora una volta no, non hai detto che ti devi preparare a vedere il corpo nudo di una donna? Guarda che ho intenzione di stare tutto il giorno così. Forza che cominciamo, lezione 1°”

mi guarda perplesso, mi lascio andare ad una risata cristallina che lo tranquillizza.

“Allora quando sei con una ragazza, devi farle sentire la tua passione il tuo desiderio, non solo quando state per fare sesso, facile e scontato. No, sempre anche mentre fate colazione, per esempio. Vienimi dietro, piegati su di me e baciami sul collo, voglio sentire che hai voglia di me.”

Si alza, viene dietro di me e comincia a baciarmi sul collo.

“Sì va bene, cerca di essere un pochino più rilassato, sii meno irruento” si adegua immediatamente.

“Siccome la tua mamma quando ti ha messo al mondo ti ha dotato di due mani, cerca di usarle, continua a baciarmi, ma prendimi i seni e comincia ad accarezzarmi, stringi i capezzoli.”

Io sono seduta, allargo le gambe e mi porto una mano in mezzo alle gambe
“Mamma non fare così, ti prego, mi fai venire”
“Guarda che con questo gesto volevo solo farti capire che sei bravo e che mi stai facendo eccitare. Va bene smetto”

lo allontano da me e lo spingo a rimettersi a sedere.
“vedi anche questo è facile, siamo praticamente tutti e due nudi, sarebbe strano se non mostrassimo l’eccitazione reciproca. Intendo dire che anche quando siete per strada, in macchina, al super mercato, non deve mai mancare da parte tua un gesto, un’occhiata, una parola che le faccia capire che la desideri, sempre in ogni momento.”

Si mette a ridere
“Ancora, ancora in macchina, ma dai al super mercato o in strada…”
“Capisco certo, i gesti saranno diversi, ma non necessariamente le parole. Siete al super mercato, lei si china per prendere un prodotto in basso sullo scaffale, dille che il suo didietro ti eccita da matti. Mettile una mano sui fianchi, se pensi che nessuno ti veda lasciala scivolare sui suoi glutei.

In macchina non perdere l’occasione appena saliti di baciarla. La tua mano destra, tanto la tua macchina ha il cambio automatico, deve essere sempre sul suo ginocchio. Se lei, anche solo impercettibilmente apre un tantinino le gambe, è perché vuole che la tocchi. Le donne quando si sentono desiderate sono più porche degli uomini, non dimenticarlo mai. Non devi mai essere volgare o troppo irruento, evitati questi due inconvenienti, tutto il resto è bene accetto”

Nel suo sguardo noto compiacimento e scoperta.
“Senti se sei d’accordo andrei a fare la spesa…”
“Assieme?”
“Certo se ti fa piacere, compriamo tutto quello che ci occorre, poi ci chiudiamo in casa. Questa è la settimana di Pasqua, è tutto rallentato abbiamo tutto il tempo che vogliamo, per te, per noi.”

Lo prendo per mano e lo conduco nel mio bagno, arrivati sulla porta si ferma
“mamma io sono già pronto, tu fai pure con calma”

“tesoro anch’io ho già fatto, volevo farti vedere come una ragazza, una donna immagina che cominci la giornata. Allora tutti e due avete già fatto il primo passaggio in bagno, quello diciamo così che non può essere condiviso. Hai capito?”

“Certo, mica sono scemo”
“Bene da qui in avanti tutto deve essere condiviso.” La mia vestaglia è completamente aperta, mi sta mangiando con gli occhi.

“Luca se tu baci la tua ragazza in continuazione lei ne è molto soddisfatta, ricordalo”
Non se lo fa ripetere due volte, mi stringe a se e mi bacia in maniera molto irruenta. Sto al gioco rispondendo con un filo di maggior dolcezza. Afferra subito il concetto e diventa più dolce. Bene, capisce i messaggi al volo.

“Adesso guarda cosa faccio, la stessa cosa dovrai farla tu”
Mi tolgo l’accappatoio e rimango nuda. Gli volto le spalle e mi piego per aprire l’acqua nel bidet.

