Gay & Bisex
L'etero convinto...stavolta reale!
di PassMatVoglioso
07.12.2021 |
3.018 |
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"Ma la passione torna furibonda, mi mette supino e alza le mie ginocchia, appoggia la cappella sulla mia fichetta ancora abbondantemente bagnata e tenendola a..."
Il racconto in precedenza pubblicato sull’etero convinto era di pura fantasia, fantasia che credo accomuni molti di noi passivi vogliosi! I “miracoli” a volte avvengono e in questo sito ho conosciuto, in senso biblico, un bell’esemplare di maschio etero cui piace molto il culo e con il quale ci siamo incontrati con grande piacere reciproco. Non abbiamo scambiato amicizia per non rovinare la sua reputazione e per lo stesso motivo non abbiamo scambiato feedback, cosa che avrei fatto con grande piacere perché è stata una scopata divina! Da quel momento, ormai più di un anno fa, per via delle restrizioni varie da Covid ed impegni reciproci, non ci siamo più visti ma abbiamo mantenuto una fitta corrispondenza via Kik; non passa giorno che non ci scambiamo almeno un saluto e molto spesso abbiamo passato ore a “chiacchierare”. Parliamo di tante cose, di sesso ovviamente ma anche di altro, scoprendo una bella intimità e complicità che ci ha fatto desiderare sempre più un nuovo incontro. Questo racconto è dedicato a Lui, per condividere con i miei lettori la bellissima esperienza che sto vivendo, non potendo inserirla in un feedback, ed anche per ricordare che ci sono ancora uomini che possono dare, e sanno dare, corpo ai propri sogni “proibiti”. Dopo un anno e più di stenti e mortificazioni, raccontare quanto mi accade vuole dare un segno di speranza perché “nel mucchio” ci sono belle persone, non solo dentro il letto! Veniamo però al dunque! Come dicevo, abbiamo scambiato per tanto tempo idee, opinioni, racconti di vita vissuta e naturalmente fantasie alle quali abbiamo finalmente dato corpo. E così arriva il giorno, anzi la sera, in cui mi raggiunge a casa per rimanere la notte. Arriva dalla sua partita a tennis, ancora accaldato e deliziosamente sudato. Gli ho chiesto io di venire subito dopo, senza perder tempo a docciarsi e cambiarsi perché adoro il maschio “nature”, pulito ma profumato di sé. Io invece sono fresco di doccia, ho depilato il petto e ho le tette deliziosamente lisce, ho cosparso il corpo di olio per bambini dopo la doccia e la mia pelle è più setosa che mai. Mi ha chiesto di accoglierlo in accappatoio e naturalmente lo assecondo, entra e appoggia la borsa con le sue cose all’ingresso, ci abbracciamo contenti di rivederci finalmente. Scopre che il mio petto è glabro, una sorpresa che apprezza subito, apre l’accappatoio per gustare meglio la vista e subito la sua bocca è sul mio capezzolo, già turgido per l’eccitazione. Le sue mani scivolano sul mio corpo ormai nudo, mi bacia il collo, il lobo dell’orecchio e appena mi arriva a tiro lo bacio … mi stringe forte e la sua lingua è nella mia bocca. Avidi di piacere ci strusciamo impazienti di assaporarci a vicenda! Con le bocche ancora attaccate lo faccio sedere sul letto, io in ginocchio, adorante, lo aiuto a spogliarsi, sfilargli le trainers è un’emozione grande, gli libero i piedi dai calzini bianchi di spugna, sono umidi e leggermente odorosi, non resisto e li lecco, aspirando il loro sentore maschio. Lui si abbandona al piacere, nella sua trentennale esperienza nessuna donna e neanche l’unico uomo con cui ha fatto sesso gli aveva mai leccato i piedi, ha ancora i pantaloni della tuta addosso, si tocca il pacco ma non gli permetto di farlo …voglio toccarlo solo io e voglio farlo godere perché sono io a toccarlo!! Alzo la testa, mi bacia di nuovo, la sua lingua cerca la mia e intanto la mia mano indirizza l’altro piede sul mio sedere, capisce e comincia a sfregarlo tra le mie cosce. Azz…godo perché lui riesce a capire le mie voglie e gode a soddisfarle. Lo voglio nudo, tutto per me, gli abbasso la