Gay & Bisex
Grazie Mamma......
di NENE_MALO
08.02.2013 |
40.038 |
7
"Atratto da sempre dallo stesso sesso, ma represso per l educazione di mia madre, non avevo mai avuto il coraggio di propormi a un ragazzo, e mai l avrei..."
Come punizione per non aver passato l anno scolastico, mia madre, decise di mandarmi in una fattoria, presso una famiglia, dove avrei svolto dei duri lavori durante tutta l estate.La famiglia, composta da 2 ragazzi di 18 e 22 anni e il padre, un tipo piuttosto rude, sulla 50ina, tipico contadinone rozzo, dalle maniere poco raccomandabili, il quale mi disse subito che mi sarei occupato delle facende di casa gia che la moglie si era dovuta assentare per curare la mamma anziana.
Non avevo mai fatto un lavoro domestico in 17 anni di vita, figurarsi badare a una casa intera, ma non avevo scelta, sarei rimasto li fino alla fine dell estate, e non era il caso di innamicarsi l omone.
I figli somigliavano al padre nei modi, bruschi e rozzi. Entravano in cucina e si sedevano a tavola sudati, senza maglietta, e tutti rigorosamente in silenzio, aspettavamo il capo tavola, solo quando lui si sedeva, si poteva cominciare a mangiare.
Poi svolto le facende di pulizia della cucina, mi ritiravo nella mia cameretta dove senza copertura wifii, ne televisione, avevo preso a leggere un libro per combattere la noia.
Ma quella sera, qualcuno busso alla mia porta, era Luca il piu grande dei fratelli, mi chiese se poteva entrare, avrei voluto risponerli di si, ma si era gia accomodato sul letto.
Con solo addosso uno slip aderente, osservavo le gambe muscolose accorde con un tronco definito, e 2 spalle da nuotatore professionista, oltretutto non era neanche brutto e si intuiva che sotto, non era mal messo.
Atratto da sempre dallo stesso sesso, ma represso per l educazione di mia madre, non avevo mai avuto il coraggio di propormi a un ragazzo, e mai l avrei fatto, se Luca, non avesse preso l iniziativa.
Saltando le conversazioni e i motivi che arrivarono a spingere Luca a baciarmi, solo vi diro che mi lasciai scivolare all indietro sul letto, mentre lui prendeva ad accarezzarmi e ad eccitarmi.
Se le sue mani erano sul mio petto, e la sua bocca sulla mia, chi mi stava acarezzando le gambe ?
Scostando la testa di Luca, vidi Matias, il fratello, con l eccitazione non lo udii entrare nella stanza.
Rimasi impietrito guardandoli entrambi, ed entrambi mi spogliarono e si spogliarono, erano dei bei ragazzoni, il duro lavoro dei campi aveva scolpito quei corpi in ogni dettaglio, non usavano profumi, ne deodoranti, ma il loro odore era eccitante.
Presi il cazzo di Luca in bocca e cominciai a pratticare il primo pompino, mentre sentivo le dita di Matias giocare con il mio orifizio, e la sua lingua sul mio sesso.
Luca comincio a scoparmi in bocca, sentivo la sua cappella infilarsi in gola fino ad arrivare quasi ai polmoni, mentre le dita di Matias entravano ed uscivano dal mio buco, che poco a poco si dilatava e si preparava ad assaporare la prima penetrazione.
Matias con la lingua calda, mi batteva sullo sfintere, e migliaia di terminali nervosi, trasmettevano all unisono, l enorme piacere che provavo in quel momento. Nessuno mi aveva mai leccato il culo, e quando sentii quella nuova sensazione, una già nota mi percosse, e me ne venni con una sborrata, che raggiunse Luca sul petto.
Luca ritrasse il cazzo dalla mia bocca, e senza poter tirare fiato, mi ritrovai con quello di Matias forse piu grosso ma meno lungo, mentre ora era la lingua sibilina e insinuosa di Luca che mi esplorava ogni piega del mio sfintere.
