02) La mia cuginetta (parte 2)

Da quella sera tutto cambiò, ormai ero ossessionato da Marisa ed ogni volta che lei andava in bagno cercavo di seguirla per poterla spiare dal buco della serratura,
anche se la presenza di Carmine e Alessandro spesso faceva fallire i miei piani.
Ormai non facevo altro che toccarmi e lei era la mia musa e il suo corpo un tempio da venerare.
Fino ad un giorno di metà luglio.
Mia nonna e mia zia si recarono in paese a fare compere,
Nonno e zio e mio andarono come di consuetudine nei campi e miei cugini furono invitati in piscina ad un compleanno da un compagno di scuola di Carmine dove io non volli andare con la scusa di iniziare a fare i compiti delle vacanze. Ma il mio obbiettivo reale era sperare che Marisa andasse in bagno per poterla spiare, dato che eravamo rimasti soli in casa.
Io iniziai davvero a studiare e lei inizio a fare le faccende di casa. Lei aveva uno short cortissimo e una canotta senza reggiseno, in casa non l’avevi mai vista così in libertà.
Mentre lavava per terra piegandosi dalla canotta un po’ larga fece capolino un seno. Anche se l’avevo spiata in più occasioni per me fu comunque una visione e il mio cazzo si sveglió.
Lo strofinavo con la mano sotto il tavolo cercando di non farmi scoprire e dato che stava lavando non potevo andare in bagno a masturbarmi.
“Che stai facendo ?!?” Sentii all’improvviso.
Mi ritrovai Marisa vicino mentre con la mia mano sui panatolcini provavo a nascondere un’ evidente erezione.
Avevo commesso un altro errore ero stato scoperto per la seconda volta.
Rimasto interdetto non sapevo che dire,
che fare, se lo avesse detto a nonna o a zia !? Se lo avessero detto a mia madre!?
“stai facendo la stessa cosa di quella sera!?” mi disse
“Perché lo fai!?” Aggiunse ingenuamente.
“Non sono affari tuoi” dissi antipaticamente.
“Anche Carmine lo fa l’ho visto qualche volta di nascosto” disse lei
“Tutti i maschi lo fanno!?” Continuó.
“C’è un ragazzo a scuola che mi piace secondo te lo fa anche lui?!?”
“Sicuramente” risposi sorridendo. É una cosa fisiologica.
Poi Ricordandomi del getto della doccia quando la spiai le dissi “anche voi donne lo fate”
Lei non rispose più. poi dopo qualche secondo di silenzio disse:
“Io a volte la sera sento delle vampate di calore, ma quella sera che ti ho visto in bagno con il coso in mano quando sono tornata nel letto le vampate sono diventate come un incendio dentro di me, le tette mi esplodevano e ho sentito pulsare il basso ventre una sensazione mai provata prima così la mia mano…” e si fermó nuovamente.
Io rimasi immobile ma dopo questa affermazione il mio cazzo era più duro che mai.
“Se non fai quella cosa ti rimane così !?” Io dissi di si perché non ce la facevo più.
“Falla” disse.
“Come falla?!” “Voglio vedere come lo fai ti prometto che non lo dico a nessuno” “me lo prometti!?” dissi preoccupato “te lo prometto e se non ti fidi ti faccio vedere come faccio io così siamo pari”
Ero titubante ma ero al limite così decisi di accontentarla.
L’avvisai che lo spettacolo sarebbe durato poco perché ero eccitatissimo, mi sdraiai sul divano presi un fazzoletto e preso coraggio e tirai fuori il cazzo.
Era durissimo ma per una lèggerà fimosi non era completamente scappellato, lei lo guardava incuriosito mentre si mordeva le labbra seduta su una sedia di fronte .iniziai un movimento lento poi più veloce e dopo pochissimi secondi eiaculai indirizzando il getto sulla pancia e comprendo la cappella con il prepuzio per non sporcare in giro.
Rimasi in estasi per qualche secondo.
“Ora tocca te” le dissi.
Invertimmo i ruoli lei si alzò dalla sedia si sbottonó il bottone degli shorts e si tolse la canotta liberando i seni.
Io nonostante fossi venuto da poco ebbi una nuova erezione con grande sorpresa da parte di Marisa.
Fece scendere i pantaloncini e li lancio lateralmente con un movimento della gamba.
Poi fece scendere le mutandine rivelando il suo sesso e il mio cazzo tornó di marmo. Era la prima volta che vedevo una vagina quasi adulta da così vicino, avrei voluto toccarla, baciarla, sbranarla ma mi limitai a guardarla… lei si sdraiò e divaricò leggermente le gambe, le labbra serrate si divaricano lasciando intravedere il suo tesoro nascosto da qualche ciuffo di peli sparso, fece scendere la mano e con il dito medio inizio a sfregarsi dall’alto verso il basso.
Iniziai di nuovo a masturbarmi, lei si girò verso di me e disse:
“Me lo fai toccare” e senza neanche aspettare la risposta sentii la sua mano sul mio pene.
Inizio goffamente a toccarlo con quattro dita a cucchiaio io le corressi la posizione e mi prese tutta l’asta e inizio a segarmi. Lei continuava con l’altra mano a toccarsi finché non mi sdraiai vicino e le dissi: “voglio toccare anche io la tua” mi facilitó la cosa allargando una gamba e toccai la mia prima figa non potevo credere a cosa stesse succedendo iniziai a toccarla con veemenza e in maniera scoordinata “non così mi fai male” disse poi prese la mia mano e con la sua come guida e mi indicò come fare. Non passo molto e grazie alla tecnica appena imparata sentivo la sua patatina sempre più bagnata e i suoi pochi peli fradici, iniziavamo entrambi ad ansimare così preso dal momento e dalla posizione mi presi la libertà di prendere un suo seno in bocca, una scarica la pervase tanto che lascio il mio cazzo, io continuai a masturbala e baciarle il seno finché non si inarcò completamente e mi serró le gambe sulla mano. Era venuta e io pure sborrai quasi involontariamente sul suo corpo. Ci guardammo negli occhi e mi bacio in bocca.

Avevamo appena scoperto il nuovo gioco dell’estate.