bdsm
Il Mio tempo
di nikitatravpa
02.03.2020 |
2.213 |
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"C’eravamo scritti per diversi giorni, ho cercato come faccio sempre di dissuaderlo..."
“Ti concederò un’ora del mio tempo, ti aspetto sabato alle diciotto non tardare”.C’eravamo scritti per diversi giorni, ho cercato come faccio sempre di dissuaderlo.“Sono curioso, e voglio capire cosa sono” diceva, “ho qualche esperienza BDSM ma mai con una come te” scriveva con fare apparentemente ingenuo.
Le luci in casa erano soffuse quel pomeriggio, il silenzio anomalo interrotto solamente dal rumore dei tacchi a spillo degli stivali di pelle faceva quasi rallentare il tempo. Tempo… sono già le diciotto e nessun segnale di vita da parte del ragazzo…
Il problema dei ragazzi è proprio questo sono spesso inattendibili, disorganizzati ed Io sono infastidita…
Eccolo, apro, è davanti a Me trafelato ”ciao”dice accennando un mezzo sorrisetto…se non fosse cosi carino lo avrei già mandato a qual paese, lo scruto chiudo la porta e mi dirigo verso il salotto.
“seguimi e togli il cappotto”esegue velocemente ma è goffo, ”rompi qualcosa a casa Mia e ti butto fuori”.
L’accordo era che ci saremmo conosciuti, avremmo parlato e lui avrebbe cercato di capire il suo essere sottomesso e quanto potesse essere bisessuale.
“hai diciassette minuti di ritardo, avevi un’ora di tempo” dico facendogli un sorriso che evidentemente lo rilassa leggermente ” beh, vedi il fatto è che…”afferro le sue guance “non m’interessa”faccio brusca “vorrà dire che il tempo in cui dovevi parlare tu te lo sei perso”il suo entusiasmo si spegne abbassa gli occhi.
Giro attorno a lui lo scruto, mi piace osservare il mio ospite come fosse un articolo qualcosa di cui devo decidere il valore: ha i capelli lunghi, la barba piena, ossa robuste …”apri la bocca”ordino, bei denti, lingua piccola… “che dovrei farci con questa cosa minuscola?” ”ehm…” dice, ”stai zitto!” lo riprendo ”sono passati altri cinque minuti, spogliati adesso e tieni le mutande”fa segno di si con la testa e comincia a muoversi impacciato, mi siedo e mi godo la scena.
IL corsetto e la minigonna di pelle che porto sono in forte contrasto con i suoi vestiti larghi che cadono sul pavimento, “mutandoni a quadri, davvero?”dico, mi alzo e guardandolo negli occhi lo denudo. Rimane basito adesso la mia mano gli tiene i capelli “meglio nudo come un verme che quelle mutande”abbasso la mano tirando la sua coda indietro costringendolo a scendere in ginocchio.
“bisogna fare attenzione a cosa s’indossa, vedi?”e tenendolo per i capelli muovo la sua testa sui miei autoreggenti velati fin dietro la mia gonna per fargli vedere il mio perizoma in pizzo.
Non mollo la presa e mi siedo sulla penisola del divano costringendolo a stare a quattro zampe ai miei piedi, ”sei cosi carino in questa posizione”sorrido gentile, adesso la sua testa era, dove voleva che stesse, poggiata fra le Mie cosce come quella di un grosso cane rilassato che si beava sia delle dolci carezze che gli davo sia del turgore che sentiva sulla faccia.
“vieni con Me”mi alzo, si alza ha un’erezione molto importante la afferro e lo trascino in camera come se avesse un guinzaglio fra le gambe. “a quattro zampe sul letto”ordino, esegue.
”Adesso conta”dico, “cosa?AHHH…uno”la mia mano schiocca la prima sculacciata, ”AH…due, fa male”dice a denti stretti”lo so tesoro ma devi prenderne diciassette, una per ogni minuto di ritardo”gli dico con un affettuoso sorriso”ah ahia … tre quattro” “adesso una leggera “ affermo e faccio partire la mano dimezzando la velocità” OHHHH le palle cinque”si piega di fianco.
” In posizione”dico, esegue “sei, sette ottoooooddio, nove dieci undici ahhhh” la mia mano lo teneva per il pisello masturbandolo per ogni schiaffo”dodici tredici quattordici quindici sedici diciassetteeeee” tolgo le mani…
“bravo piccolo adesso hai imparato l’importanza di diciassette minuti “ mi siedo sulla sua faccia e mi allungo verso il suo membro masturbandolo è eccitatissimo bagnato e la mia mano scorre su e giù mentre mi guarda il culo in estasi, sento che è quasi pronto per esplodere.
“se non avessi perso diciassette minuti adesso, potresti avere anche il tempo per venire…” tolgo la mano e mi alzo dolcemente…”vestiti sono le sette devi andare via “.
Ancora incredulo mi guardava mentre lo facevo rivestire e lo accompagnavo alla porta.
Immagino adesso avrà imparato l'importanza del tempo ,il Mio tempo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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