Gay & Bisex
Son diventato grande... senza neanche accorgermene
di passbari
15.09.2016 |
17.229 |
2
"Il suo modo di fare mi piace, è un ragazzo poco più grande di me (neo ventiquattrenne) che sa il fatto suo, che gesticola molto, che ha vissuto la vita ma..."
E come ogni mattina suona la sveglia che interrompe i miei sogni che oscillano tra l'osceno ed il peccaminoso. Tutto è uguale se non fosse che oggi è il mio compleanno, ma tutto il resto, resterà invariato... tranne la mia età, appunto.
Fuori è ancora caldo, nonostante il sole di metà settembre sia quello che preferisco di più.. la gente torna alle proprie abitudini, chi torna a scuola e chi torna a lavoro.. tutto riprende la strada giusta.
Come ogni mattina, faccio colazione leggo e rispondo a qualche messaggio, in questo caso di auguri e mi dirigo in bagno verso una doccia fresca e rigenerante. Mi faccio colpire da un getto d'acqua tiepida che mi fa sorridere pensando a quel getto d'acqua come se fosse dello sperma e il manico del doccino come se fosse un cazzo... In quel momento comincio ad eccitarmi, ci vuole veramente ben poco per farmi accaldare ed andare su di giri, con un dito comincio a solleticarmi il buco stretto mentre con l'altra mano, lascio il doccino e comincio ad accarezzarmi prima il seno, stringendo sui capezzoli teneri e delicati scendendo così pian piano verso il mio pacco che prende vigore. La mia mente viaggia tra i cazzi che ho succhiato nell'ultimo anno.. da quello più strano a quello più desiderato, dal più combattuto al più ricercato... ma ogni pensiero sconcio viene interrotto dal suonare del citofono! Mi infilo l'accappatoio e corro ad aprire la porta. Dinanzi a me tutto giallo. Metto a fuoco e una sagoma si allontana, era praticamente sull'uscio della porta! Un nuovo postino mi sorride e mi porge una lettera da firmare, io però resto imbambolato da quel corpo che ho difronte, bel maschietto alto e palestrato, capello liscio e curato! Mi risveglio quando sento qualcos'altro svegliarsi, allora portando prontamente una mano sulla cintura del mio accappatoio firmo e scusandomi lo saluto. Ricambia il gesto con un occhiolino e va via. Torno in casa che ormai sono asciutto e nervoso. Prendo il cellulare e tra i vari messaggi, c'è ne' uno di sito, un tipetto molto interessante: "ciao, sono napoletano ma vivo a Bari da qualche settimana. Non conosco nessuno e ho voglia di un giro. Ti va qualcosa da bere?". Di mio, sono un tipo molto riflessivo, eterno idealista e realista che organizza in modo quasi maniacale ogni spostamento e orario. Con i miei amici della comitiva mi vedrò dopo cena, ergo ho l'intero pomeriggio libero, quindi scambiandoci mille foto, organizzando orari, treni e imprevisti vari alle 17, come previsto sono nella sua città. Appena esco dalla stazione lo vedo. Alto, magro ma non troppo, occhiali da sole che solleva appena mi vede, braccia tatuate che mi stringono in un abbraccio come se ci conoscessimo da sempre, Un sorriso perfetto, contornato da barba incolta ma non troppo lunga, piercing al labbro e occhi marroni e profondi. Un paio di occhi in cui mi perderei molto volentieri. Chiacchieriamo molto, fuori fa caldo per cui camminando ci addentriamo in campagna al riparo sotto gli alberi che circondano la zona. Ci appoggiamo ad un vecchio trullo ed il mio sguardo più volte cade sulla sua patta. Mi guarda, lo guardo, ci capiamo. Il suo modo di fare mi piace, è un ragazzo poco più grande di me (neo ventiquattrenne) che sa il fatto suo, che gesticola molto, che ha vissuto la vita ma che sorride sempre, di ogni cosa. Entrambi vogliamo la stessa cosa, in tempo due secondi si abbassa i pantaloni ed io mi inginocchio non curante del terreno umido data la pioggia dei giorni scorsi. Do piccoli bacini sul suo cazzo ancora moscio, non lascio nulla, ricopro di saliva ogni centimetro di quel palo fino a farlo ingrossare nella mia bocca che ora è stretta nella sua morsa. Ho il pube schiacciato contro il naso, sento i suoi folti peli accarezzarmi il naso e i suoi gemiti da sottofondo. Lo esce pian piano e poi lo riaffonda gestendo lui il ritmo. Io mugolo di piacere, è un bel cazzo e lui è un bel ragazzo. Mi piace molto. "Maronna mii" "maronn" mi ripete spesso. Lo sento ansimare e gli massaggio le palle molto pelose ma graziose! Lecco la sua mazza e con la lingua percorro le sue forme, la sua cappella è così gustosa e rosea, la mazza è dura e prestante ma entrambi sappiamo che siamo a rischio, chiunque potrebbe in qualunque momento arrivare e sorprenderci. Lui mi scopa la gola per un bel po, quando stremato lo fa uscire e in un secondo mi riempie la faccia e le labbra di sperma caldo e denso. Tutto sudato continua a spalmarmi in faccia il suo seme, lo sento ovunque ma con rammarico, devo pulirmi e dobbiamo incamminarci.
