bdsm
La presentazione
di Amberslave
11.01.2025 |
15 |
1
"Le pareti erano decorate con strumenti di ogni tipo: fruste, manette, corde, e oggetti che non avevo mai visto prima..."
Dopo l'intenso incontro al centro commerciale, non vedevo l'ora di scoprire cosa Maria avesse in serbo per me.Quella sera, Maria mi aveva preparato per una serata speciale. Solita chiamata con ordine perentorio e solita situazione all'arrivo a casa sua con i vestiti pronti dietro la porta già aperta. Mi aveva preparato un vestito un abito da segretaria ancora più provocante, con una gonna corta che lasciava intravedere le mie gambe lisce e un top imbottito che metteva in risalto la mia silhouette. La parrucca rossa era pettinata in morbide onde, e mi aveva truccato per accentuare i miei occhi e le mie labbra. Mi sentivo incredibilmente femminile e desiderabile, una sensazione eccitante e nuova per me.
"Sei pronta, mia cara Amber?" mi chiese Maria, ammirando il suo lavoro. La sua voce era profonda e sensuale, e il suo sguardo mi faceva tremare.
Annuii, eccitato e impaurito allo stesso tempo. Non sapevo cosa aspettarmi, ma ero pronto a sottomettermi completamente a lei.
Maria mi prese per mano e mi condusse fuori dall'appartamento. Camminammo per le strade della città, attirando gli sguardi di passanti incuriositi. Mi sentivo esposto, ma allo stesso tempo ero eccitato all'idea di essere il centro dell'attenzione di Maria.
Entrammo in un edificio discreto, dove una serie di luci soffuse e suoni ovattati ci diedero il benvenuto. Era un club privato, un luogo segreto per persone con gusti particolari. Il mio cuore batteva forte mentre Maria mi guidava attraverso la folla.
La stanza era piena di persone vestite in modi bizzarri e affascinanti. Uomini e donne, alcuni in abiti di pelle, altri in maschere e corsetti, chiacchieravano e sorseggiavano drink colorati. L'atmosfera era elettrica, carica di desiderio e anticipazione.
"Benvenuta, Amber" disse una voce familiare. Si trattava di un uomo alto e muscoloso, con una maschera di pelle che gli copriva il volto, lasciando scoperti solo gli occhi. Era Mauro, il Master amico di Maria che aveva la fama di un uomo spietato con le schiave ribelli.
"Master" sussurrai, abbassando lo sguardo. Sapevo che Maria e lui erano amici, e il mio cuore accelerò all'idea di essere al centro della loro attenzione.
Maria sorrise, divertita dalla mia reazione. "Amber, voglio presentarti ai miei amici. Questa è la tua serata, e voglio che tu sia il centro di ogni piacere".
Mi prese per mano e mi condusse attraverso la stanza, presentando ad uno ad uno i suoi amici. C'erano donne con fruste e catene, uomini in abiti di lattice, e coppie che si scambiavano sguardi complici. Mi sentivo come se fossi entrato in un mondo segreto, un mondo di giochi erotici e piaceri proibiti.
"Questa è Amber, la mia nuova segretaria" annunciava Maria con orgoglio, "e lei è qui per servire i nostri desideri".
I loro sguardi affamati mi fecero arrossire, ma allo stesso tempo mi eccitarono. Mi sentivo esposto, come se il mio corpo fosse in mostra per il loro piacere.
Maria mi portò in una zona più riservata del club, dove un letto grande e morbido occupava il centro della stanza. Le pareti erano decorate con strumenti di ogni tipo: fruste, manette, corde, e oggetti che non avevo mai visto prima. Il mio sguardo si posò su una sedia imbottita, con maniglie e cinghie, che sembrava fatta apposta per immobilizzare qualcuno.
"Amber, questa sera esploreremo i tuoi limiti" disse Maria, accarezzandomi il viso. "Voglio che tu ti abbandoni completamente ai tuoi desideri e ai nostri".
