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Il bagno di mezzanotte


di Cavallodamonta76
17.10.2024    |    27    |    0 6.0
"E mi dice: “Ciao scusa hai una sigaretta?” Io nella mia vita non ho mai fumato, quindi risposi: “Mi spiace signora non fumo” alzando lo sguardo vidi che..."
Dopo la prima esperienza con mia zia, la voglia di scoparla ancora era tanta.
Ogni volta che ero nella mia stanza da solo, non facevo altro che mettermi nudo e pensare al suo corpo, ai suoi seni sodi i capezzoli turgidi e alla sua passera rossa vogliosa.
Mi facevo almeno due seghe al giorno, una la mattina e una la notte quando tornavo in camera dopo essere stato con gli amici in giro.
Una sera però successe una cosa del tutto inaspettata.
Mia zia sapeva sempre dove mi recavo, perché essendo loro ospite mi sembrava corretto dirglielo.
Una sera con gli amici della spiaggia decidemmo di andare alla Baia Imperiale allora una delle discoteche più in auge, distava un po’ da Cesenatico, quindi dovevamo andarci con i mezzi, poiché nessuno aveva la macchina.
Arrivati alla discoteca, come sempre c’era selezione all’ingresso, per non far entrare solo uomini e poche donne.
Fortunatamente noi eravamo un gruppo di 8 persone cinque ragazze e tre maschietti. Quindi via libera e ingresso assicurato.
Ci mettemmo a ballare, eravamo tutti fan della musica disco, quindi tutti insieme ci buttammo nella pista della musica che oggi sarebbe disco anni 90.
Ballavamo da un paio di ore quando dicidemmo di andarci a prendere un poco di aria vicino alle piscine.
Mentre eravamo seduti sul muretto, al tempo i soldi per un tavolino nn li avevamo, mi si avvicina una donna in minigonna, camicetta bianca con tacchi a spillo. E mi dice:
“Ciao scusa hai una sigaretta?”
Io nella mia vita non ho mai fumato, quindi risposi:
“Mi spiace signora non fumo” alzando lo sguardo vidi che era mia zia.
Ero rimasto di sasso, ovviamente non volevo che gli amici sapessero chi fosse, così, senza dire nulla ripresi a parlare con gli altri, ma uno dei miei amici, che ci voleva provare le offrì la sigaretta, lei la prese, la accese e se la fumò. Sempre lì vicino a noi.
Finita la sigaretta, si indirizzò verso le sale, i miei amici ingalluzziti vollero seguirla, con l’idea di volersela fare. Mentre le nostre amiche li deridevano, dicendogli che era troppo grande per loro.
Si mise a ballare nella sala dance, non avevo mai visto mia zia ballare, e ne fui piacevolmente stupito.
Mentre i miei amici cercavano di strusciarsi a lei e di poter avere qualche contatto, lei del tutto indifferente si metteva a ballare davanti a me invogliandomi a seguirla nella danza.
Stetti al suo gioco e ballai. La pista era piena di gente, quindi lo spazio tra noi era poco, e spesso quando mi dava le spalle appoggiava il suo bel culo al mio cazzo, che reagiva, diventando duro.
Mi si avvicinò con la bocca all’orecchio e mi disse:
“Inventa una scusa con i tuoi amici, che andiamo da me”.
Lei andò via verso la scalinata, ed io dopo qualche minuto, dissi agli amici che avevo un forte mal di testa e che sarei tornato a casa con la navetta e ci saremmo visti l’indomani in spiaggia.
Era tutto falso, ma l’idea di fare ancora sesso con mia zia era la cosa che più volevo.
Lasciai gli amici mi diressi all’uscita, dove mia zia mi stava aspettando.
Prendemmo la sua auto, e ci dirigemmo verso casa sua.
Lei mi disse:
“Sai sono tre giorni che penso a te, e a quello che abbiamo fatto insieme. Sogno il tuo bel cazzo giovane e duro, e questi pomeriggi a casa da sola mentre prendevo il sole, bhe mi toccavo, il seno immaginando fossi tu e mi masturbavo la figa, bagnandomi tutta”.
“Sei un vero porcello, mi hai fatto diventare una troia.”
Arrivammo a casa sua, posteggiò l’auto nel garage, e ci incamminammo verso casa.
Faceva caldo, era luglio e c’erano almeno 32 gradi.
Lei disse:
“Facciamo un bagno?”
Risposi:
“Zia ma nn ho il costume”
Ribatté:
“Ci siamo visti nudi, abbiamo fatto sesso e ti preoccupi del costume?”
Lei si spogliò completamente e si buttò in piscina.
Esclamò
“Allora? Non vieni?”
Vederla nuda, in acqua mentre saltellava e faceva sobbalzare le sue tette, stimolò la mia voglia, mi spogliai in fretta e furia, buttando i vestiti in giro a caso.