Ci ricomponiamo e tra le altre cose, mi chiede quanti anni ho di preciso, "oggi ventiquattro" gli rispondo! Sorridendomi, prima di salutarmi dice "auguri, questo è stato il mio regalo.. sei diventato grande!" e abbracciandomi ci diamo appuntamento ad una prossima volta. Salgo in tutta fretta sul treno. Non posso permettermi di perderlo. Corro e tutto affaticato riesco a sedermi. Noto gli occhi di tutti su di me, come se sapessero cos'ho appena fatto, cosa stringevo tra le labbra e soprattutto come se sentissero l'odore del sesso. Scendo dal treno, pronto a prendere la coincidenza ed ecco che mi guardo ad uno specchio. I miei jeans sono completamente sporchi di terreno sulle ginocchia. Per un secondo vedo nero e vorrei scappare.. ma poi mi riguardo e scoppio in una sonora risata! Salgo e corro frettolosamente a casa a lavarmi e cambiarmi. Tempo dieci minuti che rieccomi fuori casa, questa volta con gli amici! La serata sta scorrendo tranquillamente; due chiacchiere, quattro risate, un cornetto ed una passeggiata prima di bere qualcosa quando improvvisamente, il mio cellulare vibra ripetutamente. Capisco che si tratta di una chiamata, leggo sul display il suo nome e rimango basito.
Giuseppe. (http://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/Un-pompino-non-fa-male-a-nessuno_63980.html)
Allontanandomi dagli altri rispondo e con molta sorpresa oltre a farmi gli auguri, mi dice che è dalle mie parti e che vorrebbe farmeli di persona! Istintivamente gli rispondo di si ed ecco che chiudendo la chiamata devo pensare ad una scusa da usare con gli altri.
"Corro a casa a vedere se c'è dello spumante!" e senza dar loro modo di rispondere mi allontano e tempo cinque minuti sono in macchina con Giuseppe, fermi, su una parte del lungomare desolata ad armeggiare con la sua cinta. Gliela tolgo e in meno di un secondo scappello il suo cazzo che profuma di doccia appena fatta! Gli lecco il filetto e poi mi infilo solo la cappella bagnata in bocca risucchiandola come se fosse un gelato, nel farlo ci metto molta forza, lui gode tantissimo e sento il precum già abbondante, mi chiede di ingoiarglielo tutto. Non posso e non voglio fare diversamente, lascio che sia lui a tenere il ritmo e a scoparmi come un forsennato. Ho le guance rigate dalle lacrime che scendono pian piano ma non posso andare piano, devo far veloce.. così veloce che in tre minuti mi sborra tutto il suo nettare acre ma dolce in bocca. Gioco ancora con la sua sborra tra i denti e la ingoio ripulendo il suo attrezzo che ora sta perdendo vigore. Mi faccio riportare dove mi ha caricato e mi sciacquo velocemente il viso alla fontana.
Torno dagli altri senza spumante, ma con un dolore alla mascella incredibile.
Una bevuta di cicchetti copre il sapore della sborra che ho appena ingerito e con una foto di gruppo ed un biglietto, me ne torno a casa.
"Auguri amico, stai diventando grande, senza neanche accorgertene...! Mi raccomando, non fare la troia"
Essì, sono proprio diventato grande.. un grand bocchinaro che in meno di dieci ore ha succhiato due cazzi mozzafiato!!!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.