Mi fece sdraiare sul letto, e le sue mani esperte iniziarono a esplorare il mio corpo. Accarezzò le mie gambe, risalendo lentamente verso l'interno delle mie cosce. Potevo sentire il mio pene intrappolato nelle calze e nella biancheria intima, che iniziava a reagire al suo tocco.
"Oh, Amber, sei così eccitata" sussurrò, sfiorando le mie labbre con le dita. "Voglio che tu goda per me, che tu mi mostri quanto sei devota".
Le sue parole mi mandarono in estasi. Mi sentivo come se il mio corpo non mi appartenesse più, come se fossi solo uno strumento per il suo piacere. Maria si chinò, mi fece mettere carponi e iniziò a baciare il mio collo, mordicchiando delicatamente la pelle sensibile. Le sue mani continuarono a esplorare, scivolando sotto la gonna e accarezzando le mie natiche.
"Master, vieni qui" disse Maria, senza smettere di baciarmi. "Voglio che tu assapori la mia segretaria".
Il Master si avvicinò, la sua presenza dominante riempì la stanza. Si chinò accanto a me, e le sue mani forti afferrarono le mie caviglie, ribaltandomi, sollevando le mie gambe e aprendo le mie cosce. Mi sentivo esposto e vulnerabile, ma allo stesso tempo eccitato all'idea di essere al centro della loro attenzione.
Maria si spostò, lasciando spazio al Master. Le sue mani esperte iniziarono a esplorare il mio corpo, toccando e accarezzando ogni parte di me. Sentii le sue dita scivolare sotto le mie calze, accarezzando la pelle liscia delle mie cosce. Il suo tocco era deciso, ma allo stesso tempo delicato, e mi fece gemere di piacere.
"Sei pronta per noi, Amber?" chiese Maria, mentre il Master continuava a esplorare il mio corpo.
Annuii, incapace di parlare. Il mio corpo era in fiamme, desideroso di soddisfare i loro desideri.
"In ginocchio ora", mi ordinò il Master. Maria si chinò e afferrò il mio pene, ora duro e pulsante. Iniziò a masturbarmi lentamente, guardandomi dritto negli occhi. "Voglio vederti godere, Amber. Voglio che tu lo faccia per me e per il Master".
Il Master, nel frattempo, aveva preso una frusta dalla parete. Con movimenti lenti e rituali, iniziò a colpire le mie natiche, prima delicatamente, poi con più forza. Ogni colpo mandava onde di piacere e dolore attraverso il mio corpo.
"Ah... sì... per favore..." gemetti, mentre il piacere mi travolgeva.
Maria intensificò la sua masturbazione, sincronizzando i suoi movimenti con i colpi della frusta. Il mio corpo era in balia delle loro volontà, e non desideravo nient'altro che abbandonarmi completamente.
"Ora, Amber, voglio che tu lecchi i miei stivali" ordinò Maria, interrompendo la masturbazione.
Obbedii. Il gusto del cuoio riempì la mia bocca, mentre la lingua esplorava ogni angolo degli stivali di Maria. Potevo sentire i suoi occhi su di me, e il suo sguardo mi eccitava ancora di più.
Il Master, nel frattempo, aveva preso una corda e iniziato a legarmi le mani dietro la schiena. Mi tirò su, costringendomi a rimanere in ginocchio, esposto e vulnerabile.
"Sei pronta per il prossimo passo, Amber?" chiese Maria, accarezzando il mio viso.
Annuii, ansioso di esplorare nuovi confini.
Maria si diresse verso un tavolo dove erano disposti vari oggetti. Prese un paio di pinze per capezzoli e si avvicinò a me. "Questi ti aiuteranno a concentrarti sul piacere e sul dolore" disse, e scoprendomi il petto attaccò le pinze ai miei capezzoli sensibili.
Un gemito di dolore e piacere sfuggì dalle mie labbra. Le pinze tiravano i miei capezzoli, mandando scosse di sensazioni attraverso il mio corpo.
Il Master, intanto, aveva preso una cintura di pelle e l'aveva avvolta intorno al mio collo, tirando leggermente per guidarmi verso di lui. Mi ritrovai in piedi, con le mani ancora legate dietro la schiena, mentre il Master mi spingeva contro il muro.
