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Gay & Bisex

La visita andrologica


di Membro VIP di Annunci69.it passivosottomesso
11.01.2025    |    27    |    0 6.0
"Mi ha sborrato in faccia ed io ho tenuto la bocca chiusa, perchè, come al solito sono terrorizzato dalle malattie..."
Forse non lo sapete ma esiste una cosa chiamata prostatite che produce un'infiammazione della prostata, per fortuna, guaribile con qualche antibiotico. Ma io non lo sapevo.

Notavo, tuttavia, delle situazioni al pene, ne parlai con il medico di base il quale mi inviò allo specialista andrologo.

Chiesi in cosa consisteva questa visita e il medico mi spiegò che lo specialista avrebbe attutato l'esplorazione rettale digitale indossando un guanto e lubrificando un dito lo avrebbe inserito nel culo.
La prostata, situata davanti al retto, viene palpata per valutare:
"L'esame è rapido", disse, "dura pochi secondi e può essere leggermente fastidioso ma non doloroso".

Ero sconvolto, perchè, non potevo spiegare al medico che temevo che lo specialista si sarebbe potuto rendere conto che il mio buco del culo non era sicuramente come all'origine, perchè, viste le esperienze pregresse sicuramente una qualche modificazione si era causata.

Ero nel panico, ma non avevo scelta. Dovevo andare per forza.


Seduto nella sala d’attesa dello studio medico dell'andrologo, il suono del pendolo sulla parete era l’unico rumore, lento, ipnotico. Non sapevo nemmeno ero così agitato;

Pensavo, è solo una visita di controllo dall’andrologo, avrà visitato miliardi di culi, figurati se fa caso se un culo è aperto o chiuso!
Eppure, sentiva le guance in fiamme e una leggera tensione nello stomaco.

A tutto ciò, si aggiungeva un certo stato di eccitazione, perchè, comunque, un maschio mi avrebbe infilato un dito nel culo e nonostante le brutte esperienze con il cazzo di Marco, comunque, il dito nel culo mi piaceva tanto.

Quando il dottore apparve sulla soglia della porta, mi apparse un uomo sui 45 anni con un fisico robusto e panzuto e una barba curata che dava al suo volto un’aria autorevole e al tempo stesso affascinante.

“Prego si, accomodi,” disse con un sorriso caloroso, e io mi alzò di scatto, quasi impacciato, perchè, ovviamente, lui, come sapete, era proprio il mio tipo.

Alto, robusto e panzuto e si spera cazzuto.

Entrato nello studio, mi guardai intorno mentre il dottore chiudeva la porta. La stanza era arredata con sobrietà, ma ogni dettaglio sembrava curato.
“Allora, vediamo come possiamo aiutarti,” iniziò il medico, incrociando le braccia. “Raccontami.”

Spiegai rapidamente il motivo della visita, cercando di mantenere un tono neutro, ma le parole mi uscivano veloci e spezzate.
Sentivi gli occhi del dottore su di me, attenti, penetranti, e quando il medico mi fece cenno di andare sul lettino, un brivido mi percorse la schiena.

Mi aspettavo di dovermi sdraiare a pancia in aria e cos' feci.

"No no", disse lui, " deve mettersi in posizione quadrupede".
"Cioè'", risposi io, "in posizione quadrupede, a pecorina" proseguendo con una breve risata.

Pantaloni tolti, solo con mutande, sconvolto mi misi a pecorina.

“Rilassati,” disse il dottore con una voce bassa e rassicurante, mentre sentivo che si infilava i guanti.
“Ti guiderò passo passo.”
“Va tutto bene?” mi chiese
“Sì,” rispondo con un filo di voce ma di colpo senza preavviso sento qualcosa che mi entra nel culo in modo talmente tanto forte che non ho potuto non gridare "Ahhh".

Altro che visita delicata
Altro che con lubrificante ti infila un dito nel culo delicatamente.

Si, aveva lubrificato ma non era per niente delicato.

Sentivo un dito, forse due, che rovistavano dentro il mio culo e a un certo punto, sempre senza pravviso, esce il dito.

Ero tutto bagnato dal lubrificante e notevolmente imbarazzato.

'Si può rivestire, si è una leggera prostatite'. Andai verso la scrivania ricetta, grazie, ci vediamo alla visita di controllo.

Fuori di lì ero arrabbiato. Mi resi conto che aveva adoperato una molestia. Aveva capito in qualche modo che sono un passivo, oppure, davvero si sarà reso conto che il mio buco del culo era aperto rispetto alla normalità e in modo sadico mi ha infilato il dito nel culo, che secondo me erano due o tre per come sono sobbalzato in aria, senza rispetto della condizione di avere a che fare con un paziente.

Questa sensazione di sopruso, durò per molti giorni ma via via si trasformava in una eccitazione dentro di me.

Iniziai a pensare che avevo sbagliato a non fare qualcosa per fargli intedendere che mi piace il maschio che incula.

Alla visita di controllo decisi che avrei superato ogni inibizione e timidezza.

"dottore ascolti io la scorsa volta poi mi sono sentito male perchè non ho capito come mai lei mi ha infilato il dito in modo non delicato per come mi aveva informato il medico di base". questo fu il mio esordio.

