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La collega


di Membro VIP di Annunci69.it andsic
30.07.2022    |    11.249    |    2 9.8
"La scopo e le strizzo i capezzoli..."
Rosanna la conosco da tanti anni, avevamo frequentato lo stesso istituto tecnico.
Lei di tre anni più piccola. Da ragazza era stata fidanzata con un mio amico. Un'avventura estiva e poi si sono persi di vista.
Una bella ragazza. Capelli lunghi, neri e ricci. Occhi neri. Colorito scuro.
Qualche chiletto in più, ma distribuito uniformemente.
Un seno importante, che non passava inosservato, ma sempre elegantemente coperto.
Ci vediamo spesso per motivi di lavoro in un ufficio pubblico, e durante le lunghe attese, scambiamo qualche chiacchiera.
Dopo tanti anni e tante chiacchiere, abbiamo iniziato a confidarci i nostri problemi e le nostre preoccupazioni.
Io ero ritornato single. Lei vive una storia difficile. Tira e molla continui.
Non c'è mai stato nulla tra di noi, se non un’amicizia di lunga data.

A seguito di una modifica di procedura lavorativa del nostro settore, iniziamo a sentirci al telefono per confrontarci sulle variazioni.
La procedura è difficile e abbiamo delle difficoltà.
Un giorno durante una problematica non ancora risolta, m’invita ad andare a casa sua nel pomeriggio.
Mi dice "Proviamo assieme le nuove disposizioni, poi se facciamo tardi, prendiamo una pizza.” “Almeno vediamo di sistemare".
Chiedo se al suo fidanzato da fastidio la cosa e mi risponde di stare tranquillo.
Detto, fatto.

La raggiungo a casa. È da sola. Lei è vestita normale. Come sempre.
Jeans e maglietta coprente, capelli legati con una coda.
Iniziamo e discutere sulle procedure. PC acceso. Iniziamo le simulazioni della procedura.
Proviamo e riproviamo. Niente.
Ridiamo un po’ pensando che non riusciremo a sbloccare la situazione.
Lei mi chiede se può mettersi in libertà.
"Certamente, sei a casa tua" le rispondo.

... Passano pochi minuti e ritorna nella stanza. La guardo e rimango senza fiato.
Ha sciolto i capelli. Sono una cascata di ricci che le avvolgono le spalle e parte della schiena.
È scalza, i piedi sono piccolini e ben curati, e sopra le unghie, un bellissimo smalto rosso.
Indossa un paio di shorts strettissimi e attillati di colore rosso e una maglietta bianca con un’ampia scollatura davanti. Non si nota intimo, né sopra né sotto.
Gli shorts avevano preso la forma delle parti intime. La maglietta era semitrasparente e si vedevano i capezzoloni scuri. Nel modo di chiudere la porta ho visto che i pantaloncini erano quasi tutti dentro le natiche.

Con la voce strozzata in gola, le ho detto: "Rosanna ... mi lasci senza parole".
Mi fa un sorriso che mi fa sciogliere. Gli occhi neri le brillano. Si avvicina e mi dice: " Basta lavorare " ... e mi da un bacio sulla bocca.
Io in un primo momento semipietrificato, ricambio il bacio.
Ci ribaciamo e le nostre lingue si incrociano.
Poi le accarezzo il seno. Una cosa spettacolare. Grandissimo, ma duro e tosto. I capezzoli duri e grossi che sembrano due bulloni.
Si siede sul tavolo, sposta le carte e il PC, mi stringe a se. Le sfilo la maglietta. I capezzoli sono scurissimi. Glieli lecco e glieli succhio. Le bacio il seno. Lei gradisce.
Si solleva un po’ il sedere e le sfilo i pantaloncini. Sono umidi.
La sua figa è bagnata. Pelosa. Un bellissimo e folto cespuglio di peli neri. Neri come i suoi capelli.
Mi abbasso e la lecco. Lei fa un piccolo urlo e getta la testa all'indietro.
Dalle grandi labbra sporge il clitoride. E’ molto pronunciato. Appena inizio a succhiarglielo, inizia a lamentarsi, più succhio più aumenta, fin quando si mette praticamente a urlare.
La figa si bagna all'inverosimile. Gocciola sul pavimento. Lecco tutto e assaporo quella bellissima figa.
Io mi slaccio i pantaloni. Lei fa un balzo e si getta sul mio cazzo che è duro come il marmo.
Se lo mette tutto in bocca, fino in gola. Si scopa da sola la bocca.
Lo succhia con grande maestria. Lo lecca. Con la mano alterna dei movimenti dal basso verso l’alto.
Poi si gira, si alza il sedere, mette un piede su una sedia e mi fa cenno che vuole essere presa da dietro.
La prendo in piedi alla pecorina. La acchiappo per i fianchi e inizio a stantuffarla. Dallo specchio attaccato al muro, vedo le sue tette sobbalzare. Gliele acchiappo o almeno ci provo. Non stanno in una mano.
La scopo e le strizzo i capezzoli.
Ci spostiamo sul divano. E lì c'è l'apoteosi della serata.
Lei inizia a strusciare la sua figa grondante di umori sul mio arnese. Si muove e sento le labbra strusciarsi per tutta la lunghezza della mia asta.
Si muove e a un certo punto se lo infila dentro. Alza leggermente il sedere e inizia a cavalcarmi. Le sue tette sobbalzano davanti alla mia faccia. Uno spettacolo eccezionale.
Lecco e succhio un capezzolo, poi l'altro, poi entrambi contemporaneamente. Le strizzo le tette. Le bacio le risucchio. Nel frattempo lei ha una serie infinita di orgasmi.
Le dico che sto per venire. Scende da cavallo, s’inginocchia e me lo succhia.
Ha un modo bellissimo di fare, diverso da come aveva fatto prima, aspira creando un vuoto e quasi inghiotte il cazzo.
Quando sto per venire, mi alzo e le vengo sulle tette. Lei spalma tutto e poi se lo lecca.
Ci rivestiamo e mi dice ... “Adesso è meglio che vai …. ma nei giorni successivi approfondiremo l'argomento”.
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