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La nuova vita d’un padre - 1


di nicoferos
12.03.2017    |    44.710    |    9 8.1
"‘Sono gay io papà?’’ ‘Questo non lo so io cucciolo! Ma sei troia come tua madre!’’ ‘Che vuol dire?’’ ‘Niente lascia perdere! Vieni qui e fammi un po di..."
Era andata via!!! ma perché? Sparita dopo vent’anni di matrimonio e nessun modo di rintracciarla,
nessuno sapeva più dove fosse, famiglia, parenti, amici, nessuno.
M’ha lasciato solo con 2 bambini, i miei bambini Gabriele, 17 anni alto per la sua età, pelle bianchissima come la madre ancora efebico nelle forme, riccioli biondi, occhi verdi color del mare e una mania per i risvoltini mai capita e Carlo 18 anni ancora una bambino ai miei occhi, più basso del fratello, una grande passione per il calcio e la palestra, i lunghi capelli neri e ricci scendevano lungo la schiena sempre raccolti a coda per diminuirne il volume esagerato, e quegli occhiali davanti a 2 occhi nocciola lo stesso colore della cioccolata fusa, le lentigini intorno al naso e sempre vestito larghissimo non so perché forse per coprire forme non accettate o chi sa qualche strano motivo adolescenziale.
Ma il mio tormento rimaneva sempre Lei costante nei miei pensieri, non poteva essere scomparsa cosi nel nulla, solo un biglietto che ho sempre tenuto nascosto a tutti diceva:
’’sei troppo porco per me’’
ma che voleva dire in vent’anni aveva soddisfatto tutte le mie richieste
anche le più strane, ma non s’era mai lamentata diceva di stare bene anche quando si giocava con dildi di varia misura.
‘’Ti piace amore?’’
‘’si sto bene’’
non rispondeva mai in altro modo sempre col suo ‘’sto bene’’.
Forse non stava bene! Sparita nel nulla, non una parola, solo quel maledetto biglietto che non mi da pace.
La depressione mi uccide, lavoro poche ore al PC e torno a distendermi nel letto,
lo stesso letto dove si giocava con quel culetto splendido che si allargava davanti a me e la incitavo ad allargarsi di più, solo al pensiero mi esplodeva il cazzo, natura era stata molto buona con me
eppure non facevo più sesso, da quanto? Io malato di sesso! Da quanto? Mesi ormai, non lo ricordavo più, avvolte rimango col cazzo di pietra per ore solo pensando a lei e a quel buco, una O perfetta, l’adoravo, non poteva essere sparita dov’era andata a cacciarsi.


Ormai trascuravo tutto, la casa era una gran casino!
‘I figli?!?’’
‘Bho!’’
‘Non so neanche se sono in casa.’’
‘Che faccio mi alzo?’’
‘Ma no! Non mi va, sono anche in mutande! resto qui nel letto, ho anche il cazzo duro! dove vuoi che vada con questa bestia’’

‘Papà’’
Gabby mi sta guardando dalla porta appena socchiusa,
‘Dimmi piccolo cosa c’è?’’
‘Stai bene?’’
‘Si piccolo entra sono qui’’
la porta si apre lenta, il passo è incerto
‘Vieni piccolo sedi qui’’
battendo un colpo sul letto di fianco a me e spostandomi un pochetto in parte per dare appoggio a quel bel culetto, mio dio ma a cosa penso, scaccia questo pensiero.
‘Vieni siedi e dimmi’ colpendo ancora sul letto con la mano
Seduto poggia una mano sul mio petto ed io sulla sua coscia, non mi ero accorto fosse anche lui in slip, ovvio avevo solo visto il culetto, che bella pelle, ancora con questi pensieri era troppo che non facevo sesso!
Cazzo mi avrebbe visto in piena erezione! E adesso come mi nascondo ormai è seduto qui in parte a me, e questo stronzo non accenna a sgonfiarsi!

‘Papà stai bene?’’
quella voce mi riporta ad una realtà che non volevo che evitavo da molto tempo
‘si cucciolo di papà sto bene’’
‘la mamma non tona più vero?’’
‘perché dici questo cucciolo?’’
‘papà ormai sono mesi che siamo soli! Tu sempre chiuso qui nel letto non ti vediamo neanche per mangiare’’
‘lo so piccolo mio è un momento brutto! Sto trascurando il lavoro, la casa, voi! E mi manca tua madre, non so perché se ne andata via, non so dove sta! che fa!’’
