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Lui & Lei

Legami Erotici


di tiguardo69
02.12.2021    |    6.180    |    1 7.7
"Il ragazzo che la conosceva di vista ma soprattutto conosceva il tipo di ragazza ricambiò il saluto..."
- Filomena era sempre stata di una bellezza sconvolgente. A quindici anni, a primo acchito gliene davano diciotto. Aveva sempre un nugolo di ammiratori attorno e questo a lei piaceva moltissimo.
Suo padre l’aveva mandata, con grossi sacrifici, in una esclusiva scuola di monache a Reggio Calabria ma questo non ostacolava i piani della ragazza che sapeva sempre cosa voleva e cosa poteva pretendere dai suoi coetanei.
Filomena sapeva stare al gioco e lo interpretava con grande abilità. Le sue compagne erano tutte delle oche e lei difficilmente faceva lega preferendo giocare in solitaria anche se conoscerla era un vanto che tutti cercavano di accaparrarsi ad ogni costo.
Ai ragazzi invece non gliene fregava nulla dell’amicizia di Filomena, quello che interessava era potersi appartare con lei e provare le prime emozioni.
Filomena era molto carina. Possedeva tutti i lineamenti della madre. Aveva anche lei dei grossi seni molto abbondanti che dispensava a dritta e a manca. Le piaceva tanto farsele succhiare così come non le piaceva prendere quell’oggetto maschile in bocca, però sapeva che nel momento in cui lo avrebbe preso nessun maschio gli avrebbe potuto resistere, in pratica avrebbe potuto manipolarlo a suo piacimento.
Altro suo vezzo era il trucco e lo faceva pesantemente. Adorava truccarsi e quando lo faceva sapeva di essere irresistibile.
Non era più vergine ma era un segreto che portava dentro di lei, difficilmente i suoi genitori gliel’avrebbe fatto passare liscia.
Era capitato una sera ad una festa tra coetanei. Si era vestita con molta cura e aveva scelto un vestitino nero scollatissimo ed un paio di scarpe con il tacco alto. Sapeva di essere splendida senza reggiseno e con quella messe di capelli lunghi e folti.
Rocco, un ragazzo più che insignificante ma che lei reputava estrema-mente sensuale stava appartato in un angolo a bere Coca Cola; lei lo avvicinò mettendo fuori tutto il seno che aveva e lo salutò. Il ragazzo che la conosceva di vista ma soprattutto conosceva il tipo di ragazza ricambiò il saluto. Soltanto pochi convenevoli. Dopo essersi appartati dietro ad una siepe della villa lui cercò immediatamente di metterglielo in bocca ma senza avere fortuna, infatti Filomena non facilmente gradiva quel tipo di approccio, allora il ragazzo si fece più irruento e la fece spogliare, cosa che lei sembrò gradire di più.
Quando fu completamente nuda il ragazzo estrasse il suo pene, la fece inginocchiare sul prato e glielo mise dentro.
Filomena sentì un gran dolore ma quel dolore gli piaceva e incitò l’amico a fare più forte. Il ragazzo rincarò la dose e prima di eiaculare uscì prontamente spargendo il suo seme sulle sue spalle e sull’ampio cuneo delle sue natiche. Dopo il nulla. Filomena raccolse le sue cose, lo salutò ed andò via.
Da allora molto tempo era passato e non solo il tempo sino a quando suo padre non la obbligo a prendere marito; sapeva, segretamente, del vizietto di sua figlia e non vedeva l’ora di togliersela di torno, che ci pensasse un marito, se ne fosse stato capace, di domarla e soprattutto di tenerla fuori dai letti dei tanti e tanti amanti.
La scelta cadde su Carmelo, un facoltoso uomo di Reggio Calabria che poco o niente sapeva di Filomena.
Carmelo era un uomo sui trentacinque anni, più vecchio e più basso di lei, aveva labbra sottili, un’incipiente calvizie e un fisico peloso. Lui era in affari col padre di Filomena e non mancava volta che non venisse in paese per chiedere di Filomena e non andava via se prima non l’avesse vista. Lui per Filomena era solo un gioco erotico fatto di sguardi. Una sola volta, suo padre era assente, lo portò nel magazzino dei formaggi e dopo avergli fatto spendere un capitale gli fece una sonora sega. Da allora non passava giorno che Carmelo non si presentasse in paese, a volte con scuse banali, nella speranza di ripetere l’esperienza ma a parte qualche leggera palpata di seno Filomena non gli permetteva altro. Sapeva condurre il gioco e lo faceva con superba maestria. La storia andò avanti per un paio di anni, poi Carmelo si decise e le chiese se voleva sposarlo. A Filomena la cosa non importava più di tanto, non amava il matrimonio, lo considerava una tarpatura di ali e lei, in verità, aveva voglia di volare alto.
Malgrado tutto accettò la corte discreta di Carmelo e si decise al gran passo solo dopo avere avuto da lui ampie rassicurazioni sulla sua libertà e sul suo strano modo di vivere la sua vita. Carmelo era tanto preso da lei che accettò tutto anche le corna, ma con discrezione.
L’accordo fu fatto, si fecero le pubblicazioni e dopo un mese la coppia andò a nozze.
I primi anni di matrimonio sembrarono tranquilli, Filomena non diede filo da torcere, sembrava si fosse calmata ma una sera, Carmelo era fuori per affari, accettò l’invito a cena di un vecchio amico.
Andarono in un Resort vicino Tropea, l’amico, tale Antonio si comportò in modo ineccepibile quasi come se volesse rispettare il suo essere maritata ma non lo stesso fece lei dando modo alla sua natura di prendere il sopravvento.
«Sei irresistibile,» disse, non riuscendo a controllarsi.
«Molto tempo fa non me lo avresti detto.» rispose l’uomo
«Tempo fa non eri così eccitante come stasera.»
L’uomo la prese per la mano e si incamminarono su per un sentiero dove alla fine si trovava una grande piscina con attorno diversi divani.
Filomena si spogliò in fretta e raggiunse uno dei divani lasciandosi cadere su di esso. Alzò gli occhi per guardare l’amico e lo vide. Era già nudo e andava verso di lei camminando sul cemento attorno alla piscina. Filomena guardava sorpresa il suo cazzo nudo ed eretto.
Antonio le passò dietro e le cinse i seni con le braccia poi la girò verso di lui e appoggiò le labbra sulle sue che immediatamente invasa dalla voglia cercò la sua lingua. Lui gliela fece scorrere lungo la gola, le sue mani le afferrarono il culo, tirandola verso di lui, lei le avvolse con le gambe, montando lentamente sul suo cazzo, stringendogli le braccia intorno al collo. Era dentro di lei e si muoveva con gesti calcolati. Ad un tratto lei avvertì il desiderio e la voglia di dargli piacere e cominciò a muoversi forsennatamente sino a quando lui non le venne dentro con un’esplosione liberatoria. Ecco, questa era Filomena. –
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