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OLTRE LE DUNE DEL PIACERE cap.1


15.01.2025 |
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"Ancora una volta, il suo lato cuckold proruppe prepotentemente e disse d'un fiato; "mi piacerebbe vederla fare l'amore con uno o più uomini, mi..."
CAPITOLO I - Una proposta particolareLa nave di crociera nel suo tour negli emirati arabi uniti, durante la notte approdava a Muscat nell'Oman.
Roberto era in preda ad in eccitazione pazzesca, ma non per la tappa, bensì per quello che sarebbe successo tra qualche ora, quel qualcosa che aveva programmato da qualche giorno e che lo riempiva di una bramosia senza limiti.
Era passato qualche giorno da quando lui è Giovanna erano saliti sulla nave per trascorrere 15 giorni lontani dalla solita routine per godersi, fuori stagione, l'assolato clima degli Emirati.
Da subito Giovanna, aveva mostrato il suo entusiasmo e il suo carattere estroverso, partecipando attivamente a tutti gli eventi che si tenevano sulla nave, fossero balli, karaoke, giochi di gruppo.
Esuberanza che non tardò a farsi notare da molti uomini. Tra questi vi era Rashad, un addetto all'animazione che immancabilmente invitava Giovanna, accanto a se nello svolgimento degli eventi mondani.
Roberto, notò subito questa attrazione dell'uomo nei confronti della moglie e ne fu estremamente compiaciuto. Cuckold da sempre, avrebbe voluto condividere con lei questa sua passione, magari in un gioco con un singolo o uno scambio di coppia, tuttavia Giovanna si era sempre mostrata estremamente restia, troncando sul nascere qualsiasi, seppur debole, iniziativa.
Tale situazione, protrattasi negli anni, non fece altro che accrescere le voglie di Roberto che, ben lieto di vedere un uomo interessato alla sua donna, incoraggiò in ogni modo possibile le avances di Rashad, arrivando ad intrattenere con esso un cordiale rapporto amicale.
La sera prima dell'arrivo a Mascate, Roberto era seduto a sorseggiare un drink, mentre Giovanna, come sempre, si era lanciata in una non stop di ballo.
Giovanna si muoveva a suon di musica con involontaria sensualità. I suoi lunghi capelli castani, scivolavano oltre le spalle, riflettendo le luci caleidoscopiche della discoteca.
Il corpo di Giovanna rivelava curve armoniose e ben definite, un equilibrio perfetto tra eleganza e sensualità. Il suo viso era una combinazione unica di dolcezza e intensità: le labbra carnose erano naturalmente tinte di un rosa tenue, mentre il naso, appena pronunciato, aggiungeva carattere deciso al volto, incorniciato da grandi occhi castani.
Nella penombra del salottino, Roberto osservava distrattamente la moglie impegnata sulla pista da ballo, quando al suo fianco venne a sedersi Rashad. I due uomini dopo essersi salutati cordialmente rimasero qualche in minuto in silenzio, poi Roberto notando che lo sguardo di Rashad era indirizzato a Giovanna, disse come se fosse annoiato "Non si stanca mai". Rashad rivolse uno sguardo sornione dicendo "io saprei come farla stancare". Lo spirito cuckold di Roberto emerse prepotentemente, quindi di getto rispose "come faresti?" "Vedi", rispose Rashad, "tutti gli uomini e le donne, sono sempre alla ricerca del piacere! Una ricerca continua, per questo viaggiamo, cerchiamo svaghi, mangiamo... ognuno di noi, a modo suo cerca qualcosa che lo renda soddisfatto"; quindi fece una pausa e poi aggiunse "Giovanna è alla ricerca di quel piacere è io credo di sapere quale sia". "Piacere sessuale?" Disse Roberto, quasi arrossendo; "Tu glielo dai?" disse Rashad, "Non tanto, non come vorrei" sussurrò Roberto, "Come vorresti? Quale sarebbe la tua idea di piacere?" Disse Rashad con un sorriso sornione.
Roberto osservò Giovanna, imperlata da un leggero sudore, mentre impegnata in un ballo dal ritmo Sudamericano faceva ondeggiare le sue gambe lisce e tornite.
