Lui & Lei
BENTORNATI ANNI '70 -SexySitCom- Episodio 2
di ConteVronsky
17.03.2020 |
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Mentre la macchina macina rumorosamente numeri e cifre, Valeria posa la mano sulla spalla del direttore..."
BENTORNATI ANNI ’70 (SexySitCom)********************************
EPISODIO 2: I nuovi ricchi
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** PERSONAGGI **
Paolo De Angeli: sui 45 anni, un po’ pelato, fisico leggermente appesantito. Sempre tranquillo e posato, incarna la figura perfetta del padre di famiglia.
Luisella De Angeli: moglie di Paolo, di qualche anno più giovane. Alimenta il suo carattere romantico e sognatore divorando rotocalchi rosa e sceneggiati TV
Nicola De Angeli: figlio adolescente di Paolo e Luisella
Dario Rizzi: amico di Paolo, suo coetaneo ma decisamente più prestante e brillante
Valeria Rizzi: moglie di Dario, bella donna, poco più che trentenne
Dott. Domenico Morelli: direttore di banca, amico di Dario e uomo di mondo, almeno a suo dire
Signorina Antonelli: giovane e avvenente segretaria
Comm. Ferdinando Bùccioli: presidente della suddetta banca e suocero del Dott. Morelli
** SIGLA INIZIALE **
scena 1: casa De Angeli. Interno mattina.
La famiglia De Angeli e Rizzi sono riunite al gran completo. Il salotto è quello della prima puntata. Al tavolo da pranzo sono seduti i coniugi Luisella e Paolo, sul divano la coppia Valeria e Dario. Il giovane Nicola De Angeli ciondola per la stanza.
Sono tutti parecchio “su di giri” per la grossa vincita, di cui si è narrato nella puntata precedente
Luisella: “Ancora non riesco a credici. Che fortuna. Un 13 al totocalcio …tutto per noi! “
Valeria: “Ma quanto abbiamo vinto ?”
Paolo: “Parecchio ! La cifra non è ancora ufficiale…ma si parla di oltre 90 milioni … forse 100..."
Dario: “Visto che investimento: 300 lire di schedina e …taak …. pioggia di milioni !!! ”
Valeria bacia di slancio il marito Dario.
I due indulgono in un bacio appassionato.
Paolo: “Hey …voi due … stop … break … [alludendo al figlio Nicola] ci sono dei minori”
In verità Nicola, più che ai baci, sembra interessato alla gonna di Valeria che, per le scambio di effusioni, è risalita dalle ginocchia fino a metà coscia.
Valeria: [staccandosi e ricomponendosi] “Scusate …ma l'idea di tutti questi soldi mi fa girare la testa… mi sento un po’ ubriaca.”
Luisella: “oh … anche a me sta facendo questo effetto! E quando sono ubriaca ….perdo il controllo …”
Paolo: [in tono pratico] ”Cerchiamo di stare coi piedi in terra …. [rivolgendosi alla moglie ] Anche tu, Luisella ! [e le sposta il piede nudo con il quale lei gli sta toccando maliziosamente l’inguine da sotto il tavolo] … in tutti i sensi!"
Dario: “Giusto! Ascoltiamo Paolo, il nostro saggio Grillo Parlante [e assetando un pacca sul culo alla moglie] Rimandiamo a più tardi … i brindisi!”
Valeria: [ridendo] “Screanzato ! [e sussurrandogli piano all’orecchio] Porco! Sai che mi piacciono le sculacciate!"
Paolo: “Allora, in qualità di Grillo Parlante, riassumo quanto abbiamo stabilito ieri: io e Dario andremo come al solito al lavoro per non destare sospetti e invidie. Valeria andrà invece in banca dove ha appuntamento con il vostro amico direttore, per avere finalmente i dettagli della vincita e, soprattutto, come incassarla.”
Dario: [facendo una smorfia] “Non mi va tanto che Valeria incontri da sola quel … furbacchione di Domenico. Luisella, non la puoi accompagnare?"
Valeria: “Dario! Non essere ridicolo! Anche se quel dongiovanni di Domenico ci provasse con me, sai benissimo che sono una donna seria!”
