incesto
Patto......con sperma.
di NENE_MALO
22.08.2013 |
36.475 |
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"Sentii le sue grosse dita aprirsi uno spazio fra le mie natiche fino ad appoggiare il suo dito indice sul mio orifizio anale ed iniziare a penetrarmi facendo..."
Mi chiamo Alex e sono francese, ma da circa 9 anni vivo a Madrid per questioni di lavoro. Questa storia trae origine da un ricordo che non abbandonerà mai la mia mente e che è legato alla mia unica esperienza omosessuale , fino ad oggi.Avevo 17 anni, e una serie di domande e nuove esperienze si aprivano in materia di sesso. La prima uscita con le ragazze, i primi baci e di conseguenza ,molto piu interessante, il primo approccio sessuale.
Un Venerdì mattina a casa dei miei nonni ,come d 'abitudine, aiutavo a tagliare l'erba, i soldini guadagniati con quei lavoretti mi permettevano di uscire la sera e divertirmi con gli amici e magari con qualche ragazzina attraente e disponibile.
Era una giornata di quelle davvero calde, ero a torso nudo e il sudore sul mio corpo abbronzato metteva in bella mostra il mio fisico asciutto e marcato.
Mio nonno di 62 anni, era di origini italiane e da buon amante della cucina mediterranea aveva una pancia piuttosto pronunciata, mani grandi, un po 'di barba e peli in abbondanza distribuiti equamente su tutto il corpo.
Quel giorno, per caso o per destino, chi sa perché, mio nonno parcheggiò il furgone dietro la casa giusto di fronte al giardino dove pochi minuti prima tagliava la legna. Scese e si diresse verso il capannone degli attrezzi. Nel capannone vi era un piccolo servizio munito anche di doccia in modo che ci si potesse lavare e cambiare prima di entrare in casa.
Fino a quel giorno non mi ero mai interessato ad un uomo, ne mai mi era passato per la testa che si potesse fare sesso, sapevo cosa era un gay, ma non mi ero mai sentito tale ne attratto da nessun mio coetaneo.
Mio nonno andò in bagno a lavarsi, ma una volta sotto la doccia,purtroppo (o per fortuna mia) si accorse che non c'era il sapone, cacciò allora un urlo chiedendomi di portargli il sapone che stava nel cappannone.
La porta della doccia era socchiusa, lui girato di schiena sotto l'acqua non si accorse che lo spiavo con curiosità. Un timido bussare alla porta, e si volto verso di me senza pudore. Non potevo fare a meno di esaminare il suo corpo, cercando di non essere cosi evidente nella mia curiosità , ma invano, perché l'età porta con se l'esperienza che solo gli anni ti danno.
Mio nonno ,che fin dall' inizio si era accorto della mia curiosità, mi prese la mano con cui gli porgevo il sapone, e ridendo mi tirò sotto l acqua dicendomi di rinfrescarmi anch'io che ero tutto sudato e una doccia mi avrebbre rimesso a nuovo. Mentre pietrificato stavo sotto la,doccia non potevo non osservare le sue fattezze, aveva delle coscie muscolose e toniche, la pancia prominente coperta da una folta peluria che arrivava fin sul petto cambiando poi colore diventando grigiastra, il suo pene era enorme o almeno così sembrava a me se lo comparavo al mio, l'unico che abbia mai visto dal vivo sino ad oggi. Anche il suo pube era ricoperto da una montagna di peluria che si congiungeva al resto, aveva un petto sviluppato ed una barba di giorni che gli ricopriva mezzo viso.
Non tentennò nel prendermi la mano che ancora stringeva il sapone, e con la stessa cominciò a passarsi la saponetta sul suo petto, senza mai distogliere lo sguardo da me, finchè la sua voce ruppe quel silenzio increscioso ed imbarazzante, per lasciarmi ancora più stupito se mai si poteva.
_ Alex, togliti quei pantaloni o ti docci sempre vestito tu ?
Quelle parole mi portarono a comprendere che qualcosa stava succedendo , qualcosa che io, o non ero in grado di fermare, o non volevo farlo. Ma quelle parole mi facevano vivere una situazione che mai avevo sognato, farmi la doccia nudo con mio nonno a 10 centimetri l uno dall'altro.
In modo imbarazzato e timido mi misi di profilo a lui in modo che la cosa fosse un po' più riservata, lo spazio angusto non mi permetteva altro, già che se mi fossi piegato per togliere i pantaloni mi sarei ritrovato il suo grosso membro di fronte alla faccia e dandogli le spalle gli avrei messo propio il mio culo a disposizione e non mi sembrava il caso dato le dimensioni che aquisiva il suo cazzo con il trascorrere del tempo.
Ma mio nonno , che ormai aveva capito che la mia curiosità era più forte della decenza, cominciò a passarmi la saponetta sulla schiena, scendendo fino al fondo schiena ruotandola fino ad arrivare giusto sul mio buchino, con la coda dell'occhio osservai come si passava il sapone fra le dita ed intuendo a cosa si stesse per dedicare chiusi gli occhi e sperai fosse una cosa piacevole.
