Il prossimo racconto

“Come lo vuoi il prossimo racconto?”. Il messaggio di risposta arrivò solo dopo diverse ore. “Parlami della bocca” le uniche parole. Quello era il loro modo di fare sesso. A distanza, senza essersi mai visti. Eppure non c’era nulla di così profondamente erotico ed eccitante.
Quasi come un riflesso condizionato andò sul profilo della donna, ma non ce n’era bisogno. Aveva già tutto in testa. Non poteva negarsi però che la nuova foto aggiunta da lei lo intrigava - come dimostrava l’erezione sotto i pantaloni - e quindi avrebbe cominciato proprio da quella immagine. Lei sarebbe stata quella.
“Sono davanti a te - iniziò a battere sulla tastiera - e ti fisso. Indossi un vestito corto, nero, che non riesce a coprirti il sesso nudo e liscio, con una cerniera lampo che sembra invocare di essere aperta. Lo so che vuoi essere baciata. Quella bocca carnosa incorniciata dai capelli rossi. Ed io ti bacio, ma nello scollo del seno. Piano, viaggio con la punta della lingua su e giù tra i due capezzoli. Ti fa solletico, ma ti eccita. Lo sento dalle punte che si induriscono.
Ora si ti bacio in bocca. Prima è quasi un morso reciproco che ci doniamo. Poi inizio a succhiarti il labbro inferiore. Tu fai lo stesso. Ancora io. Poi è la volta delle lingue cercarsi ed intrecciarsi.
Vorresti slacciarmi i pantaloni e toccarmi l’evidente erezione. Ti fermo. Prendo le tue mani e le bacio sulle dita.
Prendo tra i denti la cerniera lampo e provo a tirarla tutta giù. Non è facile, ma tu mi aiuti tenendo fermo il vestito. Tra me penso che nei film certe scene sono così erotiche. Questa è quasi comica.
Ciò c’è importa è che ora sei nuda. Sempre tra me penso che non sei perfetta, ma per questo così femmina. Un ultimo bacio ai due capezzoli e poi giù lungo la pancia, l’ombelico, l’incavo delle cosce. Non parli, ma so che ti piace. Allarghi appena le cosce. Hai capito cosa ho in mente.
Il primo bacio è al clitoride. Lo succhio, lo mordicchio con le labbra e poi ancora lingua. Provi a prendermi la mano per farti masturbare. Io faccio finta di non capire. Perché ti sto già penetrando con la lingua. Un colpo. Poi ti lecco tutta dal basso in alto. Poi ancora ti penetro e di nuovo ti lecco intorno alle grandi labbra. È di nuovo il turno del clitoride.
Vado avanti finché non ti sento tremare e serrare le cosce. L’orgasmo è arrivato. Mi rialzo con il viso appiccicoso del tuo piacere. Mi stendo davanti a te, alla tua di bocca”.
Mise il punto. Ragionò se proseguire ancora. Pigió invio. Poi subito un altro messaggio: “Ti è piaciuto il racconto?”.