Ancora una volta, il suo lato cuckold proruppe prepotentemente e disse d'un fiato; "mi piacerebbe vederla fare l'amore con uno o più uomini, mi piacerebbe guardarla godere, vederla usata”, Rashad, annuì, quindi dopo aver sorseggiato il suo drink, volgendo lo sguardo verso Giovanna, quasi cantilenando disse "forse, se sei d'accordo, questo tuo desiderio potrebbe facilmente realizzarsi", fece una pausa osservando come Roberto fosse attento alle sue parole, quindi continuò "oramai con Giovanna ho un ottimo rapporto, sono certo che forzando le cose potrei portarla dove voglio... Tu saresti d'accordo ". Roberto pieno di bramosia disse di si, aspettando che Rashid continuasse ad esporgli la sua idea.
Rashad si avvicinò un po' di più, abbassando il tono della voce, come per creare un’atmosfera di complicità.
"Ho una casa a Muscat," disse con un sorriso enigmatico, "un luogo appartato, dove possiamo essere liberi di esplorare... i nostri desideri più profondi. Potrei organizzare qualcosa di speciale, qualcosa che sia indimenticabile per tutti noi. Ma serve la tua piena collaborazione, Roberto."
Il cuore di Roberto iniziò a battere più forte. La proposta di Rashad sembrava uscita direttamente dai suoi sogni più arditi.
Tuttavia, una punta di esitazione lo colse. "E... Giovanna? Come pensi di convincerla?
Lei non ha mai accettato nulla di simile."
Rashad si sistemò sulla poltrona con una calma quasi disarmante. "Giovanna è una donna curiosa, e si fida di me, sono convinto che se giocheremo bene le nostre carte, domani Giovanna si trasformerà in una stupenda macchina del sesso".
Aveva appena finito di parlare che Giovanna, venne a sedersi in mezzo a loro. "Hai finito di ballare" le disse Rashad posandole una mano sulla gamba; "Si, sono stanca morta" disse Giovanna poggiando la testa sul divanetto.
Roberto notò che Giovanna non spostò la mano di Rashad dalla coscia, benché questi spingesse il palmo su e giù in una leggera ma costante carezza.
CAPITOLO II – Il Suq del sesso
Il mattino seguente, la nave attraccò al porto, e i passeggeri iniziarono a sbarcare, pronti per esplorare la capitale dell'Oman.
Rashad, come promesso, si era offerto di fare da guida a Roberto e Giovanna. Con la sua parlantina affascinante e il sorriso magnetico, convinse facilmente Giovanna a seguirlo per un giro al suq della città che si trovava poco distante dal porto.
Ben presto i tre si attaccarono dal resto dei turisti e seguendo Rashad, penetrarono all'interno dell'affollato mercato arabo.
Giovanna era attratta dai mille colori e profumi che la prevedevano e si soffermava in quasi tutti i negozi che incontrava, accompagnata da Rashad che fungeva da interprete.
Ad un certo punto, mente Giovanna si soffermava in un negozio di bigiotteria, Rashad si avvicinò a Roberto indicandogli una sorta di piazzetta con dei sedili in legno; "È il momento" disse, "mi aspetterai là per un po', verrò io a chiamarti quando Giovanna sarà pronta".
Roberto annuì, quindi Rashad chiamò Giovanna dicendogli "tuo marito ha detto di essere stanco, ci aspetterà, qui per una mezz'oretta mentre, se tu vuoi, noi continueremo il nostro tour", "Certo che voglio" disse quasi ridendo Giovanna, "non sono venuta certo qui per stare seduta... dai andiamo" disse a Rashad.
Roberto, alquanto emozionato rispose "vi aspetto qui", ma Giovanna non lo aveva nemmeno sentito, infilandosi dietro Rashad in uno dei vicolo del suq.