Mi lanciai nella piscina riemersi vicino a lei.
I suoi seni erano all’altezza della mia bocca, e non chiesi neppure, mi fiondai a leccarli, succhiarli.
E mentre facevo questo, lei con la mano mi segava il mio cazzo duro.
Ero li che aspettavo da un momento all’altro che si immergesse a farmi un pompino.
Invece mi disse:
“Stasera tocca a te andare in immersione”.
Mise una mano sulla mia testa e mi spinse sotto, fino alla sua figa, aprí le gambe e mi invitò a leccarla.
Era la prima volta che lo facevo in acqua e la seconda che leccavo una figa. Ma ero eccitato, le misi le mani sulle chiappe, e mi infilai tra le sue cosce.
Non so quanto durai sotto li, ma so che lei apprezzava, perché più leccavo, più mi spingeva dentro la testa. E nel mentre gemeva, con anche parole come oh si, mmmmm, bravo.
Usciii ormai senza più aria. Ma felice della situazione.
Andammo sul prato mi fece stendere e senza profilar parola, se lo mise nella figa., si inginocchiò su di me, e cominciò a muoversi su e giù,
Esclamando:
“Sei un nipote cattivo, guarda cosa mi fai fare, per colpa del tuo bel cazzo, sono diventata una adultera. Dovrei vergognarmi, ma invece mi piace, mi fa sentire una gran troia”.
Le risposi:
“Zia mi ingegni la pecorina?”
Ribatté:
“Allora sei proprio un porcello, vuoi montare la tua zia?”
Si alzò, e si mise a quattro zampe sul prato.
Disse:
“ Eccomi, sono pronta dai vieni qui e montami, fammi sentire che stallone sei”
In imbarazzo le dissi:
“Si ma zia cosa dovrei fare e come?”
Rispose:
“Devi metterti dietro di me, accovacciato, con le gambe larghe e infilare il cazzo nella mia figa, mettere le mani sulla mia schiena, e spingere avanti e indietro. É questa la pecorina.”
Annuii, e feci come disse, e fantastico, avevo mia zia sotto di me a quattro zampe ed io sopra di lei che da dietro la scopavo.
Lei portò il viso verso il prato, lasciando il culo in aria, e in quella posizione era anche più bello sentire lo strusciare del mio cazzo nelle pareti della sua vagina.
Più mi muovevo più lei si bagnava, finché era talmente bagnata che il mio cazzo sfilò fuori.
Ero eccitatissimo e sentivo lo sperma che saliva dalle palle pronto ad esplodere, preso dalla frenesia, sbagliai buco, e glielo infilai nel culo, sentii che ea più duro e stretto, ma ero eccitato e non capivo nulla.
Finché lei disse:
“È il mio buco del culo quello!!” Con un po di sofferenza mista a goduria.
Risposi:
“Scusa zia, nell’eccitazione ho sbagliato. Perdonami.”
Esclamò:
“Non ti preoccupare, mi piace, ma non ti fermare adesso, perché sto per avere un orgasmo”.
Continuai a infilarlo fino in fondo, sentendo i suoi gemiti do dolore e di goduria insieme.
E poi come prima iniziai ad andare avanti e indietro. Il suo culo stretto era ancora più eccitante della figa, più era stretto più il mio cazzo si gonfiava.
Per dieci minuti continuai a scoparle il culo senza sosta, ed entrambi godevamo e sentivamo un po di dolore.
Finché...... lei dalla sua figa non emise un getto come di acqua, ma più densa.
Non sapevo cosa fosse, ma mi inondò le palle e le gambe, aumentando il mio libido, tanto da provocarmi una sborrata nel suo culo.
Ero venuto anche io.
Mi buttaii sul prato esausto, e lei si girò supina, mi guardò e disse:
“Il più bel bagno di mezzanotte mai fatto. Mi hai fatto venire.”
Rimanemmo li nudi per una mezz’oretta, Scambiandoci baci con la lingua e toccati e nelle parti intime. Poi ci rivestimmo, e mi riportò in albergo, ovviamente nn fino all’ ingresso, per non destare sospetti allo zio.
Ci salutammo con un bacio con la lingua molto intenso.
E mi disse:
“Buona notte. Ci vediamo domattina”.
Mise le mani sotto la gonna e si levò gli slip, che erano umidi della sua figa ancora bagnata, me li diede e disse:
“Abbine cura”.
Andai in hotel e salii in camera. Mi spogliai e mi misi nudo nel letto, con i suoi slip in mano e li annusavo, avevano il sapore della sua figa, ed il mio cazzo lo sapeva bene.
Mi addormentai con l’uccello voglioso della sua figa!.
Che estate fantastica, ed era solo a metà.
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