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Tutto cominciò.... non si torna indietro


di marco121g_72
19.09.2023    |    437    |    0 6.0
"Il colpo secco, finale, che permise al cazzo di Franco di entrarmi tutto fino alle palle, fu come una scossa di terremoto..."
“Sono sua, padrone, sono la sua frocetta!!!”…….
Franco, non se lo fece ripeter due volte, si sistemò meglio dietro di me, mi versò alltro bagnoschiuma in mezzo alle chiappe e sul suo cazzo e si avvicinò. “Lo senti, frocetta, lo senti come lo fai diventare duro ? Ora il tuo padrone ti farà assaporare i piaceri dell’essere scopata, dell’essere aperta e riempita di caldo liquido. Sono sicuro che non potrai più farne a meno, ma non ti preoccupare, avrai tutti i cazzi che vorrai, veri e finti da far godere”.
Iniziò a posizionare la sua cappella davanti al mio buchetto e cominciò lentamente ad entrare.
Il dolore cominciò subito , appena la rosellina anale venne intaccata.
“Piano padrone, la prego, mi sta facendo male, la supplico, lo infili più lentamente…” Allargavo disperatamente il buchetto con le mani, nel tentativo di alleggerire la pressione, ma, il cazzo di Franco, era veramente grosso.
“Hai ragione frocetta, però, il cazzo, il cazzo enorme del tuo padrone, lo dovrai prendere tutto, fino all’ultimo millimetro; quindi ora hai una scelta, io sarò fermo e tu, piano piano, ti impalerai da solo. Ruota questo culo, prova a spingere come se stessi cagando….. vedrai che il dolore diminuirà e te lo ritroverai tutto dentro”
Cominciai disperatamente a ruotare il culo, a spingere, cercando di guadagnare cm dopo cm, ma sembrava kilometrico, non finiva mai ed il dolore era ancora tanto. Comincia a sentire un rigolo che mi colava, probabilmente sangue… ma non mi fermai, anche perché, il bastardo, mi toccava il cazzetto, mi stringeva i capezzoli.
Dopo un tempo che mi è sembrato infinito, mi prese sui fianchi e mi disse: “Bene frocetta, vedo che non sfrutti le opportunità che ti do, adesso faccio io, preparati a diventare donna”
Afferrandomi per le anche, cominciò a spingere il suo cazzo dentro “Frocia, così si prende un cazzo di un vero uomo, cosìììì”
Dolore misto a goduria incredibile. Queste le sensazioni che riempirono la mia mente. Cominciai ad ansimare, ad incitarlo di sbattermi, che ero la sua donna e volevo farlo godere come non mai… e volevo godere anch’io …. “Spaccami , padrone, fammelo sentire tutto questo tuo cazzo imperiale, fammi capire cosa vuol dire essere una donna appagata del proprio uomo”
Parole completamente dettate dalla mia libidine che aveva preso il totale controllo della situazione.
Il colpo secco, finale, che permise al cazzo di Franco di entrarmi tutto fino alle palle, fu come una scossa di terremoto. Urlai , ma urlai “Siiiiii inculamiiiiii”
Franco, dopo un momento di assestamento, per farmi riprendere dopo la botta tremenda, si avvicinò all’orecchio e mi sussurrò: “Ora sei mia”
Comincio ad incularmi con una foga incredibile, fatta di sculacciate forti sulle chiappe, improperi urlati a mai finire (“sei una frocetta rottinculo, ti apro come una mela, ti piace questo cetriolo super, ti spaccooooo”). Dopo parecchi minuti di inculata, Franco lo tirò fuori, ma non lo rimise dentro se non un piccolissima parte.
“Franco, che fai, dai spingi, inculami, possiedimi, fai di me una donna felice, affonda il tuo bastone nelle mie viscere, riempimi di latte caldo… dai Franco, ti prego, spingi” Pronunciando queste parole completamente preda della mia lussuria animalesca, cominciai ad indietreggiare, quasi a cercare di fare entrare maggiormente il cazzo del mio padrone, il quale, con maestria diabolica, giocava come il gatto con il topo, facendomelo sentire sempre un pochino di più per poi tirarlo tutto fuori.
Dopo un po' di tempo passato fra le mi suppliche di fottermi ed il suo modo di giocare, arrivò il momento. Mi prese dalle spalle e cominciò ad incularmi sempre più forte, in maniera secca e decisa. “Sei una donna ormai, ti piace il tuo primo cazzo nel culo ? Lo senti come ti sta sfondando ? Allora, frocetta, ti piace ? Su dimmi che cosa vuoi”
Le sculacciate sulle chiappe ripresero con vigore, mentre Franco affondava il suo membro dentro il mio buchetto, ormai martoriato da tutto questo fare.
Ad un tratto, si fermò. “Voglio che me lo chieda, che lo urli ad alta voce, frocetta….. dimmi cosa vuoi e chi sei”
Le parole che urlai come un grido liberatorio sono quelle che sancirono definitivamente l’inizio del mio percorso: “Padrone, la prego, mi riempa di calda crema, mi faccia sentire una donna appagata, voglio servirla come meglio potrò e come lei mi ordinerà, la prego di sfondiiii !!!!!”
Getti caldi invasero le mie viscere, un numero imprecisato che mi fece godere come una pazza. “Si, mi piace il cazzo nel culo, mi piace essere farcita di sperma caldo, sperma del mio padrone che farò felice in qualunque modo potrò”
Urlai frasi disconnesse, godevo, godevo in una maniera tremenda, il mio primo, intenso, orgasmo di culo. Culo dolorante, aperto, riempito…..
Ero devastato dal dolore e dalla goduria che questo trattamento mi aveva regalato. Sentì il cazzo di Franco, cominciare ad ammosciarsi dentro; lo tirò fuori e, mettendomi con uno specchio davanti di fronte alla specchiera del bagno, mi disse: “Guarda, frocetta, guarda cosa il tuo padrone ha fatto , vedi come sei aperta adesso, vedi lo sperma misto ad un po' di sangue che scende fra le tue gambe ? sei stata sverginata dal tuo padrone, ora sei mia e lo sarai per sempre. Non importa quanti cazzi farai godere, non importa quante persone ti avranno, tu sei e rimarrai per sempre mia, mia che ti ho avuta per la prima volta”
Mi girò, mi rimise dentro la doccia, in ginocchio, vidi il suo cazzo ancora sporco di un misto di sangue e sperma….. Un getto d’acqua mi investì, acqua tiepida della doccia. Franco si mise sotto, quasi a sovrastarmi con il suo corpo. Si pulì il cazzo, quel cazzo che mi aveva provocato tanto dolore, ma anche tanto piacere.
Mi guardò, con aria quasi paterna: “Voglio farti un’altra cosa, voglio farti provare un’altra sensazione, sei pronta ?” Questo suo “chiedere” non fece altro che intensificare un qualcosa che avevo dentro, una sensazione incredibile che si faceva strada…. Alla fine risposi: “Amore mio, puoi fare quello che vuoi, sono tua !!”
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