Scoprendo T

Le sue mutandine erano sparite appena entrata nella stanza, le aveva tolte di fronte a lui che le aveva reclamate per se guardandola intensamente negli occhi…

Poi si erano sorrisi, avendo spesso fantasticato su quell'indumento che per lui rappresentava un sorta di feticcio nel gioco intimo a distanza... distanza che ora non esisteva più e che aveva reso carico di passione e desiderio quel momento. Ne era seguito un bacio bollente che non poteva aspettare...

Staccandosi da lei, con un movimento deciso, l’aveva fatta voltare di spalle, le mani contro il muro, e obbligata a piegarsi leggermente... Poi le aveva scostato una ciocca di capelli e sussurrato nell'orecchio: “rilassati T, non faremo niente che tu non vorrai...”. Appoggiandosi alle sue natiche lei aveva percepito per qualche istante l'eccitazione di lui sotto la stoffa dei pantaloni...

Poi le aveva sollevato la gonna arrotolandola sopra i fianchi. Era una gonna plissettata che le lasciava scoperta mezza coscia, dandole un’aria sbarazzina… L’aveva messa su sua richiesta, non la portava spesso.

Ora stava ammirando il suo sedere, che solo una volta aveva intravisto in una sfuggente immagine. Poi con una certa sorpresa T aveva sentito un primo schiaffo sulla natica destra che l'aveva fatta sospirare... qualche secondo e ne erano arrivati altri quattro o cinque in sequenza. Non erano violenti ma sufficienti a scaldarle la pelle sensibile facendole provare un misto di dolore e piacere...

Terminati gli schiaffi avvertiva il suo sguardo scrutare le sue gambe e i suoi anfratti più intimi e nascosti... la lunga attesa l'aveva portata in quella stanza in uno stato di ebrezza fortissimo e quei primi momenti in balia delle sue mani avevano innalzato ancora di più il suo desiderio... era bagnata e non lo poteva nascondere...

Sentiva che si muoveva alle sue spalle, ma non voleva voltarsi. Lui non le aveva imposto nulla, ma sapeva che avrebbe apprezzato...

Poi le sue dita avevano iniziato ad accarezzarla, subito li fra le pieghe del suo sesso, schiudendolo come una pesca matura e facendola gemere piano... Aveva continuato a tormentarla per qualche minuto, alternando leggeri affondi a carezze, titillandole il clitoride sempre più sensibile e portandola vicino all'orgasmo...

Le sue dita l’avevano lasciata al culmine del piacere, piena di voglia e desiderio insoddisfatto… quando erano tornate da lei, quelle dita stringevano un oggetto freddo che lui aveva pescato dalla sua tasca e che ora faceva scorrere su e giù fra le labbra della sua figa…

Intanto le aveva afferrato i capelli, tirandola all'indietro e dicendole che era proprio una discoletta, una timida e brava ragazza che andava punita per le sue marachelle e per i suoi pensieri peccaminosi... Pochi istanti e quell’oggetto, un plug di cristallo reso viscido dai suoi umori, era entrato nel suo sedere forzandolo senza tante difficoltà ma strappandole comunque un gemito…

L'aveva quindi condotta verso il letto, dall'altra parte della stanza e le aveva ordinato di spogliarsi lentamente, facendo attenzione che il plug rimanesse dentro di lei… Così aveva fatto, esponendo completamente alla sua vista, per la prima volta, il suo corpo nudo...