tuta e la vista della sua mutanda mi manda in estasi. Azzurra, di cotone sottile, con il pisello dritto come un piolo che tira l’elastico. È lui che lo libera e senza neanche toglierla completamente mi prende per la nuca e mi ci butta sopra; in un colpo la mia bocca lo accoglie tutto, è duro come il marmo, lucido dei suoi umori…mi accorgo che l’eccitazione dell’incontro lo aveva fatto bagnare da ore. Il naso è tra i peli del pube, folti, ricci e neri, emanano proprio l’odore che non volevo perdesse con la doccia e ora me lo sto godendo alla grande. Con la mano sulla testa accompagna il mio andare su e giù sulla sua asta che non accenna a perdere vigore, sento tutto il suo corpo vibrare, il respiro ansimante, le anche che accompagnano il movimento…e mormora, mugugna…mi incoraggia a continuare …. come se ce ne fosse bisogno! Poi mi ferma, ha paura di venire, è troppo presto … Andiamo sul letto, si mette comodo e mi fa sdraiare accanto a lui, mi abbraccia, mi bacia, fa scivolare le labbra sul mio collo, sulle tette, sulla pancia, mi gira, mordicchia i miei fianchi ed il sedere e con la lingua scende sul mio buchetto. Che estasi, in un attimo prende possesso di me, mi allarga le cosce, mette il sedere in linea con la sua bocca e comincia a leccare, l’areola dell’ano e poi sempre più centrale, fino a farsi strada a colpi di lingua dentro il buco. Non si limita a questo ma fa entrare e uscire la lingua, dà piccoli colpi in punta per poi farla affondare meglio, la ritira e lecca intorno…sto impazzendo di piacere, dal mio pisello escono le prime gocce di precum, mi bagno come una figa e lui continua a titillarmi. Mi ha spesso raccontato di quanto le sue donne godano quando le lecca e ora ne ho la prova, quando scherzando diciamo che noi passivi abbiamo la “fregna-anale” non ne abbiamo coscienza finché non incontriamo un maschio così. Sono bagnato lì sotto, tra la sua saliva e forse gli umori che il mio culo sprigiona, il pisellino che “piange” … mi sento annegare in un mare di umidissimo godimento! Gli propongo un 69, voglio pompargli il cazzo mentre continua a leccarmi la fica. Oggi è più ricettivo che mai, non se lo fa ripetere due volte e in un attimo abbiamo già cambiato posizione. Lo spompino con più vigore mentre lui lavora il mio culo anche con il dito e stavolta affondo il naso tra le sue palle…belle, grosse, turgide e deliziosamente pelose. So che non vuole che le sfiori perché è sensibile, lì e ancora più giù, il suo culetto è inviolabile, ma l’odore maschio che emana mi inebria e provo a fargli superare i suoi limiti, voglio fargli superare i suoi limiti…. Mi allungo verso il suo scroto, mi godo il suo odore e intanto lo faccio mettere più comodo allargandogli le cosce. Lui sembra non accorgersi della mia manovra, continua il suo cunnilingus soddisfatto e timidamente tiro fuori la lingua e la passo tra le palle e l’interno coscia. Ha un piccolo sussulto ma non mi ferma, io riprendo e stavolta mi faccio più audace leccando un testicolo mentre con la mano afferro il cazzo e lo accarezzo su e giù. Sembra apprezzare e allora insisto, mi aiuto con l’altra mano a sfiorare le palle e a leccarle con un po’ di vigore in più. Lui sembra rilassarsi ma mi dice di andarci piano, lì è molto sensibile e potrebbe sentire fastidio … ma fino ad ora gli piace. Lo invito ad abbandonarsi e a godersi il momento, di smettere di dedicarsi a me ma di provare a vedere se quello che sto facendo gli può piacere. Appoggia la testa sul cuscino, chiude gli occhi e con un sospiro mi ordina di continuare. La mia lingua ora si fa strada tra le sue cosce, sento i suoi muscoli che si rilassano e quando il respiro si fa più regolare scendo ancora oltre, sono a pochi millimetri dal suo ano, sa di sudore intimo, di maschio, meravigliosamente umido ma è contratto e chiuso a tenaglia. Non mi scoraggio e faccio scivolare la lingua che lentamente si appoggia sul perineo, mi concentro su questo