Dopo qualche minuto, sempre seguendo Rashad, entrarono in un grande negozio di tappeti orientali. Giovanna si mise ad osservarli con attenzione, era appassionata di questo tipo di manifatture e osservava quasi incantata. Rashad si avvicinò al suo orecchio e disse " scegli pure, questo negozio è di un mio amico, sono certo che quello che vorrai sarà tuo, senza spendere nulla" poi chiamò il proprietario, un ragazzo sui 25 anni, che indossava un lungo abito tradizionale e gli presentò Giovanna; "questa è la mia amica di cui ti avevo parlato, mostragli la stanza dove tieni i tappeti migliori", il ragazzo sorrise, quindi facendo un mezzo inchino, aprì una porta che affacciava su una scala che portava verso il basso. Giovanna rimase incerta per qualche istante, ma Rashad la prese per mano e l'accompagnò nella discesa.
La scala finiva in una piccola stanza poco illuminata, alle pareti pile accatastate di tappeti. Giovanna si guardò un po' spaesata e disse "forse è meglio tornare sopra, è strano qui".
Rashad le si avvicinò da dietro, cingendola con le braccia e appoggiando i palmi delle mani sui seni.
"Non scappare, ti prego, so che ti piaccio, mostrami che non mi sono sbagliato", le sussurrò poggiando le labbra al suo orecchio.
Giovanna, fece per liberarsi, ma Rashad la baciò sul collo, in maniera delicata, stringendo le mani sui seni e poggiando il bacino sul sedere di Giovanna, che subito senti l'enorme erezione sotto i pantaloni.
Giovanna fece per resistere ancora, ma con poca convinzione, lasciando che Rashad gli sbottonasse la camicetta, lasciando scoperti i piccoli seni non coperti da reggiseno, quindi la girò a se, baciandola sulle labbra. Giovanna si lasciò quasi subito andare, dopotutto Rashad le era subito piaciuto e la poca attività sessuale con Roberto aveva contribuito notevolmente ad abbattere le sue deboli difese.
Rashad l'afferrò rudemente per i suoi lunghi capelli facendole reclinare la testa indietro, quindi iniziò a baciarla e mordicchiarla sul collo.
Giovanna era rapita da quello che le stava accadendo, sentiva il suo cuore battere forte, ora voleva sentire la virilità di Rashad dentro di lei.
L'uomo come se avesse intuito i suoi pensieri la spinse sopra una pila di tappeti, quindi fu sopra di lei e gli sfilò i leggeri pantaloncini di lino che ella indossava, lasciandola con indosso unicamente un minuscolo perizoma azzurro.
Dopo averla osservata con bramosia qualche istante, il tempo si levare i suoi pantaloni e fu di nuovo sopra di lei. Questa volta l'enorme membro di Rashad toccò liberamente la pelle di Giovanna, la quale rimase quasi interdetta nell'osservare le dimensioni del pene dell'uomo, abituata alle molto più modeste dimensioni di Roberto.
Rashad, scostando appena il perizoma mise la mano nella figa si Giovanna, sentendola già aperta ed umida, quindi le sussurrò "È troppo presto per bagnarti", quindi appoggiò il suo rigido membro sulla figa di Giovanna penetrandola lentamente, profondamente, poi iniziò a scopata dapprima piano, poi sempre con più vigore, forza. Giovanna sentiva il cazzo muoversi dentro di lei, lo percepiva enorme, sentiva già prorompente l'arrivo dell'orgasmo, quindi socchiuse gli occhi, godendo appieno dentro di sé.
"Mi piaci con gli occhi chiusi" gli sussurrò Rashad, quasi istantaneamente gli legò una benda sugli occhi. Giovanna fece per levarsela, ma Rashad con voce suadente, gli disse "lasciala", ancora una volta Giovanna cedette. Una volta bendata Rashad la fece alzare dai tappeti e la invitò a poggiarsi sopra un tavolo. Giovanna ebbe un sussulto, e disse "No, non voglio essere presa di dietro", Rashad rise e la tranquillizzò, "Non ti preoccupare nessuno userà il tuo bel culo, proveremo quella che voi amate chiamare pecorina".
Giovanna poggiò il ventre ed il viso bendato sul tavolo, lasciando che il cazzo di Rashad penetrasse nuovamente la sua figa.
