incesto
La suocera tettona
di andsic
07.08.2022 |
19.277 |
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"Ero imbarazzato e non sapevo cosa fare..."
Ero da poco sposato con la mia ex moglie.Frequentavamo abitualmente la casa dei suoi genitori.
Il padre un burbero. Sempre di poche parole ed in continuo disappunto con tutto e con tutti.
La mamma una bella signora sulla sessantina, mai appariscente.
Né grassa né magra. Gambe magre, un sedere proporzionato... e un seno enorme.
Non l'avevo mai guardata con gli occhi maliziosi, all'epoca non ero molto attratto dalle mature, anche se il seno era veramente importante.
Un giorno d'estate, ero in ferie, mia moglie ancora al lavoro, il burbero fuori sede per visite mediche e la suocera in casa.
Mi squilla il telefono, era mia moglie che mi chiedeva se potevo andare dalla madre che stava poco bene, era bloccata a letto.
Passai dal suo ufficio a prendere le chiavi e andai da mia suocera.
Aprii la porta e la chiamai.
Lei mi rispose e mi disse "Entra Andrea, sono in camera".
Entrai. Era distesa supina, ed era coperta dal lenzuolo. Si vedeva il seno enorme sotto il lenzuolo e una gamba era scoperta. Intuì che era nuda.
"Stavo facendo la doccia, mi sono abbassata a prendere la spugna, e mi sono bloccata".
Era visibilmente sofferente e sudata
Accesi il condizionatore e chiamai mia moglie per rassicurarla.
"Vuoi che chiami il medico?" Le chiesi.
"No, adesso stando un po' distesa mi passa. A volte mio marito mi fa un massaggio, così mi allevia il dolore”.
"Se vuoi, ti massaggio un po’ io" le dissi senza malizia.
"Davvero lo faresti? Mi vergogno un po'. Sono pure senza niente addosso, sono per come sono uscita dalla doccia".
"Tranquilla, girati a pancia in giù"
La aiutai e nel modo di girarsi, il seno restò un po' scoperto. Era enorme. I capezzoli grandi e le areole erano rosee e molto grandi.
Feci finta di nulla, ma sentii il mio pisello sobbalzare.
Si distese, abbassai il lenzuolo fino a coprirle il sedere.
Mi disse dove prendere dell'olio e iniziai a massaggiarla delicatamente.
Salivo e scendevo sulla schiena. Mi soffermavo sul collo e sulle spalle. Scendevo di nuovo sui fianchi e cercavo, a stento, di non arrivare mai sulle natiche.
Il seno fuoriusciva da destra e da sinistra.
Ed anche li cercavo di non arrivare con le mani.
"Sei bravo, hai delle belle mani"
E con una mano mi accarezzò una gamba, a mo di ringraziamento.
Quella carezza mi fece drizzare l'uccello.
Continuai il massaggio, ma il mio cervello era già andato.
Aggiunsi dell'olio e cominciai ad allargare la zona massaggiata.
Le chiesi "vuoi che ti massaggi un po’ le gambe?"
Lei acconsentì.
Andai in bagno, presi un asciugamano, gliela poggiai sul sedere e sfilai il lenzuolo.
Sistemai l'asciugamano e iniziai il massaggio alle gambe.
Da quel punto di vista vedevo nettamente il sedere, e la figa. Nera e pelosa
Massaggiavo le gambe, ma mi tenevo sempre distante dalla zona più interessante.
Allargò un po' le gambe. La figa era a vista. Umida. La volevo assolutamente toccare.
Ritornai sulla schiena e sulle spalle.
Lei mi disse "scendi un po’ più giù nel massaggio, mi da sollievo”.
Allungai fino al sedere.
Facevo un massaggio unico, spalle, schiena, sedere, cosce e gambe.
Risalivo, le accarezzavo l'interno coscia quasi a sfiorare la figa.
Sentivo che le piaceva. Si era lasciata andare.
Iniziò a fare dei piccoli lamenti.
La sua mano mi accarezzò nuovamente la gamba.
Poi mi fermò. Mi disse. "La schiena va meglio, però voglio che completi il massaggio, massaggiandomi anche il davanti".
Si girò e restò nuda supina davanti a me.
"Massaggiami il seno. Lo so che ti piace, me lo guardi sempre. Che cosa pensi che non me ne sia accorta?”.
La guardai. Il seno era grandissimo. I capezzoli si erano drizzati per l'eccitazione.
Il pube aveva un ciuffetto di peli scuri. Dal monte di Venere si intravedevano le grandi labbra. Grandi, scure, carnose.
Ero imbarazzato e non sapevo cosa fare.
Presi l'olio e iniziai a massaggiare le tette.
Bellissime, grandissime e morbide.
Con due mai riuscivo a malapena a tenerne una.
I capezzoli erano grossi, lunghi e leggermente all'insù, sembravano dei fagioli.
Le massaggiai un po’ la pancia.
"Scendi" disse lei.
Allungai la mano e arrivai alle labbra. Erano bagnate ... e non era l'olio.
Il clitoride era già duro. Lo titillai, sobbalzò ed emise un lamento.
La sua mano risalì la mia gamba e arrivò alla mia patta. Mi palpò il pisello.
"Bello duro" disse, "Masturbami, fammi venire, sono mesi che mio marito non mi tocca."
“Ti posso slacciare i pantaloni? Ho voglia di toccare un cazzo duro".
Acconsentii a tutto.
Mi aprì i pantaloncini, mi abbassò le mutande, lo prese in mano e con gli occhi pieni di goduria e lo iniziò a smanettare.
"Ti ho visto mentre uscivi dalla doccia giorni fa. L'avevo capito che avevi un bel cazzo".
Io mi spostai sulla figa. Le sollecitavo il clitoride, poi le infilai un dito dentro.
Col pollice le stimolavo il clitoride e con il medio la penetravo.
Lei iniziò a muoversi e a lamentarsi. Poi aumentai le penetrazioni e con un urlo lei ebbe un orgasmo.
Le dita furono inondate da un fiotto caldo.
Appena si riprese si dedicò al mio cazzo.
Lo smanettò, mi massaggiò le palle.
Capii che si tratteneva dal metterselo in bocca.
Io le palpavo il seno e a un certo punto le venni addosso.
Le riempii il seno di sperma.
Lei se lo spalmò dappertutto.
Poi si alzò e mi diede un bacio.
Mise il suo indice sul naso e mi disse ... "sshhhhh".
E andò a fare una doccia
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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