‘ti capisco papà!’’
e quella mano che mi accarezza il petto! Perché mi guarda il pacco? E perché gli sto accarezzando la coscia? Cristo mi esplode il cazzo, se ne sarà accorto?
‘Papà io e lollo abbiamo sistemato casa! è pulita! Se vuoi mangiare qualcosa ti faccio un tost!’’
‘E chi lo fa? Tu?’’
‘Si papà! Dai vieni di la!’’
‘Ma no piccolo sono in mutande!’’
‘E allora anche io sono in mutande!’’
‘E tuo fratello dov’è?’’
‘E’ uscito! Non so! Dai vieni! Alzati!’’
‘Cucciolo non sono nelle condizioni di alzarmi!’’
‘Cosa? Perché? E dai papà!’’
‘E’ difficile da spiegare piccolo’’
‘Cosa? Per il pisellone dici? Non mi da problemi papà!’’
Mentre lo dice mi da un buffetto proprio sul cazzo, per istinto mi piego in due sul letto e guardandolo negli occhi vedo un sorrisetto felice e pieno d’affetto mai visto su quella faccia.
‘Dai vieni!’’ e mi tende una mano che afferro e tiro con violenza per farlo accappottare sul letto mentre mi tiro su di scatto e mi avvio in cucina, girandomi indietro lo vedo accasciato sul letto a pancia in giù! Lo sento ridere! Era tanto che non sentivo ridere in questa casa! Mio dio che bel culetto, due glutei ben gonfi! Ma che cazzo di pensieri pure io!
‘Allora vieni?’’ dico io.
‘Si papà andiamo’’ alzandosi e con passo svelto mi passa davanti,
‘Papà chi arriva ultimo si toglie le mutande!’’
‘Cazzo ma se sei già arrivato che scommessa di merda è? E poi che dici sei scemo?’’
‘Ha! Ha! Ha! Papà ti prendo in giro dai!’’
‘Già sto messo di merda, se ti ci metti anche tu!’’
‘Per cosa papà?’’
‘Ancora?’’
‘Ah! Per il pisellone?!?’’
‘Smettila di chiamarlo cosi! Sei scemo?’’
‘Perché come dovrei chiamarlo?’’
‘Non dovresti e basta! Sono tuo padre! E poi è normalissimo!’’
‘Smettila tu papà! quella cosa tu la chiami normale?’’
‘Sei ancora piccolo che ne vuoi sapere di queste cose!’’
‘Sei un cavallo papà!’’
‘Smettila ho detto’’
‘Ok papà!’’
Perché è sceso questo silenzio? Si è fatto scuro in volto, si è offeso? Ma che cazzo di discorsi fa con me? Prima con me neanche ci parlava! Ora questi discorsi sul mio cazzo!
Mi avvicino mentre sta preparando lo afferro da dietro e lo abbraccio forte, il cazzo enorme si piazza giusto sul solco di quelle natiche, lo stronzetto spinge le natiche verso di me, gli do un bacio sul lato del collo mi stacco e dico con fare imperioso:
‘Smettila!’’
‘Cosa papà non ho fatto niente!’’
‘Si! Si! fai lo scemo adesso, dai ho fame svelto!’’.
Mio dio perché fa cosi! È troia come la madre! Non può essere, è un maschio! Sara una checca? Ma non mi sono mai accorto di niente! In fondo chi l’ha mai guardato in questo modo? Non mi sono mai interessato alla loro sessualità! E neanche m’interessa!
Un altro colpo sul cazzo mi riporta alla realtà,
‘Ma la vuoi finire! Ho ti piacciono i cavalli come li chiami tu!’’
‘In che senso papà?’’
‘Si! Si! Fai lo scemo! È meglio se me ne torno di là!’’.
Ancora quel volto scuro! Ma che vuole da me questa checchetta? Non ha neanche un pelo e già fa discorsi allucinanti! Cristo se mi esplode il cazzo!
Mangio seduto sul letto il tost, la schiena rivolta alla porta, sarà dietro quella porta? Già! E dove dovrebbe essere? Se è troia metà della madre sarà li! Mi ha chiamato ‘cavallo’! Certo che 27 cm sono molti e poche donne sono capaci di gestire un cazzo cosi, Dio Lara se fossi qui quanto ti sfonderei?