Sentii le sue grosse dita aprirsi uno spazio fra le mie natiche fino ad appoggiare il suo dito indice sul mio orifizio anale ed iniziare a penetrarmi facendo una forte pressione, mentre io sentivo per la prima volta qualcosa profanarmi il culo.
Cominciò a penetrarmi con un movimento ritmico, istintivamente ricchiusi di nuovo gli occhi per poter così meglio assorbire ogni piacere che sentivo provenire dal mio sfintere.
Non posso dire quanto durò quel momento, ma so quando finì, già che sentii le sue grosse mani afferrarmi per la vita tirandomi a sè cosi bruscamente che sentii il suo cazzo eretto sbattermi su culo e la sua pancia che pressionandomi sulla schiena mi obbligava a piegarmi in avanti, in quel mentre anche il mio cazzo mostrò tutta la sua eccitazione e mio nonno capì il messaggio.
Piegandomi in avanti e divaricando le gambe il più possibile lasciai che mi strofinasse quell'enorme membro sul mio culo, ne sentivo la lunghezza e lo spessore e supplicavo dentro di me che mi inculasse subito.
Poco a poco mi sentivo divaricare il culo, non provavo dolore ma un piacere che non vi saprei descrivere, un piacere di sottomissione e allo stesso tempo eccitante, sentire come mio nonno gemeva dentro il mio buco, quel buco che io ignoravo potesse donare un piacere cosi eccitante e perverso.
Cominciò a incularmi con forza mentre quell' arnese entrava e usciva con forza e la cosa mi eccitava ancora di più. Lo sentivo ansimare, sentivo l'acqua calda scendere, piegato com' ero, vedevo le sue gambe e i suoi enormi coglioni battermi sul culo con forza, le sue mani sulle mie spalle evitavano che cadessi bocconi a terra, lo sentivo spingere come un toro e mi chiedevo dove un uomo della sua età trovasse una virilità che nemmeno io con i miei 17 anni avevo a letto con le ragazzine.
Mi afferrò per i capelli, mi girò a sè e mi mise in ginocchio innanzi a lui, ora potevo vedere bene che mostruosità di cazzo mi aveva sverginato, ma ora me lo ritrovavo di fronte alla bocca, pulsante con una cappella pronta a scoppiare. Mi introdusse quell'affare fino in gola e cominciò a scoparmi come poco prima aveva fatto con il mio culo, anche qui non posso esprimere a parole cosa provai, ma presi quel cazzo in boca come meglio potevo, credevo e pensassi si potesse fare, mentre con l'altra mano prendevo e massaggiavo i coglioni sul punto di svuotarsi del nonno.
Succhiai solo un paio di volte e sentii un getto caldo e prolungato, mio nonno mi premeva la testa contro la sua pancia pelosa senza permettermi di indietreggiare, all' inizio non volevo ingoiare ma poi la bocca si riempi anche di saliva e con il poco spazio che mi rimaneva con quell enorme cappella che mi premeva in gola fui costretto a ingoiare tutto per non soffocare, solo allora riusci a liberarmi con ancora resti di sperma che mi colavano dal mento fino al collo.
Durante tutto l'orgasmo, non guardai mai mio nonno negli occhi, qualcosa mi turbava anche se non sapevo cosa, mi lasciai andare e mi sedetti per terra con la testa fra le gambe sotto l'acqua che ancora batteva insistentemente sulla mia schiena.
Mio nonno mi afferrò per un braccio e mi aiutò a rialzarmi, mi girò di schiena e mi abbracciò stretto al petto con una mano, mentre con l'altra scese fra le mie gambe e prese a massaggiarmi il cazzo, ancora sentivo il suo uccello sul mio culo che benchè non più in erezione conservava una notevole dimensione provocandomi una certa eccitazione, forse il luogo ,il momento ,il sentire una mano di un uomo sul mio membro, i peli del suo corpo, il respiro affannoso sul mio collo originò in me uno degli orgasmi più intensi e profondi che ancora oggi ricordi di non aver mai più riprovato.
Mio nonno ritrasse la mano ancora grondante del mio seme e la diresse alla sua bocca leccando e ripulendo il tutto e come stipulando un patto fra nipote e nonno mi baciò e con parole dolci, mi disse:
_ Alex, questo è un secreto nostro...solo tuo e mio.
Fini di lavarsi le mani e si rivesti dicendomi di non tardare che sicuramente la nonna aveva già apparecchiato e ci attendeva per pranzare.
Bene...questo é tutto, una storia che non avevo mai raccontato , forse perché non ho mai avuto il tempo o forse perché questo mi sembra il luogo giusto per raccontare una parte di vita mia e per leggere forse qualcuna tua.
Questo racconto da me narrato è veramente stato vissuto da un utente di A69 che per motivi suoi personali e perché dice di non esserne capace, vuole rimanere anonimo. Grazie a lui per aver creduto che io lo avrei fatto meglio pur non essendo questa la mia lingua madre e grazie a voi che sicuramente ignorerete qualche piccolo errore di ortografia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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