Lui & Lei
Quello che non è accaduto


10.11.2024 |
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"Poi è il suo turno mentre sento il ruvido del pizzo nero..."
Per S. e le mie voglie.Questo è un racconto che non esiste. Perché parla di qualcosa che non è accaduto. Badate bene, non fantasie, immaginazioni, voglie. Emozioni vere, provate e sentite, ma che non ci sono mai state. Almeno nel modo in cui si è soliti intenderle.
Dovrei raccontare del sapore di labbra che non si sono mai sfiorate. Eppure quel sapore lo conosco, lo sento tra i miei denti anche adesso. È un mix di dolce e aspro. È la sua lingua che si fa avanti, che tocca appena la mia in una scossa elettrica. Sono le sue labbra che mi mangiano ed io mangio con voluttuosa avidità.
È un racconto che non esiste. Che non si può scrivere. Ed invece si perché la consistenza della sua pelle la sento sotto i miei polpastrelli. Liscia, nel suo corpo perfettamente imperfetto. Calda dietro la nuca e tra le cosce. Ruvide invece le sue mani che corrono sul mio petto, a stuzzicare i pochi peli. La sua presa sulle mie cosce mentre mi avvinghio a lei. Poi è il suo turno mentre sento il ruvido del pizzo nero. Non l’ho mai visto, ma lo sento sulla mia erezione quasi dolorosa dal vigore che lei mi da. E sa di darmi.
Non ho mai fatto l’amore con lei. Eppure so perfettamente come è sfilarle le mutandine e trovarsi entrambi nudi con i rispettivi piaceri che non si vogliono nascondere. Il mio cazzo duro mentre inizia a masturbarmi e la sua figa bagnata già ai primi colpi di lingua. Il primo di tanti altri, tutti voluti e richiesti.
Non lo so perché tante volte mi sono masturbato pensando a lei. Neppure perché ho fantasticato di possederla da dietro in piedi. Lo so perché quei brividi li ho sentiti tutti.
Non si può scrivere un racconto erotico se non si è fatto l’amore. Forse. Ma lei mi ha cavalcato. Il mio cazzo è entrato dentro di lei, ha spinto fino in fondo. Rannicchiata sul letto mostrandomi il suo culo si è fatta penetrare. Mi sembra ancora di sentire i fremiti di ogni singola spinta. Abbiamo goduto e goduto ancora.
Le sono venuto sul seno e lei ha baciato gli ultimi schizzi del mio seme, profondamente a occhi chiusi. Mentre io con il dito giocavo con i suoi capezzoli e il mio piacere.
Ha urlato di piacere alla mia ultima spinta. Nemmeno prima era rimasta in silenzio. I suoi però erano stati mugolii quasi sommessi, come se con la voce non volesse disturbare il piacere, non volesse distogliere la concentrazione dalle scosse che il suo corpo le trasmetteva. So, non so come ma lo so, che anche lei ha vissuto un orgasmo pieno è vero. Magari non nello stesso momento. Magari in un’altra posizione. Ma certamente insieme a me.
Allora si può raccontare proprio perché non è accaduto. E perché non è una fantasia, neppure una speranza, non più un desiderio. Si può raccontare perché è una realtà più reale di molte altre.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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