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Maestra di sesso...di mio figlio Parte terza ed ultima


di belliedisponibili
10.05.2018    |    52.279    |    6 9.5
"” Appena letto ne fui lusingata, poi pensandoci meglio ne fui spaventata..."
Maestra di sesso di…mio figlio

Parte terza ed ultima.

Mi svegliai presto, fuori era ancora buio. Avevo addosso una sensazione di straordinario benessere. Era domenica, Pasqua.
Scivolai fuori dal letto, non volevo svegliarlo. Mi feci il primo caffè della giornata e mi buttai in doccia.
Mi stavo insaponando indugiando languidamente sul mio sesso quando sento bussare alla porta
“Mamma, mamma posso entrare?”
“Certo amore” mi vede in doccia, in un nano secondo si toglie i boxer e si fionda dentro. Non ci diciamo nulla, nemmeno una banale frase di circostanza tipo buon giorno o hai dormito bene, no, lui si getta su di me e mi bacia. L’acqua continua a scorrere, tiepida.
La sua erezione è formidabile, lo accarezzo con le mani piene di sapone, lui fa altrettanto. Siamo avvinghiati in una bacio interminabile, comincia a massaggiarmi delicatamente dietro. Per quanto la posizione me lo consenta divarico leggermente le gambe, ora il suo massaggio si fa più energico.
“Bambino mio, se la tua ragazza fosse pronta, potresti provare ad entrare con la punta del dito”. Non se lo fa ripetere, è bellissimo. Non so resistere, malgrado le raccomandazioni che mi ero data il giorno prima, mi appoggio con le mani alla parete della doccia e spingo il bacino verso di lui.
Lui capisce immediatamente, tenta di entrare. Una parte di me mi spinge a sottrarmi, l’altra lo vuole. Non so se per inesperienza o perché proprio vuole così, spinge sulla mia rosellina. Sono così eccitata che potrebbe penetrarmi senza nessun problema, no, non posso devo prepararlo.
Mi giro me lo trovo davanti, una leggera spinta del mio bacino ed è tutto dentro. Comincia a spingere come un invasato. Dopo qualche minuto riesco a sottrarmi a quel dolcissimo supplizio. Chiudo l’acqua, mi inginocchio davanti a lui e lo ripulisco ben bene. Sono molto compiaciuta, venerdì con un trattamento del genere sarebbe venuto dopo 10 secondi. Usciamo
“Vieni bambino mio, abbiamo una lunga giornata davanti a noi, facciamo le cose con calma. Dobbiamo anche parlare, ti devo spiegare alcune cose”
Ci distendiamo sul letto, la sua testa è appoggiata alla mia spalla, con una mano mi masturba delicatamente. E’ bravo, ormai trova subito il mio clitoride, alterna dolci massaggi a lunghe penetrazioni con due dita. Il suo pene, durissimo, è sul mio fianco.
“Amore sono molto contenta di te, se ci lasciassimo andare in pochissimo tempo mi faresti venire. Non sei orgoglioso dei tuoi progressi? Sei già un bravo amante, vedrai che prima di domani sarai un ottimo amante”
“Certo mamma, con una maestra come te……ti amo mamma”
“Perché solo domani? guarda che Laura arriva martedì sera tardi, la vedrò solo mercoledì”
Mi metto a ridere
“Sì, è come quando ti rinviano un esame di un giorno, hai più tempo per studiare”
“Certo mamma, abbiamo un giorno in più per fare l’amore. Vorrei chiederti una cosa, pensi che sia opportuno che la inviti a passare il fine settimana nella nostra casina al mare?”
“Ma certo che puoi, trovo che sia molto bello che la prima volta debba succedere in un posto particolare”
Abbiamo un bilocale alle 5 Terre, piccolo ma molto bello, un vero e proprio nido d’amore.
“Stamattina ci sentiamo e glielo dico”
“Vedi Luca, andare a fare un fine settimana con la tua ragazza cambia un pochino la maniera di affrontare il sesso”
“Perché, non capisco”
“vedi io avevo immaginato che mercoledì mi sarei inventata una riunione in studio, un incontro con un cliente per lasciarti la casa libera 2 o 3 ore…”
“certo anch’io immaginavo una cosa simile, che cambia?”
“un bravo amante conosce le sue capacità, conosce il suo corpo oltre che quello della sua ragazza”
“mamma continuo a non capire”
“Sì Luca, però un pochino mi devi aiutare, per me è imbarazzante. Va bene una volta ho letto un racconto in cui il “lui” parlava delle sue capacità amatorie come se avesse dei “colpi in canna”. Mi spiego?”
“no mamma, non ti spieghi, ti avevo pregato di essere più diretta, di non usare giri di parole o immagini strane, addirittura sei arrivata ai colpi in canna…..dai”
“Bene, i colpi in canna sono le tue capacità di venire, quante volte in un giorno sei capace di eiaculare? Sono chiara? Mi chiude la bocca con un bacio dolcissimo.