"Ora, Amber, voglio che tu mi dica quanto desideri questo" sussurrò Maria, avvicinandosi al mio orecchio. "Voglio sentire le tue parole, la tua sottomissione".
Le parole uscirono dalla mia bocca, guidate dal desiderio e dalla sottomissione. "Ti prego, padrona... voglio che tu mi usi... sono tua...".
Maria sorrise, soddisfatta. "Bene, Amber, hai capito la lezione. Ora, goditi il tuo premio".
Il Master mi spinse contro il muro, e sentii il suo corpo premere contro il mio. Le sue mani afferrarono i miei fianchi, sollevandomi leggermente da terra. Il suo pene, duro e pulsante, trovò la via verso il mio buco, pronto a reclamare il suo piacere.
Maria si avvicinò, accarezzando il mio viso. "Goditi ogni istante, Amber. Sei il centro della nostra attenzione, e il tuo piacere è il nostro".
Il Master iniziò a penetrare lentamente, riempiendomi con il suo membro. Ogni spinta mandava onde di piacere attraverso il mio corpo, mescolate al dolore delle pinze sui miei capezzoli.
"Ah... sì... per favore..." gemetti, mentre il piacere mi travolgeva.
Maria si avvicinò e iniziò a baciare il mio collo, mordicchiando e succhiando la pelle sensibile. Le sue mani accarezzavano il mio corpo, aggiungendo ulteriore stimolazione al piacere intenso che stavo provando.
Il ritmo del Master aumentò, e i suoi colpi divennero più forti e profondi. Potevo sentire il suo piacere crescere, e il mio corpo rispondeva a ogni sua spinta.
"Voglio che tu venga per me, Amber" sussurrò Maria, sfiorando le mie labbra con le dita. "Voglio sentire il tuo orgasmo".
Le sue parole furono la scintilla che fece esplodere il mio piacere. Il mio corpo tremò, e un'onda di estasi mi travolse. Gemetti e sussultai, mentre il mio orgasmo mi scosse, e il mio seme caldo schizzò sulle mani di Maria, che lo accarezzava con piacere.
Il Master continuò a muoversi dentro di me, prolungando il mio piacere. Potevo sentire il suo respiro affannoso contro il mio collo, e il suo piacere crescere.
"Ora, Amber, voglio che tu goda ancora" disse Maria, sfiorando il mio pene con le dita umide del mio stesso piacere. "Voglio che tu goda per noi, ancora e ancora".
Le sue dita esperte iniziarono a stimolarmi, e il mio corpo, ancora sensibile, rispose rapidamente. Il piacere mi travolse di nuovo, e gemetti mentre un altro orgasmo mi scosse.
La serata continuò, con Maria e il Master che mi guidavano attraverso una serie di piaceri e dolori. Fui legato, frustato, e usato per il loro divertimento, e ogni istante mi riempì di un piacere intenso e proibito.
Alla fine della serata, mi sentivo esausto e appagato. Il mio corpo era ricoperto di segni e ricordi della notte, e il mio spirito era stato plasmato da un'esperienza indimenticabile.
"Sei stata fantastica, Amber" disse Maria, accarezzando il mio viso. "Hai scoperto un nuovo mondo, e questo è solo l'inizio".
Il Master annuì, sorridendo sotto la maschera. "Hai molto da imparare, ma sei sulla strada giusta. La tua sottomissione è una gioia per noi".
Mi alzai, ancora un po' barcollante, e mi vestii. Sapevo che la mia vita era cambiata per sempre, e non vedevo l'ora di esplorare ulteriormente questo mondo di piaceri estremi.
Mentre lasciavo il club, sentii gli sguardi degli altri membri seguirmi. Sapevo che avevo lasciato un'impressione, e che la mia trasformazione in Amber Slave era completa. Non vedevo l'ora di scoprire cosa il futuro avesse in serbo per me, nel mondo oscuro e affascinante del BDSM.
Quella notte la mia padrona mi tenne a dormire nel suo letto, ammanettata alla testata nuda e pronta di nuovo per il suo piacere
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.