“Come sei bella, mamma” mi volto e ci baciamo, da parte mia c’è un totale abbandono.
Dopo un attimo, mi volto, controllo l’acqua, è calda al punto giusto. Mi siedo sul bidet, la schiena appoggiata al muro, le gambe oscenamente aperte davanti a lui.

“Dai spalmati una dose abbondante sulla mano e comincia a massaggiarmi delicatamente”
esegue disciplinatamente. La sua mano resa scivolosa dal sapone mi eccita terribilmente.
“Adesso amore, fermati e penetrami con due dita”
Ha gli occhi fuori dalle orbite, il suo respiro è affannoso.
“Sì, amore così, dai vai avanti, mi stai facendo morire. Adesso fermati, altrimenti mi fai venire. E’ troppo bello voglio che duri a lungo questo momento”
Adesso all’eccitazione sta unendo il piacere del maschio che sta donando piacere alla sua donna.
“Tesoro nella posizione in cui sei mi puoi baciare con facilità” mi strappa la lingua dalla bocca. Bravo il mio bambino!
“Tesoro sono completamente aperta davanti a te, fammi godere, godi del mio piacere. Hai una mano libera, accarezzami il seno, poi succhiami il capezzolo”
Mi stringe troppo il capezzolo, ma il leggero dolore aumenta il mio piacere.

“Guarda che sono a tua completa disposizione, usa tutte le parti del mio corpo, una donna ha molte zone erogene, le devi conoscere per darle piacere.”
“Tutte…cosa intendi…anche…”
“Ma certo, non avere timore”
comincia ad accarezzarmi dietro, la mia eccitazione è alle stelle, mi concedo una pausa facendo, per così dire un minimo di didattica
“Non è detto che una donna sia pronta ad essere toccata lì. Mi capisci?”
“Sì, mamma” la sua voce è resa roca dall’eccitazione
“Devi essere molto dolce su quella parte lì. Secondo me una donna arriva a godere in quel punto, quando ha maturato qualche esperienza, probabilmente con un uomo molto esperto. A 22 anni probabilmente è la prima volta”
“Allora?”
“Meglio, sarai a farle conoscere i piaceri del sesso anale. Adesso amore torna a penetrarmi davanti con due dita”
Devo venire, non è tanto per la stimolazione sessuale, quanto per il coinvolgimento mentale

“Amore, la mamma ti ha dato il pollice prensile, accarezzami delicatamente il clitoride”
è bravino, non ce la faccio, mi lascio andare
“Mi stai facendo venire, sì godoooooo, dio mio come è bello” mi abbandono sul bidet. L’ansia di venire di dargli questa soddisfazione, mi ha svuotato.

Mi aiuta a rialzarmi, appena in piedi mi abbraccia e mi bacia. Si strofina su di me, è eccitatissimo, per la sua autostima non posso farlo venire.
“vieni, distendiamoci un attimo sul letto, poi usciamo” siamo abbracciati.

“Vedi una donna ha dei tempi diversi da quelli di un uomo, ci mette più tempo ad arrivare all’eccitazione, ma questo è il meno. Quando una coppia ha finito, l’eccitazione del maschio cala precipitosamente e va rapidamente a zero. Nella donna no, questa fase è molto più lunga, quindi la devi coccolare, baciare, dirle parole molto dolci”.

“Mamma ti amo”

“No, questo non devi dirlo, l’amore devi riservarlo alla tua ragazza, la nostra è passione, molto forte, ma passione sessuale. L’amore c’è, sicuro, ma deve restare quello tra madre e figlio”

Ci vestiamo e rapidamente usciamo.
“Quando sei con la tua ragazza, spegni il telefonino, non c’è cosa più irritante per una donna di vedere il suo uomo appena finito con il telefonino in mano. Non alzarti per andare a fumare, o per andare in bagno”
“Ma siamo tutti sporchi!”
“Sporchi, ma sei matto, è roba vostra, anzi se avanza qualcosa, mi capisci?”

