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Gay & Bisex

È stato intenso...


di marchosias75
30.05.2022    |    5.011    |    6 9.7
"L’eccitazione è talmente elevata che non sentirei alcun dolore..."
È da tanto che non passo stabilmente sul sito, che non leggo più racconti o seguo il palco delle mie care esibizioniste. Ma so che qui posso raccontarvi quando mi è accaduto un giorno di questa settimana, so che apprezzerete, so che ci saranno lettori che potranno immedesimarsi o utilizzare questo mio bere racconto per fantasticare e magari goderne un po’. Il racconto è basato principalmente sulle mie emozioni provate in quel momento, ma è abbastanza fedele a quanto accaduto.

Lunedì pomeriggio, mi sono messo d’accordo con un mio “amico” maturo, dotato di lettino per massaggi, per passare un po’ di tempo insieme e divertirci a fare quello che ci piace fare insieme. Io mi lascio massaggiare ed accarezzare, lui mi accarezza e massaggia. Non solo la schiena, le gambe, le spalle, ma anche le mie natiche, il mio cazzo, il mio buchetto, entrandoci pure con le dita. Facendomi sempre godere.

Questa volta però….

Il tutto comincia come al solito: Arrivo da lui, mi spoglio distrattamente, come se non avessi i suoi occhi addosso. Fa molto caldo e non porto i boxer. Vedo che se ne accorge e i suoi occhi passano sul mio sedere, per poi tornare a preparare il lettino. Non c’è imbarazzo tra noi, ci siamo già incontrati tante volte. Mi spoglio solo io, lui resta vestito. Ma la cosa non mi infastidisce. Io mi faccio massaggiare e godo di questo. Lui gode del massaggiarmi e non mi ha mai chiesto nulla di più. Relax e godimento, non cerco altro.

Sono eccitato nella mente, ma non fisicamente. Il mio pisello è ancora a riposo, anche se il pensiero di quello che sta per arrivare fa defluire un po’ di sangue. Ma la stanchezza per la recente attività fisica non fa esplodere, per il momento, l’erezione. Mi adagio sul lettino a pancia sotto, scambiando due parole senza troppa voglia da ambo le parti. Mi accomodo e faccio il modo che il mio pisello sia ben steso sul lettino, tra le mie gambe, così da poter essere subito accarezzato all’occorrenza.

Sento il mio amico che si avvicina. Mi versa un po’ di olio sulle gambe. Oggi tralascia la schiena? Anche se fosse, non è che sia qui per quello. Le sue mani si appoggiano come sempre sul mio sedere, quasi con un attimo di pudore sembra che non vogliano goderne il contatto. Ma poi le sento rilassarsi e affondare un poco nel muscolo. Scendono fino ai polpacci, ancora stanchi per la corsa del mattino, fino alle caviglie. Una prima oliata, giusto per ridurre l’attrito e lasciare scorrere bene le mani sui miei arti.

Al secondo passaggio le dita si fanno più intraprendenti. Oltre alle mie natiche si spingono di più sul mio interno coscia, mi sfiorano lo scroto e sento un leggero tocco di un polpastrello sul mio uccello. Leggerissimo, quasi fosse l’aria spostata più che il dito stesso a toccarmi li. Ma ormai il sangue è andato e non posso più trattenere (se mai avessi voluto farlo) l’erezione. Il massaggiatore se ne accorge. Indugia sui miei piedi, le mie caviglie, ma ogni tanto spinge le sue mani verso il mio cazzo che si sta indurendo. Passa un dito con estrema grazia sulla cappella, il filetto, le palle. Poi sale passando per il solco delle natiche e mi accarezza il buchino. Mi lascio scappare, anche se un po’ volontariamente, un gemito.

Il massaggio però va avanti. Le mani passano sulle mie cosce e i miei polpacci con pressione, decisa ma non estrema. Ora si passa un attimo alla schiena, l’olio profumato riempie la stanza del suo aroma grazie al calore del mio corpo. Mi lascio toccare e massaggiare con piacere, dimenticandomi per un attimo della mia reazione al tocco sui miei genitali. Ma ecco che le mani tornano velocemente in basso. Ora i passaggi diretti nel solco sono soventi. Tra un passaggio e l’altro il mio amico indugia sul mio sfintere. Ma sa, come dalla prima volta che mi sono lasciato esplorare, che senza indossare un guanto non mi lascio fare nulla. Quindi si ferma al contorno. Lo ripassa più volte per poi scendere alla base del pene, scendere ancora fino alla cappella e giocare con il polpastrello sul mio filetto. Sento l’erezione tornare bella vivida e mi lascio andare a qualche movimento di incoraggiamento. Allargo un pelo le gambe, per quanto me lo consenta il lettino, e mi rilasso bene, in modo tale che il mio sfintere si rilassi con me.

Le dita si fanno sempre più intraprendenti con la zona amata dal mio amico. Di volta in volta le carezze al mio buco si fanno sempre più frequenti, fino a quando l’oggetto del massaggio diventano pene e zona perianale contemporaneamente.