Luisella: [in tono un po’ polemico] ”E poi siamo negli anni ’70, non nel medioevo: una donna può benissimo andare in banca senza l’accompagnamento. [tornando a un tono più conciliante]. Vorrei volentieri ma devo accompagnare Nicola a scuola. [occhiataccia al figlio] Sono stata convocata dal preside.”
Dario: [In tono canzonatorio] “Che ha fatto il contestatore? Assemblea politica non autorizzata? ...Lancio di bottiglie molotov? ...Traffico di droga?"
Luisella: [severa] “Traffico di giornaletti sconci!!! [Rivolgendosi al figlio] Guarda che figura che mi fai fare!"
Nicola: [imbarazzato] “ Ma mamma … non erano miei … “
Valeria: [venendogli in soccorso]”Dai Luisella, sicuramente se dice così, è vero. E poi Nicola è un bel ragazzo. Non ha bisogno di guardare i giornaletti per vedere una donna nuda. [ammiccando] Vero, Nicola?"
Paolo: “Ma che dici? E’ solo un ragazzino! “
Luisella: “Un ragazzino sporcaccione! Sempre chiuso in camera sua a fare … chissà che cose! [in tono sempre più concitato] La Vespa, vuole! A piedi va in giro! E a casa ti lego le mani dietro la schiena, poi voglio vedere se te ne fai ancora …!”
Dario: [Interrompendo lo sproloquio di Luisella]: “Sarà ora che ci muoviamo. Valeria, Prendi tu l’auto. Paolo, mi dai tu uno trappo in ufficio? [dandogli una manata sulla spalla]…Poi appena compro l’Alfetta…”
I personaggi si alzano e si accingono a uscire dalla stanza.
Dissolvenza
Scena 2 – interno giorno. Ufficio del Dottor Morelli.
L’ufficio è di un certo livello, con grande scrivania, poltrona girevole riservata al direttore, poltroncine in pelle per i visitatori. Lo stile è classico ma non mancano gli accessori più moderni: telefono, interfono, macchina da scrivere e calcolatrice elettromeccanica.
Il dottore, in piedi, sta dettando una lettera alla stenografa, signorina Antonelli, seduta su una delle poltroncine. Si è messo in posizione strategica per sbirciarle nella scollatura.
Dott. Morelli: “…. e con riferimento alla citata missiva del 21 corrente mese …”
Sig.na Antonelli [interrompendolo] : “...’ciTTata’ con due TI, vero?"
Dott. Morelli [perso con lo sguardo nella scollatura della segretaria] “Si ..si …con due TE-tte …cioè con due TI …”
Sig.na Antonelli: “Ah.. mi pareva.”
Il dialogo viene interrotto dal fastidioso cicalino dell’interfono.
Interfono: “E’ arrivata la Signora Rizzi. Ha un appuntamento con lei.”
Dott. M.: [dandosi un tono] “Grazie, la faccia accomodare. [E rivolgendosi alla segretaria]. Signorina, torni pure di là. Continuiamo dopo.”
Entra Valeria. Incrocia la Sig.na Antonelli che si è alzata per uscire. Breve cenno di saluto fra le due.
Valeria: “Buon giorno, Dottor Morelli.”
Dott. M.: “ Cara Signora Rizzi, come sta?”
V.: “Bene, grazie. E lei?”
Dott. M.:[prodigandosi in un galante baciamano] “Signora mia, lei è ogni volta più bella! Dario è un uomo proprio fortunato!”
V.: “E lei è ogni volta più sfacciato…. [senza ritirare la mano, che resta appoggiata alla labbra di lui] …dove andremo a finire di questo passo?”
Dott. M. : [tenendo sempre la mano vicino alle labbra] ”Spero lontano, cara signora …”
V.: [con finta ritrosia] “Sfrontato! [ritirando la mano e abbandonando il tono frivolo] Adesso parliamo di cose serie, come l’incasso della vincita di cui Dario l’ha informata”
Il Dott. Morelli assume un tono professionale e va a sedersi dietro alla sua scrivania invitando con un gesto Valeria ad accomodarsi.
Valeria si siede su una delle poltroncine di fronte mentre il direttore comincia a scartabellare vari documenti.
Dott. M.: “Dunque, dal telex giunto dall’Agenzia dei Monopoli, la vincita ammonta esattamente a …[attimo di suspense] 102milioni e 154 mila lire!”
