Lui & Lei
La tassista
di Granata69
12.01.2025 |
9 |
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"Mi accomodo su una comoda poltroncina, replica di una Luigi XVI, appoggio il mio calice sul tavolino da caffè davanti a me e mi accendo una sigaretta, ..."
Primi di marzo del 2010, un cinema da film impegnati, l'ultimo film di Ken Loach, la saletta da the del cinema che ricordava ciò che l'immaginazione aveva generato degli ambienti vittoriani del romanzo del "il ritratto di Dorian Grey", al bancone del bar tra Assenzio e coppe di Moscow Mule chiedo un calice di Berlucchi, (a delle buone bollicine non ho mai saputo dire di no). Immediatamente, sento una voce femminile alle mie spalle che rivolgendosi alla barlady, dice, "non uno ma due calici di Berlucchi, grazie!", non voglio girarmi e guardare chi è che chiede insieme a me una bollicina un pò inusuale in quel posto, ma pagando il mio decido di pagare anche l'altro. Prendo la bevuta e invece di andare a vedere il film in sala decido di restare a guardalo sul piccolo schermo di servizio che hanno nella saletta affollata del bar, un luogo più adatto a scambiare due chiacchiere con qualche vecchia conoscenza e perché no, fare qualche incontro e conoscenza nuova. Mi accomodo su una comoda poltroncina, replica di una Luigi XVI, appoggio il mio calice sul tavolino da caffè davanti a me e mi accendo una sigaretta, accavallo la gamba destra sulla sinistra e inizio a guardare la mostra di quadri, opera di pazienti psichiatrici del OPG, ad un certo punto con la coda dell'occhio vedo una figura che si siede alla mia sinistra, mi casca lo sguardo sul tavolino e vedo accanto al mio calice un altro calice, con all'interno quel che sembra del Berlucchi, mi giro di scatto e me la trovo ad un palmo dal mio naso che mi fissa sorridendo, davanti a me si palesa una ragazza forse di un paio d'anni più grande di me, occhi neri come la notte, carnagione mulatta, capelli neri fino alle spalle e una vistosa frangetta che gli va a coprire tutta la fronte, era davvero una bellissima ragazza, l'immaginario di una ragazza francese di qualche film anni 80/90. Si presenta e a mia volta mi presento, scoppia a ridere e io resto interdetto, lei si fa seria di colpo e mi dice con voce ferma, "ma davvero non mi riconosci?! Sono Laura! La sorella di Massi!" O dio che figura che ho fatto, penso. La sorella di uno dei miei migliori amici e non l'ho ricosciuta, ma a mia difesa posso dire che l'ultima volta che l'avevo vista era il giorno prima che lei partisse per Londra dieci anni fa. È davvero molto cambiata, della ragazza timida e sulle sue credo che non ci sia neanche più rimasto il riflesso, è decisa e molto espansiva, saluta tutti e con tutti scambia una battuta o 2 chiacchiere però non si stacca mai dal mio tavolino, dopo le prime due o tre domande di rito che si fanno sempre quando non ti vedi da tempo, iniziamo a parlare del presente, lei è tornata a casa per subentrare al padre nell'attività di tassista, mi dice di non essersi mai sposata e di non avere figli, mi dice che non gli interessa, non vuole rendere conto a nessuno, passiamo una piacevole serata anche perché oltre ad essere simpatica e vivace sembra anche molto intelligente, aggettivi che non gli avrei mai attribuito 10 anni prima. Passa il tempo e in un baleno il film è finito e ci stanno cacciando dal cinema, usciamo e andiamo entrambi verso il parcheggio coperto che si trova a pochi metri dal cinema, continuiamo a ridere e a scherzare, lei un passo avanti a me e io poco più in dietro non riesco a non guardargli il culo, bellissimo anche se strizzato all'interno dei jeans aderenti, altri pochi metri e si ferma, io che ero impegnato a guardare altro gli vado addosso, lei si gira, mi spinge verso una macchina parcheggiata lungo il marciapiede, mi abbraccia forte e mi bacia con passione, un bacio lungo e umido, di quelli dove mordi le labbra, dove la lingua lecca, naso, mento, labbra, mi faccio trascinare dalla passione e la stringo forte a me infilando le mie mani nei pantaloni e afferrando le mele del culo la tiro forte a me, lo sento, sotto i pantaloni niente, niente mutandine e tutto questo non fa altro che accentuare l'eccitazione, dopo pochissimi istanti sento le mie dita zuppe di un qualcosa di umido e denso, di un liquido che ogni volta che lo sento mi manda ai matti, pochi secondi e il dito medio della mia mano destra, zuppo dei suoi umori e piantato nel suo buco del culo, lei geme, si stacca per un attimo dalle mie labbra, mi morde il collo e poi leccandomi il collo corre di nuovo alle mie labbra mi afferra il labbro superiore con le sue labbra e mi rinfila la lingua in bocca, la spingo verso il garage coperto, la strattono verso una macchina, la spingo sul cofano, continuando a baciarla gli sfilo i pantaloni e gli alzo il maglione, la lecco avidamente dal ombelico fino ai capezzoli, non porta neanche il reggiseno, tengo nella mia mano la sua tetta sinistra mentre con la bocca gli lecco e succhio il capezzolo destro per poi correre a perdifiato con la bocca verso il frutto del desiderio, è bellissima, un lago, curatissima con un ciuffo di peli nerissimo, mi perdo in quel mare fatto di umori e passione, lei riesce a prendere il sopravvento e a spingermi contro un muretto mi bacia il collo, mi morde un orecchio, mi slaccia i pantaloni, si china w mi afferra il cazzo durissimo in bocca, pochi secondi e gli riempio la bocca. Si rialza la bacio in bocca. Mi guarda con gli occhi di chi aveva mentito, era sposata e ciò che era successo quella notte era un desiderio da realizzarsi. Non ci siamo mai più rivisti, ma il ricordo mi può bastare
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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