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donnicciola - l'eleganza


di femminadentroTO
03.08.2020    |    1.103    |    9 9.9
"Ormai aveva preso il pieno controllo del mio sfintere ed io non opponevo più nessuna resistenza cercando di accogliere appieno il finto pisello che mi stava..."
Donnicciola - l'eleganza
Due dita dentro il sedere, e tra l'altro con l'aiuto della cremina, erano niente in confronto al pisello preso qualche ora prima ma con l'ano ancora arrossato e dolorante, quelle due dita erano peggio di un rasoio affilato e le sue unghie strofinavano perfidamente la mia carne dolorante.
Non riuscivo ad eccitarmi del tutto anzi, il mio cervello cercava di controllare il dolore pulsante e seguire il ritmo delle dita che affondavano dentro me sperando di avere sollievo.
-Tesoro, non ricordavo avessi un culetto così aperto, ora te lo sfondo per bene, sei contento?- con la testa feci cenno di sì anche se non ero molto convinto. In quel momento la libidine era quasi nulla ma le carezze di mia moglie mi fecero riscoprire il piacere del sesso e, ripensando alle tante magnifiche scopate con la mia signora, rilassai il mio corpo permettendo alle dita di entrare in profondità facilmente...
-Ohh che solco profondo questo culetto, non vedo l'ora di darti piacere mio caro maritino, lo sento che non vedi l'ora- mi diceva con una voce sensuale e quando di botto estrasse le dita urlai per il dolore improvviso.
Crollai sul letto, quasi spossato, ma il nostro momento intimo era solo all'inizio: Il tempo di legare per bene lo strapon alla vita e subito mi accorsi che la signora lo puntava decisa verso il mio culetto e senza star lì a pensarci più di tanto lo infilò nel mio culetto.
Goduria e dolore andavano di pari passo, ogni suo colpo di reni lo sentivo come una stilettata ma una volta trovata la posizione giusta iniziavo a sentire il piacere agognato.
Lei se ne accorse e continuava ad accarezzarmi la schiena e le natiche ed ogni suo gemito era musica per le mie orecchie.
Ormai aveva preso il pieno controllo del mio sfintere ed io non opponevo più nessuna resistenza cercando di accogliere appieno il finto pisello che mi stava penetrando.
-Ma guarda come gode il mio maritino, non sapevo di avere in casa un frocetto dal culo accogliente- mi diceva la mia signora,
-con il fisico che ti ritrovi ti starebbe bene anche il mio abito- scherzava mia moglie, mentre io godevo nell'immaginarmi con quell'abito indosso e dell'intimo sexy tale da far impazzire chi gradisce il genere trav.
Non avevo mai avuto quel tipo di fantasia ma dal giorno che sono entrato nell'atelier mi son reso conto del piacere che provano le donne quando scelgono, acquistano e indossano un bellissimo abito di sartoria.
Leggevo nei loro occhi il piacere e il desiderio di indossare quell'abito, qualcosa che le avrebbe rese uniche ad una festa o una cerimonia importante, l'abito che avrebbe significato passare dall'anonimato alla visibilità assoluta.
Anch'io in quel momento desideravo apparire, volevo essere Unica.
La cosa che mi sconvolse è che già ragionavo da femmina e questo mi turbava.
Senza rendermene conto stavo sculettando e il movimento non passò inosservato agli occhi attenti della mia signora.
Sentii la sua saliva colare sul mio culetto e un colpo secco mi impalò allo strap on.
-Ohhh goduria..- mi uscì dalla bocca,
-tutto dentro! voglio il tuo vestitino- furono le mie parole senza che mi rendessi conto di averle pronunciate.
Sentii mia moglie fermarsi di colpo.
Non diceva una parola e la situazione era paradossale: lei ben piantata con lo strap on dentro di me ed io li piegato a 90 gradi in attesa delle sue decisioni.
-Vuoi indossare il mio abito ? e così sia, sono proprio di vedere come ti stà-
Di colpo sfilò lo strap on dal culetto e si diresse verso l'armadio.
Prese l'abito e mi invitò ad indossarlo.
Nel frattempo la vedevo che dal cassetto del comò toglieva due scatole che contenevano la sua lingerie più sexy.
Con il cuore in gola presi l'abito e lo guardai, era molto femminile e cercavo di immaginarmelo indosso.
-Vuoi vestirti da donna ? ti accontento, sarai la mia Donnicciola, avrò modo di ammirarti o criticarti per quello che indossi, te la senti di continuare ?-
Risposi di si e lei non perse tempo aiutandomi ad indossare il reggicalze bianco con le perline che lo decoravano, indossai il reggiseno a balconcino e per ultimo le calze velatissime, il mio sogno più recondito.
Ora mancava solo l'abito e grazie al suo aiuto lo indossai e, con un pò di civetteria, mi avvicinai allo specchio ammirandomi e con un tocco di civetteria sistemai a modo la linea della calza, leggermente storta.
Mia moglie osservava, con le mani sui fianchi mi squadrava da testa a piedi osservandomi memorizzando i difetti per poi correggerli in seguito.
Lo strap on pendeva oscenamente davanti a lei, lo guardai a lungo, lo afferrai e mi avvicinai a lui simulando un pompino.
Lei mi guardò dritta negli occhi e le sue parole mi fecero raggelare il sangue:
-D'ora in poi sarai la mia Donnicciola, la qual cosa mi eccita e non sai quanto... per te saranno gioie e dolori...-.
A quelle parole mi resi conto di cosa mi aspettava da quel momento in poi e docilmente mi rimisi a 90 gradi pronto a soddisfare i nuovi desideri della mia signora.
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