“Non lo so, credo tutte le volte che voglio”
“No, non è così. Ti ho già parlato dei tempi diversi che hanno uomini e donne per eccitarsi, una donna può godere tante volte, dipende solo dalle capacità del suo partner, un uomo no”
“Beh certo la donna basta che allarghi le gambe…..”
“l’immagine, bambino mio non è delle più fini, ma sostanzialmente il concetto è quello. L’uomo tra un orgasmo e l’altro ha bisogno di ricaricare le batterie, alla prima magari gli sono sufficienti pochissimi minuti, poi l’intervallo tende ad allungarsi.”
“Quindi, mamma, quanti colpi ho in canna?”
“Non ho l’idea. E’ quello che scopriremo oggi, pensa che bel programma!”
Mi divincolai da lui, che aveva ancora la testa appoggiata alla mia spalla, e mi misi di fianco. Adesso gli volgevo la schiena, la mia gamba di sopra era ripiegata verso il mio busto. Capì che il mio cambiamento di posizione preludeva a qualcosa e si allontanò leggermente da me.
“Mamma sei bellissima, ho tutte le tue parti intime sotto i miei occhi”
“Sì, amore penetrami” Appoggiò la testa sul letto e cominciò a leccarmi, sarebbe meglio dire a lapparmi, la sua lingua non distingueva tar entrata principale e …..”
Finalmente me lo appoggiò, molto titubante. Ero troppo eccitata per aspettare ancora, inarcai leggermente il bacino e con un colpo lo presi tutto dentro. Non volevo che venisse, con uno sforzo di volontà enorme riuscii a sottrarmi alla sua passione. Era dispiaciuto.
“Amore adesso facciamo un gioco, che da più piacere alla donna, quindi la porta più avanti verso l’orgasmo.”
“Mamma ti ricordi quello che mi hai promesso ieri? Oggi deve essere il giorno dell’inc….scusami del sesso anale”
“Ma certo amore, sta appena sorgendo il sole, io non programmi per la giornata e tu?” Sorride soddisfatto e compiaciuto. Mi alzo dal letto, sono nuda, sento il suo sguardo sulla mia pelle, prendo una sedia che è lì nella mia camera e che serve solo a …..questo scopo. La porto davanti ad uno specchio lungo e stretto che è tra il como e la porta.
“Vieni amore siediti qui” Esegue, con una punta di curiosità negli occhi. Prendo l’olio alle mandorle che ho sul mio comodino e comincio a massaggiargli il petto.
Prima di arrivare più in basso mi inginocchio davanti a lui e alterno a rapide leccate, baci profondi. Poi mi alzo
“Dai massaggiami con l’olio, la nostra pelle resa scivolosa dall’olio ci rende un piacere doppio”
Per un attimo vado dietro di lui e guardo la sua immagine allo specchio. E’ bellissimo, un giovane maschio in erezione che aspetta la sua femmina per darle e ricevere piacere.
Volgo le spalle alla specchio e mi siedo sulle sue gambe.
“Questa posizione è molto bella per la donna, ce l’ha tutto dentro. Per l’uomo credo non sia altrettanto bella. Vedrai che la farai venire con facilità”
Sono così bagnata che entra subito. Ci strofiniamo uno contro l’altra, le nostre bocche non si lasciano un istante. Comincio a muovermi molto lentamente. Dopo un attimo mi segue, riusciamo a sincronizzarci
“Amore sei tutto dentro di me, mi stai riempiendo” Mi fermo sto godendo di una fusione dei nostri corpi fantastica. Vorrei che questo momento non finesse mai. Allunga il collo al di là della mia spalla
“Mamma sei bellissima, sei completamente aperta anche dietro” quando comincia a toccarmi la rosellina mi fermo, non voglio che venga, è troppo bello. Dopo un po’ azzardo un movimento circolare, mi sto facendo massaggiare le pareti vaginali. Ho sbagliato, ormai il mio piacere è alle stelle, non ce la faccio a resistere.
“Amore mi stai dando un piacere incredibile è bellissimo. Sto godendo……” Sento le sue contrazioni, non si ferma più, con un urlo incredibile
“mamma ti amo” e si lascia andare.
Rimaniamo a lungo in quella posizione, dopo un po’ ce la faccio ad alzarmi e a trascinarmi a letto, mi segue e si lascia cadere su di me. Anche lui è svuotato. Ci appisoliamo.
Ci svegliano le campane, le brave madri con i loro figli stanno andando a messa. Io sto facendo diventare uomo il mio bambino e ne sono orgogliosa.
