Lui & Lei
Milf o cougar non so, ma come me lo drizza!

24.04.2018 |
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"Lilla ha appena compiuto 50 anni, è madre di due figli, di cui uno più che ventenne..."
Questa storia è capitata la settimana scorsa ma ho urgenza di scriverla e condividerla con voi. Ho 35 anni e di fighe ne ho schiacciate un bel poco, pensavo di averne viste di tutti i colori e di avere una buona esperienza...ma ahimè mi sono dovuto richiedere quando ho conosciuto Lilla, diminuitivo del suo nome, con il quale lei preferisce essere chiamata. Lilla ha appena compiuto 50 anni, è madre di due figli, di cui uno più che ventenne. Alle spalle un matrimonio naufragato e diversi amanti VIP accreditati, di cui alcuni nemmeno tanto tenuti di nascosto.
È una bella donna, molto slanciata e formosa, una quinta tenuta sempre su da un immancabile push-up, un culo bello sodo, gonfio, rotondo, prosperoso e sicuramente allenato da varie attività sportive, tra cui palestra e nuoto.
In città è molto conosciuta, vuoi perché è una donna volta con diversi interessi, vuoi perché la si vede spesso in compagnia di gente aristocratica e di rilievo sociale, vuoi anche perché, nonostante i 50 anni suonati, non passa inosservata sia per un fisico tonico che per il fatto che si percepisce subito che è una che sa ciò che vuole e sa come far godere un uomo.
Abbiamo amici in comune e collaboriamo entrambi per la stessa associazione culturale. Il primo scambio di parole tra noi ha luogo circa un mese fa, poche parole e il mio cazzo è già dritto come un palo, mentre ancora le parlo, senza alcun motivo se non l'immaginario sessuale che lei mi ispira.
Dopo qualche settimana ho il suo numero di telefono, me lo hanno dato perché devo partecipare con lei ad un convegno per l'associazione.
La tentazione è tanta, troppo, le scrivo qualcosa su WhatsApp. Lei risponde, tutto tranquillo, fin troppo banale, finché nello scherzo non le invio un video in cui si narra una barzelletta sul carabiniere piantato dalla fidanzata cinese perché troppo "colto". Lei mi risponde che "troppa cultura fa male, ci vuole quella giusta". L'occasione è ghiotta e non me la lascio sfuggire, le scrivo: "io non sono perlniente colto", e lei..da donna che non arrossisce perché sa come gestire queste cose, mi scrive: tutto da vedere,chi vende l'acqua dice sempre che è fresca". Mi ha già arrapato..continuo a scriverle :"ho l'acqua fresca" e lei: "non tutta l'acqua disseta" e poi aggiunge un proverbio che mi induce alla sega istantanea: "non lungo che tocchi, non largo che otturi, ma duro che duri" sto per esplodere ma ancora riesco a scriverle: " sono giovane, non dovrei averne di problemi a riguardo"...e lei aggiunge "se lo dici tu... buonanotte". Mi tiro due o tre seghe pensando a lei.
Qualche giorno dopo ci ritroviamo in associazione, c'è un convegno la sera stessa in una città vicina, andremo in 4, io, lei, il presidente dell'associazione ed il segretario. Passo a prenderli alle 17. Andiamo al convegno, io guido, lei dietro con il segretario. Seguiamo il convegno e mentre parlano le scrivo su WhatsApp, criticando gli oratori. Oso e le scrivo: peccato che ci sono questi due con noi se no ce ne potevamo anche andare a far un giro. Lei scrive: esco per un caffè, vieni?. Esco dopo di lei, andiamo insieme fuori, scendendo in ascensore...sudo quasi freddo. Come arriviamo giù mi dice: stiamo in ascensore insieme e non dici una parola, sei pure tu un leone da tastiera? Mi fa pensare...ma mi scioglie. Prendiamo il caffè parlando del più e del meno. Torniamo, quando ritorniamo in ascensore ci provo, mi avvicino a lei e la sfioro, vedo che non sdegna il tocco al braccio, l'afferrò con più decisione e la tiro a me..il tempo di avvicinarmi ai suoi capelli con il viso che lei invece ha già la mano sul mio pacco ed esclama : ah però!. Detto questo si ferma e imposta l'ascensore per andare all'ultimo piano, mi dice che su c'è un terrazzo. Saliamo... terrazzo aperto con vista sulla città, tutto buio a quell'ora. La abbraccio, la tocco, ho le mani sulle chiappone grosse e toste. Ha una gonna lunga al ginocchio..la vorrei girare per strusciarle il cazzo sopra...mi ferma e mi dice che comanda lei...si sbottona un solo bottone della camicia, ne escono metà tette, sono grosse, sto per leccarle ...mi lascia fare poco...mi interrompe ancora, mi allontana da lei e mi infila una mano dentro i pantaloni, si vede che è una professionista, lo ha preso in mano al primo tentativo. Lo stringe..lo sega due minuti e si ferma: hai le carte in regola, possiamo andare ora. Mi lascia così...non vuole sentire storie, dobbiamo rientrare. Non parlo. In silenzio entriamo in sala..si siede dov'era prima, come se nulla fosse successo, lontano da me. Le scrivo: non puoi lasciarmi così. Lei scrive: vai in bagno, segati e mandami la foto quando hai fatto. Eseguo il tutto alla lettera, fino alla foto con tanto di sborra sulla mano che le invio su WhatsApp. Lei risponde solo: bravo.
Torniamo, si siede dietro, fa finta di nulla. Arriviamo, scende con gli altri, mi saluta. Le scrivo qualcosa mentre ancora scosso sono in auto, lei risponde : comando io, si fa quello che dico io, quando lo dico io. Buonanotte. Dopo due ore, mezzanotte inoltrata: una foto su WhatsApp, lei di fronte allo specchio a 90 gradi con il culone di fuori ed un misero perizoma: ti eri accorto che indossavo questo? Le scrivo ma non risponde. Il giorno dopo ..tutto alla normalità, qualche innocuo messaggio, fino a stasera che mi ha scritto: presto un nuovo convegno, tieniti pronto....la mia cougar...padrona...la lascerò fare...vi terrò aggiornati
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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