Gay & Bisex
La mia prima esperienza

24.02.2021 |
2.635 |
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"Un'esperienza favolosa, ho perso la verginità nel modo più eccitante e godurioso possibile..."
Vorrei raccontarvi la mia prima esperienza gay. Spero che il mio approccio non vi abbia infastidito, anche perchè parlerò pure di sesso, sesso anale. La prima volta che sono stato sverginato. Era un sabato di mezza estate, quelle belle giornate limpide, calde ma con un caldo asciutto molto più sopportabile. Avevo 22 anni, voglioso di muovermi e di provare l'imprevisto, ho indossato un paio mutandine costituite da due triangoli, uno davanti ed uno dietro, tenuti insieme da un filo che circondava i fianchi. Sopra ho indossato una coulotte di raso bianco lucente, bellissima. Quindi mi sono messa una maglietta ed un paio di pantaloncini e sono partita all'avventura ma con destinazione un luogo già di mia conoscenza. Gli indumenti intimi che ho descritto prima me li aveva dati una mia carissima amica con la quale ho anche pomiciato un pò ma soprattutto eravamo molto in confidenza e ci raccontavamo tutto ed è proprio a lei che ho confidato la mia tendenza ad essere gay, passiva femminile. Mi ha compreso e mi ha fatto indossare quei suoi indumenti, mi ha apprezzata e poi me li ha regalati. Torniamo al racconto. Quel sabato sono partita per quella spiaggia grande di sabbia, costellata da un gran numero di folti cespugli. Una spiaggia come ce ne sono tante lungo le rive del fiume Po. Ci sono stata diverse volte nel corso della presente e della passata estate. Godevo assai a fare il nudista constatato che altri lo facevano. Così gironzolando, completamente nudo, tra sabbia bollente e cespugli ombreggiati, ho avuto le prime esperienze erotiche con altri uomini. Niente di che, palpeggiamenti, un pò di sesso orale e tante seghe. Questo era il mio livello di esperienze erotiche, ma ero ancora vergine. Così quel sabato immaginavo di fare qualche incontro erotico senza arrivare al dunque. Mi covava dentro una sorta di timore, di paura che potesse essere doloroso. Giunto sul luogo, attraversato l'argine maestro ed il tratto di golena fino ad arrivare all'arginello golenale, ho parcheggiata l'auto e sono salito sul piccolo argine con l'intento di scendere giù alla spiaggia quando, con stupore, vidi che al posto della spiaggia c'era solo acqua. Una piena fuori stagione che ogni tanto avviene. Deluso, sono sceso dall'argine con a tracolla la mia bisaccia in cui tenevo telo da spiaggia ed infradito e mi sono avviato verso l'auto quando con un colpo d'occhio ho intravisto una persona sull'argine ad almeno 100 metri di distanza. Mi sono fermato facendo finta di rovistare nella bisaccia aspettando che la persona si avvicinasse. Non sapevo nemmeno se era uomo o donna. Dopo un paio di minuti si trovava ad una ventina di metri, mi sono girata e l'ho visto. Era un bell'uomo, in pantaloncini corti e canottiera. Niente male. Quando il tizio si è accorto che lo guardavo si è fermato ed ha cominciato ad accarezzarsi ed a palparsi le parti basse. La cosa mi ha eccitata tantissimo e mi sono lasciata andare, succeda quel che succeda. Ho improvvisato così uno spogliarello. Tolta subito la maglietta, ho iniziato a calarmi i pantaloncini mostrando la coulotte e muovendo il culo da troia. Lentamente, lentamente ho abbassato la coulotte e l'ho sfilata restando con le sole mutandine ridotte. Il mio uomo nel frattempo si è calato pantaloni e mutande esibendo un pene non grosso, anzi al di sotto della media, ma ben fatto, eretto e rigido, niente male. Ho deciso di provare, di tentare la sorte. Sona salita sull'argine, ho steso sull'erba il telo da spiaggia, mi ci sono coricata a pancia in giù, allargando leggermente le gambe. L'ho sentito avvicinarsi con garbo, l'ho intravisto inginocchiato dietro di me, ho sentito le sue mani sulle cosce che piano piano salivano verso le natiche ed ho cominciato a sentire un soave piacere. Ero completamente presa dalla carica erotica della sua azione che ho abbandonato qualunque paura e freno inibitorio. L'uomo, con grazia e delicatezza mi ha sfilato le mutandine, mi ha allargato al massimo le gambe e con maestria, dopo essersi ben inumidito due dita con la saliva, mi massaggiava l'orifizio anale distendendolo ed allargandolo provocandomi un piacere erotico a me sconosciuto. Si è steso su di me coprendomi tutta, ho sentito il calore del suo corpo che mi avvolgeva provocandomi fremiti di piacere, ho sentito la punta del suo pene, la sua cappella, appoggiarsi al mio buchetto ansiosa di aprirsi un varco. La mia voglia di sperimentare la penetrazione cresceva sempre di più tanto che, istintivamente, ho inarcato verso l'alto il culetto mandandogli un segnale chiaro: sono pronta, prendimi, fottimi, mettimelo dentro. Ha compreso subito il messaggio e, dal solo appoggio al buchetto, è passato alla spinta, alla pressione, a ritmati colpi al mio orifizio finchè ho sentito, con una leggera fitta di dolore, il suo caldo uccello entrarmi tutto dentro. Mi sono sentita femmina posseduta dal bastone di comando che mi montava energicamente. Mi sono sentita una figa e mi sbrodolavo dal piacere. Dopo una lunga serie di colpi ben assestati e gradevoli, ho sentito il cazzo che avevo dentro vibrare in modo sussultorio fino a percepire, dentro il mio ano, un calore da liquido. Il mio uomo ha avuto un intenso orgasmo e mi ha inondato l'ano di caldo sperma. Un'esperienza favolosa, ho perso la verginità nel modo più eccitante e godurioso possibile. Ho ringraziato il mio sverginatore, gli ho dato un bacio e ci siamo separati. Ero felice, ora potevo iniziare una nuova fase. Ho interiorizzato di essere donna, di essere femmina e di avere la figa anale aperta, pronta a ricevere con disinvoltura qualunque bel cazzo la volesse penetrare. E così è stato negli anni a seguire, grazie a quel piccolo cazzo che a me ha aperto un grosso orizzonte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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