“Dai andiamo a fare colazione, sono solo le 9 dobbiamo alimentarci, altrimenti non arriviamo vivi a sera” una calda risata ci lega ancora di più. Nella stanza c’è uno stordente profumo di sesso, io ho sperma dappertutto.
“Vieni mamma che ti faccio un bidet” Ormai è molto bravo, lo fermo mi farebbe venire ancora.
“Tesoro il bidet me lo fai dopo, ora ti pulisco io con i miei baci”
Siamo in cucina, nudi. Non smette un attimo di accarezzarmi. La sua mano, le sue dita vanno a finire sempre lì. Ho una voglia incredibile di farmi prendere dietro.
Finalmente siamo di nuovo a letto, credo proprio che sia arrivato il momento.
“Tesoro, devo dirti una cosa: il sesso anale per una donna è il massimo, una volta provato non ci rinuncia più. Però tutto dipende dal suo compagno, che deve dimostrare grande amore per la partner, sensibilità per il suo corpo, e diciamolo pure una certa abilità. Se vengono meno queste tre cose, sarà un trauma e successivamente si rifiuterà di provare di nuovo. Capisci cosa voglio dire?”
“No, ma vai avanti”
Mi giro sul letto e mi metto bocconi, è il momento più delicato, inutile negare che ho addosso una certa apprensione e un filo di imbarazzo.
Appoggio il viso sul letto e mi giro verso di lui. Mi bacia, la sua mano è sulle mie natiche
“Non devi avere fretta, prendi l’olio alle mandorle e comincia a massaggiarmi”
Comincia dai piedi, man mano sale, ora è all’interno coscia, con il dorso della mano mi sfiora, ho i brividi.
“Amore prendi la bottiglietta piccola che è sul comodino, serve per le penetrazioni anali, spalmati bene le dita di una mano e poi comincia a prepararmi.”
“Mamma, mi spalmo bene anche il caz….scusa il pene”
“No, aspetta non è ancora il momento, la tua donna non è ancora pronta” Con il viso appoggiato sul letto faccio fatica a guardarlo in faccia, allora prendo due cuscini e li posiziono sotto il mio bacino, sono ancora bocconi, ma ora il mio lato B è arcuato verso di lui. Il suo viso è una maschera di libidine, gli occhi sono serrati e il respiro affannato.
“Amore mi puoi penetrare con un dito, delicatamente, ma spingi fino in fondo, fai piano ti guido io”
Sto cominciando a godere e ha dentro di me solo una falange.
Lo tira fuori dolcemente, mi apre bene con le mani e comincia a baciarmi. Alterna ai baci lunghe leccate che arrivano fino davanti. Sto godendo in maniera fantastica, mi pare quasi di fluttuare, come sospesa nel vuoto. Il coinvolgimento mentale è fortissimo. Tenta di penetrarmi con la punta della lingua, riesce solo aa aumentare il mio piacere.
Si stacca, ricomincia col dito
“Mamma, mamma, c’è una specie di anello molto stretto, oh dio mio è passato”
Mi scuoto, riesco a far regredire il piacere, stavo per venire.
“Ecco amore, il problema è lì, superato l’anello senza che lei senta dolore è fatta.”
“Ma è strettissimo, non ci passerà mai il mio coso…..”
“Ci passa, vedrai, vai avanti a massaggiarmi dentro, non smettere sei bravissimo”
“Oh, cazzo mamma, si è aperto…ci passa…!” sono in preda ad una violenta dilatazione anale. Con un filo di voce riesco a dirgli
“Ora spalmati ben bene il …il…cazzo poi passa ancora un po’ di olio dentro di me…e poi….” Sento il suo dito reso scivoloso dall’olio massaggiarmi dentro, dopo un attimo sento la sua cappella sulla mia rosellina, è dentro!
“fermati amore, non ti muovere, ora faccio tutto io” indugio ancora un attimo, poi spingendo il bacino indietro me lo infilo tutto dentro. Mi fermo quando sento i suoi testicoli contro di me. Non ho sentito il minimo dolore.
Comincio a muovermi
“Dai muoviti anche tu” cerco di sincronizzarmi con i suoi movimenti. Dopo qualche tentativo ci riesco. Ora ci muoviamo tutti e due.
“Mamma è bellissimo, sono tutto dentro di te, dio mio sto inculando la mia mamma”
La frase mi ha eccitata, se possibile ancora di più, mi sto facendo inculare da mio figlio.
Si muove divinamente, non mostra cenni di cedimento. Ora comincio a muovermi in maniera circolare. Lui ha capito subito, si ferma, ma rimane premuto contro di me. Accentuo i movimenti circolari, mi sta ripassando tutta. Non ce la faccio più
“Amore, bambino mio, mi stai facendo godere in maniera pazzesca, non resisto….godo, godo, godoooooo” La sua eccitazione mentale deve essere alle stelle, dopo un secondo sento le sue prime contrazioni, non si ferma più e urla
“Mamma, mamma ti amo, ti amo, ti amoooo” Ci accasciamo lui su di me. Il peso del suo corpo su di me è ulteriormente appagante. Ci addormentiamo. Nel dormi veglia riesco a contare i rintocchi delle campane, son le 11.