L'andrologo, per nulla imbarazzato ma guardandomi male devo dire ha risposto: " Ma io avendo notato che l'ano sicuramente è stato violato non ho pensato di farle male, le ho fatto male?"
"no", rispondo io, "non mi ha fatto male ma l'ho trovato fuori luogo e adesso mi chiedo e le chiedo mi scusi ma lei se vede un culo come dice lei violato perchè infila il dito in quel modo così violento?"

Sempre con aria padronale e arrogante mi risponde che non ci trova niente di male.

"Se un culo è chiuso si va delicati ma se un culo come il suo è largo non c'è motivo di perdere tempo con la delicatezza"

"Guardi che lei si sbaglia dottore" rispondo io risentito, " io non ho proprio il culo largo ho avuto solo pochi rapporti e con piselli piccoli".

"non è proprio così, mi fa lui, "lei hai il culo comunque largo anche se ha avuto pochi rapporti e con minidotati è comunque si rimetta a pecorina sul lettino così facciamo il controllo e stia tranquillo"

Così dicendo ma per niente rassicurato mi metto su quel lettino e capisco che sta mettendo il gel lubrificante ma noto che non mette il guanto.

Di nuovo mi fa saltare in aria peggio della prima volta.

"dottore di nuovo!!!!" dico sconvolto.

"tranquillo" mi dice "questa volta ho infilato due dita e come vede ci stanno perfettamente, quindi, lei hai il culo aperto"

Mentre con le dita rovista all'interno, prosegue con un tono di voce più caldo come sospirato e mi chiede di raccontare nel dettaglio i miei rapporti anali.

Io come uno stupido acconsento è quando spiego del supercazzo di Marco, d'improvviso tira fuori le dita, allora vado per rialzarmi e con una manata sulla schiena forte, potente, aggressiva mi ordina di rimanere ancora fermo sul lettino in quel modo.

"Quindi, il problema lei lo sente subito dopo che è entrata la cappella del suo partner?"
"Si", rispondo io e nel medesimo istante sento che è dietro di me volto la faccia e lo vedo che si è abbassato i pantaloni.

"Gioia vieni più indietro con le ginocchia" mi ordina.

Al sentire quella parola per come l'ha detta, gioia, non capisco più niente e mi metto più indietro sul lettino e sento che mi allarga le cosce dall'interno e si posizione su di me.

Inizia a strofinarmi la cappella nel povero buchino.

"dottore ma che cosa sta facendo?" chiedo io "puttanella dobbiamo capire perchè non lo riesci a prendere tutto nel culo"

Me lo ha infilato nel culo.

Per fortuna non era grosso e largo come quello di Marco, tuttavia, mi produceva un dolore in alto dentro il culo, quindi, comprendo è poi ho constatato che la forma del suo cazzo andava leggermente all'insù.

"Senti male?" mi chiede,
"Si in alto stavolta"

"Spingi, spingi devi spingere come se stessi facendo la cacca"

ho seguito le sue indicazioni.

Mi ha inculato come se non ci fosse un domani.

Mi stringeva le natiche con le mani e mi faceva anche sobbalzare con schiaffoni forti che mi lasciarono il segno per ben 5 giorni.

Era forte, potente, aggressivo nell'inculata e io a un certo punto, iniziai a sentire un piacere mai percepito prima.

"mmmmmmmm" mi usci dalle labbra.

"hai visto che ti piace troia" disse lui continuando a sbattermi.

Si, era vero.

Mi piaceva.

Mi piaceva talmente tanto che addirittura stavolta invece di cercare di allontanarmi avvicinavo il culo e le cosce sempre di più vicino al suo pube.

"non ti fermare, non ti fermare, continua, sfondami il culo" mi uscì in modo non voluto.

"Tu sei una troia fatta apposta per essere inculata hai un culo favoloso" mi disse.

Mi ha inculato per circa 20 minuti.

A un certo punto mi chiede dove volessi la sborra. In faccia ho risposto.

Così ha fatto.

Mi ha sborrato in faccia ed io ho tenuto la bocca chiusa, perchè, come al solito sono terrorizzato dalle malattie.

Durante la sborrata lui mi ha urlato: "La lingua troia devi tirare fuori la lingua".

Ho eseguito.

Ma non sono riuscito a ingoiare.

Quando tutto è terminato a casa da solo, il bruciore nel culo è stato immenso ma più piacevole rispetto alle altre volte.

Sentivo il culo in fiamme ma stavolta era finalmente bello.

Da questa esperienza ho capito, quindi, una cosa.

Nella realtà, per una bella inculata occorre essere veramente specialisti e specializzati.

Non tutti gli uomini sono esperti. Di solito pensano sputo, infilo e buonanotte.

Non è così.

Un vero maschio se vuole veramente lasciare il segno, sì, deve fare male con il suo cazzo nel culo, perchè, fa male, il culo non è naturalmente predisposto a ricevere il cazzo; tuttavia, per lasciare veramente il segno deve riuscire a produrre quel bruciore infiammante che dura almeno cinque giorni e piace al ricevente.

Piace talmente tanto da non poterne più fare a meno.



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