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OLTRE LE DUNE DEL PIACERE cap.3 fine


di Membro VIP di Annunci69.it Passpiana
02.02.2025    |    37    |    1 8.7
"Aveva sempre la stessa brama, la stessa curiosità quando riceveva questi files..."
CAPITOLO IV - nessun tabù

Roberto entrò nella stanza cercando di abituare gli occhi alla penombra, forte era la differenza tra l’abbacinante luce solare esterna e la soffusa luce che penetrava dalla finestra semi socchiusa e dall’uscio. Quando le forme furono chiare vide Giovanna davanti a se, gli dava le spalle, messa in ginocchio, aveva le braccia tese e tenute terme dai due amici di Rashad.

Quella vista paralizzò Roberto, non pensava che “il gioco”, si sarebbe spinto così oltre e rimase come inebetito a guardare il corpo nudo di Giovanna, reso lucido dal sudore, scosso da leggeri fremiti, quasi come un animale in calore.

Rashad, osservò per qualche istante Roberto, poi gli disse “Coraggio amico mio, serviti pure”. Roberto si scosse e avvicinatosi alla moglie resa impotente dai due uomini, poggiò la sua mano sul gluteo della donna, sentendolo irrigidirsi sotto il palmo della sua mano. Osservò ancora il corpo della donna che oramai non cercava più di reagire ma attendeva il volere dei suoi carcerieri; in quel mentre Rashad, si portò davanti la donna, sollevo la testa prendendola per i capelli e subito infilò nuovamente il suo cazzo nella bocca di Giovanna, che subito iniziò a lavorare di lingua, come fosse oramai un automa svuotato di volontà.

“Allora amico, se non ti va di giocare, mettiti da parte e lascia il posto a qualcun altro”, disse ridendo Rashad, rivolgendosi a Roberto, il quale, come risvegliatosi da una sorta di trance, scosse la testa e allontanatosi di qualche metro si tolse gli abiti di dosso, poi si avvicinò a Giovanna e con le dita divaricò i glutei, evidenziando il buco oramai violato più volte, sentì subito il suo cazzo irrigidirsi, quindi, quasi con furia penetrò la donna, sentendo come ella sobbalzasse sentendo un cazzo penetrarla ancora una volta in quel buco che fino a quella mattina era ancora vergine, poi Giovanna si immobilizzò e Roberto iniziò a pompare dentro di lei con una furia sempre crescente, quindi posizionandosi sopra di lei, l’afferrò per i seni stringendoli fortemente costringendo Giovanna ad emettere un lungo lamento nonostante avesse la bocca occupata dal cazzo di Rashad. Dopo anni, per la prima volta usava Giovanna come sempre avrebbe voluto fare.

I quattro uomini giocarono a lungo con la loro vittima, alternandosi nella bocca, nella figa e nel culo della donna, infine, uno dopo l’altro i quattro sborrarono dentro e sulla donna, Roberto volle riservarsi il privilegio di essere l’ultimo ad inondare la donna di sperma sborrandola in faccia e sulle labbra, osservando per qualche istante i rivoli di sperma scendere sul volto, scivolando dalla benda posta sugli occhi, piena di altro sperma rappreso, sulle guance e sulle labbra.

Poi osservo la moglie, oramai esausta, inginocchiata ed ansante, con i palmi delle mani sul pavimento e la testa reclinata verso il basso.

Rashad fece cenno a Roberto di seguirlo ed i due uscirono all’aperto. “È ora di rientrare”, disse Rashad, “ti accompagnerò io alla nave”; “e Giovanna?” chiese Roberto; “credo che con Giovanna vi sia un grosso problema, vedi, oramai lei sa che io sono stato uno dei suoi rapitori e certamente rivelerebbe tutto alla polizia, e di certo se risalissero a me e io ovviamente parlassi, tutti saprebbero che il rapimento è stato organizzato insieme a te, anzi, che tu se il vero promotore” .

Roberto rimase inebetito, non sapeva cosa rispondere, cercò di balbettare qualcosa, ma uno dei due amici di Rashad sopraggiunse con una sferragliante moto. “vai con lui” disse Rashad, “ti accompagnerà al porto, dovrai spiegare come tua moglie sia scomparsa nel suq e mi raccomando, sii molto convincente”, quindi mentre si allontanava, Roberto si voltò indietro ancora una volta, giusto in tempo per vedere l’altro amico di Rashad, uscire dalla capanna. Con Giovanna caricata sopra le sue spalle, con i polsi legati dietro la schiena e le caviglie nuovamente fermate da grosse funi.

EPILOGO:

Erano passati quasi due anni dalla crociera durante al quale era scomparsa Giovanna. Le indagini svolte dalla polizia, grazie anche a numerose testimonianze raccolte, principalmente quelle fornite da Rashad e da alcuni suoi amici, avevano accertato che la donna si era allontanata volontariamente con un uomo non identificato e che da allora aveva fatto perdere le sue tracce. Roberto, dopo i primi mesi alquanto concitati aveva ricominciato una nuova, vita, accanto a lui vi era Elisa, una sua collega di lavoro, più giovane rispetto a lui di qualche anno, molto simile nell’aspetto a Giovanna, dopotutto era quella la tipologia di donne da lui preferita.

Quella sera aspettò che Elisa fosse andato a letto, quindi prese il suo smartphone, indossò le cuffiette e aprì il file protetto da password che aveva scaricato quel pomeriggio. Aveva sempre la stessa brama, la stessa curiosità quando riceveva questi files. L’avvio del video era una panoramica di un ambiente lussuoso, diverse figure, sia donne in abiti seducenti o discinti che uomini, si lasciavano andare a risate e comportamenti lascivi, poi il video si concentrò su una donna, completamente nuda, con indosso solo un paio di autoreggenti velate, la donna era a quattro zampe e seguiva docilmente una matura signora inguainata in un abito di pelle che la portava al guinzaglio verso un gruppetto di uomini seduti ad un tavolo. Roberto riconobbe subito Giovanna, oramai da tempo, schiava del sesso, rassegnata al suo ruolo, infatti, dopo aver raggiunto il gruppetto iniziò con a soddisfare con la sua bocca i cazzi degli astanti, mentre la donna, con una morbida frusta a nove code, colpiva il sedere di Giovanna.

Roberto guardò il video fino alla fine con sempre crescente voglia e alla fine lesse il messaggio allegato di Rashad, che lo salutava, ringraziandolo per il cospicuo affare che era, l’essere il padrone di Giovanna e nel rimandare al prossimo video (che gli inviava di tanto in tanto), lo invitava a fare un nuovo viaggio per poter godere, lui gratis, dei servizi della sua schiavetta.

Roberto, chiuse il cellulare e si diresse nella stanza da letto, osservò Elisa che dormiva e le carezzò la coscia nuda, pensando tra se e se, che forse l’idea di un nuovo viaggio, sarebbe stato opportuno e che certamente, anche Elisa, sarebbe stata molto gradita da Rashad.

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