incesto
03) La mia cuginetta (parte 3)
di SomeoneElse
17.08.2022 |
6.045 |
2
"Iniziammo a toccarci a vicenda, la sua mano mi segava con movimenti a volte decisi a volte lenti ed io con la mano destra accarezzavo la sua virtù già..."
Carmine quella sera mi rimproveró di essere assente, ma come facevo ad non esserlo, quella stessa mattina avevo dato il mio primo bacio,toccato la mia prima vagina e mi ero fatto fare la mia prima sega da una ragazza anche se incompleta.
Visto il nostro rapporto avrei voluto confidargli tutto, ma decisi di mantenere fede alla promessa fatta a Marisa per non precludermi un eventuale nuovo incontro e sopratutto per non finire in guai più seri.
La cena era stata imbarazzante, io avevo un aria colpevole ma guardando Lei invece sembrava come se la mattina non fosse successo nulla.
Il pensiero di lei, della sua mano sul mio cazzo del suo corpo, del calore della sua vagina mi ossessionava, ripercorrevo nella mia mente filo e per segno tutto l’accaduto come in un film, a metà cena avevo un disperato bisogno di toccarmi quindi dissi che non mi sentivo troppo bene sparecchiai il mio piatto e corsi prima in bagno a sfogarmi e poi in camera.
Quella sera con Carmine e Alessandro avevamo deciso con il permesso dei nonni e degli zii di uscire ed andare in paese ma vista la situazione che avevo creato decisero di andare da soli e mi lasciarono tranquillo.
Ero solo in camera e visto che all’epoca non esistevano telefoni e i miei cugini in camera non avevano una tv ero al buio in balia dei miei pensieri, mi chiedevo se mai ci sarebbe stata un’altra occasione per stare con Marisa e riproporre la bella mattinata passata insieme, dato che la mattina una volta finito ci rivestimmo in fretta e ci ignorammo per tutta la giornata, Quindi nella mia mente pensavo che già si fosse pentita dell’accaduto.
Ad un tratto sentì bussare prima alla porta e poi aprirla “come stai!?” Disse Marisa con mia sorpresa.
“Potrei stare meglio” dissi con voce un po’ malinconica. Lei chiuse la porta dietro di se e si avvicinò al mio letto.
“I nonni sono andati a letto, mamma, papà, Carmine e Alessandro sono appena andati in paese e io non volevo andare e dato che mi stavo annoiando ho pensato di farti un po’ compagnia… sempre se tu vuoi..”
“Certo che voglio” risposi immediatamente.
Lei mi disse “dobbiamo parlare di quello che é successo oggi…”
Io feci finta di nulla.
“Noi siamo cugini é sbagliato” aggiunse “però è stato bello” continuó.
Lei si avvicinò sempre più e si infilò nel mio letto. “Abbracciami” disse.
Ci abbracciammo in maniera vigorosa e poi dopo qualche minuto ci baciammo in bocca, le nostre lingue si cercavano avidamente e le mie mani sarebbero volute andare in esplorazione e intanto la mia erezione spingeva prepotente contro il suo corpo quindi lei si staccò dalla mia bocca sollevó il lenzuolo vide il rigonfiamento nei miei boxer. “ oddio ora non possiamo mica lasciarlo così” “questa volta e basta” disse con voce eccitata e infiló la mano nelle mie mutande.
“Aspetta” disse si staccò un attimo e si sfilò la canotta e le mutandine e di rimando io mi tolsi i boxer. Iniziammo a toccarci a vicenda, la sua mano mi segava con movimenti a volte decisi a volte lenti ed io con la mano destra accarezzavo la sua virtù già bagnatissima. Anche se inesperto stavo molto attento a non penetrarla con il dito medio che facevo scivolare su e giù come mi aveva insegnato lei mentre con il palmo gli schiacciavo il monte di venere e nel contempo mi occupavo con la bocca dei suoi seni. lei sembrava in paradiso e anche io sentivo che mi mancava poco ad esplodere ma dato che sarebbe stata l’ultima volta volevo durare ancora un po’ , ma non ce la feci , non riuscii in tempo nemmeno ad avvisarla e sborrai sulla sua mano sulla sua pancia sui seni e anche un po’sul lenzuolo.
Io smisi di toccarla e il pene tornó moscio all’altezza della sua vagina.
Il contatto tra i nostri due organi genitali provoco una scarica elettrica tra noi. Lei si strinse più a me avvinghiando le gambe e il mio cazzo se pur moscio premeva contro la sua vagina. Istintivamente iniziai a fare a un movimento avanti e indietro con il bacino simulando un atto sessuale.
Lei me lo riprese in mano e inizió a sfregarlo sull’entrata della sua vagina, come se fosse un dito. Io mio glande veniva coperto e scoperto ogni volta che sfregava dal basso verso l’alto tra le sue labbra vaginali bagnatissime.
io ormai ero sempre più insistente con il mio movimento finché non torno una nuova erezione così la girai di forza a pancia in su io mi misi sopra indirizzai il cazzo sull’entrata, lei allargó le gambe e la masturbai con più decisione, partendo da perineo arrivando fino al clitoride appena abbozzato, Lei mi intimó di smetterla mai io capii che stava per venire e continuai finché lei non venne ed io non mi svuotai nuovamente sulla sua vagina. Rimanemmo esausti per qualche minuto.
“Abbiamo fatto un bambino disse lei” all’epoca non eravamo così informati e i nostri genitori non avevo un rapporto così aperto con noi così risposi “spero di no”
“ fa niente disse lei saremo degli ottimi mamma e papà”.
Chi lo avrebbe detto ai miei genitori ai nonni agli zii, ma in quel momento dopo quel che era successo non me ne fregó nulla e accettai il mio destino.
lei si rivesti tutta sudata e se ne andò.
Ma prima mi disse “domani pomeriggio durante la pennichella quando Carmine e Alessandro prendono sonno vieni nella stalla.
Quindi capii che quella non sarebbe stata l’ultima volta.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.