Dopo un po’ siamo completamente svegli, lui è ancora su di me.
“Luca una cosa mi sembra sicura, mi hai fatto godere in maniera fantastica, sei un grande amante”
Lui rimane in silenzio, voglio gratificarlo, trasmettergli sicurezza
“Avevi ragione tu, è stato sufficiente abituarti al corpo femminile e hai superato tutti i problemi”
“Certo mamma, però credo sia stata più importante la gratificazione che tu mi trasmetti. Ti potrei ripetere tutte le volte che tu mi hai detto che ero bravo, certo ora quando mi hai detto che sono un “grande amante” la mia autostima è andata alle stelle”
“Vieni bambino, adesso andiamo a lavarci, poi prepariamo qualcosa da mangiare”
“Ti faccio un bel bidet?”
“Troppo impegnativo, non ce la farei, vieni andiamo in doccia”
Ne uscimmo mezz’ora dopo, mi aveva ripulito in maniera molto scrupolosa, era andato a cercare dappertutto, ogni nano millimetro del mio sesso era stato massaggiato e “pulito” a fondo. Feci uno sforzo sovrumano ma non riuscii a sottrarmi ad un altro orgasmo.
Misi su una piastra due fiorentine da 700 gr. l’una. Durante la preparazione del pranzo non smise un attimo di parlare di quello che era appena successo.
“Mamma, pensi che una ragazza di 22 anni, conosca il sesso anale?”
“Scommetterei di no”
“Perché è bellissimo”
“Te l’ho già detto, tutto dipende dal maschio, che in genere non è pronto da giovane. Poi c’è un altro aspetto nel quale tu eccelli” mi guardò molto compiaciuto, in attesa che proseguissi.
“Vedi la maggior parte degli uomini pratica il sesso orale, perché in un certo senso è così che si fa. Nella maggior parte dei casi una rapida leccatina davanti e via.
Non pensano proprio che il sesso orale è un’arte che ha mille sfaccettature. Vogliono credere che baciare e leccare una donna dietro sia qualcosa di impuro. E’ con l’età che l’uomo acquisisce una miglior consapevolezza di se consapevolezza e una migliore conoscenza del corpo femminile”
Avevo omesso di dirgli che prima di conoscere Paolo, nessuno degli uomini con cui avevo avuto rapporti intimi, non moltissimi a dir la verità, non mi avevano sfiorato “lì” nemmeno per sbaglio.
“Mamma tutte le donne hanno la divaricazione anale?”
“Bambino mio non lo so. Penso di sì, a condizione che la donna senta la passione del suo partner e sia adeguatamente stimolata. In ogni caso tieni conto che in mancanza, o se vuoi come aiuto alla dilatazione spontanea c’è anche quella meccanica”
“Questa me la devi spiegare”
“Beh, guarda che non voglio sapere se hai mai guardato film porno…”
“Certo, un sacco.” Mi metto a ridere
“Giusto perché ti avevo appena detto che non volevo sapere. Va be’ meglio così, allora avrai visto che in molti casi le donne usano dei “toys” di vari tipi, ci sono quelli che simulano il pene umano e ci sono i “plug”.
“Sì, so cosa sono, degli affari conici molto corti con un fermo all’estremità opposta all’entrata”.
“Sì, certo li ho visti, ma servono per dare piacere alla donna”
“Certo, ma il piacere non è lo scopo di questi giocattoli, se si vuole il piacere si usano i dildo, servono solo a creare una dilatazione meccanica. Ovviamente a condizione che restino, come dire…..in uso…”
“Vuoi dire dentro la donna”
“Sì certo, dentro la donna a lungo. Ce ne sono di più dimensioni, per principianti di piccole dimensioni e così via”
“E quindi cosa devo fare?”
“L’unica cosa che non puoi fare è dirle di girarsi che le metti il plug, no questo no. Con molta dolcezza le devi chiedere se vuol giocare con dei giocattolini per aumentare il piacere reciproco. Se ti dice di sì, e vedrai che sicuramente consente, andate assieme a comprarlo”
“Certo capisco, ma noi saremo alle 5 Terre dove diavolo vado a cercare un sex shop?”
“Sì capisco, vorrà dire che rinvierete a quando sarete a casa”
“Mamma dai per favore, perché devo rinviare quando tu magari ce l’hai”
“Luca tu sei fuori di testa, prima di tutto io non ce l’ho (ho mentito ne ho 3 ben nascosti in fondo ad un cassetto) ma, se anche li avessi saresti disposto ad usare sulla tua ragazza attrezzi già usati da un’altra donna? Se anche tu volessi, e non credo, lei di fronte ad una buzzorraggine del genere si rifiuterebbe.”
