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01) La mia cuginetta (parte 1 prologo)


di SomeoneElse
14.08.2022    |    12.051    |    2 9.0
"Quell’anno mia madre finita l’estate della seconda media, vista la mia insistenza e i miei ottimi risultati a scuola decise di mandarmi in vacanza da mia..."
Questa é una storia vera e forse un po’ morbosa accaduta a metà degli anni 90.
Io sono nato in una grande città del nord, i miei si sono trasferiti li dal Salento prima che io nascessi per cercare un po’ di fortuna.
Era nostra consuetudine però l’estate nel mese di agosto durante le ferie dei miei genitori raggiungere i miei nonni.
Mia nonna possedeva un grande casolare in campagna dove con un fratello di mio padre gestiva un podere agricolo e molti animali.
Per me era una gioia sia per l’esperienze che non potevo vivere al nord sia perché avevo un rapporto fantastico con i miei cugini che vivevano li.
Mio zio Mario che viveva con mia nonna aveva una moglie bellissima che lo assecondava in tutto e per tutto. Loro avevano 3 figli due maschi, Carmine un anno più grande di me, Alessandro 3 anni più piccolo e Marisa mia coetanea.
Quell’anno mia madre finita l’estate della seconda media, vista la mia insistenza e i miei ottimi risultati a scuola decise di mandarmi in vacanza da mia nonna già dal mese di giugno.
Appena arrivato mi sistemarono nella camera di Carmine e Alessandro.
Io e Carmine avevamo un rapporto molto stretto e non appena ci vedevamo ci raccontavano tutto quello che era successo durante l’anno. Eravamo pappa e Ciccia, Alessandro ci provava ma non avevamo lo stesso rapporto.
In una delle nostre confidenze notturne naturalmente incominciamo a parlare di sesso. Io non avevo mai avuto nessuna esperienza ma da qualche tempo fantasticavo su una mia compagna di classe di cui mi ero infatuato. Lui mi raccontó di aver avuto una fidanzatina per pochi mesi e di essere riuscito a toccarle la figa e di essersi fatto fare una sega.
Nel sentire questo racconto mi eccitai molto inventai una scusa e scappai in bagno.
Non resistevo più mi immaginavo la scena della mano di lei che scorreva sull’asta eretta di Carmine e iniziai a masturbarmi, non era da molto che mi dedicavo al piacere solitario ma in breve tempo divento un ottimo passatempo.
Ma quella sera no ero in un altro mondo di fantasia e pure i miei movimenti erano più decisi come se fosse un’altra mano a toccarmi ormai sentivo che mancava poco al traguardo ma volevo che quel momento durasse un altro po’ quando senti aprire la porta del bagno; Era Marisa.
Come uno scemo non avevo chiuso la porta a chiave e lei mezza assonnata mi beccó in fragrante, sul water con il cazzo in mano. Tentai di coprirmi ma ormai mi aveva visto, mi chiese scusa e andò via.
Io talmente l’imbarazzo non finii il mio lavoretto e tornai in camera, mio cugino Carmine si era addormentato così decisi di non raccontargli niente.
Le mattine passavano e con il nonno, lo zio e i miei cugini maschi ci dedicavamo ai campi e agli animali mentre nonna, zia e mia cugina pensavano alle faccende di casa. Riuscii così ad evitarla per un po’.
Una volta tornati dai campi eravamo abituati a lavarci a turno avendo purtroppo un solo bagno.
Arrivato il mio turno trovai però la porta del bagno chiusa e dall’altra senti la voce di Marisa che mi rispose: “occupato”.
Guardai in torno se ci fosse qualcuno e con il cuore in gola decisi di spiare dal buco della serratura.
Lei era nella vasca da bagno con i suoi capelli biondi raccolti che si stava insaponando. Aspettai qualche minuto che mi sembro un eternità e poi lei si alzò improvvisamente per sciacquarsi.
Grazie al getto d’acqua la schiuma stava piano piano scomparendo dal suo corpo acerbo. Inizió a levarsi dai suoi seni che erano appena abbozzati quasi un rigonfiamento del petto con un areola piccola e rosa e un capezzolo che sbucava.
Poi scese più giù e scopri il pube. Aveva le labbra della vagina ancora serrate e un ciuffo di peli poco curato. Il mio cazzo non era mai stato così duro lo liberai e iniziai a toccarmi fino a quando non notai che lei punto il getto del doccino sulla vagina emettendo qualche mugolio.
Non riuscì a resistere e sborrai per terra.
Corsi in cucina per cercare qualcosa per pulire ma quando tornai lei stava uscendo coperta da un asciugamano e mi disse: “muoviti che sta sera andiamo in paese che c’è la festa”
Fortunatamente non si accorse di nulla. Dopo aver pulito mi misi a mollo nella vasca e mi masturbai nuovamente pensando allo spettacolo appena visto.

E la mia estate era ancora all’inizio…
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