punto per non farlo scattare e quando lo sento pronto, faccio scivolare la bocca più in basso. Ho un’idea improvvisa, gli comincio a dare piccoli baci che sfiorano appena la sua pelle, tutti intorno ai testicoli e intorno al buchetto. Questo espediente, quasi innocente, sembra piacergli e solo adesso faccio fare capolino alla lingua. Ma non voglio insistere troppo, ce l’ho in pugno ma devo fare attenzione, in un attimo potrebbe ricredersi e fermarmi. Cambio posizione, mettendomi sotto di lui, gli alzo le cosce e metto in mostra il suo culo. Da passivo non sono uno che lo cerca ma da frocio il culo del maschio mi piace molto, soprattutto quando è fatto di marmo come il suo, perfettamente rotondo e con un delizioso buchetto rosa. Lui mi fa fare, si fida e si affida a me, sa che non farei nulla per metterlo a disagio e la sua tranquillità mi incoraggia ad andare avanti. Appoggio naso e bocca in mezzo alle cosce, beandomi del profumo e della consistenza della sua intimità e finalmente la lingua sfiora il suo meraviglioso buco. Ha un sussulto, sembra infastidito, sto per ritirarmi subito quando lo sento di nuovo rilassarsi e vedo la fessura aprirsi un poco. È un attimo che gli infilo la lingua, sono avido di lui, voglio assaporare tutto di lui, non mi bastano i piedi, la sua bocca o il pisello, voglio tutto e lo rivendico. Vorrei che lui capisse quanto godere mi fa quando mi lecca, voglio ricambiarlo … e lui, finalmente, accetta il mio dono, si abbandona al piacere dell’ano leccato e mi fa giocare godendo! “Vieni qui adesso” mi dice e mi accoglie tra le braccia, baciandomi in bocca con ancora più trasporto di prima. Ci prendiamo del tempo per rilassarci, abbracciandoci e baciandoci, per prolungare il nostro piacere, per non venire subito e far finire tutto in un attimo. Ma la passione torna furibonda, mi mette supino e alza le mie ginocchia, appoggia la cappella sulla mia fichetta ancora abbondantemente bagnata e tenendola a tiro comincia a spingere per farla allargare. È bravo, cazzo, ci sa fare…non mi fa sentire neanche un accenno di dolore nonostante le dimensioni, e mi fa godere. E proprio il piacere che mi pervade a permettere al suo grosso, lungo e durissimo uccello di penetrare più in fondo e il mio culo, grato di tanto godimento, in un attimo lo accoglie tutto. È come se l’esercito dell’assediato si aprisse volontariamente alla lancia del nemico, la accoglie non per la resa ma per la battaglia che ne seguirà… Non ci saranno vinti ma solo vincitori, entrambi … vincitori! La posizione però è scomoda, sarà che il letto non è troppo duro, sarà che non riusciamo a stare fermi ma dobbiamo cambiare posizione. Lo faccio girare, lui ora è sotto di me e io provo la manovra dello smorzacandela. È come sedersi su un obelisco e la forza di gravità aiuta. Sento la cappella che spinge e il mio buco che comincia ad aprirsi per riceverla. Il momento iniziale della penetrazione è meraviglioso se lui non ha fretta di concludere. La sua erezione non accenna a diminuire, il cazzo è poderosamente tosto e possiamo prolungare e goderci al massimo questa “ouverture”. Scendo col bacino mentre lui spinge in alto il suo e finalmente è tutto dentro. Fermi, immobili assaporiamo l’attimo e poi cominciamo a muoverci all’unisono. Di nuovo però il letto non aiuta e questa volta propongo di cambiare stanza…in soggiorno sul tavolo da pranzo. Questa fantasia è stata protagonista di un altro mio racconto e ora sta diventando realtà! Stendendomi su questo tavolo con lui in piedi davanti a me il mio culo è all’altezza precisa del suo pisello. Mi metto seduto sul bordo, lasciando il sedere un po’ sporgente e lui, arrapato dalla cosa, a cazzo dritto, punta diretto al buco…lo appoggia delicatamente, aspetta che il l’ano si apra a lui, che gli si offra. Che meraviglia essere impalato da lui, rimane fermo per farmelo sentire per bene e poi comincia a muovere il bacino, avanti e indietro. Stando in