Davanti al distributore

Era un sabato mattina come tanti altri, io e la mia compagna stanchi dalla settimana lavorativa avevamo deciso di non uscire la sera prima, di stare tranquilli a coccolarci sul divano e finire a fare l'amore a letto.
In realtà ci siamo addormentati sul divano ancora prima di iniziare.
Addirittura non avevamo neanche chiuso le imposte dalla stanchezza.

Mi sono svegliato che lei ancora poggiava la testa sulle mie gambe, la mia solita erezione a salutarmi come tutte le mattine.

Aveva il volto rivolto proprio verso il mio cazzo che alzava a capanna i pantaloni della tuta, dormiva ancora e immaginavo di tirarlo fuori e passarglielo dolcemente sul viso, così da svegliarla piano piano.
Ho iniziato ad accarezzare i cappelli, e con l'altra mano il fianco visto che dormiva rannicchiata, cercando di farmi spazio per arrivare al seno.

Lei continuava a dormire, sono riuscito ad alzarle la maglia e passare le dita sulla pelle calda, fino ad arrivare sotto al seno.

Per fortuna aveva liberato quel ben di Dio la sera prima dal reggiseno, aveva una quarta soda che adoravo, capezzoli grandi e molto reattivi, impazzivo a sentirli turgidi sotto i miei baci.

La sensazione mi ha fatto ingrossare ancora di più il cazzo che sembrava già esplodere, sfiorando la rotondità del seno fino ad arrivare al capezzolo.

Non ho resistito e ho tirato fuori il membro, appoggiandolo sulle labbra mentre le tenevo la testa e con l'altra mano iniziavo a stimolare il capezzolo inturgidito.

Un lieve movimento a far scivolare l'asta sul viso stupendo della mia compagna sperando si svegliasse con la stessa voglia che avevo io di scopare.

La mia erezione sembrava non avere fine, la cappella svettava in tutta la sua magnificenza, le vene irrorate di sangue mentre la pelle scivolava nel movimento.

E finalmente gli occhi che si socchiudono, mi sono fermato un attimo, la mano sempre a palpare il seno e l'altra a tenerle la testa da dietro; il suo sorriso, quel sorriso che mi ha fatto capire ok, continuiamo.

Ho preso l'asta, lei ha indietreggiato quel che serviva aprendo le labbra.

Appoggiato la cappella mi ha avvolto e accolto in lei, la lingua calda e umida, ho rimesso la mano dietro la testa tenendola un po' salda e ho iniziato a scoparla in bocca,

Avevo una folle voglia di possederla e lei lo sapeva, affondavo il mio cazzo fino alla gola con cadenza crescente, lei mi lasciava fare.

Ero super eccitato, si è tirata su la maglia facendo uscire le tette per eccitarmi ancora di più mentre con una mano ha iniziato a masturbarsi.

Sì penetrava con le dita allo stesso ritmo con cui la penetravo in bocca.

Dopo un po' di tempo si è fermata, ha sfilato il cazzo dalla bocca e con un sorriso beffardo mi ha chiesto di seguirla.

Siamo così andati in camera, convinto di continuare nel letto ma si è fermata, lo ha guardato, poi mi ha preso la mano e accompagnato davanti alla porta finestra che affaccia sulla terrazza.

Di fronte il distributore di benzina dove i ragazzi stavano già lavando le auto.

Lei mi dava le spalle guardando i ragazzi al lavoro, ho capito cosa voleva e mi sono eccitato ancora di più.

Ho iniziato a mettere le mani sotto la maglia, baciandole il collo, salendo e prendendo le tette mentre lei si lasciava fare sperando che i ragazzi si accorgessero.

I grossi capezzoli turgidi sembravano bucare la t-shirt bianca, il mio cazzo in tiro attaccato al culo che spingeva.

Mi ha preso la mano e infilata nei pantaloni, non aveva gli slip, era bagnatissima, mentre si è alzata la maglia attaccando i grossi seni al vetro, e finalmente uno dei due ragazzi si è accorto.

Sì è bloccato all'istante, incredulo di quello che stava vedendo e con un cenno ha chiamato il suo collega.

Consapevoli di quanto stesse accadendo siamo andati oltre, mentre le mie dita stimolavano il clitoride lei ha abbassato i pantaloni per mostrare come la stavo toccando; i due impietriti davanti allo spettacolo hanno iniziato a toccarsi il pacco, chiedendo di più.


Così si è tolta la maglia e lasciato cadere i pantaloni e senza togliere lo sguardo dai due ragazzi gli faceva segni con la lingua, si toccava i capezzoli, ondeggiava il bacino sul mio cazzo che ormai voleva disperatamente entrare.

Eccitati tutti e quattro dalla situazione, finalmente mi ha messo a favore il bacino in modo da farmi entrare e scoparla da dietro sempre senza staccarsi dal vetro.

I ragazzi col cazzo in mano a segarsi mentre io la penetravo a colpi profondi, era così bagnata che non facevo alcuna fatica, la schiena inarcata, le tiravo i capelli e poi le prendevo e stringevo i seni continuando a spingermi dentro di lei.

Non capivamo più nulla da quanto eravamo eccitati, l'ho girata e schiena al vetro l'ho impalata in piedi mentre mi stringeva forte e cercava di non perdere di vista i benzinai.

La posizione però non era comoda, così ci siamo riposizionati con lei fronte vetro, le ho alzato la gamba e penetrata cosicché vedessero meglio.

Alla fine quando, ho sentito che ormai stavo per sborrare, le ho chiesto dove la voleva e lei con un movimento velocissimo si è messa in ginocchio prendendomi il cazzo in bocca e mi ha fatto sborrare sulle tette, leccandosi poi la sborra mentre guardava e aspettava quella dei ragazzi che non ha tardato molto ad arrivare.

Poi con un sorriso, leccandosi le dita, li ha salutati e chiuso le imposte ci siamo buttati a letto per il secondo round.