“Allora come si fa?”
“Si fa che, o rinvii, o martedì vai a comprarli a Milano, o li ordini in internet.”
“Arrivano in tempo se li ordiniamo in internet?”
“Sì, se lo facciamo in giornata, mercoledì te li consegnano”
“Dai mamma, appena finito di mangiare li ordiniamo in internet, così mi consigli”
Dopo 10 minuti eravamo sul letto con il computer acceso. Mi guardai bene dal darle il nome del sito dove, con Paolo ci rifornivamo regolarmente. Fu un operazione lunga, vedere tutti quei giochi ci aveva eccitato molto. Tra baci, penetrazioni con le dita, un accenno di 69 ci mettemmo più di un’ora.
Ordinò due plug, uno piccolo e uno medio e un vibratore di dimensioni medie. Per il vibratore manifestò qualche perplessità
“Che ne facciamo, ci sono io, e poi le donne non lo usano per masturbarsi da sole?” Mi misi a ridere
“Il sesso anale può essere fatto in tante posizioni, e offre una serie di possibilità che vale la pena di scoprire”
“Mamma mi devi fare vedere, ti prego”
“Certo bambino mio, siamo qui per questo o no?”
“No, mamma, siamo qui a fare quello che stiamo facendo perché io ti amo” La sua risposta mi commosse, e mi eccitò, e non sarebbe stato necessario.
“Allora Luca vediamo le posizioni classiche. La tua ragazza si gira di fianco, volgendoti le spalle, la sua gamba superiore la richiama sul petto” mi misi nella posizione appena descritta
“Dio mamma, ho tutto davanti ai miei occhi, è bellissimo e vagamente osceno”
“Certo che è una posizione oscena, tu puoi scegliere, da quale delle due porte del paradiso entrare” Non se lo fece ripetere due volte, dopo un secondo era puntato dietro la seconda porta. Non dissi niente, ripetemmo le fasi che avevamo visto prima di pranzo. Si fermò al momento giusto, io spingendo il bacino contro di lui, me lo infilai tutto dentro. Dopo qualche minuto lo pregai di smettere, dopo di che mi posizionai supina, con i cuscini sotto le mie natiche.
“Così la tua ragazza ti guarda in faccia mentre la penetri. E’ molto intimo. Ovviamente non rinunciammo alla dimostrazione pratica. Appoggiai le mie gambe sulle sue spalle e entrò. Lo fermai ancora.
“E’ molto bello se questa stessa posizione la usi con lei distesa su un tavolo”
“Adesso ti faccio vedere forse la più bella tra tutte le posizioni possibili”
Lo feci distendere sul letto, supino. Gli volsi le spalle e mi calai su di lui, la mia schiena sul suo petto. Ormai ero aperta come mai.
Mi distesi su di lui, allargando le gambe sulle sue. Mi artigliò subito i seni, riuscii a girare la testa, dopo un attimo avevo la sua lingua in bocca. Con una mano presi a toccarmi il clitoride. Stavo soffrendo, volevo venire. Con la voce resa rauca dalla libidine che mi impastava il cervello
“Vedi se avessi un vibratore non esiterei un attimo a mettermelo dentro”
Lui spingeva come un dannato, io mi limitavo ad assecondarlo.
“Cazzo, amore mi stai facendo venire ancora”
“Dai mamma che veniamo assieme” Le sue contrazioni mi fecero partire, non avevo più voce, non avevo più forze. Rimanemmo in quella posizione, fintanto che non scivolai dal suo corpo. Ci addormentammo ancora una volta, ormai cibo e sonno servivano solo a restituirci le forze per ricominciare.
Dormimmo a lungo recuperando anche il sonno perso nella notte precedente.
Appena svegli rimanemmo a lungo a crogiolarci nel letto, toccandoci e baciandoci.
“Mamma allora seguendo la logica dei colpi in canna fino a ora ne ho sparati solo tre, e la giornata non è ancora finita” chiuse la frase con una lunga risata molto soddisfatta.
“Sì, però con tre colpi tu uccidi una donna, intendiamoci è la maniera migliore per morire, sulla mia lapide scrivi morta per troppo sesso e amore.” Rise molto compiaciuto, era consapevole anche lui di essere un grande amante.
“Ragazzo guarda che non è ancora finita, manca ancora un capitolo alla lezione sesso anale.”
“Dai mamma dimmi cosa devo fare”
“La prima cosa che devi fare è darmi tregua. Se ce la faccio e le gambe tengono, vado a mangiare qualcosa e a bere un bicchiere di vino, poi vediamo”
Imponendomi di stare in piedi riuscii a trascinarmi in cucina, lui era dietro di me. Mi spazzolai una vaschetta di 2 etti di prosciutto crudo, con due bicchieri di vino.