Sento che le mani si staccano da me e un rumore tenue, ma a me ormai noto, mi tocca il cervello come un piccolo alito di vento. È quello di un cassetto che si apre, il cassetto in cui so tiene i guanti da medico. Ormai ci stiamo per avvicinare. Ma il caldo ha fatto sudare troppo le mani e indossarli non è facile. Guardo mentre le dita si fanno strada nel guanto con fatica, nel frattempo la mia eccitazione mentale è quasi massima. Devo calmarmi altrimenti rischio di esplodere troppo presto. Allora giro il volto da un’altra parte e mi concentro sulle mie sensazioni. Mi voglio rilassare il più possibile per non porre alcun ostacolo a quello che sta per succedere. Continuo a rilassare me e tutti i miei muscoli, soprattutto quelli anali.

Dopo pochi secondi, sento che ha finito e si avvicina. Lascia cadere un po’ di olio tra le mie natiche. Ma ne cade troppo e si preoccupa di pulirmi un attimo. La cosa un po’ mi scoccia, un incidente che prolunga la mia attesa agognante. Ma ecco che le sue mani sono di nuovo su di me. Anzi, sono tra mie natiche. Sento un dito che fa capolino sul mio ano, lo stimola piano per farlo rilassare ancora un po’ ed entra. L’ingresso è accompagnato da una onda che mi pervade, partendo dal mio buco del culo come baricentro, fino ad ogni angolo del mio corpo. So già quali saranno le mosse che seguiranno da parte del mio amico odierno, ma me le voglio godere tutte.

Il primo dito, forse un indice o forse un medio, lasciano il posto al pollice che entra anch’esso deciso e fino alla sua radice. In vita mia ho preso ben altre dimensioni, quindi queste dita sono estremamente piacevoli. Mentre il pollice scende, il resto della mano mi accarezza palle e base del cazzo. La mossa mi manda in orbita. Da qui sono sicuro che sarà una scalata al piacere fino alla mia esplosione. Le sue dita si alternano dentro di me, mentre io sono sempre sdraiato prono. Magari ne sta mettendo anche due, ma non me ne rendo conto. Ormai sto godendo troppo. In un attimo in cui il piacere mi lascia pensare mi rendo conto che sto roteando il mio bacino, cercando di assecondare i movimenti delle dita che ho dentro di me. CIAF… quasi inaspettatamente arriva una sculacciata. Un’altra, poi un’altra ancora. L’eccitazione è talmente forte che sento solo la parte goduriosa delle sculacciate. Ormai sono in preda al piacere e comincio ad alzare il bacino dal lettino, così da mettere il mio buco sempre di più all’aria e a disposizione del mio amico.

Mi escono versi strani dalla bocca. Lamenti goduriosi misti a monosillabi. Ormai sono in blackout totale. Mi sono messo in ginocchio, tenendo la testa sempre sul lettino. Ormai esiste solo il mio culo lavorato dalle dita e il mio pene, che ogni tanto continua ad essere accarezzato. Ogni volta che l’altra mano, quella non impegnata con il mio culetto, passa dal cazzo alle palle una scossa di piacere mi pervade. Sto facendo fondo a tutte le mie energie per non esplodere. Alzo la testa, mi metto prima a 4 zampe, poi mi appoggio sulle caviglie rimanendo in ginocchio. In questo modo vedo me stesso in uno specchio posto di lato al lettino. Vedo il mio culo esplorato da due dita e il mio cazzo durissimo lasciato all’aria. Vorrei che il mio amico me lo riempisse di schiaffi decisi e violenti. L’eccitazione è talmente elevata che non sentirei alcun dolore. O meglio, il dolore sarebbe sublimato a massimo piacere. Ma non ne trovo il coraggio. Allora mi accarezzo un attimo il cazzo, segandomi lentamente per poi lasciare di nuovo il cazzo alle sue sapienti mani. La posizione è faticosa da tenere e crollo di nuovo a 4 zampe.

In questo momento sento le sue dita che cominciano a spingere veramente decise nel mio culo. Un brivido mi pervade ad ogni movimento, sento che ormai sono vicino all’esplosione. Le mani del mio amico sono concentrate sul mio culo e di rado mi accarezzano il cazzo e le palle. Meglio così, potrei esplodere e mettere fine a tutto questo. A questo punto sento una sensazione straordinaria. Faccio il modo che il mio amico mi tocchi il cazzo, senza segarmi, solo accarezzandolo. Mi guardo tra le gambe e vedo che il cazzo comincia a gocciolare. Il mio amico lo lascia e si fa ancora più prepotente nel mio culo. Io non riesco a stare fermo e mi agito sempre più. Questo fa roteare il mio cazzo sempre più e il semplice contatto con l’aria mi fa godere. Le gocce sono sempre più copiose, vorrei contrarre forte i muscoli perianali per godere, ma le dita del mio amico non me lo permettono. Dalle gocce passiamo a colate di sperma bianco e denso. Stanno uscendo senza che io senta la sensazione che tutti bene conosciamo di contrazione per l’espulsione. Mi sembra quasi un orgasmo anale, o quello che fino ad oggi ho provato che più si avvicina.

Ormai sto quasi urlando dal piacere, è la sborrata più sconvolgente della mia vita. Sta colando tanto di quello sperma che non pensavo nemmeno di poterlo avere. Cado sul lettino quasi esamine. Il mio amico ha estratto le dita da un po’ ma nemmeno me ne sono accorto.

Incrocio il suo sguardo e appena riesco a parlare dico “è stato intenso…”

Grazie a tutti della lettura, spero avervi fatto divertire e spero vivamente che qualcuno di voi si sia masturbato con estremo piacere leggendo questo breve racconto.
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