Gay & Bisex
True stories 2 - il primo pompino
di bisexfotografo
13.03.2020 |
899 |
2
"Mi riempì la bocca del suo prelibatissimo seme che ingoiai con avidità..."
Nei giorni a seguire gli incontri con Lorenzo avevo un unico fine: segarci a vicenda e poi gustare il nettare rimastoci tra le dita.Quel sapore, su di noi, aveva effetti quasi allucinogeni al punto che spesso dopo aver goduto ed esserci scambiati i rispettivi semi per assaporarli con tutta calma rimanevamo distesi uno sull'altro finché non arrivava l'ora di fare rientro a casa.
Dopo l'ennesima giornata trascorsa in questo modo e avendo fatto tesoro di quanto vedevamo nelle fotografie delle riviste porno che riuscivamo a procurarci la semplice sega con leccatina finale non ci bastava più. Volevamo andare oltre.
Pur se con mille timori, fui io a prendere l'iniziativa e un caldo pomeriggio di primavera invitai Lorenzo a vederci al solito posto.
Ricordo che eravamo eccitati da morire per il nostro incontro e io ,o ero ancora più di lui perché già progettavo di andare oltre. Volevo andare oltre.
Iniziammo a sfogliare le pagine di "Le Ore" che aveva portato Lorenzo e dopo un pò iniziammo pure a carezzarci a vicenda. Presi a sbottonargli il pantalone e gli infilai la mano dentro gli slip per prendere in mano il suo oggetto del desiderio. Lui fece lo stesso con me e in men che non si dica eravamo distesi l'uno accanto all'altro a carezzarci i membri e a titillarci i capezzoli.
Poggiai la testa sul suo petto; il cuore di Lorenzo batteva tanto forte che sembrava volergli uscire dal petto. Iniziai a leccargli i capezzoli e a far scorrere la lingua tra un capezzolo e l'altro lasciando sul suo petto una calda scia di saliva.
Lorenzo mi carezzava il petto e le cosce dedicandosi con cura al mio pisello che era oramai rosso paonazzo e durissimo e dal quale gocciolavano perle di umori dal forte odore di giovane maschio arrapato.
Lorenzo mi abbracciò e, oramai libero da ogni inibizione, mi diede un bacio sul collo. Il brivido che ne seguì mi fece andare fuori di testa.
Presi a baciarlo sul petto, a ciucciargli i capezzoli a leccarlo sul ventre andando sempre più giù verso la definitiva scoperta dell'infinito piacere del sesso.
Nel frattempo con la mano libera gli carezzavo il solco tra i glutei soffermandomi sempre
più spesso sul suo giovane e ancora inviolato fiorellino anale.
Ogni mio passaggio sul quel meraviglioso buchetto era accompagnato da una sua contrazione cui face seguito una leggera spinta in fuori degli sfinteri come se volesse ingoiare il mio medio dentro di se.
La mia bocca era già arrivata al punto di non ritorno; a quella indefinita linea che separa l'addome dall'inguine e che apre le porte al mondo del sesso; quello vero, carnale, materiale; quello da cui si rimane stregati per la vita.
Sentivo già sotto le mie labra la prima, morbidissima, peluria che incorniciava la base del suo bellissimo cazzo che si protendeva, marmoreo, verso di me. Scesi ancora di qualche centimetro e poggiando le labra alla base del suo membro ne sentii il glande che spingeva contro la mia guancia.
Gli diedi un appassionatissimo bacio e contemporaneamente lui inarcò la schiena spingendo verso di me quel membro che voleva solo essere amato e voleva svuotarsi dentro la mia bocca. Approfittai di questo istante per entrare dentro di lui con il mio dito medio.
La sua reazione nell'essere penetrato fu di assoluto piacere. "Entra dentro, fammi l'amore più che puoi. Scopami!", furono le sue parole.
In contemporanea accolsi nella mia bocca quel membro che già allo spasimo della tensione erotica stava per eruttare un meraviglioso e gustosissimo orgasmo.
Il mio indice destro gli fotteva il culo in un entra ed esci che lo aveva mandato fuori di senno mentre con le mie labbra e lingua gli risucchiavo dentro di me l'anima.
Ebbe un orgasmo irrefrenabile. Mi riempì la bocca del suo prelibatissimo seme che ingoiai con avidità. Ogni sua contrazione generava un getto di sperma dentro di me e al contempo una sempre più profonda penetrazione delle mie dita nel suo fiorellino anale.
Bevvi ogni singola goccia di sperma e quando ebbe finito trattenni in bocca il suo cazzo finché non ne venne fuori da solo mentre riprendeva le sue normali dimensioni.
Sempre tenendosi dentro le mie dita, indice e medio, Lorenzo non perse un attimo nel ricambiarmi il piacere che gli avevo appena dato e, preso in bocca il mio membro, iniziò a farmi un pompino da favola.
Nel giro di pochissimo gli riversai dentro tutto il mio amore e lui fu abilissimo a non perderne nemmeno una goccia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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