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Lui & Lei

Schiuma di Zia Vol. 2


di SminaTauri
18.06.2018    |    927    |    0 9.3
"Quando aprì gl'occhi era buio un timido clack mi fece capire che qualcuno tentava di entrare..."
Non vi racconterò l'imbarazzo.
Quando quella soglia era stata inondata della mia calda sborra anche la porta si era spalancata e mia madre si era affacciata cogliendoci sul fatto, non lasciandoci modo di dire nulla.
Iniziò insultando me, dicendo che non ero nemmeno un uomo a dispetto di quello che dimostrava "quel cazzo dritto" che mi ritrovavo, più tentavo di ribattere più infieriva arrivando a definirmi giocattolo sessuale e chiamado così sua sorella Troia, le sbraitava contro che le aveva sempre portato via i ragazzi e che ora voleva rifarsi delle corna usando me come giocattolo e poi... Il silenzio. Bianca se ne era andata, solo l'eco delle porte sbattute.

Io e mia zia Micaela ci guardammo negl'occhi per un lungo attimo senza dire nulla, lei aveva ancora un pó della mia sborra sul mente.
Rivestirsi fù una penitenza silenziosa, lei diligenteme si era già rimessa gli slip e si appestava a chiudere il bikini "-Ti aiuto -" le dissi, incrinando il ghiaccio, mi misi dietro di lei ma come sentivo sarebbe successo non riuscì a trattenermi.
Lei mi passo i laccetti mentre sosteneva le "coppe" appoggiate ai seni con le sue mani.. Appena li vidi sbucare da sopra la spalla li rifiutai, rigettandoli in avanti e baciandole il collo. Lei si rifiutava senza sforzarsi troppo, lasciandosi toccare mentre gemeva il suo disappunto affannoso "-No No, è... È stato un errore questo flirt... Io non... Oh si.. Fammelo senti.. -". "-Zitta. -" le risposi e per chiarire il concetto appoggia la mia cappella al suo ano.

"-Lo so che è sbagliato, lo sapevo anche prima quando ti sbattevo contro la doccia - ".
La mano sinistra corre a graffiare il suo fianco prima di stringerlo fermamente. La destra priva entrambi delle mutande.
" - Ma lo voglio, e a giudicare dal tuo corpo anche tu vuoi sbagliare ancora!-"la penetro e stavolta sento la sua fica stringersi intorno al mio cazzo, come un abbraccio piangente, umido però della sua stessa lussuria.
La zia Geme alla penetrazione violenta e diretta, urla una sola e prolungata sillaba poi il silenzio in cui cerca di riprendersi, si dice di essere predatore e non preda ma quando sta per parlare un'altro affondo la rispedisce nell'etere degli orgasmi e i suoi pensieri si fanno offuscati.
"-Questo è l'errore più bello che abbia mai fatto, ora godiamone invece di sentirci afflitti, preparati. - "
Il fare di lei si rilassó come se quelle parole avessero sciolto il ghiaccio che piano piano aveva ricoperto la situazione, Marco aveva ragione, non valeva la pena di rimpiangere quello che in realtà era pronta a riafferrare con forza, bisognava goderne a pieno.
Così Micaela lasciò che il nipote sfogasse tutte le sue energie, scopandole la fica mentre le massaggiava il clitoride durante la pecorina, oppure facendogli la prima spagnola della vita, quel cazzo così giovane non perdeva mai colpi era sempre su. Gli era ormai venuto due volte in bocca una sulla fica e ora finalmente si preparava ad riempirle il culo, colmandola finalmente dove nessuno la toccava più, al solo pensiero sembrò che la sua fica si commuovesse lasciandosi sfuggire un brivido di piacere che le scosse tutto il corpo fino a farla nuovamente gemere come quando aveva 16 anni e quel dolore.... Le faceva male il culo, doveva mentre suo nipote le spingeva quel cazzo sempre più giù e con crescente vigore, era un dolore caldo mitigato al piacere, guarnito di proibito e addolcito dal passato. La mente di Micael veniva infatti investita dei piaceri che aveva provato con le sue prime scopate al Liceo molti anni prima, quei cazzi che le facevano male e le allargavano il fiato, squarciandole le emozioni e lasciandola senza respiri... Ora dopo 30 anni ecco di nuovo quegli orgasmi affacciarsi fuori dalle labbra ormai sbavate si rossetto e fluidi prima di inondare le palle del ragazzo con una bella squirtata.


Bianca rientró a cena senza rivolgerci la parola si eclissó nella doccia. Non potei trattenermi dal ridere, ma la zia aveva nuovamente assunto la sua aria di rimprovero, decisi però di lasciarla ai suoi crucci e di andare a coricarmi. Sentì molti strani rumori dopo aver chiuso il mondo fuori dalla porta della mia camera da letto, la mia fantasia non poté far altro che galopparci sopra dopo questa incredibile giornata, mi specchiai ridendo scioccamente pensando a quanti problemi questo sogno avrebbe ancora causato per poi coricarmi pensando di non essermi del tutto riconosciuto in quella risata allo specchio.

Quando aprì gl'occhi era buio un timido clack mi fece capire che qualcuno tentava di entrare
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