“No, mamma non credo sia possibile andare avanti per giorni usando circonlocuzioni o metafore, non puoi essere più chiara?”
“Hai ragione, bambino mio, devi capire un po’ di imbarazzo resta…..però è giusto, se per caso……qualche goccia di sperma…non so come dire….se qualche goccia di sperma fosse recuperabile, prendila con la tua mano e falle un massaggio sul seno, o anche sul viso. Sai le donne credono che sia la miglior crema nutriente”
Mi lascio andare ad una bella risata, per stemperare il clima.

Stiamo salendo in macchina e gli ricordo il telefonino, si mette a ridere e chiama un amico.
“Sai ho deciso di sfruttare questi giorni di festa per preparare l’esame che ho a fine mese, non esco avverti anche gli altri” fa per spegnere il cellulare
“A lei non mandi un messaggio?”
“Cosa devo dirle?”
“E no Luca, questo non puoi chiedermelo. In questo momento pensando a lei cosa ti viene in mente?”
“Beh, mi manca”
“Ecco scriviglielo”
“Mica posso dirle che mi manca…”
“Ma certo è bellissimo” Rapidamente digita sulla tastiera un rapido messaggio, fa spegnere il telefono, ma lo fermo.
“Aspetta un attimo, vediamo se per caso l’ha letto…” dopo poco uno squillo annuncia l’arrivo di un messaggio. Lo legge compiaciuto, poi mi mostra il testo.
È bellissimo sapere che stai pensando a me. Anche tu mi manchi. Poi una serie lunghissima di cuori.

“Ecco tutti i giorni, almeno tre o quattro volte al giorno non deve mancare un messaggio alla tua ragazza”

Arrivati a casa ci strappiamo i vestiti di dosso, lui non è ancora venuto, ma non è ancora il momento
“Ora la tua mamma ti insegna un giochino molto bello, porta molto avanti la ragazza, molto meno l’uomo. Distenditi supino sul letto”.

E’ bellissimo, il suo attrezzo è al massimo del suo splendore.

“Ora io mi chino su di te e passo le mie parti intime sulla tua lingua. Mi muovo solo io. Cerca di memorizzare i miei movimenti, io uso la tua lingua per il mio piacere, se indugio a lungo in una posizione è perché quella mia posizione è di mio gradimento. Ricordatene quando sarai tu ad essere sopra. Memorizza i respiri della tua donna, se il respiro si fa più affannoso è perché in quel momento la tua donna sta godendo, ti sta usando per darsi piacere. Tieni conto che è una posizione molto oscena. La donna, che è con le sue parti intime a pochi centimetri dal tuo naso, ti fa capire cosa le piace di più. Anche quando fai sesso, non puoi mai sconnettere il cervello, non lasciare che sia il tuo pisello a prendere il sopravvento.”

Sto per accovacciarmi su di lui quando
“Amore facciamo un piccolo passo indietro, facciamo una breve lezione sulla fisiologia della donna”
Sono io adesso a distendermi supina sul letto, con le gambe belle larghe.

“La lezione consiste nel trovare il clitoride della donna. Sai che il massimo del piacere è lì. Devi imparare a cercarlo e a stimolarlo. In alcune, ma sono una minoranza, è molto accentuato, ho visto delle foto in cui sembra un piccolissimo pene, facile da trovare. Nella maggior parte dei casi è nella parte alta delle grandi labbra, lo devi cercare. Quando è stimolato è grande come la testa di un fiammifero. Un amante frettoloso non ci pensa mai”.

Si china su di me, di lato. La tentazione di prenderglielo in mano e masturbarlo da sotto, quasi a mungerlo, è fortissima. A fatica mi trattengo, lo farei venire subito. E’ bravino con la lingua, mi sta ravanando in maniera convulsa e un po’ troppo irruenta, ma insomma…è portato, è già nella media.
L’ha trovato, dio mio che bello, se ne è accorto anche lui, me lo succhia, lo lecca, lo bacia
“amore mettimi due dita dentro, fammi venire non ce la faccio più”
anche il suo respiro ora è molto affannoso mi mentalizzo sul mio piacere e vengo. Sono riuscito a precederlo, questione di secondi.

Mi sento svuotata, due orgasmi, belli certo, ma non di quelli cui sono abituata, mi hanno distrutta, ma non soddisfatta. Mi appisolo un istante. Quando mi riprendo ha la testa appoggiata alle mie gambe, il viso rivolto sulla mia intimità.

