Lui & Lei

In treno


di pepsie
21.02.2017    |    23.232    |    5 9.3
"Mi muovo su di lui, strusciandomi..."
Salita in treno, cerco una cabina vuota, per poter stare tranquilla senza molta confusione.
Mi metto comoda, e mi infilo le cuffiette per ascoltare un po’ la musica.
È una giornata calda e per mia sfortuna l’aria condizionata non funziona. Fa caldo, mi slancio due bottoni della camicetta e cerco di farmi aria con un foglio.
Assorta nei miei pensieri, vedo il controllore passare e così mi alzo di fretta e lo fermo prima che possa andare via.
“mi scusi, potrebbe aprire il finestrino, qui si muore di caldo!”
Il ragazzo si ferma e si gira “lo vedo che ha caldo!” sul subito non capisco cosa intenda, e lascio correre, “se aspetta un secondo signorina, torno subito”.
Me ne torno al mio posto e solo in quel momento capisco a cosa alludeva, alla scollatura che i bottoni della camicetta lasciavano vedere. “che cretina” penso.
Dopo poco lo vedo tornare, gli sorrido.
“eccomi qua, purtroppo non posso aprirti il finestrino, ma se vuoi puoi venire con me” mi dice.
“in altre cabine l’aria funziona?”
“no, ma nella carrozza piloti si! Se stai pensando che non puoi venire, stai tranquilla non c’è nessuno li” mi dice con voce sexy.
Mi lascio convincere e così lo seguo nella cabina pilota opposta alla direzione del treno.
“piacere Alessandro! Ti ho vista prima in stazione!”
Solo ora, che mi ci fa pensare, mi ricordo di lui che mi fissava molto intensamente mentre aspettavo il treno.
Con l’uniforme è più sexy, è bello alto e moro proprio come piace a me.
“si, tu sei quello che mi fissava! Cosa c’è qualcosa non va in me?”
“si cazzo sei proprio bella e poi non dovresti girare con la camicetta slacciata così!”
“oh scusa, sai fa caldo e qualcuno non ha voluto aprirmi il finestrino!” gli rispondo a tono cercando di richiudere la camicetta.
“e no mia cara, ferma ferma! Qui solo io posso guardare”
“an si, e cosa vorresti da me? Quanto mi costerà questa aria condizionata?”
Lo sento ridere, è proprio un bel ragazzo, intanto mi si avvicina, mi sposta i capelli e avvicinando le sue labbra all'orecchio mi sussurra “stupiscimi!”
Non me lo faccio ripetere, con le mani sulle sue spalle lo spingo a sedersi nel sedile, mentre davanti a lui gli propongo uno spettacolino iniziando a spogliarmi.
Mi slaccio molto lentamente anche gli altri bottoni della camicetta, la tolgo e gliela lancio addosso, mi avvicino a lui e mi slaccio il reggiseno.
Mi siedo su di lui viso, contro viso, gli prendo le mani e le porto al mio seno. Gioca con i miei capezzoli, li prende in bocca e li stringe dolcemente con i denti, facendoli diventare duri e turgidi.

A cavalcioni su di lui, sento il suo membro prendere vita, lo sento più duro. Mi muovo su di lui, strusciandomi.
Scivolo su lui, fino a mettermi in ginocchio. Lo guardo negli occhi mentre vado a slacciare la cintura dei pantaloni, slaccio il bottone, abbasso la zip e poi lo faccio sollevare il necessario per abbassargli in un solo colpo pantaloni e boxer.
Il suo membro, ora libero, è bello duro, lo accarezzo prima per poi prenderlo in mano. Partendo dalla cappella scendo lentamente con una mano fino alle palle per poi soffermarcisi un po'.
Appoggio la lingua contro la pelle, ha un sapore dolce, è caldo, mi soffermo nella sua cappella dando baci e giocandoci con la lingua disegnando dei cerchi.
Percorro tutta la sua lunghezza con la punta della lingua, per poi prenderlo tutto in bocca e iniziando a succhiare a ritmo prima lento e poi sostenuto.
Glielo succhiavo avidamente con le sue mani che premevano sempre più sulla mia testa ma con dolcezza.
Il suo membro pulsa, lo sento, continuo a succhiarlo con più voglia, aggiungendo pure le mani, mentre lo sego la mia lingua è attirata principalmente dalla sua cappella e da quella vena che sembra sempre più grossa.
È alla mia mercé, mi basterebbe solo chiudere la bocca, stringere un istante i denti per farla finita.
Lo sento gemere e respirare più forte, lo sento che cerca di allontanarmi da lui ma non glielo permetto, fino a quando mi ferma perché sta per venire, lo guardo e continuo a segarlo e a stimolare i suoi testicoli fino a farmi venire in mezzo ai seni.
Raccolgo un po’ di sperma dal mio seno e me lo porto alla bocca per assaggiarlo, lo vedo che mi fissa, sorrido, mi lecco le labbra e poi mi rialzo in piedi e lo bacio.
Ci puliamo e rivestiamo, sono quasi arrivata a Verona, mi preparo per scendere quando il suo cellulare squilla, mi sposto per lasciarli un po’ di spazio ma riesco lo stesso a sentire la conversazione. Sta parlando con il capo treno che gli fa i complimenti. Mi giro a guardarlo con una espressione confusa e stupita, e con una alzata di spalle Alessandro mi indica una telecamera sopra alla porta.
“prossima fermata Verona “
Mi dirigo alla porta, la apro ma prima di uscire mi rivolgo alla telecamera e mando un bacio al capotreno!
“ciao Alessandro alla prossima”
“contaci, la prossima tocca a me!”



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