Gay & Bisex
La prima volta nel culo
di passivosottomesso
18.11.2023 |
545 |
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"Finalmente soddisfatto dal rossore che si era prodotto, inizia a dedicarsi al mio buchino, prende il lubrificante lo spruzza nel culo e inizia col dito a..."
Sono profondamente attratto dagli uomini molto 'maschio alpha', virili, dominanti e con il cazzo enorme in circonferenza. All'epoca con il mio culo alcuni avevano giocato con il dito e appoggiato la cappella, tuttavia, mai una penetrazione completa.
Una mattina posseduto dall'ossessiva voglia di maschio misi un annuncio su un sito di incontri.
Mi rispose un uomo, età 35 anni, sposato che di sua spontanea volontà senza che io avessi fatto un qualche riferimento nel mio annuncio mi scrisse che di professione faceva l'idraulico e che voleva venire a 'sturarmi il culetto'. Chiaramente questa modalità comunicativa mi fece eccitare tantissimo e chiesi di vederlo in foto. Cosa rarissima mi inviò una sua foto intera vestito e con il volto scoperto. Rimasi stupefatto era praticamente il mio tipo.
Faccia da porco, con occhi da carogna ed espressione da 'ti faccio un culo così', corpo robusto con panza.
Un sogno.
Lo invitai subito a casa mia specificando che non avevo mai preso un cazzo grosso e che doveva portare gel e preservativi e doveva fare piano nel culo. Mi scrisse che sì, ci avrebbe provato a fare piano ma che se non riusciva io dovevo subire perchè questo era il mio ruolo.
Accettatai e diedi il numero di telefono e l'indirizzo specificando che ci saremmo dovuti comunque incontrare fuori perchè volevo essere sicuro che fosse davvero quello della foto.
Uscendo da casa davanti il portone ero in uno stato di inquietudine e di eccitazione terribile.
Da un lato, spaventato per quello che mi sarebbe accaduto e dall'altro sentivo come una pulsazione nel buco del culo, una sorta di prurito piacevole che mi spingeva a rimanere ad aspettare.
A un certo punto, finalmente arrivò addirittura in moto.
Ovviamente la cosa mi fece impazzire e quando si tolse il casco ero sconvolto.
Era davvero quello della foto ma notevolmente più bello.
'Ciao sei tu?' Dissi io e lui invece di salutarmi mi rispose 'Sei carino, girati e inarca la schiena un attimo' ed io come un robot senza volontà mi girai e mi abbassai completamente come per raccogliere qualcosa da terra rimanendo in questo modo per una manciata di minuti.
'Ok' disse lui 'Hai un bel culo dove dobbiamo andare che ora te lo rompo io per bene questo culo'.
Nuovamente come assente da una qualsivoglia razionalità e volontà semplicemente lo guidai verso il portone, aprì ed entrammo in ascensore. L'ascensore parte e sino al pianerottolo io non ho letteralmente capito più niente, perchè, contrario ad ogni aspettativa invece di salire come una persona normalmente fa in ascensore il maiale ha iniziato a palparmi tutto facendomi anche male sia tirandomi attraverso la maglia i capezzoli che stringendomi le chiappe ma fortissimo.
In un secondo fummo dentro casa mia.
Appena chiudo la porta, lo vedo che si da un'occhiata in giro e poggia il casco e le chiavi su un tavolo.
'Che fai lì avvicinati' ma neanche il tempo di fare due passi mi balza davanti e di nuovo mi afferra stavolta tenendomi stretta anche la faccia all'altezza delle labbra iniziando a dire con voce roca e ferma 'Che fai lì puttanella eh? che fai ferma? non lo sai quello che devi fare eh?'.
D'improvviso un ceffone sulla mia faccia.
'Mettiti in ginocchio' e mentre mi piego lo osservo spogliarsi tutto e con un cazzo, credetemi assurdo, si avvicina a me e lo punta in bocca.
Da questo momento, inizia a scoparmi in bocca cercando di soffocarmi tenendomi ferma la testa con le mani.
Nonostante i conati che mi arrivavano ero estasiato. Anzi estasiata, perchè, la situazione mi faceva sentire una troia.
Capelli neri, occhi da bastardo, alto almeno 1 e 90, sicuramente sui 95 di peso con la panza mi stava scopando la bocca.
E il suo cazzo.
Praticamente enorme di circonferenza vicino a una lattina di coca cola e normale di lunghezza sui 16- 18 cm.
Era difficile tenere la bocca completamente aperta perchè sentivo male alla mascella.
Nei momenti in cui si fermava, io, invece di cercare una qualche forma di via di fuga, iniziavo a leccare tutta la cappella e l'asta e i coglioni notando anche la grossezza dei testicoli.
Nei momenti in cui aprivo gli occhi vedevo solamente la splendida peluria del cazzo e la panza i pettorali e poi la sua faccia da porcone che gode mentre scopa una gola.
D'improvviso mi sento sollevare dalle sue braccia possenti e costretto a stare a quattro zampe, con un movimento rude e maleducato mi abbassa i pantaloni e gli slip e inizia a dare sculacciate.