piedi, la posizione lo facilita, può afferrare l’altro bordo del tavolo per fare leva col braccio e spingermi il cazzo dentro…. Vedendomi godere, com’è ovvio che accada, si eccita ancora di più e, sempre spingendo come un forsennato, mi infila la lingua in bocca togliendomi il respiro. Sotto i suoi colpi il povero tavolo, seppur bello consistente, scricchiola e si muove fino a fermarsi addosso al muro, consentendo a lui di non doversi distrarre per inseguirlo ma permettendogli di concentrarsi sui poderosi colpi di reni che mi assesta selvaggiamente. Le mie gambe si avvinghiano introno ai suoi fianchi, lo voglio sempre più dentro, gli afferro le perfette chiappe sode che si ritrova e lo aiuto a spingere, lo voglio risucchiare, spremere tutto …lasciarlo senza fiato! Ma è difficile rimanere vigili, sono troppo eccitato, infoiato, in preda ad ondate di piacere che mi percorrono tutto il corpo, lui cavalca con furia e passione. io lo assecondo in preda ad un orgasmo totale, anale e cerebrale …. E’ come avere un’autostrada di brividi di piacere che corrono veloci dall’ano al cervello per poi tornare giù alla velocità della luce, le gambe non mi rispondono più, sono padrone solo delle braccia che lo tengono stretto a me, delle mani che scorrono sulla sua schiena, che afferrano convulsamente i fianchi, le perfette semisfere del suo sedere in movimento… e della bocca che cerca di riprendere fiato al ritmo incalzante del nostro “paso doble” e al contempo suggere stille di piacere dalla sua bocca affamata. Siamo sudati e ansimanti, scivoliamo sul tavolo sempre più indietro e lui, anche alzandosi sulla punta dei piedi non riesce a tenere il cazzo in posizione. Con un ultimo baluginio razionale mi fa cambiare rapidamente posizione, mi fa ruotare di 180 gradi mettendomi con la pancia appoggiata sul tavolo e ricomincia a stantuffare il pisello nel culo. Le mie gambe si appoggiano a terra ma tremano, per fortuna mi reggo al tavolo con le mani altrimenti cadrei a terra. Si sdraia su di me, mi afferra per le tette e comincia a leccarmi il collo, l’orecchio e intanto stringe, fa scorrere le mani sui miei fianchi, sulle braccia e di nuovo sul petto. Mi sussurra parole strozzate di godimento, di lussuria, la voce è roca, profonda, sembra finalmente uscire la parte più recondita della sua natura, dove l’inibizione, la cultura, i condizionamenti sociali e familiari non hanno più senso né patria. È pura passione, coinvolgimento, complicità … È come liberare la fiera tenuta in gabbia, è come se vedesse la sua gabbia aprirsi e potesse finalmente cavalcare libero e selvaggio. È un punto di svolta, aumenta il ritmo e allo stesso tempo mi bacia, la lingua cerca la mia, mi succhia, mi attira a sé ancora più stretto, con una mano mi prende il pisello, duro e lacrimante di piacere. Ha la preda tutta in suo potere e con un ultimo colpo di reni esplode urlando dentro di me e anch’io, in balia del piacere più puro, vengo copioso in terra, schizzando sui miei piedi e sui suoi. Rimaniamo fermi, quasi increduli di quanto è accaduto, ansimanti, sudati e provati … ci abbiamo dato dentro con tanta foga e ora riprendiamo fiato, incapaci di muoverci, quasi a non voler rovinare il momento. Lui è ancora dentro di me; lentamente ed ancora tremando libera il pisello con la sua guaina piena di crema, arretra di un passo e mi prende per i fianchi, con tenerezza mi fa rialzare, mi avvicina a lui e mi tiene abbracciato da dietro. Rimaniamo un momento in piedi, nudi e sudati, ma ci dobbiamo stendere e ci infiliamo nel letto. Fuori piove, da tanto e con rinnovato vigore, è ormai notte inoltrata. Mi addormento al ritmo regolare del suo respiro, le mie gambe intrecciate alle sue, le sue braccia intorno al mio corpo. L’ultimo pensiero è sul risveglio di domani …. E, in un sorriso, cala il sonno ristoratore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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