Mille sensazioni permeavano Giovanna, ma non riusciva più ad essere lucida, sentiva dentro di sé esplodere voglia di sesso, un orgasmo fisico e mentale, tanto che neanche fece caso, ne oppose resistenza quando Rashad, da dietro, mentre ancora era con il cazzo dentro di lei, le prese i polsi legandoli dietro la schiena. Quando si sentì immobilizzata, sentì dentro di se prorompere un orgasmo sconvolgente, quella situazione l’eccitava ed il suo corpo iniziò a contrarsi per il godimento, mentre emetteva gemiti di piacere dalla gola,
Poco dopo aver avuto l’orgasmo, Giovanna sentì il cazzo di Rashad sfilarsi da dentro di lei e le mani dell'uomo carezzare le sue spalle. Solo a quel punto capì che non erano più soli. In assoluto silenzio il ragazzo del negozio, l’amico di Rashad, era sceso nella camera sotterranea e ora, nudo davanti a Giovanna, l'afferrava per i capelli, infilandogli il suo cazzo in bocca.
Giovanna tentò di avere una reazione, ma un dolore lancinante la pervase. Rashad stava spingendo il cazzo nel culo di Giovanna, la quale tentò di urlare nonostante avesse la bocca occupata dal cazzo del ragazzo. Rashad le mollò un violento ceffone sul gluteo destro, lasciando il segno perfetto della mano sulle candide carni, "Non temere, non ti accadrà nulla, lasciati andare e ti divertirai anche tu".
In Giovanna l’immenso piacere provato pocanzi, aveva ceduto il posto ad un crescente timore, avrebbe voluto protestare, dire che voleva andar via, ma il ragazzo spingeva il suo cazzo nella sua gola e Rashad la violava nel suo culo, di fatto vergine.
Giovanna iniziò a sperare che presto gli uomini sarebbero venuti, avrebbero raggiunto il loro orgasmo e quindi avrebbero finito, alchè poi gliene avrebbe detto quattro, quindi quasi automaticamente iniziò a lavorare con la lingua e le labbra sul cazzo del ragazzo, cercando di non pensare al dolore che le provocava la penetrazione anale.
Pochi istanti dopo sentì il cazzo del ragazzo contrarsi, pulsare, provò a toglierselo dalla bocca, ma il ragazzo gli bloccò la testa, sborrandogli in gola, e solo quando fu certo che Giovanna avesse ingoiato tutto lo sperma, sfilò il suo cazzo dalla bocca della donna, pulendolo con i suoi capelli.
Giovanna finalmente poteva parlare, ma non disse nulla, Rashad era ancora dentro il suo culo, il dolore era passato, avvertiva solo un diffuso bruciore, e nonostante non lo volesse, un nuovo orgasmo scuoteva il suo corpo, tuttavia Giovanna cercò di controllarsi non emettendo alcun gemito, rimanendo dopo in paziente attesa che Rashad finisse e lo capì quando sentì il calore del liquido spermale diffondersi dentro di lei.
Rashad sfilò il suo cazzo, pulendolo sui peli della figa di Giovanna, quindi toccò le corde che se eravamo i polsi di Giovanna, la quale, pensando fosse tutto finito, disse sommessamente "liberami". “Perché vuoi essere liberata? Dai tanti orgasmi che hai avuto, il tutto ti sta piacendo, quindi, continueremo per un bel po’”, Giovanna sprofondò nella paura estrema, sentendo che anche Rashad, le stava legando le caviglie strettamente una sull'altra. In breve fu completamente immobilizzata, al buio.
Potè solo sentire i due uomini parlare tra di loro in lingua straniera, poi Rashad rivolgendosi a lei gli disse "allora profumata puttanella, piaciuta l'avventura esotica? Ma non preoccuparti, questo è solo l'inizio, ora farai un viaggio oltre ogni tua aspettativa " e detto questo, i due uomini, incuranti delle deboli proteste di Giovanna, sollevarono il corpo nudo ed inerme della donna, poggiandolo su un tappeto ed avvolgendola al suo interno, quindi il tappeto con dentro la donna veniva posto dentro una cassa di legno che i due uomini caricano in un furgoncino bianco, poi Rashad si allontanò a piedi, dirigendosi verso la piazzetta dove Roberto ancora attendeva oramai da più di un'ora, mentre il camioncino si allontanava rumorosamente verso la direzione opposta, lasciandosi il suq alle spalle.
CONTINUA...
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