Lui & Lei
Caterina troia inconsapevole

22.10.2011 |
7.280 |
1
"Ed alora se avevi la fortuna di poterla guardare in volto, vedevi un leggero sorriso, che veniva dalla consapevolezza di averti fatto toccare il paradiso..."
Caterina viveva la sua sessualità, con estrema leggerezza e senza alcun imbarazzo. Sapeva stupirti con il suo candido sorriso pudico , oppure farti toccare le stella, quando ti succhiava il cazzo, soffermando le sue labbra sul glande in modo che facendole ondeggiare lentamente, il tuo "arnese" diventasse duro come la roccia. Ed alora se avevi la fortuna di poterla guardare in volto, vedevi un leggero sorriso, che veniva dalla consapevolezza di averti fatto toccare il paradiso.
Amava stupirmi in tutto!!
Mi dava appuntamento e, si presentava con una lunga pelliccia. Prima di entrare in macchina faceva in modo che la stessa si aprisse, e lì....con stupore immenso potevi vedere che sotto era agghindata di tutto punto per una "tenzone" d'amore.
Quella volta, aveva sotto la pelliccia, un paio di calze nere velate, sorrette dal reggicalze. Un completino nero, mutandine e reggiseno di pizzo ed una collana di perle bianche. ma la cosa più arrapante, era quel suo sorriso angelico su una bocca che di lì a poco, avrebbe ingoiato golosamente il mio cazzo fremente!!!
I suoi bocchini avevano del prodigioso. Li faceva con passione ed arte sopraffina; difficilmente potevi resistere alla sua bocca. La carnagione bianca come il marmo, la sua espressione sbarazzina, stridevano con la virago affamata di sesso che si sarebbe girata dopo il primo amplesso, invitandoti ad esplorare l'interno delle sue natiche.
Inventava cose inimmaginabili, per far sì che tu non potessi resisterle, così come quella volta al ritornao da un giro di compere, quando andammo a casa di un amico.
Indossava un leggero abitini celeste di maglina che modellava il suo corpo mettendo in avidenza i suoi fianchi "burrosi". Sventolandosi con le mani a causa del caldo, si avvicinò alla finestra e si appoggio. Iniziò allora a sollevare il suo abitino per farsi vento, facendolo "inavvertitamente" rimanere sollevato sulla schiena. Era di spella a me e guardave fuori dalla finestra. Il vestito sollevato, mise in evidenza la sua vitina stretta ed i suoi finche generosi. Ma lo spettacolo fantastico erano le sue natiche meravigliosamente tonde e ben datte e le su gambe affusolate che finivano prima con due caviglie sottili ed i suoi piedi calzati con scarpe decoltè bianche con tacco alto.
Alla vista di quel culo meraviglioso, il mio cazzo si risvegliò all'istante ed il desiderio di lei, mi salì più impetuoso che mai. Mi avvicinai e le misi le mani sui fianchi che coninciai ad accarezzare. I suoi mugolii di piacere erano musica per me. Il piacere mi stava assalendo, e la voglia di lei ancor di più. Iniziai a sfilarle le mutandine, pensando che si girasse...ma non fu così!
Si agitava pian piano e strisciava il suo bel culo sulla patta dei miei pantaloni: significava una sola cosa e cioè che aveva deciso di darmi il suo splendido fondoschiena.
Mi tirai giù i pantaloni ed impugnai il mio cazzo appoggiandolo tra le sue natiche. Il sangue mi era andata al cervello ed il suo continuo dimenarsi, accentuava ancor di più il mio dsiderio. Mi chinai, baciandole le natiche, stringendole ed assporandole, fino a che non poggiai la mia lingua sul suo buchino fremente. La sentii gemere di paicere ed allora, mi rialzai di colpo, le allargai le nat5iche appoggiando il io cazzo turgido che lubrificai ben bene con la mia saliva sul suo buchino caldo ed iniziai a spingere.
Si lamentò appena, ma io sapevo che era il suo modo per dirmi: continua!!
Ed allora spinsi più decisamente, sentendo il mio cazzo farsi strada nel suo caldo ed eccitante culo. Quando vidi il mio cazzo entrato, iniziai a stantuffarla mettendole una mano in bocca. Lei inizio a scchiarmi le dita e a mugolare, implorandomi di smettere perchè le facevo male. Nello stesso tempo inarcando la sua schiena, faceva in maniera di spingere la sue natiche riempite dal mio cazzo durissimo e quindi si faceva impalare sempre di più. Persi la testa ed iniziai a cavalcarla senza più nessuna delicatezza, e lei ad inarcare sepre di più la sua schiena bianca come la neve. Quando sentii che stavo per venire lo urlai e lei continuando a spingere sempre di più urlava: sii!! ancora, ancora.
Quando venni nel suo culo, fu come se mi staccassero una parte di me e le crollai addosso esausto. Chiusi gli occhi, ma ricordo benissimo il suo sorriso estatico, felice di avremi dato la gioia di possederla nel culo!!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Caterina troia inconsapevole:
