Gay & Bisex
Al cinema a Verona
di hansen_ud
08.03.2010 |
49.953 |
8
"Nel frattempo l’altro si era abbassato succhiando, anzi aspirando avidamente sia me sia il mio vicino di posto, fino a farci esplodere in un orgasmo..."
Come mi chiamo non importa, sono un quarantenne della provincia di UD, non sono mai stato esageratamente gay ma non ho mai disdegnato il sesso a 360°, nel senso che non faccio molta differenza sul come ma sono attratto da situazioni particolari e quando sono dell’umore giusto non disdegno un “tuffo” nel mondo del sesso tra uomini.Vi racconto come sono rimasto sconvolto un’esperienza accadutami un paio di settimane addietro che continua ad eccitarmi ogni volta che la ricordo.
Ero andato a Verona per lavoro, il mio appuntamento presso gli uffici della ditta madre era stato rinviato di un giorno e quella decisi di farmi un giro per la città e non sapendo come ammazzare il tempo il tempo mi recai in un cinema a luci rosse. All’interno il buio era pesto, sullo schermo le immagini di una bionda che ingoiava un cazzo di proporzioni asinine incominciò a sollecitare la mia immaginazione. mi sedetti in fondo, nell’ultima fila; alla mia destra un signore che poteva avere sulla cinquantina, distinto e vestito in maniera impeccabile, sembrava non fare caso alla mia presenza e alla mia sinistra c’era un corridoio che terminava proprio dietro di me.
Ad un certo punto, sul più bello del film quando alla ragazza veniva sfondato il culo da quel mostro, sento la mano del mio vicino che inizia a toccarmi prima un ginocchio per poi risalire velocemente risalire lungo la coscia, fino a sfiorare decisamente il mio cazzo. senza tanti preamboli incomincia a slacciarmi i pantaloni e inizia una sega di quelle che solo un uomo sa fare. A questo punto ho ricambiato il favore e mi sono ritrovato tra le mani una bellissima proboscide, con una cappella turgida ed enorme, leggermente bagnata dal liquido preieaculatore.
Improvissamente il mio vicino mi ha attirato a se e mi ha dato un dolcissimo bacio, le nostre lingue si avviluppavano sempre più forsennatamente, un bacio da far perdere i sensi; intanto le sue mani mi slacciavano la camicia e le sue dita incominciarono a titillare i capezzoli e la sega continuava, inesorabile e lenta. Non so quanto tempo siamo stai abbracciati nella morsa del piacere ma quando mi sono ripreso per poco non svenivo dal piacere; mi accorsi che alla mia sinistra, nel corridoio, altre due persone, molto, ma veramente molto vicine a me, uno con un cazzo enorme si toccava oscenamente a meno di trenta centimetri del mio viso, e l’altro poco più avanti mi accarezzava il petto (ecco chi mi eccitava i capezzoli).
Non so come, non so perché ma in quattro e quattrotto decisi che dovevo godere al massimo dei sensi quel magico momento e per certi versi irripetibile.
Ho aperto la bocca e ho ingoiato fino a soffocare quel meraviglioso e vellutato cazzo che si ergeva maestoso a pochi centimetri dal mio viso e sono sicuro di aver fatto il miglior pompino della mia vita, prova ne voglia che “l’amico” non è riuscito a trattenersi più di tanto e mi ha riempito la bocca e la gola di un caldo e dolce sperma che ho assaporato fino all’ultima goccia con gusto. Scambiandolo poi con una’altro bacio sconvolgente con il mio vicino di posto, il quale non ha disdegnato di dividere con me parte del dolce nettare che ancora mio colava dalle labbra.
Nel frattempo l’altro si era abbassato succhiando, anzi aspirando avidamente sia me sia il mio vicino di posto, fino a farci esplodere in un orgasmo apocalittico, fantastico, direi unico. Non avevo mai goduto tanto in tutti questi anni. Da ora in poi ogni volta che dovrò andare a Verona siate certi che cercherò di arrivare di sera, sarà la mia tappa obbligatoria.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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