Mi stendo sul letto, cazzo mi arriva sopra l’ombelico, largo come una lattina di coca! Cosa dovrei fare con te? Se stessi buono almeno!
‘Gabby! Mi porti qualcosa da bere?’’ chi sa se mi sente ?
‘Gabby!’’ la porta si apre
‘si papà! Ti ho sentito!’’
‘E’ questa birra da dove esce?’’
‘Lollo ha fatto un po di spesa!’’
‘Ma se me la porti chiusa che ci faccio! Rincoglionito!’’
‘Arrivo!’’appoggio la birra sul ventre e mettendo le mani sotto la testa ed il cuscino mi stiracchio i muscoli, da quando non mangiavo qualcosa? Non lo ricordavo più.
‘Eccomi!’’ è in piedi di fianco a me, allunga la mano e mi afferra la cappellona gonfia senza riuscire nemmeno ad agguantarla tutta!
‘che fai scemo?’’
‘E’ più grande della bottiglia di birra papà!’’
‘E allora la vuoi finire!’’ con una mano prendo la bottiglia e con l’altra stacco la mano di mio figlio dal mio cazzo e lo sistemo nelle mutande lateralmente e lungo l’elastico, almeno è coperto dal tessuto anche se si vede chiaramente poi questo scemo non la finisce di provarci! È troia come la madre! Posso capire essere gay, non ho nulla in contrario, ma cosi è troppo da troia.
‘La smetti di toccarmi il cazzo? E aprimi questa birra’’ di nuovo quello sguardo cupo.
‘Non ti devi offendere ma ti stai comportando da troia!’’
‘Stavo solo giocando papà! Per tirarti un po su il morale’’
‘Si! Stavi giocando col mio cazzo! E pisellone! E cavallo! E la bottiglia! Non sono cose per te!
Non m’importa se sei gay, ma cosi è esagerato!’’
‘Che vuol dire gay!’’
‘E! e adesso che ti spiego? Cristo! Ma proprio a me doveva capitare? Gay è quando ad un ragazzo come te piace un altro ragazzo! E spero di non doverlo spiegare più!’’
‘Ma tu non sei un ragazzo!’’
‘Vaffanculo, sono vecchio io?’’ di nuovo quel sorriso divertito.
‘Sono gay io papà?’’
‘Questo non lo so io cucciolo! Ma sei troia come tua madre!’’
‘Che vuol dire?’’
‘Niente lascia perdere! Vieni qui e fammi un po di compagnia accendi la TV guardiamo qualcosa!’’
Si stende sul letto dove dormiva la madre e accende la TV su un programma del cazzo che piace a lui appoggia la testa sul mio petto e lo circondo col braccio in una posizione già vista dalla madre
‘La smetti!’’
‘Cosa? Non sto facendo niente!’’
‘...’’
Un oretta sarà passata, i miei occhi sono pesanti, la voce di Gabby mi riporta alla realtà
‘Papà’’
‘Cosa?’’
‘Sai che è gigante? Non ho mai visto uno cosi neanche dopo l’ora di ginnastica!’ dicendo cosi passa il dito indice lungo tutta l’asta fino alla cappella.
‘Ma tu stai guardando la TV o il mio cazzo?’’
‘La TV!’’
‘bugiardo! Mi hai stancato! Se proprio ci tieni te lo faccio vedere, cosi ti metti l’anima in pace!’’
dicendo cosi abbasso le mutande e prendo il cazzo alla base facendolo svettare in tutta la sua altezza
‘Contento?’’
‘E’ gigante papà!’’
‘No è normale sei tu e i tuoi amici che ce l’avete piccolo’’ dicendo cosi torno a metterlo dentro le mutande e mio figlio che piega la testa per guardarmi in faccia come volesse dire ‘lo metti via’, senza dare nessun peso a quello sguardo volgo gli occhi alla TV che trasmette le solite cazzate, mio figlio mi guarda ancora per qualche istante per poi tornare con gli occhi verso la TV!
‘Vai a letto ora è tardi! Domani hai scuola! Vai a dormire! Notte cucciolo!’’
Un bacio sulla guancia e una mano sulla cappella, va via a passo svelto.
Perché fa cosi? Lara dove sei? I pensieri si affollano, il culetto di mia moglie, quello di mio figlio,
che succede in questa casa? Gli occhi mi pesano! Sto pensando ancora o sto sognando? Non lo so.
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