“Mamma sei pronta?”
“Non dirmi che stai soffrendo di astinenza!”
“No, ma ti desidero, mamma voglio darti tutto il piacere possibile, voglio che tu senta il mio amore” Abbracciati ritornammo in camera
“Senti mamma, siamo d’accordo con Laura che ci vediamo mercoledì sera, sai fanno il viaggio di ritorno dalla Puglia in macchina. Martedì mattina si riposa, poi pensavo di portarla in pizzeria, se però tu la invitassi a cena mi farebbe piacere”
“Certo Luca, preparo una bella cenetta” risposi di getto, istintivamente, poi mi posi la domanda, quella ragazza chi è per me? L’amica, la fidanzata di mio figlio, o la mia rivale? Mi vergognai di me stessa, è la ragazza di mio figlio, ma non solo, finita questa strana avventura, mai più avrei fatto sesso con mio figlio!
Però a mercoledì sera mancavano ancora due giorni, tanto valeva approfittarne.
“Mamma sei pronta?”
“Sì, tesoro sono pronta, ho voglia anch’io. Voglio farti godere e godere anch’io. Ora facciamo una bella cosa che non abbiamo ancora fatto. Tieni conto che una donna gode se la penetri davanti, se fai….insomma se fai tutto quello che abbiamo fatto. Se però tu riesci a stimolarla sui tutti o quasi tutti i suoi punti erogeni gode di più.”
“Certo, lo capisco anch’io. Dai fammi vedere” Sono ansiosa almeno quanto lui di ricominciare. Mi metto a cavallo del suo viso, prima di cominciare a leccarlo e baciarlo
“Amore, gioca con il mio clitoride come sai fare solo tu, con le dita della mano mi masturbi. Con l’altra mano mi penetri dietro, bastano due dita. Tutti miei punti sensibili sono attivati, con la bocca ci penso io”
“Mamma sei tutta aperta, potrei venire solo guardandoti” Sono così eccitata che riesco a farmelo entrare quasi tutto in bocca, non smetto un istante di accarezzargli i testicoli. Quando mi mette due dita dietro, non riesco a trattenermi, un rantolo di piacere riempie la stanza.
Dopo un po’ capisco che sono più avanti di lui. Non va bene, voglio venire assieme a lui. Mi succhio bene il dito medio e dopo un lungo massaggio riesco a penetrarlo con la prima falange. Comincia a urlare, dio come urla, dopo un attimo mi riempie la bocca del suo sperma. Mi accascio su di lui, tenendo serrate le mascelle. Mi passo da una parte all’altra della bocca il suo nettare, poi ingoio tutto.
Ho perso il senso del tempo, non ho idea se sia sera o mattina. Sono stordita, da lontano sento una voce che mormora quattro colpi.
Mi sveglio ma non ho idea di che ore siano, il leggero chiarore che filtra dalle persiane mi dice che è lunedì. Lunedì di Pasqua.
Sto bene, molto bene, sono molto rilassata. Un leggerissimo bruciore dove si può immaginare, mi aiuta a rivivere i momenti del giorno prima. Credo che non potrò dimenticare, vivessi cento anni, la Pasqua più bella della mia vita.
Quel lunedì, così come il giorno successivo, non riuscii a sottrarmi alle sue gradevoli insistenze dedicandomi completamente a lui.
Il figlio di buona donna, di nome e di fatto mi convinse facilmente
“Mamma se mi lasci in astinenza non va bene, giovedì non vorrei che l’arretrato mi facesse qualche brutto scherzo” Non lo lascia in astinenza. Ripassammo ben bene la lezione.
Mercoledì sera preparai una cenetta deliziosa. Lei si era presentata in maniera impeccabile, con una bella scatola di cioccolatini per me. L’aveva accompagnata la mamma.
Era molto bella, vestita impeccabilmente, anche se l’impressione che avevo avuto la prima volta che la vidi venne confermata, gonne molto corte e seno, splendido devo dire, una terza perfetta, al vento.
Alle 10 la riaccompagnò a casa, dopo mezz’ora era già di ritorno.
“Non vi siete scambiati neanche un bacio?”
“Mamma il piacere dell’attesa è esso stesso piacere” mi lasciò basita, certo se impara anche ad usare di queste frasi, bravo come è a letto, sarà una strage.
Gli prepara il trolley, sul fondo misi i sex toys, raccomandandogli ancora prudenza e delicatezza.
“Non ti preoccupare mamma, so cosa devo fare” mi stupì il suo tono sicuro. Possibile che qualche giorno di sesso sfrenato e ben fatto abbiano dato al mio bambino una sicurezza che non gli conoscevo?
Alle 8,30 dell’indomani partì per andare a prendere la ragazza. Alle 11,30 un sms mi annuncia che sono arrivati e che a casa è tutto in ordine.