Ad un certo punto Matias disse a Luca, che sicuramente la mia bocca poteva ingoiare due cazzi alla volta, detto e fatto me gli ritrovai tutti e due in gola, gli angoli della bocca mi facevano male dalla tensione, e quei enormi falli, mi impedivano respirare, ma allo stesso tempo mi davano una piacevole sensazione di sottomissione, e la cosa non mi dispiaceva affatto.
Mentre i fratelli mi tenevano la testa e mi scopavano la bocca, sentii un dolore lancinante al culo.
Qualcosa di mostruosamente grosso e duro mi penetró. Volevo gridare, ma con due cazzi in bocca mi era impossibile, e mentre sentivo quell enorme arnese scavarmi nelle viscere, notavo come il dolore diminuiva e aumentava in me la voglia di sentirlo entrare e uscire.
Luca E Matias cominciarono a gemere, e i loro colpi impetuosi ed incuranti, cominciarono ad aumentare di ritmo, mentre dei coglioni enormi battevano sul mio culo, ormai sfondato ma grato dal trattamento che stava ricevendo.
Fiotti incessanti di sborra mi inondarono la bocca, e colarono giu per la gola nell impossibilita di rigettarlo all esterno, e quando una volta ripuliti i loro cazzi, mi lasciarono girare, vidi, che chi mi stava inculando, era il loro papà, che con fare indisturbato continuava a martellarmi il culo.
_ Se gli entrano due cazzi in bocca, sicuro che anche nel culo ci stanno. Disse Luca
Il padre mi estrasse quell enorme palo dal culo, Matias si distese sul letto, e mi fecce accovacciare su di lui guardandolo in faccia, cerco il mio buco e guidandosi con le dita, mi infilo il suo cazzo, poi mi fece ripiegare sul suo petto, Luca dal dietro, mi appoggio la sua cappella e comincio a puntare.
Sentivo il culo aprirsi, me lo sentivo sfondare, ed anche se provavo dolore, il piacere era molto piu intenso. Non ero mai stato con nessun uomo e d un solo colpo, mi scopavano in tre.
L omone eccitato dalla visione dei suoi figli, mi infiló il membro turgido e duro in bocca ed inizio pure lui a scoparmi.
Ero pieno di cazzi, potevo assaporarli, odorarli, sentirli pulsare, mi riempivano corpo e anima.
La sborrata del padre fu prepotente e abbondante, ed anche lui, mi costrinse a ingoiare. Lo strusciare del mio cazzo sul ventre di Matias, mi regaló un altro orgasmo, che riversai sul suo stomaco fin quasi al petto.
I rudi colpi dei due fratelli continuarono per intensi attimi, fino a quando il loro gemere, assieme al caldo improvviso dentro allo sfintere, mi fece capire che mi avevano appena innondato del loro piacere.
In ginocchio davanti a loro, dovetti ripulire minuziosamente ogni singola traccia di sperma dai loro cazzi. Poi in doccia mi fecero entrare nella vasca da bagno e tutti e tre finirono pisciandomi addosso e dicendomi che adoravano marcare le loro prede.
Richiudendo la porta del bagno, l omone disse che anche quello di sta sera rientrava nelle facende domestiche, e che come le pulizie, andavano fatte ogni giorno...meglio...ogni sera.
Insomma durante tutta l estate non vi dico cosa capitó in quella casa per evitarvi ulteriori seghe, e anche perchè, come suppongo, sarete davanti al PC, e sborrare sulla tastiera potrebbe causare un corto circuito folgorandovi al momento, impedendovi cosi poter votare questo racconto.
Insomma, amo i lavori domestici, e ringrazio la mia mamma per l intelligente punizione, fatta per il bene di suo figlio. Grazie Mamma.
P.S.: se sei arrivato fin qui.......vota il mio racconto.....e poi segati pure a tuo rischio e pericolo !!!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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