Valeria: [lasciandosi scappare un’esclamazione che smaschera le sue origini proletarie] “PORCA PUTTANA !”
Dott. M.: [fingendo di non aver colto l’uscita di Valeria] “Beh … una cifra di tutto rispetto, ma puramente teorica.”
V.: [brusca] “Si spieghi meglio.”
Intanto Valeria si alza, gira attorno alla scrivania e si va a posizionare dietro al dottore, per guardare con lui i documenti.
Dott. M.: [leggermente turbato dalla vicinanza di Valeria]“Dunque… considerando che la cifra va divisa a metà con i vostri amici … [e comincia a picchiare sui tasti della monumentale calcolatrice] … ci sono le tasse [picchia sui tasti]…IGE [picchia] … addizionale [picchia] … commissione bancaria [picchia, picchia] … e naturalmente i famosi 4 milioncini per me, come promessi da Dario & C. …[ultima raffica sui tasti ] … quindi [tirando con decisione la manovella della macchina] fa ….”
Mentre la macchina macina rumorosamente numeri e cifre, Valeria posa la mano sulla spalla del direttore.
Dopo qualche secondo, con un ultimo sussulto, la macchina stampa il suo verdetto su un sottile rotolo di carta
Dott. M.: [strappando il foglietto e porgendolo a Valeria] ”Ecco qua!”
V.: [legge la striscia di carta] “A testa, 32 milioni 221 mila e rotte lire … [inciampando in una nuova caduta di stile] Praticamente UN CAZZO ! “
Dott. M.: [con una smorfia di dolore, visto che lei gli ha piantato le unghie nella spalla] “Una soluzione per contenere le – chiamiamole cosi- spese ci sarebbe…. ma comporterebbe il coinvolgimento della banca …. “
V.: [poggiandogli entrambe le mani sulle spalle e con tono suadente] “La prego, faccia il possibile: lei è il direttore …”
Dott. M.: “Capisca la mia posizione … la banca è della famiglia di mia moglie…”
V.: [alle sue spalle, si china e gli bisbiglia nell’orecchio] “Dario e i De Angeli le hanno già dimostrato la loro stima ….e non alludo solo ai quattro milioni.”
Dott. M.:[con po’ di affanno] “Apprezzo molto la considerazione di suo marito e dei sui amici …. [e ammiccando ] e soprattutto la sua, cara signora!”
V.: [gli manovra le spalle in modo che la poltrona ruoti e il direttore si trovi davanti a lei] “Ne sono lusingata!"
Dott. M.: [fingendo noncuranza] “E’ mio suocero, in qualità di presidente, che ha l’ultima parola sulle questioni delicate…ma il vecchio è mezzo rimbambito: se ha la luna storta c’è poco da fare!"
Valeria si china in avanti, porta il viso all’altezza di quello di lui e gli fa saettare la lingua nel padiglione auricolare
V.: “Allora chiami suo suocero! [in un sibilante bisbiglio] Adesso!"
Il direttore, deglutendo, allunga una mano per armeggiare con la rotella del telefono.
Dissolvenza, mentre la camera stringe sul cavallo dei pantaloni del direttore, che a mala pena nascondono la sua erezione
Scena 3 – interno giorno. Ufficio commendatore. Si tratta di un ambiente di alta rappresentanza, boiserie alle pareti, scrivania in mogano, quadri di pregio un po' dappertutto.
Il commendator Ferdinando Bùccioli è seduto dietro la scrivania e sta consultando con aria assorta dei rendiconti. Viene interrotto dal trillo di uno dei telefoni
Commendatore: [rispondendo al telefono] “Pronto? …Ah, sei tu Domenico, cosa posso fare per te?"
Ascolta il dottor Morelli dall’altro capo del filo
Comm. : “Si, si, la so storia di quei tuoi amici che hanno fatto tredici al totocalcio
[pausa] Certo che ci sono le tasse e le commissioni da pagare … che scoperta! Dovresti saperlo, no?"
L'inquadratura si sdoppia: Una linea verticale divide la scena: a sinistra l’ufficio del dottor Morelli, a desta quello del commendator Bùccioli.
Nel riquadro di sinistra, Valeria sta accarezzando voluttuosamente il suddetto cavallo dei pantaloni del direttore, sempre più rigonfio.
Dott. M.: [coprendo il ricevitore e rivolgendosi a Valeria] “Non sembra molto bendisposto…”
V.: “Suvvia dottore, si faccia valere … Tiri fuori le palle!"
E, uscendo dalla metafora, Valeria sbottona i pantaloni al dottor Morelli ed estrae … quanto sopra.
Comm.: [nell’altro ‘riquadro’] ”Domenico?! Ci sei?"
Dott. M.: [cercando di darsi un contegno] “Mi scusi, commendatore. [riprendendo il controllo] Stavo pensando che potremmo dirottare la vincita sulla nostra filiale di Lugano.”
V.: [sottovoce] “Si…ottima idea, la Svizzera”
E per attestare l’approvazione, impugna il pene del direttore e comincia a masturbarlo lentamente.
Comm.: [poco convinto] “mhm … sai che la Finanza ci sta addosso. Non credo sia una buona idea rischiare.”
Dott. M.: [copre il microfono] “Signora Rizzi, il vecchio non vuole correre rischi “
V.: “il direttore è lei …non vuole fare un piacere a un amico? ... magari intanto le faccio vedere cosa fa piacere al suo amico Dario… ”
E detto ciò si inginocchia e prende il membro di lui in bocca.
Dott. M.: [al telefono, soffocando un gemito] “Potremmo fare come con la Fondazione Pittoni.“
Comm.: [assorto] “Mmm… un giro di conti piuttosto complesso! A quanto ammonta la … botta di culo?"
Il direttore fa un cenno di intesa a Valeria che per tutta risposta gli inghiotte il pene fino alla radice.
Dott M.: [con voce rotta] “Poco più di 100 milioni”
Comm.: [conciliante] “Beh una bella cifra per i tuoi amici… ma forse la banca può farla girare senza troppi problemi. Fammi sentire un paio di persone. Ti chiamo fra una ventina di minuti.”
Il commendatore riappende. L’inquadratura torna singola, sull’ufficio del direttore.
Valeria: [interrompendo la fellatio] ”Cosa ha detto il commendatore?”
Dott. M.: “Deve sentire chi di dovere… Ma sono sicuro che ce la faremo”
V.: “Lo sapevo, lei dottore ha un gran bel cervello ...e [mentendo spudoratamente] un gran bel cazzo!"
Dott.M.: “Tra poco avremo la conferma …ma intanto, se non le dispiace ...”
E senza troppe cerimonie prende Valeria sotto le ascelle e la solleva di peso mettendola seduta sulla scrivania.
V.: “Dottore ..ma che fa?!?”
Per tutta risposta il direttore le solleva la gonna scoprendole le gambe… le cosce …e più su ancora. Valeria non indossa le mutandine; una curata striscia di corti peli neri e setosi non riesce a nascondere la vagina, dischiusa e luccicante.
Dott. M.: [balbettante dal desiderio] “Ti Vo-voglio Va-Valeria … “
V.: [indignata, ma senza fare il gesto di ricomporsi] “Ma… come si permette …[intanto annaspa, fino a trovare il pene rigido di lui] mi dà del ‘TU’? [gli afferra saldamente il fallo] Sono una donna sposata!"
In netto contrasto con le parola appena dette, Valeria divarica le gambe e inizia a strofinarsi la cappella turgida sull’ingresso della vagina.
Valeria: “Ma… [continuando a stuzzicargli il membro]del resto capisco che solo lei può impedire che 20 milioni finiscano in fumo con le tasse …”
Dott. M.: [esasperato e frustrato dal gioco di Valeria] “Allora, se vuole evitarlo, tolga quella cazzo di mano e si faccia fottere la fica, porca troia!”
V.: [tenendogli saldamente il pene, per bloccare il suo tentativo di affondo] “Lei è un maleducato oltre che un porco profittatore! E poi, essendo una moglie fedele, posso darla solo a mio marito!”
Dott. M.: [che comincia a spazientirsi] “Allora andatevene tutti affanculo!!"
E con uno sforzo di volontà tremendo, fa il gesto di ritirarsi.
Valeria lo trattiene sempre per il pene.