A quel punto mi rilassai e comincia a pensare per l’ennesima volta a quanto era accaduto. Ero molto soddisfatta, lo rifarei dissi a me stessa, senza cambiare nulla.
Certo la cosa aveva lasciato degli strascichi pesanti su di me. Avevo di nuovo scoperto le gioie del sesso, sarei stata capace di farne a meno? C’ero riuscita in passato, perché non dovrei riuscirci adesso? L’unica cosa sicura era che non l’avrei più fatto con lui.
Rivivere minuto dopo minuto tutto quello che avevamo fatto mi mise addosso una forte tensione. Insieme all’ansia cresceva anche la voglia di godere. A sera non ce la feci più, tirai fuori dal cassetto il vibratore e mi masturbai. Dopo 10 minuti avevo più voglia di prima.
Rincarai la dose, mi misi con la faccia sul letto, le gambe piegate a 69 con il vibratore dietro. Venni subito, ma dopo mezz’ora ero peggio di prima.
Mi ricordai che qualche tempo prima con Paolo avevamo scoperto un sito di incontri, lo trovai subito. Per attivare l’iscrizione chiedevano di postare 3 foto. Dall’ampia galleria che mi aveva scattato Paolo scelsi una foto in cui si vedeva solo un seno con un capezzolo in primo piano, la giudicai bella e fine. Poi trovai una foto in cui ero distesa a prendere il sole sugli scogli, un cappellino da baseball mi copriva il viso. Il costume copriva praticamente niente. La terza foto era presa da dietro, io ero piegata in avanti, stavo raccogliendo una moneta che mi era caduta. Si vedevano perfettamente le forme del mio lato b e il rigonfio del perizoma che a fatica conteneva la mia intimità. Niente male, pensai, niente di ginecologico. Il messaggio era: non cerco l’amore, quello ce l’ho. Cerco un uomo gradevole, che dopo una simpatica cenetta, mi faccia sentire femmina. Lo rilessi un paio di volte, controllai di nuovo le foto e premetti su invio.
Finalmente riuscii ad addormentarmi. Mi svegliò il cellulare, un sms di mio figlio, erano le due e mezzo. Lo aprii con le mani che tremavano
“Mamma, mi ha detto che sono molto bravo a letto. Baci”
Ne fui estremamente compiaciuta, però non riuscii a fare a meno di pensare a cosa avesse fatto Luca per meritare un complimento del genere. Fu inevitabile ritornare col pensiero a tutto quel che avevamo fatto. La mia eccitazione andò rapidamente alle stelle.
Per calmarmi aprii il tablet, se avessi ricevuto qualche risposta decente avrei fatto sesso subito.
Rimasi letteralmente basita, in poche ore avevo ricevuto più di 100 risposte! Non avevo mai visto una collezione di peni maschili così varia e ricca e tutti sbavano per me.
Ne scartai una novantina, sulle altre mi soffermai a lungo. Una in particolare mi aveva colpito. Il tipo dichiarava 40 anni, sul suo account trovai 5 foto, una sola lo ritraeva come la sua mamma l’aveva fatto. Delle altre una lo ritraeva di schiena in calzoncini da bagno alla guida di un motoscafo, molto ben fatto. Una lo ritraeva vestito con jeans e camicia bianca, il volto praticamente ben visibile, mostrava un gran figo. Il messaggio di accompagnamento mi colpì
“una donna come te non deve accontentarsi di una cena. Mi piacerebbe che tu fossi ospite a casa mia sul Lago di Garda per un fine settimana. Sole, barca, buon cibo e poi…chissà che non riesca a farti sentire femmina.”
Appena letto ne fui lusingata, poi pensandoci meglio ne fui spaventata. Non avevo voglia di una relazione, continuavo a credere nel mio cuore che prima o poi, con Paolo ci saremmo ritrovati e volevo essere pronta e libera per quel momento. No, io volevo solo sesso, con zero coinvolgimento emotivo.
Presi il tablet entrai nel sito di incontri e modificai il mio messaggio cerco un uomo che mi faccia sentire femmina, via ogni accenno alla cena che poteva generare equivoci.
Mi ero appena addormentata che un messaggio di Luca mi svegliò mamma mi ha detto che le ho fatto scoprire il sesso.
Ne fui molto compiaciuta, ma meno scossa del giorno prima, anch’io probabilmente avrei fatto sesso.
Appena sveglia ero molto incuriosita dalle risposte che immaginavo di trovare al mio annuncio. Solita orgia di membri maschili in bella vista e un messaggio sul quale mi soffermai a lungo ti possiamo far sentire due volte femmina! Siamo una coppia di amici molto affiatati, ci piace dar tutto alla nostra partner, senza limiti né tabù. Riceviamo in una elegante location sul Lago di Lecco. P.S. se vuoi ti possiamo far sentire tre volte femmina, possiamo far partecipare ai giochi un amico fidato di colore.