“andiamo a bere un caffè, ne ho bisogno” ci avviamo entrambi verso la cucina, siamo nudi.
“tesoro sei stato molto bravo, ti rendi conto che sei riuscito a farmi venire 2 volte? Per una donna normale questo sarebbe già sufficiente per un paio di settimane"
“per una donna normale, quindi non per te” lo dice con un sorrisino ironico che non mi piace
“Cosa intendi Luca, fammi capire?” è imbarazzato, probabilmente si è pentito della battuta. E’ rosso in viso, la testa bassa. Lo incalzo
“Luca, guarda come siamo…nudi felici di esserlo, abbiamo fatto cose belle, e altre ne faremo, quindi….”
“non vorrei farti arrabbiare….”
“Ormai è fatta, a questo punto o mi racconti o mi obblighi a pensare a chissà cosa”
“Ti ho vista fare sesso con Paolo” un tram in faccia mi avrebbe fatto meno male, in una frazione di secondo capisco cosa era successo quella sera.... rivedo la scena
Lui era uscito da una mezz’oretta, con Paolo attendavamo sempre un pochino per scatenarci,
“non si sa mai potrebbe aver dimenticato a casa qualcosa e ritornare”
Quella sera ci eravamo dilungati con i nostri giochi con la bocca, Paolo voleva farmi sentire il profumo delle mie secrezioni, per cui mi aveva penetrato a pecorina, una decina di colpi e me l’aveva dato in bocca….a quel punto mi sembrò di sentire il rumore della porta di ingresso che si apriva. Rapidamente ci ricomponemmo. Dopo un paio di minuti sentiamo la porta aprirsi e chiudersi rumorosamente. Sicuramente era Luca che era rientrato per prendere qualcosa ed era uscito subito. Paolo a suo tempo, aveva suggerito di tenere la porta della camera socchiusa,
“non si sa mai, se rientra lo sentiamo meglio e ci ricomponiamo” Credevamo che fosse andata così…..

“Cosa hai visto?” ero gelida
“Mamma ti prego non ti arrabbiare è che non mi sembrava giusto che tu non sapessi.
Ero rientrato dopo poco che ero uscito, mi ero accorto di aver lascito a casa il portafoglio. Nell’aprire la porta, praticamente nello stesso istante, mi è sembrato di sentire un mugolio che veniva dalla vostra camera. Mamma ti prego di perdonarmi è che sono stato assalito da un’eccitazione incredibile, ho sbattuto la porta facendo rumore per lasciarvi credere che fossi uscito. Poi mi sono tolto le scarpe e mi sono avvicinato alla vostra porta, che era socchiusa, la luce della tua abat jour rossa sul comodino, anche se bassa, mi permetteva di vedere tutto molto bene”
“E cosa hai visto?” mi sto riprendendo, tenendo conto di quel che sto facendo con mio figlio da ieri sera, non credo sia il caso che mi scandalizzi troppo.

“Tu eri piegata, lui era dietro di te, ma è durata poco quella scena. Poi lui si è disteso e tu gli sei salita sopra” non ha il coraggio di dire hai cominciato a succhiarlo voluttuosamente.
"Poi tu ti sei messa dietro di lui e non ho capito bene cosa sia successo. Quando poi hai cambiato posizione, praticamente davi la schiena alla porta non ho più visto niente".
Certo bambino mio che non hai più visto niente…..dopo che Paolo mi aveva fatto gustare i profumi dei miei orgasmi, la mia eccitazione era alle stelle, l’avevo fatto mettere a 90° e avevo cominciato a leccarlo e a penetrarlo prima con due dita poi con tre. Con la mano libera lo “mungevo”. Paolo sostiene che per lui quella è la forma di godimento assoluto. Poi avevo cambiato mano, in pratica avevo invertito la mia posizione, ecco perché Luca ad un certo punto vedeva solo la mia schiena.