A volte, la sculacciata, era piacevole non dolorosa, altre, invece, era davvero, a mio avviso, troppo forte, mi faceva male sino al punto che gli chiedo 'ma hai intenzione di darmi solo boffe nel culo?' e lui risponde ' no, no è che voglio lasciarti il segno della mano così stasera te lo guardi davanti allo specchio'. Inutile dire che questa affermazione mi produsse un'eccitazione che mi stava portando all'orgasmo senza nemmeno avere toccato il pene.
Non ci potevo credere, stavo davvero vivendo un sogno che avevo fatto tantissime volte.
Io, a terra, a pecorina, con un maschione vero, porco, dominante che mi riempiva di sculacciate alternate a forti palpate e carezze sui glutei.
Finalmente soddisfatto dal rossore che si era prodotto, inizia a dedicarsi al mio buchino, prende il lubrificante lo spruzza nel culo e inizia col dito a rovistare alternando anche sputi mentre io con le mani cerco il suo cazzone che trovo ancora durissimo e bello scappellato.
'Sei pronta?' mi chiede e io 'Si, per favore fai piano perchè te l ho spiegato non ho mai preso un cazzo come il tuo'; 'Rilassati, devi stare rilassata'.
Si mette dietro di me e sento che con le sue ginocchia forte mi allarga di più le gambe e lo sento avvicinare.
Nonostante il gel decide si sputare sul buchino e d'improvviso sento la punta del glande.
Gli avevo chiesto di fare piano e mi aspettavo che facesse piano.
Invece, il maiale, mi entra in uno solo colpo l'intero cazzo.
Tutto, tutto nel mio culo.
Non trovo le parole per descrivere il dolore.
Mi sentivo completamente aperto. Una sorta di bruciore infinito come di sconquassamento.
In questi minuti praticamente interminabili. lui rimane fermo col il cazzo piantato nel mio culo che era davvero stretto, perchè, sino ad allora, avevo avuto dei rapporti anali con dei ragazzi le cui dimensioni erano nettamente inferiori, sui 13 cm e di circonferenza paragonabile a un dito e 1/2.
Avevo accettato di farmi sfondare il culetto da un vero maschio dotato e questo era il risultato.
A quattro zampe sul pavimento o se preferite a pecorina, completamente immobilizzato da un palo dentro il culo che produceva dolore e bruciore. Non riuscivo a muovermi, non sapevo se muovermi in avanti o indietro per cercare di lenire la sofferenza oppure riuscire a farlo uscire ma, non riuscivo a muovermi, perchè, i minuscoli movimenti che il mio corpo sottoposto a stress produceva in modo non voluto mi facevano sobbalzare di più.
L'unica cosa che riuscivo a fare era dire ' Escilo, escilo, mi fa male escilo!!!' e mentre lo dicevo girando la faccia vedevo lui con la sua espressione soddisfatta e un leggero ghigno di cattiveria con il suo petto peloso e possente e la sua tonica pancia che mi rispondeva come se era una cosa semplice 'Rilassati, rilassati, spingi i muscoli come se dovessi fare la cacca, rilassati' ed io 'sono rilassato ma fa male escilo, escilo, escilo, escilo'
Un grido infinito e inascoltato: ti prego escilo.
Tutto avviene improvvisamente e velocemente.
A un certo punto, lui che inizia a gridare: 'Ahhhhhhhhhh'
Mi volto e vedo i suoi occhi come persi in estasi all'interno di un universo sconosciuto e quasi contemporaneamente il dolore cessa.
Il porco ha sborrato dentro il mio culo.
Il maiale palermitano e rozzo, alto e robusto, forse idraulico al massimo poliziotto, sposato con moglie e figli, peloso e con la panza e con un cazzo talmente tanto grosso che può riuscire ad avere un rapporto anale con una donna soltanto se la paga, perchè, qualsiasi si rifiuterebbe per la troppa circonferenza, l'insospettabile maschio alpha, sborra dentro il mio sino ad allora strettissimo culo senza neanche un minuto di avanti/indietro, soltanto rimanendo fermo.
Mi spiegherà dopo, mentre si toglie il preservativo praticamente pienissimo di sborra, che la vista di me che mi contorcevo dal dolore e che gli chiedevo con tanta educazione di uscirlo lo ha fatto impazzire dal piacere tanto da non riuscire a trattenersi.
Giustificherà dopo, anche, che nella sua testa era convinto che se rimaneva fermo a un certo punto io mi sarei abituato al suo cazzone nel culo e avrebbe potuto proseguire con il martellamento.
Non so se la sua teoria così rozza da uomo di borgata avrebbe funzionato.
So soltanto che quando finalmente il dolore è cessato io ci sono rimasto male.
Si, è assurdo da dire. Ma io ci sono rimasto male.
L'improvvisa fine di quella sensazione di apertura del culo mi ha prodotto tristezza,
Nonostante il bruciore lo volevo di nuovo nel culo.
Ancora oggi, quando mi capita di pensarci come adesso che ho deciso di condividere con voi questa mia esperienza di vita, risento quel bruciore e mi manca.
Ed è stato proprio da quel momento che questa mancanza, presente a oggi, mi ha costretta ad altre avventure che mi hanno visto nuovamente costretto a terra a pecorina e con porci robusti di fisico e di cazzo messi dietro mossi dall'unico obiettivo di sfondarmi il culo.
Questo racconto è basato su fatti realmente vissuti da chi scrive ed è rappresentativo di un preambolo a successivi racconti racchiudibili in un titolo che potrebbe essere: 'Ossessione Dotazione'.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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