Ora lui la guarda dall'alto, lei è seduta sul letto e avvicina timidamente la mano chiedendo con gli occhi il permesso di accarezzarlo. Un sorriso fra loro, un cenno d'intesa e ora le sue dita tastano la patta dei pantaloni avvertendo il calore e il desiderio sotto la stoffa... T prende coraggio, abbassa la zip e infila le dita, sfiorando il suo membro duro e teso... anche lui non porta nulla sotto, per quell'occasione particolare... Lo vede chiudere gli occhi a quel primo contatto, lo sente sospirare, quindi osa un po’ di più e inizia a spogliarlo abbassando i pantaloni quel tanto che basta per liberarlo al suo sguardo... Non resiste alla tentazione, prende subito fra le mani le palle gonfie e avvolge la punta violacea fra le labbra, avvertendo per la prima volta il sapore di sesso e voglia di quell’uomo, di cui conosce la mente e ora anche il corpo…

La cappella pulsa e si gonfia fra le sue labbra, mentre con le dita sfiora l’asta lunga e venosa… L’altra mano è sul suo sedere, lo massaggia sentendo i muscoli in tensione…

T sente ora che lui la sta forzando, una mano fra i capelli, a prenderlo tutto in bocca…, senza violenza ma con decisione, fino a toccarle il fondo del palato… Si guardano per qualche istante, con intensità, poi lui continuando a fissare i suoi occhi nocciola, inizia a muoversi dentro e fuori, tenendole saldamente la testa con entrambe le mani, scopandole la bocca lentamente, in profondità…

Lei intanto con una mano si sta toccando, è fradicia e bollente, le sue dita si muovono dentro allo stesso ritmo del cazzo di lui fra le sue labbra… Con l’altra mano accarezza il ventre dell’uomo che le sta di fronte, infilandosi sotto la camicia e percependo gli addominali che si tendono nel movimento ondulatorio del bacino…

Sono entrambi prossimi al piacere, lo stimolo cerebrale che li ha condotti in quella stanza ora li sta portando all'incontro con l'estasi tanto agognata, quella parallela e condivisa della fusione dei loro corpi...

Lui però ha altri progetti, vuole rimandare il piacere, vuole prima assaporarla nel profondo, ha un bisogno estremo di conoscere la sua fragranza più intima, quella che i suoi sensi, da lontano, non hanno potuto percepire ma solo immaginare...

La fa stendere sul letto e con due polsiere in pelle nera le immobilizza le braccia alla testiera del letto le fa allargare le gambe di quel tanto da poter scorgere bene il suo frutto bagnato e lo scintillio del dildo ancora infilato nel suo sederino…

Si allontana da lei, spogliandosi di quanto rimastogli addosso... T riesce a vedere, al di là della stanza, il suo corpo snello e tonico che piano piano si svela... poi lui si riavvicina, sbattendo ritmicamente sul palmo della mano una delle estremità di un frustino che ha recuperato chissà dove...

Ora è di fianco a lei, inginocchiato a pochi centimetri dal suo corpo, un sorriso appena accennato e il suo sesso ancora turgido e lucido di saliva... ma lei è attratta ipnoticamente dallo scorrere fra le sue dita di quell'oggetto di piacere e sottomissione... si abbandona a quel movimento, chiude gli occhi e chiede di essere punita...

Lui la sfiora con la punta del frustino.... prima i capezzoli, stuzzicandoli con dei movimenti circolari e di tanto in tanto dando una scudisciata leggera ma decisa, proprio sulla punta, fino a farli arrossare ed ergere come due boccioli maturi... poi glieli prende in bocca uno ad uno, succhiandoli forte e mordicchiandoli...

T freme di desiderio, sente nuovamente la sua figa in fiamme, e lui sembra percepirlo... un colpetto leggero di frusta sul clitoride la fa trasalire, poi l'asta del frustino inizia un torturante sfregamento fra le labbra del suo sesso... ogni volta che il manico tozzo e ruvido strofina il clitoride un brivido sempre più forte percorre il suo corpo imprigionato...

Lui sente che è pronta, che lo ha meritato... Si porta in fondo al letto, le afferra le caviglie portandole verso l'alto, lasciandola così del tutto esposta ai suoi voleri. Avido di lei e di quel nettare luccicante, affonda il suo viso nella sua albicocca succosa, gustandone il miele e conducendola in pochi interminabili minuti ad un orgasmo squassante e liberatorio...

Al culmine del piacere il piccolo dildo lucciante fuoriesce da T, adagiandosi fra le lenzuola umide.