“E tu che facevi?”
“mi masturbavo, non so quante volte sono venuto, forse quattro. Ad un certo punto mi sono spaventato perché il tappeto era tutto bagnato dal mio sperma. Mi sono spaventato pensando che se foste usciti a piedi nudi per andare in bagno ve ne saresti accorti”

“E poi?”
“Sono ritornato alla porta, l’ho aperta e richiusa come se fossi entrato in quel momento. Sei arrabbiata?”

“Un pochino sì, forse prima che succedesse tra noi quel che sta succedendo mi sarei arrabbiata da matta. Ora voglio pensare che tu abbia avuto un piccolo esempio di quel che fanno due persone che si amano. Un esempio ottenuto con mezzi poco convenzionali, ma insomma anche quelle è vita”

Si buttò su di me e cominciò a baciarmi con una passione fantastica. Riuscii a dimenticare il piccolo incidente di poco prima.
“Bambino mio l’amore, il sesso sono passione, sono la capacità di trasmettere all’altro delle emozioni. Però…ecco un minimo di tecnica è necessaria. Se tu ti fossi messo con una ragazza inesperta, avreste potuto scoprire assieme quella che con una brutta parola ho chiamato “tecnica”. Nella tua situazione dobbiamo fare una specie di corso accellerato.
Ora facciamo sesso usando una posizione classica: la pecorina. Piace all’uomo perché gli trasmette un senso di potere sulla sua donna.”

“E alla donna piace?”

“In genere sì, per motivi opposti a quelli del maschio, si sente totalmente posseduta. Tieni conto che è la maniera di far sesso in cui c’è minor contatto fisico fra maschio e femmina, solo il pene di lui è dentro di lei. La posizione impedisce contatti tra altre parti del corpo.”

Mi misi in ginocchio, il viso appoggiato sul letto, aprii bene bene le gambe
“Dai penetrami”
“Dio mio mamma, come sei bella, vorrei fermare il tempo. Quest’immagine la ricorderò fin che campo”

Cominciò a ravanare dietro di me, con il braccio in mezzo alle gambe glielo presi in mano e lo accompagnai fino al punto di partenza. Spingeva con molta delicatezza, mossi leggermente il bacino verso di lui e mi trovai profondamente impalata. Prima di essere presa dal vortice della passione riuscii ad articolare una frase
“Amore controlla il tuo orgasmo, quando stai per venire esci, voglio vedere il tuo membro pulsare sotto i miei occhi. Vienimi sul seno e sul viso".
Si muoveva bene, aveva già superato il tempo che contraddistingue una eiaculazione troppo rapida. Dopo poco cominciò a urlare sempre più forte
“E’ bellissimo, sto godendo come mai……” mi svincolai e mi distesi sul letto supina, stava già venendo. Una pioggia bianca mi coprì il seno e il viso, una piccola parte, quella che mi aveva bagnato le labbra, riuscii a leccarla e a inghiottirla. Era immobile, le gambe larghe su di me. Poi scivolò indietro, si piegò sulla mia intimità e mi penetrò con due dita. Esercitava dentro di me un movimento rotatorio, mi stava massaggiando le pareti vaginali. Dopo un attimo estrasse le dita e si piegò verso di me. Una me la mise in bocca, la succhiai avidamente, l’altra la tenne per sé. Il gesto altamente erotico mi creò una emozione incredibile, il mio corpo fu preso da una specie di convulsione e venni. Prima di addormentarmi sentii le sua mani che mi massaggiavano il seno e il viso con il suo sperma.

Alle 2 mi svegliai, i morsi della fame si facevano sentire, una lunga doccia mi rimise al mondo. Dopo un attimo ero in cucina con una tazza di latte e una scatola di biscotti. Lo sentii arrivare, mi abbracciò da dietro, le sue mani sui miei seni.
“Mamma ho fame”
“Beh, qualche energia l’hai consumata….” Dopo che ci eravamo rifocillati lo presi per amano e ritornammo in camera

“Luca dormiamo ancora un po’, ci aspetta una giornata molto dura”
“Cosa c’è di più duro di quello che abbiamo fatto oggi?”
“Amore abbiamo appena cominciato, domani ti introduco alla madre di tutta l’attività sessuale”
“Che sarebbe?”
“La penetrazione anale”






…segue….


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