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le mie fantasie parte 1 - il prete


di Cruella98
04.11.2023    |    1.716    |    1 7.1
"Guidò a lungo non so per quanto tempo poi fermò l’auto e mi fece scendere, mi tolse il cappuccio e vidi che era marco, il prete della mia parrocchia, ma non..."
ciao a tutti mi chiamo Manuel ho 25 anni e tra circa un anno diventerò donna, ma prima vorrei realizzare le mie fantasie (se possibile) le descriverò qui in vari capitoli un po' fantasiosi per aumentare la fantasia di ognuno di voi, per chiunque volesse farmi questo regalo gliene sarei molto grato.
Parto con il descrivere la scopata con un prete:
era una domenica mattina, come tutte le domeniche mi alzavo presto per andare a messa "du balle!" Alzarsi e sedersi di continuo o inginocchiarsi che tra poco mi fanno male le ginocchia, ogni volta aspetto la fine e dentro di me festeggio la fine della lagna. Oggi dopo la messa c’erano le confessioni e mia madre, una donna casa e chiesa mi obbliga ad andare in quella piccola cabina a confessarmi cerco di essere il primo della fila per non stare lì più del dovuto entro nello stanzino del prete gli racconto cosa ho fatto nell’ultimo periodo, cose abbastanza cattive e lui mi disse di non preoccuparmi che mi avrebbe raddrizzato lui, appena uscii dallo stanzino uscì anche il prete e avvicinandosi a mia madre disse:


Le ore passarono in fretta io come al solito ero stravaccato sul letto a giocare alla play per le 20:30 mia madre entra in camera mia ricordandomi che per le 21 dovevo essere in chiesa, io sbuffo e le dico

Alle 20:45 bussano alla porta, non ci potevo credere era il prete!




dopo qualche minuto mia madre scende:





mia madre esce di casa e il prete sale in camera mia senza farsi sentire, aveva portato un cappuccio tipo quello dei rapimenti e le corde che solitamente I chierichetti usano per legare la tunica e mentre giocavo alla play di spalle il prete mi mise il cappuccio in testa sbattendomi sul letto e si mise sopra la mia faccia per legarmi le mani io continuavo a ribellarmi e dicevo:

Mi tappo la bocca con la sua mano e mi minacciò dicendo che se non stavo zitto avrebbe ucciso mia madre. A quel punto mi legò anche I piedi, mi prese sulle spalle, mi sculacciò e mi mise sui sedili posteriori della sua auto.
Guidò a lungo non so per quanto tempo poi fermò l’auto e mi fece scendere, mi tolse il cappuccio e vidi che era marco, il prete della mia parrocchia, ma non eravamo nella nostra parrocchia, era una chiesa di un altro paesino poco distante.
Entrammo in chiesa e lui mi appese ad un gancio con le mani ancora legate, il gancio era un po' alticcio quindi staccavo da terra circa 5/10 cm



Tirò fuori da una borsa un collare con una palla rossa

Marco me lo mise al collo ma non aprivo la bocca per fare entrare la palla

Me lo ripetè un paio di volte allora mi tappò il naso, cercai di dimenarmi ma era tutto inutile e non potevo trattenere il respiro così a lungo aprii la bocca per un lungo respiro ma marco ci mise la palla e me la legò il più stretto possibile dietro la nuca.
Cercai di dimenarmi con le gambe a quel punto marco legò gamba destra alla panca di destra e gamba sinistra alla panca di sinistra… si ero proprio in mezzo alla chiesa di fronte all’altare.
Dallo zaino uscì poi una paletta che marco usò per sculacciarmi sul culo, me lo fece diventare bordeaux.
Speravo che da li a momenti entrasse in chiesa il parroco di quella chiesa ma al momento dovevo solo sopportare il dolore, dopotutto me lo meritavo ero stato davvero cattivo in quel periodo.
Ad un certo punto il telefono di marco squillò, non era una chiamata era un messaggio, se se ne fosse andato? Se non mi slegava? Che avrei fatto? Tutte domande a cui una risposta non serviva marco non se ne stava andando.
Slegò le gambe e mi tirò giù dal gancio, mi trascinò fino all'altare dove mi lego le mani alle gambe del tavolo. Ero con il culo per terra e era freddo il pavimento. Ci mise un po' a legarmi le mani perché nel frattempo si era cambiato: indossava una tunica nera con un colletto bianco e degli scarponcini in pelle nera si avvicinò a me e mi tolse la palla rossa dalla bocca
< aiuto, qualcuno mi aiuti!> gridai io
< aiuto, qualcuno mi aiuti!> ripeté lui con la vocina.
chiesi io

Si avvicinò a me tirò su la sua tunica e scoprii che sotto non aveva nulla vidi solo un lungo bastone che penzolava tra le sue gambe, mise sulla mia testa la sua tunica e mise la mia testa tra le sue gambe da li cominciai a prenderci un po' gusto e lo presi in bocca, ma ce l’aveva un po' troppo lungo mi soffocava.
Nel frattempo sentii battere la testiera del suo telefono quindi non ero molto concentrato sulla sua andatura dentro e fuori la mia gola, ma ripresi subito la concentrazione quando ad un certo punto andò completamente in fondo alla mia gola e li ci rimase per un po'… stavo davvero soffocando.
Poi lo tirò fuori dalla mia gola mi prese il collo e disse:

dissi io
si mise a ridere
mi slegò le mani dal tavolo e mi trascinò nello stanzino delle confessioni in dove sul soffitto c’era un altro gancio ma sotto di me c’era la seduta del prete e il mio culo non ci arrivava a sedersi, invece si sedette marco quindi lui rimase dietro di me, appoggiai le gambe sulla seduta per tirarmi un po' su e cominciare a cavalcare quel cazzo mostruoso
mi disse marco facendo cadere le mie gambe appoggiate alla seduta tirò verso di se il mio culo e me lo cominciò a leccare.
Io un pochino ansimavo, ma lui mi rimise la palla rossa in bocca.
Dopo qualche minuto era tutto pronto, ma di certo non il mio culo a prendere tutti quei centimetri, ma non ero io che comandavo e mentre mi allargava le chiappe con le sue mani il treno entrò in galleria, mi faceva male, e non un male come dicono tutti che dopo un po' svanisce durò tanto quel male anche se di cazzi non ne avevo presi molti in vita mia.
Dopo qualche minuto andavo al trotto sul suo cazzo e sembravo davvero un maiale, la palla rossa poteva sembrare la mela che si mette in bocca al maiale e si serve sul tavolo.
Il mio culo ancora non si era abituato alla sua grandezza e ai suoi centimetri quindi un po' ancora urlavo e…
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