V.: [suadente] ”Suvvia dottor Morelli, non si arrabbi. E non pensi che sia una donna insensibile. Oppure fredda … o, peggio, frigida. [ammiccante] Se proprio vuole, può accomodarsi …all’ingresso di servizio!”
Dott. M.: [sorpreso] “Vuole che io la … la ...”
V.: “Si! Dario non potrebbe mai. Voi giocate a tennis assieme…ha visto negli spogliatoi che mazza si ritrova tra le gambe ?!? [con una punta di rammarico] Purtroppo dietro proprio non entra! Ma a me piace anche lì!"
E a riprova di ciò, lascia finalmente il membro di lui e si volta, piegandosi sulla scrivania per offrirgli le splendide natiche nude.
Dott. M. : [con rinnovato entusiasmo] “Con molto piacere, signora Rizzi . [sputandosi sulla mano e distribuendo la saliva sulla cappella] Adesso le apro il culo!”
Il direttore si accinge a mettere in atto il suo proposito.
V.: “Lo vo-glio tut-to den-tro… [ad ogni sillaba, corrisponde un centimetro di cazzo che la penetra] tut-tooo !”
Dott. M.: [assestando colpi su colpi] “Valeria …sei una cagna… una cagna da monta!"
Valeria intanto si è passata una mano sotto la pancia e si sta masturbando furiosamente.
V.: [ansimando] “Le ho detto … [sospiro] di non… [gemito] darmi del TU ! [rantolo] …non le permetto [un altro sospiro] …certe confidenze!"
Dott. M.: [ansimando peggio di lei] ”…Certo … certo… signora …”
V.: [ormai prossima all’orgasmo] “Più forte … più forte …con quel cazzetto del cazzo … voglio sentire i coglioni che mi sbattono sulla figa…”
Dott. M.: [anche lui quasi alla meta] : “SI …SI … signora Rizzi … cagna … troia .. puttana… porca… le spruzzo dentro in culoooo…”
E finalmente con un ululato raggiunge l’orgasmo, seguito dopo pochi secondi da Valeria.
Per qualche istante i due giacciono ansimanti, Valeria sulla scrivania e il direttore accasciato su di lei.
Valeria: [già ripresasi] “Dottore ! Si tolga! Mi sta soffocando!"
Dott. M.: [sollevandosi a fatica] “Mi scusi, signora Rizzi … ecco … meglio?"
V.: [cercando di riassestarsi la gonna] “Mica tanto … sembro uno spaventapasseri …e poi [guardandosi fra le cosce] non poteva stare attento. Mi ha riempita come un bignè alla crema!"
In quel momento squilla il telefono sulla scrivania.
Dott. M.: [rispondendo al telefono] “Pronto? Oh commendatore è lei! [breve pausa] Allora è tutto a posto? [pausa] Bene, anzi benissimo, avviso subito i signori Rizzi e De Angeli. Grazie ancora [gettando un’occhiata a Valeria] anche da parte loro.”
Dissolvenza
Scena 4 – interno giorno – Ufficio del commendatore
il commendatore ha appena concluso la telefonata con Domenico Morelli.
Commendatore: [Rivolto ad un interlocutore invisibile] “Che brava persona, mio genero, sempre pronto a prodigarsi per gli altri.”
Voce di donna fuori campo: “Ma credo che anche il dottor Morelli abbia avuto un suo tornaconto extra, del tutto personale.”
Comm.: “Certo cara, l’ho capito benissimo! E io avrò il mio: dubito che quei coglioni, mio genero compreso, avranno da ridire se cinque bei milioncini perderanno la strada per Lugano…e troveranno quella per la mia villa sul lago…”
Ridendo si alza.
Voce di donna fuori campo: “Sei sempre il migliore, Ferdy!”
Comm.: “Tu mi aduli, cara … com’e lo Champagne?"
Voce di donna fuori campo: “Ottimo! Sai che lo adoro. Ma adesso vieni qui a farmi compagnia.”
L’inquadratura si allarga mostrando l’intero ufficio.
A una parete laterale è allineato un elegante divano di pelle su cui è languidamente sdraiata la signorina Antonelli, con in mano una coppa di champagne e …completamente nuda.
Dissolvenza
Fine del secondo episodio
** SIGLA FINALE **
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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