Le foto che accompagnavano l’account erano molto esplicite, oltre che numerose. Mi colpirono quelle in cui si vedeva il trio alle prese con una giovane signora, uno dietro, uno davanti e l’altro in bocca. I tre si alternavano, nella foto successiva il black che prima era dietro, ora l’aveva in bocca della fortunata e così via.
Sì, quelli erano i partner giusti! Zero coinvolgimento empatico, solo sesso. Mi avrebbero svuotata, per una decina di giorni sarei stata a posto, poi altro incontro… Un minimo di dignità mi impedì di rispondergli proponendo un incontro già per quel sabato. Mi limitai ad un
Tre è il numero perfetto, non sono tipo da infinite mail, una breve conversazione telefonica, anche per avere il vostro indirizzo, e poi succeda quel che deve succedere…
Erano on line per cui mi risposero subito
Perfetto, basta che ci avvisi il giorno prima, per noi l’ideale sarebbe la pausa pranzo senza limiti di tempo. Tu hai qualche limitazione, cose che non ti piacciono o che comunque vuoi escludere? Cell……attendiamo una tua telefonata. Anch’io risposi subito
Per me l’ideale sarebbe martedì prossimo, vi chiamo lunedì ora pranzo per metterci d’accordo. Amo il sesso in tutte le sue manifestazioni, se si crea il clima giusto, non ho limiti né tabù. Più chiara di così…
Bene anche questa era fatta, ora potevo dedicarmi al rientro del mio bambino, gli avrei preparato una bella cena.
La domenica mattina, poco dopo le 8 mi chiama, è molto allegro
“Ciao mamma, fra mezz’ora partiamo….”
“Ma pensavo che avreste voluto sfruttare la domenica…..”
“No, no voglio essere a casa per l’ora di pranzo, ho voglia di raccontarti tutto, poi sai devo studiare….anche lei ha un esame da preparare. Poi Laura nel primo pomeriggio deve incontrare Alberta, ti ricordi? È la pettegola della compagnia” chiuse la frase con una bella risata
“Scusa Luca, ma dov’è Laura?” mi sembrava strano che parlasse così liberamente davanti a lei
“Sta sistemando la casa, in questo momento sta lavando i pavimenti, sai non vuole fare brutte figure con te, se tu per caso venissi qua prima di noi tutto deve essere in ordine”
“Ma tu dove sei?”
“Al bar sotto casa, l’aspetto qui con le valige”
“Ma Luca, non si fa….va bene dai ne parliamo a pranzo”
Sono basita, possibile che il mio bambino così dolce e gentile, solo perché le ha fatto scoprire il sesso si sia trasformato in un bieco maschilista? Avrebbe fatto i conti con me!
A mezzogiorno sento la porta di ingresso che si apre e gli vado incontro. Appena mi vede lascia cadere il trolley per terra, e mi abbraccia, meglio mi soffoca nel suo abbraccio. Ancora attaccati mi bacia, realizzo subito che non è un bacino di bentornato. E’ un bacio infuocato, mi succhia la lingua, mi esplora le tonsille, faccio fatica a sottrarmi alla sua passione e gli rispondo.
“Mamma devo raccontarti tante cose, scusami un secondo, arrivo subito” corre in camera sua, in mansarda. Dopo un attimo è seduto al tavolo
“Ah mamma, ho notato che hai acceso il condizionatore, l’ho spento, ti lamenti sempre che consumiamo troppo…” una lunga risata chiude la frase, dopo un attimo “tanto noi dormiamo assieme in camera tua”
Sono impietrita, purtroppo non tutte le parti del mio corpo sono collegate col cervello, son bagnatissima, ho paura che gli slip non siano sufficienti a trattenere tutto quello che sta producendo, sicuramente i jeans lasceranno vedere in che stato sono. Non riesco a parlare, è lui che ha il monopolio della conversazione
“Mamma ti ricordi la prima sera quando ti ho raccontato che ti avevo visto fare sesso con Paolo?”
“Certo che mi ricordo, sono ancora arrabbiata, anche se mi hai detto che in pratica non avevi visto niente”
“Beh, non volevo farti troppo arrabbiare, poi avevi detto che il problema in quel momento non era quello che una donna fa al suo compagno, ma quello che l’uomo deve fare alla sua donna, quindi non avevo insistito”
Ma che cavolo vuol dire, mi lascia pochi dubbi quando aggiunge.
“Dai mamma andiamo a fare una doccia assieme, poi…certo… che tre dita di una mano dentro di me che mi stantuffano e l’altra mano che mi munge da sotto, deve essere un gran bel giochino”
Non richiamai il trio di Lecco.

Paola & Paolo






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